Bollette gas e luce » Attenzione alle truffe che fanno scattare forniture non richieste

Bollette gas e luce » Attenzione alle truffe che fanno scattare forniture non richieste

Nuovi metodi truffaldini per far si che, ignari, consumatori abbocchino all'amo e si facciano attivare, inconsapevolmente, forniture per l'energia elettrica ed il gas: qualche consiglio per tutelarsi.

Si sa, i venditori porta a porta di forniture di Energia sono super impegnati, come sempre, ad estorcere firme con l'inganno o a falsificare le stesse.

A volte solo dopo mesi (al ricevimento della prima fattura) l'utente si accorge di avere un nuovo gestore.

Le tecniche utilizzate sono diverse: dalla classica truffa telefonica fino all'introduzione in casa sfruttando marchi noti di gestori.

L'apparente paradosso è che molti clienti portati con la malafede in Enel Energia erano utenti Enel servizio elettrico.

Agli utenti vessati, è consigliato denunciare l'accaduto all'Antitrust e, nei casi più gravi, di procedere con un esposto in Procura della Repubblica (raccontando semplicemente i fatti e chiedendo se in quanto narrato ci siano gli estremi di un reato).

Inoltre occorerà farsi valere con la società, chiedendo il ripristino della situazione preesistente senza oneri, richiedendo un risarcimento danni, tramite una raccomandata a/r di messa in mora.

Le truffe telefoniche che mirano al cambio gestore per luce e gas

Scopriamo come funzionano le truffe telefoniche che mirano al cambio gestore per luce e gas.

Attenzione a come rispondete al telefono.

Un sì è sufficiente per cambiare gestore ed essere truffati sulle proprie bollette di gas ed energia.

A lanciare l'allarme è la polizia di Stato tramite la propria pagina Facebook 'Una vita da social' che invita a fare attenzione.

Già da tempo molti consumatori si rivolgono alle associazioni dei consumatori, segnalando 'strane' telefonate da parte di società, che nonostante non si identifichino precisamente, si mostrano interessate a ricevere informazioni relative a fatture di luce e gas, riscontrando un prezzo troppo elevato e assicurando l’attivazione di una tariffa più vantaggiosa.

È sufficiente che il consumatore fornisca gli estremi di una sola fattura e il gioco è fatto.

Lo scopo è quello di ottenere i numeri dei codici pod e pdr, necessari ai fini del passaggio di gestore.

Il gioco è semplice.

La società telefona e chiede è lei il Sig… ed è sufficiente un semplice si.

Si che viene usato per fingere il consenso del cliente ad un contratto mai richiesto.

Il consumatore deve, al fine di tutelarsi, chiedere alla società di identificarsi esplicitamente e chiaramente per avere la certezza di parlare con il proprio gestore e deve astenersi, sempre, dal fornire i codici Pod e Pdr.

Se invece è stato attivato un contratto di cambio gestore mai richiesto bisogna, quanto prima, disconoscere tale fittizia attivazione.

Peraltro, il contratto concluso per telefono è da considerarsi semplice proposta contrattuale, alla quale deve necessariamente seguire una conferma per iscritto da parte del consumatore.

Quest’ultimo è vincolato solo dopo aver controfirmato l’offerta.

In altri termini, il se non c’è accettazione per iscritto non sorge alcun obbligo per il consumatore di fornire alcuna prestazione corrispettiva.

I consigli dell'antitrust per evitare fregature con le forniture di luce e gas

Vediamo quali sono i consigli dell'antitrust per evitare fregature con le forniture di luce e gas.

Nelle ultime settimane, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha concluso le verifiche dell’ottemperanza alle delibere con cui la stessa Autorità ha sanzionato ENEL Energia, ENI, ACEA Energia, HeraComm, Geko (ex Beetwin) per aver messo in atto pratiche commerciali aggressive, consistenti nell’attivazione di forniture di gas e di energia elettrica in assenza di manifestazioni di consenso del consumatore o in presenza di un consenso non consapevole.

