decreto ingiuntivo opposizione a decreto ingiuntivo e al precetto opposizione esecuzione e agli atti esecutivi


Prima di procedere con opposizione a decreto ingiuntivo il debitore deve effettuare un tentativo di mediazione

23 Dicembre 2015 - Loredana Pavolini


La normativa vigente, attraverso il meccanismo della mediazione obbligatoria, mira a rendere il processo la estrema ratio: cioè l'ultima possibilità dopo che le altre possibilità sono risultate precluse. Quindi l'onere di esperire il tentativo di mediazione deve allocarsi presso la parte che ha interesse al processo e ha il potere di iniziare il processo. Nel procedimento per decreto ingiuntivo il creditore sceglie la linea deflattiva coerente con la logica dell'efficienza processuale e della ragionevole durata del processo. E' il debitore che, opponendosi al decreto ingiuntivo, ha il potere e l'interesse ad introdurre il giudizio di merito, cioè la soluzione più dispendiosa, osteggiata dal legislatore. E' dunque sul debitore, che intende opporsi al decreto ingiuntivo, che deve gravare l'onere della mediazione obbligatoria perchè è il debitore che intende precludere la via breve per percorrere la via lunga. Peraltro, non si vede a quale logica di efficienza risponda una interpretazione che accolli [ ... leggi tutto » ]


Opposizione a decreto ingiuntivo – al debitore l’onere di provare che il pagamento effettuato con assegni sia da imputare al credito azionato

23 Settembre 2015 - Lilla De Angelis


Supponiamo che il debitore destinatario di decreto ingiuntivo eccepisca, in sede di opposizione, il pagamento del debito, dimostrando di aver già corrisposto al creditore una somma idonea alla sua estinzione ed il creditore controdeduca che l'eseguito pagamento è da imputare ad un debito diverso da quello dedotto in giudizio. In questo caso, il creditore ha l'onere di provare l'esistenza di tale altro suo credito. Infatti, a fronte della comprovata esistenza di un pagamento avente efficacia estintiva, ossia puntualmente eseguito dal debitore con riferimento ad un determinato credito, l'onere alla prova viene nuovamente a gravare sul creditore il quale controdeduca che il pagamento debba imputarsi ad un credito diverso. Dunque, se l'onere della prova in capo al creditore in ordine alla dedotta diversa imputazione di pagamento sorge soltanto in caso di pagamento avente efficacia estintiva, ne consegue che ciò non si verifica quando il pagamento venga eccepito mediante la produzione di [ ... leggi tutto » ]


Decreto ingiuntivo nei confronti dell’erede per debiti del defunto e giudice competente

10 Settembre 2015 - Ornella De Bellis


Il codice di procedura civile prevede la competenza del giudice dell'aperta successione per le controversie relative a crediti verso il defunto o legati dovuti all'erede. La disposizione ricomprende ogni azione personale per qualsiasi tipo di credito addotto nei confronti del defunto e non fa di­stinzioni in merito alla causa o al titolo da cui è sor­to, fatti sal­vi i casi di azione intrapresa oltre il biennio dall'apertura della successione. Ai fini della determi­nazione del luogo dell'apertura della successione, coin­cidente con quello dell'ultimo domicilio del defunto, bisogna aver riguardo alla nozione di domicilio, ovvero al luogo dove la persona ha la sede principale dei propri affari ed interessi, a differenza della residenza, intesa per il luogo in cui la persona ha la dimora abituale. Questo l'orientamento dei giudici di legittimità che emerge dalla lettura della sentenza 17827/15. [ ... leggi tutto » ]


Notifica del decreto ingiuntivo e del precetto – irreperibilità del debitore e vizi di nullità

4 Agosto 2015 - Marzia Ciunfrini


La notifica di un decreto ingiuntivo o di un precetto richiede che l'ufficiale giudiziario indichi specificamente le ragioni di difficoltà materiale per cui non ha potuto procedere, descrivendo, in particolare, le infruttuose ricerche del debitore nel luogo di residenza, dimora, o di domicilio, con conseguente illegittimità della notifica qualora la parte che procede non abbia usato l'ordinaria diligenza nell'individuare il luogo di residenza del debitore e manchi la prova che l'atto sia a questi pervenuto. Gli adempimenti previsti a cura dell'ufficiale giudiziario, nel caso in cui il destinatario risulti temporaneamente irreperibile sono, a pena di nullità: deposito della copia dell'atto nella casa del comune dove la notifica deve eseguirsi; affissione dell'avviso del deposito in busta chiusa e sigillata alla porta dell'abitazione del destinatario; notizia del deposito al destinatario mediante raccomandata con avviso di ricevimento. Il termine in cui si realizza l'effetto della conoscibilità dell'atto, ai fini della verifica del rispetto [ ... leggi tutto » ]


Opposizione all’esecuzione del debitore esecutato e del terzo pignorato – ammissibile anche oltre il termine di cinque giorni dalla notifica del precetto

21 Luglio 2015 - Carla Benvenuto


In materia di esecuzione forzata, il criterio distintivo fra l'opposizione all'esecuzione e l'opposizione agli atti esecutivi si individua considerando che, con la prima, si contesta il diritto della parte istante di procedere ad esecuzione forzata per difetto originario o sopravvenuto del titolo esecutivo ovvero – nell'esecuzione per espropriazione – della pignorabilità dei beni, mentre, con la seconda, si contesta solo la legittimità dello svolgimento dell'azione esecutiva attraverso il processo, deducendosi l'esistenza di vizi formali degli atti compiuti o dei provvedimenti adottati nel corso del processo esecutivo e di quelli preliminari all'azione esecutiva. L'opposizione a precetto con la quale il debitore sottoposto ad esecuzione deduce che una tra le somme chieste nell'atto di precetto in base al titolo esecutivo non è dovuta, costituisce opposizione all'esecuzione, in quanto con essa la parte contesta, sia pure entro questi limiti, il diritto a procedere ad esecuzione forzata, adducendo che per detto credito manca un [ ... leggi tutto » ]