avviso di accertamento fiscale - avviso di accertamento bonario (comunicazione di irregolarità) e comunicazioni per la tax compliance


L’invito alla verifica di conformità fiscale – la comunicazione dell’agenzia delle entrate che toglie il sonno a molti cittadini

20 Novembre 2016 - Giorgio Valli


L'invito alla verifica di conformità (compliance) fiscale - Di cosa si tratta Per favorire una proficua collaborazione con il contribuente e promuovere l'adempimento spontaneo degli obblighi tributari (la cosiddetta tax compliance), l'Agenzia delle Entrate ha deciso di inviare alle persone fisiche una comunicazioni per segnalare che non sarebbe stato dichiarato, o lo sarebbe stato in modo parziale, un reddito derivante da un contratto di locazione di un immobile, un reddito da lavoro dipendente, una plusvalenza, un reddito di partecipazione in società, eccetera. In questo modo, prima che l'Agenzia notifichi un avviso di accertamento, il destinatario della comunicazione potrà regolarizzare l'errore o l'omissione attraverso il ravvedimento operoso. Se, invece, il contribuente ritiene corretti i dati che ha indicato nella sua dichiarazione dei redditi, basterà che lo comunichi, indicando eventuali elementi, fatti e circostanze non conosciuti dall'Agenzia. La lettera inviata dall'Agenzia delle Entrate non è un avviso di accertamento: si tratta di [ ... leggi tutto » ]


I documenti contabili non esibiti o non trasmessi a richiesta del fisco in sede di verifica non possono essere poi utilizzati in un eventuale contenzioso tributario

16 Novembre 2016 - Giorgio Valli


Le notizie ed i dati non addotti e gli atti, i documenti, i libri ed i registri non esibiti o non trasmessi in risposta agli inviti dell'Ufficio non possono essere presi in considerazione a favore del contribuente, ai fini dell'accertamento in sede amministrativa e contenziosa: per rifiuto di esibizione si intendono anche la dichiarazione di non possedere i libri registri, documenti e scritture e la sottrazione di essi alla ispezione. Di ciò il contribuente deve essere informato, contestualmente alla richiesta di esibizione e/o di trasmissione dei documenti. Le cause di inutilizzabilità appena citate non operano nei confronti del contribuente che depositi in allegato all'atto introduttivo del giudizio di primo grado in sede contenziosa le notizie, i dati, i documenti, i libri e i registri, dichiarando comunque contestualmente di non aver potuto adempiere alle richieste degli uffici per causa a lui non imputabile. I documenti prodotti dal contribuente nel giudizio tributario [ ... leggi tutto » ]


Accertamento delle imposte sui redditi – gli accrediti in conto corrente assumono rilievo anche nei confronti delle persone fisiche che per la propria attività non sono obbligate alla tenuta delle scritture contabili

12 Novembre 2016 - Giorgio Valli


In tema di accertamento delle imposte sui redditi, i dati e gli elementi risultanti dai conti correnti bancari assumono sempre rilievo ai fini della ricostruzione del reddito imponibile, salvo che il titolare di detti conti non fornisca adeguata giustificazione. Tali citate disposizioni hanno portata generale e si riferiscono a qualsiasi contribuente, quale che sia l'attività da questi svolta e quale che sia la fonte dei suoi redditi. La circostanza che l'articolo 32 del dpr 600/1973 faccia espresso riferimento alle scritture contabili non significa che limita l'utilizzo dei dati di conto corrente solo nei confronti degli imprenditori o dei lavoratori autonomi, escludendola nei confronti di persone fisiche che non tengono scritture contabili. Significa soltanto che i prelevamenti non possono essere utilizzati come presunzione di reddito per le persone fisiche, essendo la spesa non indicativa, per tali ultimi soggetti di un reddito corrispondente, al contrario di ciò che avviene per gli imprenditori. [ ... leggi tutto » ]


Omessa notifica dell’avviso di accertamento – una volta notificata la cartella esattoriale il contribuente può anche scegliere di contestare nel merito la pretesa dell’atto presupposto

12 Novembre 2016 - Paolo Rastelli


In tema di riscossione a mezzo di cartella esattoriale, allorché il contribuente possa contestare sia la pretesa tributaria che la cartella come atto consequenziale, è rimessa al contribuente stesso la scelta di impugnare tale ultimo atto, deducendone ad esempio, la nullità per omessa notifica dell'atto presupposto, o contestando, in via alternativa, la stessa pretesa tributaria azionata nei suoi confronti. In entrambi i casi, la legittimazione passiva spetta all'ente titolare del credito tributario e non già al concessionario del servizio di riscossione, al quale, se è fatto esclusivo destinatario dell'impugnazione, incombe l'onere di chiamare in giudizio il predetto ente, se non vuole rispondere dell'esito della lite, non essendo il giudice tenuto a disporre d'ufficio l'integrazione del contraddittorio, in quanto non è configurabile nella speci un litisconsorzio necessario. Il concessionario, poi, è parte quando oggetto della controversia è l'impugnazione di atti viziati da errori ad esso direttamente imputabili, nel caso - cioè [ ... leggi tutto » ]


I redditi occulti e non dichiarati dal contribuente possono essere provati dall’esame dei movimenti in conto corrente di un familiare o di un collaboratore

10 Novembre 2016 - Giorgio Valli


Spetta all'Amministrazione finanziaria che contesti i dati esposti nella dichiarazione in verifica, fornire la prova dei maggiori redditi occulti: tale prova può essere raggiunta anche mediante l'accertamento di circostanze indiziarie idonee a costituire una valida presunzione. Ad esempio, idonee a costituire una valida presunzione è la stretta contiguità (familiare, collaborativa, associativa, ecc.) tra un soggetto terzo e il contribuente,unita al riscontro di movimenti bancari (accrediti, addebiti, ecc.) sul conto intestato al terzo, macroscopicamente incompatibili in quanto eccedenti le capacità reddituali e da quest’ultimo non giustificati in relazione ad altre fonti di reddito ovvero a specifici atti o fatti causalmente idonei a produrre ricchezza. In altre parole, è necessario che si possa desumere la riferibilità di quei movimenti bancari alle operazioni ed attività del contribuente; infatti, detti rapporti di contiguità rappresentano elementi indiziari che assumono consistenza di prova presuntiva legale, ove il soggetto formalmente titolare del conto non sia in grado [ ... leggi tutto » ]