Rassegna degli articoli pubblicati a cura di Giorgio Valli

Accertamento irpef – al contribuente la prova dell'inerenza dei costi

Giorgio Valli - 8 Novembre 2010

La Corte di Cassazione ha confermato il principio “secondo il quale, in tema di accertamento irpef, l'onere della prova circa l'esistenza ed inerenza dei componenti negativi del reddito incombe al contribuente: a tal riguardo, l'abrogazione del DPR 22 dicembre 1986, numero 917, articolo 75, comma 6, ad opera del DPR 9 dicembre 1996, numero 695, articolo 5, comporta solo un ampliamento del regime di prova dei costi da parte del contribuente, prova che può essere fornita anche con mezzi diversi dalle scritture contabili (purchè costituenti elementi certi e precisi, come prescritto dall'articolo 75, comma 4), ma non certamente l'attenuazione della regola sulla ripartizione dell'onere della prova (Cass. nn. 12330 del 2001, 4218 e 18000 del 2006, 16115 del 2007, 3305 del 2009)” (C.Cass. ord. numero 19489 del 13 settembre 2009). [ ... leggi tutto » ]

Irap e piccoli imprenditori

Giorgio Valli - 8 Novembre 2010

La Corte di Cassazione ha sentenziato che la qualifica di piccolo imprenditore non crea l'automatica soggettività IRAP, in quanto occorre verificare la presenza dei presupposti dell'imposta stessa: “Non è, infatti, la oggettiva natura dell'attività svolta ad essere alla base dell'imposta, ma il modo - autonoma organizzazione - in cui la stessa è svolta ad essere la razionale giustificazione di una imposizione sul valore aggiunto prodotto, un quid che eccede il lavoro personale del soggetto agente ed implica appunto l'«organizzazione di capitali o lavoro altrui»: se ciò non fosse, e il lavoro personale bastasse, l'imposta considerata, non solo non sarebbe vincolata all'esistenza di una "autonoma organizzazione», ma si trasformerebbe inevitabilmente in una sostanziale «imposta sul reddito»” (C.Cass. sent. numero 21122 del 13 ottobre 2010). [ ... leggi tutto » ]

Detraibilità iva ed errori formali

Giorgio Valli - 8 Novembre 2010

La detraibilità dell'IVA non è esclusa dalla presenza di errori formali nella redazione della fattura. Infatti, “gli articoli 167, 178, lettera a), 220, punto 1, e 226 della direttiva 2006/112 devono essere interpretati nel senso che ostano ad una normativa o prassi nazionale in forza della quale le autorità nazionali negano ad un soggetto passivo il diritto di detrarre dall'importo dell'IVA di cui è debitore l'importo dell'imposta dovuta o pagata per i servizi che gli sono stati forniti, con la motivazione che la fattura iniziale, in suo possesso al momento della detrazione, comportava una data di conclusione della prestazione di servizi erronea e che non esisteva una numerazione continua della fattura rettificata successivamente e della nota di accredito che annullava la fattura iniziale, se ricorrono le condizioni materiali della detrazione e se, prima dell'adozione della decisione da parte dell'autorità interessata, il soggetto passivo le ha trasmesso una fattura rettificata, indicando [ ... leggi tutto » ]

Irap e onere della prova

Giorgio Valli - 8 Novembre 2010

La Corte di Cassazione ha confermato il proprio precedente indirizzo secondo cui “costituisce onere del contribuente, che chieda il rimborso dell'imposta asseritamente non dovuta, dare la prova dell'assenza delle … condizioni” di autonoma organizzazione (C.Cass. sent. numero 21578 del 21 ottobre 2010). La discussione continua in questo forum. [ ... leggi tutto » ]

Studi associati e irap

Giorgio Valli - 8 Novembre 2010

I membri di uno studio associato sono ammessi a provare l'assenza di autonoma organizzazione al fine di contestare la soggettività IRAP. Infatti l'esercizio in forma associata di una professione liberale è circostanza di per sé idonea a far presumere l'esistenza di una autonoma organizzazione di strutture e mezzi, ancorché non di particolare onere economico, nonché dell'intento di avvalersi della reciproca collaborazione e competenza, ovvero della sostituibilità nell'espletamento di alcune incombenze, sì da potersi ritenere che il reddito prodotto non sia frutto esclusivamente della professionalità di ciascun componente dello studio, con la conseguenza che legittimamente il reddito di uno studio associato viene assoggettato all'imposta regionale sulle attività produttive, a meno che il contribuente non dimostri che tale reddito è derivato dal solo lavoro professionale dei singoli associati. Così si sono espressi i giudici della Corte di cassazione nella sentenza 22386/10. [ ... leggi tutto » ]