Rassegna degli articoli pubblicati a cura di Genny Manfredi

Criteri di liquidazione del danno non patrimoniale

Genny Manfredi - 16 Ottobre 2015

Nella liquidazione del danno non patrimoniale, quando manchino criteri stabiliti dalla legge, non è consentita la liquidazione equitativa pura, che non faccia riferimento a criteri obiettivi di liquidazione del danno che tengano conto ed elaborino le differenti variabili del caso concreto, allo scopo di rendere verificabile a posteriori l'iter logico attraverso cui il giudice di merito sia pervenuto alla relativa quantificazione, e di permettere di verificare se e come abbia tenuto conto della gravità del fatto, delle condizioni soggettive della persona, dell'entità della relativa sofferenza e del turbamento del suo stato d'animo. Per garantire non solo una adeguata valutazione delle circostanze del caso concreto, ma anche l'uniformità di giudizio a fronte di casi analoghi, tra i criteri in astratto adottabili deve ritenersi preferibile il riferimento al criterio di liquidazione predisposto dal Tribunale di Milano al quale la Suprema Corte riconosce la valenza, in linea generale, di parametro di conformità della [ ... leggi tutto » ]

Risarcimento danni da lucro cessante - vanno considerati anche i redditi percepiti dal professionista in forma associata

Genny Manfredi - 1 Settembre 2015

Il codice civile (articolo 1223) prescrive che il risarcimento del danno deve comprendere anche l'eventuale perdita subita dal danneggiato a titolo di mancato guadagno (danno da lucro cessante). In tema di risarcimento del danno da lucro cessante conseguente ad un sinistro stradale, le dichiarazioni dei redditi hanno efficacia probatoria privilegiata. Per quantificare correttamente il risarcimento da lucro cessante cui ha diritto il danneggiato, vanno considerati tutti i redditi: non solo i redditi professionali derivanti da attività svolta come singolo professionista, ma anche quelli derivanti da attività svolta in forma associata, che ugualmente rientrano tra i redditi cui fare riferimento per il calcolo. Questo il principio giuridico sancito dai giudici della Corte di cassazione nella sentenza 17294/15. [ ... leggi tutto » ]

La quantificazione dell'assegno di mantenimento non deve essere necessariamente proporzionale al canone dell'immobile che il coniuge separato deve lasciare

Genny Manfredi - 23 Luglio 2015

È vero che non può assegnarsi la casa coniugale al coniuge, ove manchino figli comuni ovvero questi siano diventati autosufficienti economicamente, e che nel quantificare l'assegno di mantenimento dovuto al coniuge economicamente più debole e privo della casa, va considerato lo svantaggio economico conseguente. Tuttavia, l'ammontare dell'assegno, non deve essere, sempre e comunque, direttamente proporzionale al canone di mercato dell'immobile che il coniuge deve lasciare, potendo ipotizzarsi una diversa sistemazione, in abitazione eventualmente più modesta, ancorché decorosa. Così si sono espressi i giudici della Corte di cassazione nella sentenza 15272/15. [ ... leggi tutto » ]

Azione revocatoria ordinaria - e' sufficiente la presunzione di consapevolezza del debitore e del terzo acquirente

Genny Manfredi - 3 Luglio 2015

In tema di azione revocatoria ordinaria, è consolidato il principio giurisprudenziale secondo cui, allorché l'atto di disposizione del debitore sia successivo al sorgere del credito, l'unica condizione per l'esercizio della stessa è che il debitore fosse a conoscenza del pregiudizio delle ragioni del creditore e, trattandosi di atto a titolo oneroso, che di esso fosse consapevole il terzo, la cui posizione (per quanto riguarda i presupposti soggettivi dell'azione) è sostanzialmente analoga a quella del debitore; la prova del predetto atteggiamento soggettivo può essere fornita tramite presunzioni il cui apprezzamento è devoluto al giudice di merito ed è incensurabile in sede di legittimità ove congruamente motivato. E' evidente, ad esempio, la consapevolezza del debitore nell'arrecare pregiudizio alle ragioni del creditore, nonchè quella del terzo acquirente, una società costituita lo stesso giorno della compravendita, innanzi allo stesso notaio che ha poi curato l'atto di compravendita. Così si sono espressi i giudici della [ ... leggi tutto » ]

Diritto di acquistare l'immobile della pa condotto dal genitore - non può esercitarlo l'erede che non convive anagraficamente con il defunto al momento del decesso

Genny Manfredi - 25 Giugno 2015

In tema di dismissione del patrimonio locato della Pubblica Amministrazione, l'assenza della pregressa abituale convivenza dell'erede osta alla successione mortis causa nella detenzione qualificata ed all'esercizio del diritto di opzione di compravendita del bene. Infatti, l'abituale convivenza dell'erede con il conduttore defunto va accertata alla data del decesso, essendo la successione “mortis causa” nel contratto di locazione un fatto giuridico istantaneo che si realizza all'atto stesso della morte del conduttore, restando insensibile agli accadimenti successivi. In assenza di un tale requisito,il figlio della conduttrice deceduta, trasferitosi anagraficamente nel medesimo appartamento solo dopo la morte della madre, benché prima delle delibere comunali inerenti la dismissione del patrimonio immobiliare, non può chiedere di poter acquistare l'immobile. Infatti, l'erede non convivente del conduttore di immobile adibito ad abitazione non gli succede nella detenzione qualificata. Poiché il titolo si estingue con la morte del titolare del rapporto, analogamente al caso di morte del titolare [ ... leggi tutto » ]