guida all'assegno bancario e postale


Prescrizione del diritto al rimborso di assegno circolare non riscosso dal beneficiario

4 Maggio 2019 - Ludmilla Karadzic


Nel caso in cui un assegno circolare non sia stato effettivamente riscosso dal beneficiario, il diritto al rimborso della provvista da parte del richiedente l'emissione del titolo si prescrive nell'ordinario termine decennale, che decorre dal momento in cui esso può essere fatto valere, cioè dalla scadenza del termine di tre anni (entro cui si prescrive l'azione del beneficiario dell'assegno contro l'istituto bancario emittente) previsto dall'articolo 84 del Regio Decreto 1736/1934. Tale assunto è confermato dall'articolo 1, comma 345 ter, della legge 266/2005, che prevede il versamento degli assegni circolari non riscossi (rapporti cosiddetti dormienti) al Fondo per indennizzare i risparmiatori rimasti vittime di frodi finanziarie, soltanto dopo che sia scaduto il citato termine triennale (gli importi degli assegni circolari non riscossi vanno versati al Fondo entro il 31 maggio dell'anno successivo a quello in cui scade il termine di prescrizione) e aggiunge che resta impregiudicato il diritto del richiedente l'emissione [ ... leggi tutto » ]


Maxi sanzione per assegno privo della clausola non trasferibile – le vittime si coalizzano

1 Marzo 2018 - Simone di Saintjust


Siamo i MAXI SANZIONATI PER UN ASSEGNO PRIVO DEL NON TRASFERIBILE. Siamo migliaia di cittadini che attraverso un gruppo w.app e una pagina facebook (‘MAXI Sanzione per Assegno privo del NON Trasferibilè ) stanno condividendo le proprie storie con la speranza di trovare una soluzione positiva. Martedì 27/02/18 è stata approvata alla Commissione Finanze della Camera, a firma dell'On. Boccadutri, la revisione delle MAXI SANZIONI che reintroduce il criterio della proporzionalità. Siamo ora in attesa che il Governo dia l'ok definitivo. Torniamo alle origini di questa vicenda. La nostra ‘colpà è quella di aver utilizzato vecchi libretti degli assegni che giacciono nelle nostre case spesso da oltre un decennio e mancano del prestampato ‘non trasferibilè, Nessuno di noi sapeva dell'entrata in vigore del nuovo Dlgs, né della preesistente norma (con però ben altre sanzioni!!!). Il Dlgs del 21 novembre 2007 in cui siamo incappati è volto alla prevenzione dell'utilizzo del sistema [ ... leggi tutto » ]


Assegno sottoscritto con una sigla e non con la firma di traenza – la banca che paga lo fa a proprio rischio e pericolo

6 Giugno 2017 - Simonetta Folliero


Se sugli assegni portatì in pagamento alla banca risulta apposta non già una firma di traenza, bensì una semplice sigla, la banca trattaria non può procedere al pagamento che, se effettuato, avviene a suo rischio. Infatti, nell'adempiere l'obbligazione il debitore (nella fattispecie la banca) deve adottare la diligenza richiesta con riguardo alla natura della peculiare attività esercitata, così come dettato dall'articolo 1176, comma 2, del codice civile. Per questo, non può ritenersi rispondente a diligenza il comportamento della banca che trascuri di considerare, ovvero ignori, la regolamentazione dettata dalla legge assegni (Regio Decreto 1736/1933) laddove, all'articolo 11, dispone espressamente che ogni sottoscrizione deve contenere il nome e il cognome o la ditta di colui che si obbliga, mentre è valida la sottoscrizione nella quale il nome sia abbreviato o indicato con la sola iniziale. Quello appena riportato è l'orientamento giurisprudenziale che emerge dalla lettura della sentenza di Corte di cassazione [ ... leggi tutto » ]


L’assegno bancario privo di data di emissione è nullo

13 Ottobre 2016 - Simonetta Folliero


L'assegno bancario, o postale, privo di data di emissione è nullo, nel senso che vale solo come mera promessa di pagamento: l'eventualità che il portatore metta in circolazione il titolo nonostante la mancanza di data, può essere fonte di pregiudizi per il traente, dato che agli effetti della validità dell'assegno bancario occorre che il requisito dell'indicazione della data sussista al momento in cui il titolo viene emesso e non può essere integrato successivamente, ad opera del prenditore o di altri. E ciò sia perché la data di emissione serve a stabilire il giorno dal quale deve decorrere il termine di presentazione al trattario, decorso il quale il portatore decade dall'azione di regresso, sia perché il bollo apposto in misura fissa sull'assegno lascia presumere che questo debba avere breve vita, sia, infine, perché, in mancanza della data di emissione, l'assegno potrebbe circolare a tempo indeterminato ed usufruire cosi indebitamente la funzione [ ... leggi tutto » ]


Assegno protestato per difetto di autorizzazione – se il carnet è stato rilasciato dopo la revoca di sistema la banca è solidalmente responsabile nei confronti del beneficiario

22 Agosto 2016 - Simonetta Folliero


Se un assegno viene protestato per difetto di autorizzazione, allora vuol dire che chi lo ha emesso (il traente) è correntemente oggetto di un provvedimento di revoca di sistema che gli vieterebbe, appunto, la sottoscrizione di titoli di pagamento. Qualora il carnet, da cui è stato tratto l'assegno protestato, fosse stato consegnato dalla banca (trattaria) al cliente, in epoca successiva a quella in cui era già operante la revoca di sistema, allora l'istituto di credito risulterebbe aver contravvenuto ad una regola di diligenza su di esso indiscutibilmente gravante, che caratterizza obiettivamente l'esercizio della propria attività: appunto verificare la perdurante legittimazione del proprio cliente a poter emettere assegni. Nelle ipotesi appena descritte, l'Arbitro Bancario Finanziario, con la decisione 2067/2015, ha condannato la banca trattaria a risarcire il beneficiario dell'assegno protestato con un importo pari al suo valore nominale. Secondo l'Arbitro, infatti, chi riceve in pagamento l'assegno, legittimamente confida sulla circostanza che [ ... leggi tutto » ]