Multe da Autovelox » Il ministero dell’interno interviene per mettere ordine al disastro di Milano

Multe da autovelox a Milano: con l'intervento del Ministero dell'Interno, sembra esserci una soluzione definitiva.

In un nostro precedente intervento, avevamo parlato del pasticcio del Comune di Milano con le multe da autovelox, un problema, veramente, che si sta proponendo in tutta Italia.

La causa era in una norma contraddittoria: come noto, il Codice della Strada da' 150 giorni dall'infrazione per notificare la multa stradale al contravventore, mentre una legge del 2010 ha posto un termine di 90 giorni, senza specificare da quando.

A Milano, ma come detto anche in diversi altri Comuni italiani, avevano scelto questa interpretazione: i 90 giorni partono da quando il vigile apre il fascicolo di quella determinata multa.

Quindi, stando all'interpretazione del Comune, quei 90 giorni possono scattare da un qualsiasi momento: ad esempio se il vigile esaminasse nel gennaio 2017 la foto di un’infrazione del’aprile 2014, i 90 giorni si conterebbero da gennaio 2017.

Un’interpretazione capziosa della regola, a sfavore di chi guida, a beneficio di chi incassa, magari per ripianare i debiti del Comune.

Ma, i giudici di pace, stavano già annullando le multe ai trasgressori, contestando la scelta di Palazzo Marino.

Ora, in difesa dei cittadini, è intervenuto il Ministero dell'Interno.

Infatti, con la nota protocollo 001698, ha chiarito che la criticità organizzativa della polizia locale di Milano non legittima il superamento ordinario dei termini di rito previsti dal codice per la notifica delle sanzioni stradali che vanno conteggiati dal momento della commessa violazione e non dalla visione del fotogramma.

A parere del Dipartimento per gli affari interni e territoriali non è corretto fare decorrere i 90 giorni dalla data in cui gli operatori visionano i fotogrammi e associano i dati della targa a quelli del proprietario del veicolo.

Oltre alla sentenza della Corte Costituzionale 198/1996, milita in tal senso lo spirito dell’articolo 201 del codice stradale, prosegue la nota, laddove lo stesso evidenzia che qualora l’effettivo trasgressore o altro dei soggetti obbligati sia identificato successivamente alla commissione della violazione la notificazione può essere effettuata agli stessi entro 90 giorni dalla data in cui risultino dai pubblici registri o nell'archivio nazionale dei veicoli l’intestazione del veicolo o comunque dalla data in cui la pubblica amministrazione è posta in grado di provvedere alla loro identificazione.

In parole povere, le ragioni che possono legittimare la polizia stradale a superare i termini di rito non possono che dipendere da fattori esterni e non da prassi organizzative interne.

La regola, comunque, oltre che per il caso spinoso di Milano, vale per tutti i Comuni d'italia.

Dunque, se avete ricevuto un verbale per una multa effettuata con autovelox e, tra la data in cui è stata commessa l’infrazione e quella in cui il Comune ha consegnato il plico all'ufficio postale sono decorsi più di 90 giorni, avete un largo margine di possibilità di vincere il ricorso.

A tal fine una mossa opportuna potrebbe essere quella, in questo caso, di ricorrere al Prefetto che, essendo organo territoriale del Ministero, è più incline a recepire le circolari e le note ministeriali piuttosto che gli orientamenti della giurisprudenza.

Ciò perché, sebbene la Cassazione oggi sia orientata a favore del termine lungo, il Ministero, come appena detto, sposa l’interpretazione più restrittiva.

28 Novembre 2014 · Giuseppe Pennuto


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