La banca è responsabile dell’illecito commesso dal proprio dipendente

La banca è responsabile per la condotta disdicevole del suo impiegato e deve effettuare il risarcimento del danno al risparmiatore/consumatore.

Si sa, i rapporti tra risparmiatori e Banche diventano ogni giorno più difficili, vuoi perché queste ultime non erogano più credito vuoi anche perché, in momenti di crisi come questi, c'è poco da versare in Banca.

In ogni caso, le vicende che negli ultimi anni hanno caratterizzato i rapporti banca-cliente hanno originato nell'intero sistema bancario un senso di incertezza generale che spaventa i risparmiatori che, come 50 anni fa, sono tornati a mettere i propri soldini sotto il materasso.

Comunque, è bene sapere che la responsabilità della Banca scatta in tutti i casi in cui il comportamento del proprio dipendente agevoli un danno nei confronti dei clienti dell'Istituto di credito.

Questo importante principio è stato sancito dalla Corte di Cassazione, la quale, con la pronuncia 8210/13, ha stabilito che: La responsabilità della banca per fatto illecito dei propri dipendenti scatta ogniqualvolta il fatto lesivo sia stato prodotto, o quanto meno agevolato, da un comportamento riconducibile all'attività lavorativa del dipendente, e quindi anche se questi abbia operato oltrepassando i limiti delle proprie mansioni o abbia agito all'insaputa del suo datore di lavoro, sempre che sia rimasto comunque nell'ambito dell'incarico affidatogli.

In pratica, i risparmiatori possono agire in giudizio nei confronti della banca per chiedere il risarcimento del danno subito a causa del comportamento illecito tenuto dal dipendente nell’ambito delle mansioni affidategli dall'istituto di credito.

Una sentenza molto importante (anche se non è la prima emessa in questo senso, vedi 6033/08 e 9027/09) che tranquillizzerà soprattutto i piccoli risparmiatori che, ignari delle operazioni rischiose effettuate dall'Istituto di Credito con propri soldi, sapranno a chi dare la colpa e da chi pretendere l'eventuale risarcimento.

18 Luglio 2013 · Giovanni Napoletano