Dopo l’intervento dell’Antitrust, le procedure adottate dalle società citate mirano d’ora in avanti ad assicurare un consenso consapevole all’attivazione di una nuova fornitura.

Nel caso del teleselling (vendite telefoniche) tali procedure prevedono specificatamente:

  • la messa a disposizione del consumatore (tramite invio via posta elettronica o cartaceo) del contratto di fornitura, prima della definitiva conferma del consenso del consumatore a concludere il contratto;
  • la sistematica messa a disposizione dei consumatori della registrazione della telefonata con cui si acquisisce il consenso alla stipula del contratto, prima che questo sia concluso, nonché della telefonata di conferma della conclusione del contratto;
  • l’acquisizione dell’esplicito consenso alla rinuncia alla conferma in forma scritta per le vendite al telefono.

Le società creeranno anche successivi punti di controllo del processo di acquisizione del consenso, in modo da intercettare i contratti non richiesti o stipulati senza una adeguata consapevolezza del vincolo contrattuale.

Le società hanno, altresì, migliorato le procedure di controllo degli agenti, grazie all’introduzione di strumenti volti ad evitare la sottoscrizione da parte di soggetti non esplicitamente delegati dall’intestatario della fornitura e il caricamento nei sistemi dei professionisti di contratti compilati in assenza di qualsiasi contatto con il consumatore.

Inoltre, in conformità a quanto previsto dal Codice del Consumo, sempre Enel Energia, Eni, Acea Energia, HeraComm e Geko hanno previsto che, in caso di attivazione non richiesta di una fornitura di elettricità o gas (sia mediante il canale telefonico che mediante gli agenti porta-a-porta), il consumatore non sia tenuto a pagare alcunché, predisponendo procedure volte ad accertare nel caso di reclamo o contestazione se effettivamente l’attivazione sia avvenuta senza il consenso del consumatore, anche al fine di evitare comportamenti opportunistici.

Nonostante tali interventi, ad oggi, l’Antitrust continua a ricevere molte segnalazioni sia da parte di singoli consumatori e dalle Associazioni di consumatori, sia da parte di microimprese, nonché di concorrenti che lamentano attivazioni non richieste. Per questo motivo, l’Autorità ha ritenuto necessario continuare nell’attività di enforcement in materia.

A questo scopo, l’Autorità Garante, presieduta da Giovanni Pitruzzella, ha avviato un procedimento di inottemperanza nei confronti di Green Network, che – diversamente dalle società sopra menzionate – non ha ottemperato alla delibera sanzionatoria dell’Agcm.

Inoltre, tra il 6 e il 13 luglio 2016, l’Autorità ha avviato tre nuovi procedimenti volti ad accertare eventuali violazioni del Codice del Consumo in relazione alle condotte tenute da quattro società operanti nella vendita al dettaglio di energia elettrica e gas naturale: Estra Energie ed Estra Elettricità, Enegan e Iren Mercato.

Anche in questi casi, le condotte contestate riguardano l’attivazione delle forniture in assenza di contatto o manifestazioni di volontà da parte del consumatore; la contrattualizzazione sulla base di informazioni ingannevoli e omissive circa lo scopo del contatto, l’identità della società, le caratteristiche e il prezzo dell’offerta, nonché la possibilità di esercitare il diritto di recesso e le modalità di esercizio di tale diritto; nonché la richiesta del pagamento delle forniture non richieste, anche a fronte dei reclami dei consumatori. Inoltre, le procedure di acquisizione del consenso utilizzate dalla società non sembrano rispettare i requisiti formali previsti dal Codice del Consumo per il teleselling.

In tutti i suddetti casi sono state svolte ispezioni presso le sedi dei professionisti, con la collaborazione del Nucleo Speciale Antitrust della Guarda di Finanza.

19 Ottobre 2016 · Gennaro Andele


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