Divieto emissione assegni senza preavviso – E sono finito protestato

Revoca di sistema - Divieto di emissione assegni

Nel 2007 (forse anche prima) ho avuto un blocco emissioni assegni dalla posta che però non mi è stato mai comunicato, quindi io ho emesso assegni normalmente.

Nonostante io "coprissi" il conto l'assegno (più di uno) mi tornava dietro non per difetto di provvista (ovvio) ma perchè non potevo emetterli, il creditore mi chiamava gli consegnavo l'importo dovuto e lui l'assegno in originale, senza liberatoria della posta perchè in questi casi non venivano mandati (si presumeva che io non potessi emetterli.

...a saperlo !!!!).

Dopo qualche mese mi arriva la lettera della prefettura in cui risultava il protesto e dove mi chiedeva di portare giustificazioni per sospendere il procedimento, alchè io con una lettera spiegavo che non ero a conoscenza del blocco emissione assegni poichè niente mi era stato notificato.

L'addetto prefettizio allora mi disse che si sarebbero fatte le opportune ricerche per sapere se il tutto corrispondeva al vero.

Ora mi è arrivata l'ingiunzione della prefettura con la penale di 1032 euro da pagare all'equitalia, anche se mi dice che dalla notifica avrei 30 giorni per ricorrere al giudice di pace.

La mia domanda è: ci sono possibilità o speranze che mi venga sospesa o annullata l'ingiunzione? devo rivolgermi ad un avvocato o posso fare io personalmente qualcosa con il giudice di pace?

Io ho un lavoro part-time a 5 ore giornaliere, ho qualche possibilità di non pagare visto il mio minimo reddito.

L'emissione di assegni senza autorizzazione è un illecito amministrativo che richiede il pagamento di una sanzione pecuniaria

La legge 386/90 ha trasformato l'emissione di assegni, senza provvista (scoperti) oppure emessi senza autorizzazione, da reato penale in illecito amministrativo e stabilisce le sanzioni applicabili.

Per gli assegni senza autorizzazione, come nel suo caso, le sanzioni variano da 1.032,92 a 6.197,48 euro. Se l'assegno supera i 10.329 euro, e in tutti i casi di reiterazione, le sanzioni variano da 2.065,82 a 12.394,96 euro.

Le è stata dunque applicata la sanzione minima, ed il Prefetto non ha neanche tenuto conto della reiterazione della violazione amministrativa di emissione di assegni senza autorizzazione.

Dovrebbe inoltre controllare se nell'ingiunzione prefettizia che le è stata notificata non siano indicate eventuali sanzioni accessorie, consistenti nel divieto di emettere assegni per un periodo variabile da due a cinque anni. Infatti, se queste sanzioni accessorie venissero inosservate, potrebbe scattare la reclusione da sei mesi a tre anni e il divieto di emettere assegni per un periodo tra i due e i cinque anni.

Per come stanno le cose, trovo piuttosto arduo il successo in un ricorso al Giudice di Pace per contestare l'ingiunzione prefettizia. In realtà dovrebbero essere chiamate in causa le Poste Italiane per danni, se lei riuscisse a dimostrare l'omesso invio della comunicazione di revoca di sistema.

In ogni caso, avrebbe comunque bisogno del supporto di un legale.

23 Ottobre 2012 · Paolo Rastelli




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