azione revocatoria e declaratoria di inefficacia degli atti del debitore come donazioni e vendite simulate e fittizie


Azione revocatoria di atti di alienazione dei beni appartenenti alla comunione effettuati senza il consenso di uno dei coniugi

19 Marzo 2016 - Lilla De Angelis


Gli atti compiuti da un coniuge senza il necessario consenso dell'altro coniuge e da questo non convalidati sono annullabili se riguardano beni immobili o veicoli. L'azione può essere proposta dal coniuge il cui consenso era necessario entro un anno dalla data in cui ha avuto conoscenza dell'atto e in ogni caso entro un anno dalla data di trascrizione. In assenza del consenso dell'altro coniuge il contratto non è inefficace né nei confronti dei terzi, né nei confronti della comunione, ma è solamente esposto all'azione di annullamento da parte del coniuge non consenziente, nel termine prescrizionale annuale, decorrente dalla conoscenza effettiva dell'atto, ovvero, dalla sua trascrizione o dallo scioglimento della comunione. Questo il principio giuridico enunciato dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 5326/16. [ ... leggi tutto » ]


Azione revocatoria di compravendita immobiliare – un caso di riconosciuta consapevolezza del pregiudizio arrecato al creditore da parte del terzo acquirente

20 Febbraio 2016 - Carla Benvenuto


La giurisprudenza di legittimità ha da tempo affermato che la prova del requisito della consapevolezza, da parte del terzo acquirente, del pregiudizio arrecato agli interessi del creditore, prevista quale condizione dell'azione revocatoria, può essere data con ogni mezzo e, quindi, anche con presunzioni. Nel caso specifico era stato accertato che i coniugi debitori avevano venduto il bene immobile di proprietà ad un prezzo nettamente inferiore al valore di mercato; che il fratello di uno dei debitori era socio al 25 per cento della società acquirente; che quest'ultima, dopo l'acquisto, aveva lasciato i coniugi debitori nell'appartamento a distanza di dieci anni; che non vi era alcuna prova dell'avvenuto versamento del prezzo. Il giudici della Corte di cassazione, con la sentenza numero 1908/16, hanno ritenuto che il vincolo di parentela fra uno dei debitori ed il socio della società acquirente costituisse un'evidente dimostrazione, anche se presuntiva, della consapevolezza del pregiudizio da parte [ ... leggi tutto » ]


Gli atti estintivi di debiti effettuati con assegni postdatati non costituiscono mezzi anormali di pagamento e non sono, pertanto, assoggettabili ad azione revocatoria fallimentare

17 Febbraio 2016 - Ornella De Bellis


In tema di azione revocatoria fallimentare, la conoscenza dello stato di insolvenza dell'imprenditore da parte del terzo contraente deve essere effettiva, e non meramente potenziale, potendosi tuttavia la relativa dimostrazione basare anche su elementi indiziari caratterizzati dagli ordinari requisiti della gravità, precisione e concordanza, in applicazione di quanto disposto dal codice civile che conduce a ritenere che il terzo, facendo uso della sua normale prudenza ed avvedutezza, rapportata anche alle sue qualità personali e professionali, nonché alle condizioni in cui egli si è trovato concretamente ad operare, non possa non aver percepito i sintomi rivelatori dello stato di decozione del debitore. In particolare, secondo la giurisprudenza costante di legittimità, l'assegno postdatato, inteso nella sua obbiettiva idoneità strumentale a costituire mezzo di pagamento equivalente al denaro, non perde le sue caratteristiche di titolo di credito, per cui gli atti estintivi di debiti effettuati con assegni postdatati non costituiscono mezzi anormali di [ ... leggi tutto » ]


Accoglibile l’azione revocatoria della vendita della casa del debitore al proprio coniuge

11 Febbraio 2016 - Loredana Pavolini


La prova della partecipazione alla frode del terzo, necessaria ai fini dell'accoglimento dell'azione revocatoria ordinaria nel caso in cui l'atto dispositivo sia oneroso e successivo al sorgere del credito, può essere ricavata anche da presunzioni semplici, ivi compresa la sussistenza di un vincolo parentale tra il debitore ed il terzo, quando tale vincolo renda estremamente inverosimile che il terzo non fosse a conoscenza della situazione debitoria gravante sul disponente. Pertanto inutile per il debitore, dopo l'insorgenza del credito, vendere alla moglie la casa coniugale, inserendo l'atto oneroso di trasferimento della proprietà negli accordi accessori alla separazione personale tra i coniugi. In tal senso hanno deciso i giudici della Corte Suprema con la sentenza 1404/16. [ ... leggi tutto » ]


Azione revocatoria ordinaria per atti di disposizione del debitore a titolo oneroso prima e dopo l’insorgenza del credito

22 Novembre 2015 - Lilla De Angelis


Ai fini dell'azione revocatoria ordinaria, quando l'atto di disposizione sia successivo al sorgere del credito e sia a titolo oneroso, è sufficiente la consapevolezza, del debitore alienante e del terzo acquirente, della diminuzione della garanzia generica per la riduzione della consistenza patrimoniale del primo, non essendo necessaria la collusione tra gli stessi, né occorrendo la conoscenza, da parte del terzo, dello specifico credito per cui è proposta l'azione. La conoscenza, da parte del terzo, dello specifico credito per cui è proposta l'azione revocatoria è, invece, richiesta qualora quest'ultima abbia ad oggetto un atto, a titolo oneroso, anteriore al sorgere di detto credito. La prova di tale consapevolezza può essere fornita con ogni mezzo, anche per presunzioni. Così si è espressa la Corte di cassazione con la sentenza 23666/15. [ ... leggi tutto » ]