Bollette per la fornitura di energia » Si prospettano letture più frequenti dei contatori e nuovi indennizzi automatici per ridurre stime ed acconti in fattura

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Bollette per la fornitura di energia » Si prospettano letture più frequenti dei contatori e nuovi indennizzi automatici per ridurre stime e acconti in fattura

L'authority per l'energia, il gas, ed il sistema idrico, Aeegsi, ha proposto una serie di innovazioni, aggiustamenti ed interventi in materia di bollette per la fornitura di energia: vediamo quali.

L'Aeegsi ha inserito nel suo documento Fatturazione nel mercato retail alcune proposte per arginare il fenomeno del caro bollette.

L’obiettivo principale è quello di eliminare o ridurre la presenza degli acconti nelle bollette dell’elettricità: stop a stime e conguagli, più spazio a fatturazioni basate sull'effettivo consumo.

Vediamo più da vicino come sono strutturati questi programmi.

Il comunicato dell'Aeegsi con il quale sono state proposte le nuove formule per abbattere il caro bollette

Vi proponiamo il comunicato originale dell'Aeegsi con il quale sono state proposte le nuove formule per abbattere il caro bollette per la fornitura di energia elettrica.

Bollette sempre più basate su consumi effettivi grazie a nuovi obblighi di lettura, a incentivi all'utilizzo dell'autolettura da parte del cliente e a criteri che riducano la differenza tra valori reali e stimati; incremento della periodicità di invio delle bollette e indennizzi automatici per ritardi; divieto di fatture "miste", cioè con dati effettivi e stimati, in caso di scelta di fatturazione mensile.

Tempi certi per le bollette di chiusura in caso di cambio fornitore, volture o disattivazione.

Sono le principali proposte dell'Autorità per risolvere alcune delle criticità ancora esistenti in tema di fatturazione, presentate con il Documento per la consultazione "Fatturazione nel mercato retail" 405/2015/R/com, dopo le misure già attuate con il provvedimento sulla misura gas (117/2015/R/gas). Tutti i soggetti interessati potranno far arrivare le proprie osservazioni entro il 30 settembre 2015.

Gli interventi, che riguardano tutti i piccoli clienti, sia in tutela sia nel mercato libero, si basano anche sui primi risultati dall'indagine conoscitiva dell'Autorità sulla fatturazione, da cui emerge come le bollette basate su consumi effettivi (cioè non contenenti consumi stimati) siano il 75% circa del totale nel settore elettrico - dove il 98% circa dei clienti ha il contatore elettronico telegestito -, mentre sono l'8,5% nel gas, dove però la diffusione dei contatori telegestiti è appena agli inizi.

Nel dettaglio, l'Autorità propone di intensificare la periodicità della fatturazione, con la possibilità di concordare una maggiore frequenza rispetto a quelle previste dalla regolazione, anche per una maggiore consapevolezza dei propri consumi. Ad esempio, per chi consuma tra i 500 e i 5.000 Smc/anno di gas l'obbligo minimo di invio passa dalle attuali 2 o 3 volte l'anno a un periodo almeno bimestrale, come per la maggioranza dei clienti dell'elettricità. Inoltre la frequenza di fatturazione dovrà essere sempre coerente con il periodo dei consumi (ad esempio, se il contratto prevede che la bolletta sia emessa ogni due mesi, la fattura dovrà riferirsi a consumi bimestrali) e la fattura dovrà essere emessa entro 45 giorni dal termine del periodo di riferimento, pena il pagamento di un indennizzo automatico di 20 euro a favore del cliente finale.

Per quanto riguarda le letture, per i contatori elettrici non telegestiti si propone di portare l'obbligo minimo di rilevazione dei dati da annuale a quadrimestrale, con l'obbligo di reiterare il tentativo di lettura se per due volte consecutive non fosse andato a buon fine e se non vi fosse alcuna autolettura disponibile. Inoltre, il distributore dovrà pubblicare sul proprio sito internet il calendario dei passaggi del personale incaricato, organizzato almeno per codice postale (CAP).

Per ridurre il fenomeno delle fatture miste (consumi effettivi e stimati), in caso di contatori telegestiti si propone di introdurre il divieto del loro invio a oltre il 40% dei clienti serviti dal venditore e il divieto di emettere fatture miste per chi ha o sceglie la fatturazione mensile. Per i clienti con contatori non telegestiti inoltre, nel caso in cui si trasmetta l'autolettura, si prevede invece che non si possa più ricevere una fattura mista con consumi stimati successivi al momento della stessa autolettura.

Se i dati di misura effettivi non fossero disponibili a seguito di switching e volture per contatori non telegestiti o nel caso siano state già emesse due fatture consecutive in acconto con contatori telegestiti, il venditore dovrà garantire al cliente la possibilità dell'autolettura, mettendogli a disposizione uno o più canali per comunicarla e i tempi utili per farlo; una volta acquisita dovrà inviare i dati al distributore per la relativa validazione ai fini della fatturazione.

Infine per migliorare la disciplina delle fatture di chiusura del rapporto contrattuale (in caso di cambio fornitore, voltura e disattivazione) di qualsiasi tipo di utenza, gas o luce, domestica e non, si prevede che, per garantire il rispetto del tempo massimo di ricezione di 6 settimane previsto dalla normativa, la loro emissione avvenga al più tardi 8 giorni prima dallo scadere delle stesse 6 settimane, anche valutando una riduzione degli 8 giorni in caso di recapito della bolletta via mail o web.

In caso di ritardo sono previsti indennizzi automatici a favore del consumatore o anche per il venditore da parte del distributore se quest'ultimo ritarda nella messa a disposizione del dato di misura. Il documento di consultazione 405/2015/R/com e la relativa scheda tecnica di approfondimento sono disponibili sul sito dell'Aeegsi.

