azioni esecutive revocatoria pignoramento ed espropriazione » mini guide


Provvedimento di assegnazione della casa familiare – non opponibile al creditore se posteriore ad iscrizione ipotecaria

22 Aprile 2016 - Ornella De Bellis


Com'è noto, il provvedimento di assegnazione della casa familiare nell'interesse dei figli è opponibile ai terzi: in particolare il provvedimento giudiziale di assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario, avendo per definizione data certa, è opponibile, anche se non trascritto, al terzo acquirente in data successiva per nove anni dalla data dell'assegnazione, ovvero - ma solo ove il titolo sia stato in precedenza trascritto - anche oltre i nove anni. Tuttavia, anche quando trascritto, il provvedimento di assegnazione della casa familiare nell'interesse dei figli non ha effetto riguardo ai terzi che, a qualunque titolo, hanno acquistato diritti sugli immobili in base ad un atto trascritto o iscritto anteriormente alla trascrizione del provvedimento di assegnazione della casa familiare. Pertanto, la trascrizione del provvedimento di assegnazione della casa coniugale non è opponibile al creditore ipotecario che abbia iscritto la sua ipoteca sull'immobile prima della trascrizione del detto provvedimento. In pratica, il diritto [ ... leggi tutto » ]


Azione esecutiva sui beni ricadenti nella comunione legale fra coniugi per debiti personali di uno di essi – opposizioni esperibili all’esecuzione

16 Aprile 2016 - Roberto Petrella


Secondo giurisprudenza consolidata è legittima l'aggressione esecutiva di ognuno dei beni in comunione legale fra coniugi, per debiti personali contratti da uno di essi, esclusivamente nella sua interezza e non per una inesistente quota della metà, salvo il diritto del coniuge non debitore a percepire, in sede di distribuzione, la metà del ricavato (al lordo delle spese di procedura) della vendita del bene. La configurazione della comunione legale come “senza quote”, rende, infatti, impossibile ricostruire il coniuge non debitore come proprietario esclusivo di una parte, anche solo ideale, del bene da aggredire esecutivamente. Ne discende che il coniuge non debitore, azionando opposizione del terzo, non potrà con essa pretendere di escludere dall'espropriazione una quota del bene in natura, che non gli spetta e di cui fino allo scioglimento della comunione, non è titolare. Ma, ad esempio, potrà fare valere la proprietà esclusiva del bene pignorato, per sua estraneità alla comunione; [ ... leggi tutto » ]


Pignoramento esattoriale dello stipendio – e le pensioni?

7 Aprile 2016 - Andrea Ricciardi


Per quel che attiene le disposizioni sulla riscossione coattiva delle imposte sul reddito, l'articolo 72 ter del dpr 602/1973 si occupa, in particolare, di limiti di pignorabilità delle retribuzioni percepite da lavoratori dipendenti, debitori inadempienti, quando soggetti ad azione esecutiva avviata da Equitalia. La norma in commento prevede che le somme dovute a titolo di stipendio, di salario o di altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, possono essere pignorate dall'agente della riscossione in misura pari ad un decimo per importi fino a 2.500 euro e in misura pari ad un settimo per importi superiori a 2.500 euro e non superiori a 5.000 euro. Resta ferma, continua il testo dell'articolo, la misura del 20% (un quinto), se le somme dovute a titolo di stipendio, di salario o di altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle [ ... leggi tutto » ]


La consulta ribadisce la legittimità del minimo vitale impignorabile previsto solo per la pensione e non per lo stipendio

6 Aprile 2016 - Giorgio Martini


Il Tribunale ordinario di Viterbo, in funzione di giudice dell'esecuzione aveva sollevato questione di legittimità costituzionale dell'articolo 545 del codice di procedura civile nella parte in cui non prevede l'impignorabilità assoluta di quella parte della retribuzione necessaria a garantire al lavoratore i mezzi indispensabili alle sue esigenze di vita, e, in via subordinata, nella parte in cui non prevede le medesime limitazioni in materia di pignoramento di crediti tributari. Com'è noto, l'articolo 545 del codice di procedura civile dispone che le somme da chiunque dovute a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione o di altri assegni di quiescenza, non possono essere pignorate per un ammontare corrispondente alla misura massima mensile dell'assegno sociale, aumentato della metà [cosiddetta impignorabilità del minimo vitale - ndr]. In pratica la pensione può essere pignorata solo per la parte che eccede il minimo vitale, quantificato come equivalente alla misura massima mensile dell'assegno [ ... leggi tutto » ]


L’indennità di accompagnamento corrisposta agli invalidi non può rientrare nel calcolo del reddito ai fini isee

2 Marzo 2016 - Tullio Solinas


Com'è noto, il DPCM 159/13 ha rivisto le modalità per la determinazione ed i campi d'applicazione dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). In particolare, le nuove misure hanno incluso, nella definizione di reddito disponibile pure l'indennità di accompagnamento e i trattamenti risarcitori percepiti dai disabili a causa della loro accertata invalidità e volti ad attenuare tal oggettiva situazione di svantaggio. Inoltre, la nuova normativa opera una differenziazione tra disabili maggiorenni e minorenni, consentendo un incremento di franchigia solo per quest'ultimi, senza considerare l'effettiva situazione familiare del disabile maggiorenne. Per i giudici del Consiglio di Stato (sentenza 842/16), tuttavia, ricomprendere tra i redditi per il calcolo dell'ISEE l'indennità di accompagnamento percepita dal disabile, significa considerare la disabilità alla stregua di una fonte di reddito, come se fosse un lavoro o un patrimonio, ed i trattamenti erogati dalle pubbliche amministrazioni, non un sostegno al disabile, ma una remunerazione del suo stato di [ ... leggi tutto » ]