Rassegna degli articoli pubblicati a cura di Piero Ciottoli

Eurirs o irs – accordi speciali sul tasso di interesse del mutuo

Piero Ciottoli - 18 Luglio 2013

IRS è l'acronimo di Interest Rate Swap. IRS è spesso indicato come EURIRS. L'EURIRS è l'acronimo di EURo Interst Rate Swap. Quando la banca vuole garantire al cliente un tasso fisso deve tutelarsi in modo da evitare di rimetterci cifre da capogiro se i tassi si alzano. Ciò è possibile ricorrendo a speciali accordi (detti swap) con soggetti disposti ad accollarsi il rischio, nell'ambito di un intento speculativo. Dal tasso a cui si concludono tali accordi nasce l'IRS (Interest Rate Swap) spesso indicato anche come EURIRS. L'entità dell'IRS cambia in funzione del periodo coinvolto. Ovviamente lo speculatore che accetta il rischio per un anno concluderà a tassi più bassi di chi lo prende in carico per venti o trenta. Così si osserverà l'esistenza dell'IRS a 1 anno (detto "IRS 1y" cioè 1 year), a 2 anni... e via dicendo fino a 30 anni, con valori crescenti all'aumentare della durata. Per [ ... leggi tutto » ]

Le spese accessorie al mutuo

Piero Ciottoli - 17 Luglio 2013

Le spese accessorie al mutuo sono le spese che contribuiscono al costo complessivo di un mutuo Infatti, al costo complessivo del mutuo contribuiscono, oltre agli interessi, anche altre spese che è necessario conoscere per tempo. Qui, infatti, si possono trovare spiacevoli sorprese in termini di oneri economici; è quindi opportuno esaminare con attenzione, e confrontare - banca per banca - le spese di perizia e di istruttoria e ogni altra voce di costo. Spese di istruttoria della pratica di mutuo Innanzitutto bisogna tener conto delle spese di istruttoria della pratica. Le spese di istruttoria costituiscono una voce non trascurabile fra le spese accessorie al mutuo. Le spese di istruttoria rappresentano un rimborso dei costi che l'ente erogante sostiene per compiere tutti gli atti necessari a stabilire se il finanziamento possa essere concesso. Alcuni enti stabiliscono tale costo in misura fissa, altri invece lo determinano come percentuale del capitale erogato. Spese [ ... leggi tutto » ]

Mutuo a tasso variabile con tetto massimo (cap)

Piero Ciottoli - 17 Luglio 2013

Il mutuo CAP - tasso variabile con tetto massimo Il mutuo a tasso variabile con tetto massimo è un contratto di prestito. Il mutuo a tasso variabile con tetto massimo consiste nel trasferimento di una somma di denaro da un soggetto “mutuante” ad un soggetto “mutuatario” che si impegna a restituirlo secondo modalità concordate, dettagliatamente definite nel contratto sottoscritto tra le parti. Il mutuo a tasso variabile con tetto massimo è anche un contratto reale, perché si perfeziona con la consegna del denaro prestato al mutuatario. Il mutuo a tasso variabile con tetto massimo si definisce ipotecario quando la parte che presta il denaro, a garanzia della restituzione dello stesso, iscrive un'ipoteca su un bene di proprietà del mutuatario oppure di altro soggetto (terzo datore di ipoteca) disponibile a fornire tale garanzia. Un esempio di mutuo a tasso variabile con tetto massimo (CAP) Il mutuo a tasso variabile con tetto [ ... leggi tutto » ]

Mutuo a tasso variabile rata costante e durata variabile (affitto o soffietto) – aspetti positivi e negativi

Piero Ciottoli - 16 Luglio 2013

Mutuo a tasso variabile rata costante e durata variabile (affitto o soffietto) Il mutuo a tasso variabile rata costante e durata variabile è un contratto di prestito. Il mutuo a tasso variabile rata costante e durata variabile consiste nel trasferimento di una somma di denaro da un soggetto “mutuante” ad un soggetto “mutuatario” che si impegna a restituirlo secondo modalità concordate, dettagliatamente definite nel contratto sottoscritto tra le parti. Il mutuo a tasso variabile rata costante e durata variabile è anche un contratto reale, perché si perfeziona con la consegna del denaro prestato al mutuatario. Il mutuo a tasso variabile rata costante e durata variabile si definisce ipotecario quando la parte che presta il denaro, a garanzia della restituzione dello stesso, iscrive un'ipoteca su un bene di proprietà del mutuatario oppure di altro soggetto (terzo datore di ipoteca) disponibile a fornire tale garanzia. Il mutuo a tasso variabile rata costante [ ... leggi tutto » ]

La cancellazione della ipoteca del mutuo

Piero Ciottoli - 16 Luglio 2013

Cosa fare per cancellare anticipatamente l'ipoteca del mutuo Il mutuo si estingue con il pagamento dell'ultima rata. La ipoteca che lo garantisce, invece, rimane in vita sino a quando siano trascorsi vent’anni dalla sua costituzione, in pratica da quando il mutuo è stato concesso (salvo rinnovo, in caso di mutuo di durata ultraventennale). Per i contratti di durata inferiore ai vent’anni, perciò, una volta rimborsato il mutuo, l'ipoteca diviene solo formale in quanto non c'è più un credito da garantire: potrà lasciarsi estinguere autonomamente e senza costi mediante decorso del tempo. In ogni momento è possibile cancellare l'ipoteca gravante su un bene, a condizione che il debito venga estinto. La prima cosa da fare per cancellarla anticipatamente è di rivolgersi all'ente mutuante e chiedere il rilascio del certificato di consenso (liberatoria) alla cancellazione ipotecaria. Con questo chi ha erogato il mutuo dichiara che il debito è stato estinto e accorda [ ... leggi tutto » ]