Letture dei contatori di energia più frequenti per tentare di ridurre i costi delle bollette

A parere dell'Aeegsi, le letture dei contatori di energia devono essere molto più frequenti per tentare di ammortizzare i costi dell'esose bollette.

Il primo rimedio proposto dall’Autorità riguarda le letture dei contatori: devono essere più frequenti sia quelle effettuate dai gestori che quelle fatte dai consumatori stessi (le famose autoletture).

Per ridurre al minimo le differenze tra i valori reali e quelli stimate sulle bollette, l’Authority ha individuato altri strumenti, come l’intensificazione della periodicità di fatturazione, il divieto di fatture miste, indennizzi automatici per i ritardi, tempi sicuri per le bollette di chiusura quando si cambia fornitore o si disattiva il servizio.

L’Autorità vorrebbe aumentare il numero obbligatorio minimo delle letture dei contatori elettrici non telegestiti da una a quattro volte all’anno.

Il distributore dovrebbe indicare sul suo siti web il calendario con l’indicazione dei passaggi del proprio personale incaricato. Le fatture miste (ovvero composte da consumi effettivi e stimati) non potranno più essere inviate ai consumatori che hanno optato per una fatturazione mensile.

Intensificare la periodicità di fatturazione: bollette più frequenti

Secondo gli addetti ai lavori dell'Aeegsi, per tentare di ridurre i costi delle bollette va intensificata la periodicità di fatturazione delle stesse.

Per quanto riguarda l’intensificazione della periodicità di fatturazione, l’idea è quella di dare all’utente la possibilità di richiedere bollette più frequenti, in modo anche da rendersi conto in maniera più precisa dei propri consumi.

La frequenza di fatturazione dovrà corrispondere con il periodo di consumi (in pratica, se la bolletta arriva ogni due mesi dovrà fare riferimento ai consumi di un bimestre) e la bolletta dovrà essere emessa entro 45 giorni dalla conclusione del periodo a cui si riferisce, altrimenti scatta un indennizzo automatico di 20 euro a favore del consumatore.

Tempistica più breve per le bollette di chiusura rapporto

Aeegsi: si vogliono ridurre i costi in bolletta? Altro rimedio è quello di accelerare la tempistica per le bollette di chiusura rapporto.

Le bollette di chiusura rapporto (che sia per cambio di fornitore, voltura o semplice disattivazione del servizio) di qualsiasi utenza devono essere ricevute entro sei settimane. Per garantire il rispetto di questo termine, l’Autorità propone che le fatture vengano emesse almeno 8 giorni prima dello scadere della sesta settimana (il tempo si riduce se la bolletta viene recapitata via web o per email); anche in questo caso, i ritardi comportano un indennizzo a favore del consumatore.

Cambierà qualcosa per i consumatori dopo le proposte dell'Aeegsi per ridurre il caro bollette energetiche?

Dopo le belle parole dell'Aeegsi, cambierà effettivamente qualcosa per i consumatori dopo le proposte dell'Aeegsi per ridurre il caro bollette energetiche?

Si tratta di bollette sempre più basate su consumi effettivi grazie a nuovi obblighi di lettura, a incentivi all'utilizzo dell'autolettura e a criteri che riducano la differenza tra valori reali e stimati; incremento della periodicità di invio delle bollette e indennizzi automatici per ritardi; divieto di fatture "miste", cioè con dati effettivi e stimati, in caso di scelta di fatturazione mensile; tempi certi per le bollette di chiusura in caso di cambio fornitore, volture o disattivazione.

Bene. Aspettiamo i tempi previsti e vediamo cosa accadrà: ma, in realtà, il problema più grosso di questo settore, continua ad essere in alto mare: il contenzioso.

Già, perché con l'arrivo del cosiddetto mercato libero, i cui prezzi per l'utenza sono più alti di quelli del mercato a maggior tutela (lo dice la stessa Autorità), c'e' stata una crescita esponenziale delle richieste di aiuto da parte degli utenti.

Il mercato dell'energia e' diventato aggressivo e instabile più di quanto non lo sia, per esempio, quelle delle telecomunicazioni.

Grazie anche ad una normativa non proprio favorevole agli utenti che hanno da contestare qualcosa al proprio fornitore.

Infatti, mentre nelle tlc, a fronte di una contestazione, gli importi in causa rimangono congelati fino alla definizione del tutto, non è cosi' per il settore energia: se arriva una bolletta esosa e apparentemente ingiustificata, l'utente che ne chiede spiegazione in via ufficiale (raccomandata A/R di messa in mora e richiesta di intervento da parte dell'Autorità) e' spesso costretto a pagare comunque quanto pretesto, pena il distacco del servizio, a meno che non intervenga la magnanimità del gestore che decide, in piena autonomia, di congelare la pretesa.

Si capisce bene che in questo modo si scoraggia notevolmente il ricorso, soprattutto per importi non particolarmente significativi: la possibilità di farsi staccare la luce e/o il gas e' molto alta e spesso si accetta comunque di pagare il balzello richiesto.

Non solo, ma nelle modalità di conciliazione tra utenti e gestori previste dall'Autorità, se le parti non si trovano d'accordo, l'unica alternativa per l'utente e' fare causa al gestore (anni, anni e costi).

Nelle tlc, invece, fallito il tentativo di conciliazione, si puo' chiedere l'intervento dell'Autorità che decide chi ha torto e chi ha ragione.

Due pesi e due misure, con gli utenti dell'energia come cittadini e consumatori di serie B.

5 Agosto 2015 · Gennaro Andele


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