Rassegna degli articoli pubblicati a cura di Piero Ciottoli

Calcolo della rata di un mutuo a tasso fisso

Piero Ciottoli - 30 Novembre 2007

Partendo dalla conoscenza del capitale mutuato, della durata del mutuo e del tasso di interesse fisso applicato, e volendo calcolare la rata mensile da corrispondere, possiamo avvalerci della risorsa WEB disponibile qui. Potremmo così verificare che per un capitale mutuato di 41.000 euro, di durata quarantennale, con tasso di interesse pari al 5,09%, la rata mensile da corrispondere è pari a 200 euro. Per porre una domanda sul calcolo della rata di un mutuo a tasso fisso, sul contratto di mutuo in generale, sulle tipologie di mutuo, sulle normative vigenti in tema di mutuo ipotecario, clicca qui. [ ... leggi tutto » ]

Calcolo importo di un mutuo a tasso fisso a partire dalla rata mensile

Piero Ciottoli - 30 Novembre 2007

Nell'esempio in figura, a fronte di una rata ipotetica di 200 euro mensili, vengono calcolati gli importi ottenibili per un mutuo ipotecario a tasso fisso di durata dai 5 ai 40 anni. Ed in più la percentuale di spesa per interessi, rispetto al capitale, in relazione alle varie durate in anni. La risorsa WEB per un questo tipo di calcolo la trovate qui. Ma qual è il tasso di interesse applicato? Per rispondere a questa domanda dobbiamo andare qui. Ci accorgeremmo allora che il tasso di interesse applicato, ad esempio, ad un mutuo quarantennale per un capitale mutuato pari a 41.000 euro, pagato con rate mensili da 200 euro, è del 5,09%. Per porre una domanda sul calcolo dell'importo di un mutuo a tasso fisso a partire dalla rata, sul contratto di mutuo in generale, sulle tipologie di mutuo, sulle normative vigenti in tema di mutuo ipotecario, clicca qui. [ ... leggi tutto » ]

Prezzo valore – disciplina antiriciclaggio

Piero Ciottoli - 30 Novembre 2007

Il prezzo valore interferisce anche con la normativa antiriciclaggio, la quale prevede sanzioni per pagamenti in contanti superiori a mille euro. La segnalazione di operazioni sospette da parte dei notai La stessa normativa prevede, oltre agli obblighi di identificazione e registrazione, la segnalazione di operazioni sospette anche da parte dei notai. Tra gli "indici di anomalia" previsti al fine della comunicazione delle operazioni sospette - utilizzabile anche a fini fiscali - sono stati individuati i seguenti: "il cliente rifiuta di o solleva obiezioni a pagare il prezzo di vendita con bonifico o assegno bancario anche se la somma è superiore a E 1.000"; "il cliente intende regolare i pagamenti con una somma notevole di denaro in contanti"; "il cliente intende effettuare operazioni mediante l'impiego di denaro contante o di mezzi di pagamento non appropriati rispetto alla prassi comune ed in considerazione della natura dell'operazione, non giustificate dall'attività svolta o da [ ... leggi tutto » ]

Prezzo valore – conseguenze fiscali

Piero Ciottoli - 29 Novembre 2007

Detrazione IRPEF La detrazione IRPEF, spettante all'acquirente per gli interventi di recupero edilizio effettuati dal venditore, è determinata in proporzione al prezzo dell'unità immobiliare dichiarato nell'atto di vendita o assegnazione. Esclusione di accertamento sulle imposte sui redditi Ai sensi di legge ove l'acquirente si avvalga delle nuove norme sul prezzo valore e dichiari in atto il reale corrispettivo pattuito, non trovano applicazione le norme sull'accertamento induttivo; non assume cioè rilevanza, ai fini della determinazione del reddito tassabile, la spesa effettuata per l'acquisto dell'immobile, e gli accertamenti induttivi ai fini delle imposte sui redditi non possono essere effettuati. Si ricorda ancora che, per non essere assoggettati ad accertamenti "induttivi" non è sufficiente indicare nel contratto un qualsiasi prezzo simulato anche se superiore al valore catastale, ma occorre indicare il reale "corrispettivo pattuito". Privilegio a favore dello Stato Negli atti stipulati al di fuori delle condizioni previste dal sistema prezzo valore, nell'ipotesi [ ... leggi tutto » ]

Prezzo valore – effetti derivanti dal meccanismo

Piero Ciottoli - 29 Novembre 2007

Diritti di prelazione I terzi che per legge o per contratto hanno un diritto di prelazione sul bene immobile oggetto di vendita, possono esercitare la prelazione stessa, o riscattare il bene già venduto, al prezzo dichiarato nell'atto di vendita, senza che il compratore possa pretendere la restituzione del prezzo realmente pagato. Revocatoria fallimentare Se il venditore fallisce entro un anno dalla vendita, il curatore fallimentare può revocare la vendita, può cioè riappropriarsi del bene venduto, se il compratore conosceva lo stato di del venditore. La conoscenza dell'insolvenza del venditore si presume se il valore di quanto venduto sorpassa di oltre un quarto quello del corrispettivo ricevuto. Per gli immobili da adibirsi ad abitazione principale dell'acquirente o di suoi parenti e affini entro il terzo grado è esclusa la revocatoria fallimentare solo se la vendita è effettuata "a giusto prezzo". In tutti i casi di revocatoria, l'acquirente può insinuarsi nel fallimento, [ ... leggi tutto » ]