Autovelox e multe » Il vademecum per chi vuole effettuare il ricorso

Attenzione » il contenuto dell'articolo è poco significativo oppure è stato oggetto di revisioni normative e/o aggiornamenti giurisprudenziali successivi alla pubblicazione e, pertanto, le informazioni in esso contenute potrebbero risultare non corrette o non attuali.

La guida per i ricorsi contro le multe da autovelox

Vi presentiamo un utile vademecum sui ricorsi al giudice di pace in caso di multe per eccesso di velocita' segnalate attraverso i dispositivi autovelox.

Si ragiona spesso sull'efficacia del sistema degli autovelox e sulla validità delle multe elevate con questo strumento elettronico.

Questi apparecchi di rilevazione, in realtà, sono un vero e proprio business, e rimpinguano notevolmente le casse delle pubbliche amministrazioni locali.

La loro utilizzazione diffusa viene ritenuta, comunque, almeno in via potenziale, conforme alla legge.

Pertanto, nel tempo continueranno ad essere messe a punto apparecchiature sempre più sofisticate e di certo si estenderà notevolmente l’ambito territoriale in cui l'autovelox si sostituirà alla contestazione immediata dei verbali.

Non tutti i tribunali di competenza, però, la pensano allo stesso modo quando si tratta di punire un trasgressore.

Quindi, l’obiettivo di questo articolo è informare sull'argomento, per approfondire al lettore tutto ciò che riguarda gli strumenti di accertamento delle violazioni del codice della strada, come autovelox e tutor, e le opportunità per un ipotetica irregolarità al fine di un ricorso.

Vi forniamo, dunque, una serie di massime fornite dai Tribunali di merito e dalla Corte di Cassazione per orientarsi in materia di ricorsi contro l’autovelox, nel caso di multe per eccesso di velocita'.

Quando manca il numero di matricola dell'autovelox

La mancata indicazione del numero di matricola dell'autovelox non è prevista dal codice della strada quale contenuto necessario del verbale.

La mancata indicazione del numero di matricola dell'apparecchiatura autovelox, non prevista dal codice della strada quale contenuto necessario del verbale, non può mai essere eretta a motivo di nullità della sanzione per violazione del diritto di difesa.

Ciò è quanto deciso dalla Corte di Cassazione con sentenza 14564/2011.

Dalla sentenza in esame si evince che, in caso di mancata indicazione del numero di matricola dell'apparecchio, la multa non può essere annullata. Pertanto, in questo caso, non è conveniente effettuare il ricorso contro la multa.

La presenza dell'autovelox deve essere segnalata dopo ogni incrocio

L'autovelox scatta dopo l'incrocio, ma il segnale del limite di velocità non è ripetuto: la multa è nulla.

Non è valida la multa per eccesso di velocita' se l'autovelox è posto dopo un incrocio ed il cartello contenente la prescrizione non è ripetuto.

Questo, in sintesi, l'orientamento della Corte di cassazione, espresso con la sentenza 11018/2014.

Pertanto, in questa fattispecie, se la presenza dell'autovelox non è stata segnalata e ripetuta dopo ogni incrocio, per l'automobilista c'è la possibilità di effettuare un ricorso, vincendolo.

La multa da autovelox può essere annullata anche se c’è l’autorizzazione del Prefetto

Sulle strade urbane ordinarie non sono ammessi controlli di velocità effettuati esclusivamente dall'autovelox: deve essere presente una pattuglia della stradale.

Viceversa, sulle strade extraurbane ordinarie e urbane a rapido scorrimento occorre che ci sia l’autorizzazione prefettizia in base alla pericolosità del tratto, al traffico e alla difficoltà di fermare subito i trasgressori.

Comunque, anche se c’è l’autorizzazione prefettizia, la multa è annullabile se la strada non risulta essere effettivamente di scorrimento.

Per vincere un ipotetico ricorso, dunque, è buona norma controllare bene il tratto di strada in cui è stata elevata la multa.

