Quella di cui vediamo lo svolgimento è una recessione globale
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«Quella di cui vediamo lo svolgimento è una recessione globale: niente e nessun luogo ne sarà immune, la liquidità si prosciuga». Il capitalismo terminale, dopo averci gettato nella depressione globale, ci deruba anche del beneficio di tutte le depressioni: la deflazione. Mentre le montagne di dollari di Cina, India e Brasile costituiscono un potere d’acquisto quasi senza limiti.
Resteremo senza prodotti alimentari, ma i «prodotti finanziari» non ci mancheranno. La prima banca del Belgio, la KBC, ha proposto ai clienti un «prodotto» derivato legato al prezzo delle granaglie, più caffè, zucchero e cacao. Questa specie di obbligazione è andata a ruba, l’emissione è stata tutta comprata in 20 giorni. Grazie alla pubblicità. Lo slogan che la KBC ha trovato per promuovere la sua carta è: «Avvantaggiatevi dal rincaro dei prezzi delle derrate!» .
Qualche deputato socialista s’è adombrato: ma come, s’invitano i risparmiatori a guadagnare «affamando gli abitanti più poveri del pianeta»? Perchè infatti la speculazione finanziaria, attivissima in queste settimane sugli alimenti di base, è determinante per renderli più cari e proibitivi per i poveri. In qualche modo, somiglia all’accaparramento di cibo del tempo di guerra, ma in modo più sofisticato. In tempo di guerra, l’accaparramento era stroncato. Oggi, nessuno stronca i prodotti finanziari.
In Belgio non mancano i giornali che difendono KCB dalle accuse. Il periodico economico Trend-Tendances scrive: «Quando critichiamo la KCB, critichiamo noi stessi. Siamo noi che chiediamo ai gestori dei nostri risparmi di procurarci il miglior rendimento possibile» .
Giusto: con tutti gli altri «mercati finanziari» in calo drammatico, si può guadagnare solo nei «mercati» alimentari e del petrolio. E’ lì che s’è gettata la speculazione, a nome dei risparmiatori o investitori. I quali vogliono frutti monetari – ossia ricavare denaro dal denaro, senza lavorare. Ma è questo che ha voluto l’Occidente: lavorino i cinesi e le badanti romene, noi stacchiamo le cedole.
D’altra parte, nessuno è obbligato a comprare il «prodotto derivato» della banca belga. C’è libertà. E’ lo stesso discorso che ci hanno fatto sull’aborto: mica sei obbligato a farlo, lascialo fare a chi vuole. C’è una coerenza nel caos postmoderno.
Piccolo particolare: si tratta di una coerenza folle. I percettori di frutti finanziari sul rincaro del cibo, poi, spenderanno quei frutti per comprarsi il cibo rincarato. Il «guadagno» rischia di rivelarsi illusorio, come tutti i guadagni speculativi.
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14 Maggio 2008 · Antonio Scognamiglio
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