Obbligo di taratura degli autovelox

Non esiste alcuna norma che preveda l’obbligo assoluto di taratura periodica degli autovelox.

La Corte di Cassazione si è pronunciata sulla questione riguardante la funzionalità delle apparecchiature in dotazione alle forze di polizia per rilevare automaticamente le violazioni dei limiti di velocità.

Secondo il parere degli Ermellini l'Amministrazione non è tenuta a dimostrare la perdurante funzionalità delle suddette apparecchiature poiché non vi è alcuna disposizione specifica riguardo la decadenza delle omologazioni rilasciate sulle stesse e, pertanto, nell'eventuale giudizio di opposizione alla sanzione, l'Amministrazione non è gravata di fornire ulteriori prove a riguardo.

Nella sentenza 8485/2012 si legge infatti che le apparecchiature elettroniche regolarmente omologate utilizzate per rilevare le violazioni dei limiti di velocità non devono essere sottoposte ai controlli previsti dalla legge numero 273 del 1991, istitutiva del sistema nazionale di taratura

Tuttavia, quando questa sia espressamente prevista dal decreto di omologa dell'apparecchio (in genere per gli autovelox che controllano la velocità da remoto) o dal manuale di utilizzo, essa diventa obbligatoria.

In tutti gli altri casi, gli apparecchi devono essere omologati dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, ma non tarati.

Se il limite è sforato di poco la multa da autovelox è nulla

Se la differenza tra il limite di velocità e l’andatura effettiva del trasgressore è minima la multa elevata con dispositivo autovelox può essere annullata.

Una multa rilevata con apparecchiature di controllo elettronico della velocità come l’autovelox, infatti, può essere annullata quando lo scarto tra l’andatura effettivamente tenuta dall'automobile e il limite di velocità sul tratto di strada interessato è minimo.

Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dal Giudice di Pace di Gallarate con sentenza 267/14.

Quando il verbale non indica se l'autovelox è fisso o mobile la multa è illegittima

In caso di eccesso di velocita' rilevato con dispositivi elettronici autovelox, l’agente accertatore deve attestare sul verbale di contestazione se la postazione di controllo è temporanea o permanente: al caso contrario, la multa elevata al trasgressore è nulla.

La pubblica amministrazione proprietaria della strada, infatti, è tenuta a dare idonea informazione, con l’apposizione in loco di cartelli indicanti la presenza di autovelox dell'installazione e della conseguente utilizzazione dei dispositivi di rilevamento elettronico della velocità, configurandosi, in difetto, l’illegittimità del relativo verbale di contestazione.

A tal riguardo si è puntualizzato che tale disposizione normativa non può essere considerata una norma priva di precettività, tale da consentire all'interprete di disapplicarla in ragione di un’asserita, ma inespressa ratio, che ne limiterebbe l’efficacia nell'ambito dei rapporti organizzativi interni alla pubblica amministrazione e la cui riscontrata inosservanza non inciderebbe sulla validità dell'atto di accertamento.

Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 5997/14.

Quando l'autovelox è imboscato la multa va annullata

Multa elevata da autovelox troppo nascosto? Non è valida: è il Comune, infatti, a dover dimostrare che l’apparecchio sia visibile.

Deve essere annullato il verbale relativo a sanzione amministrativa per la violazione del codice della strada costituita da eccesso di velocita' rilevato con strumenti elettronici laddove manchi la prova, che deve ritenersi a carico dell'amministrazione, della visibilità dello strumento per il conducente del veicolo, a nulla rilevando che l’accertatore fosse posizionato nelle immediate vicinanze dello strumento.

Questo l'orientamento espresso dal Giudice di Pace di Vasto con la pronuncia 287/13.

Pertanto, se il Comune non riesce a dimostrare che l’esistenza della postazione fosse effettivamente percepibile da tutti i conducenti, la multa può essere annullata.

14 Luglio 2014 · Gennaro Andele


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