Rassegna degli articoli pubblicati a cura di Paolo Rastelli

Accertamento fiscale » e' legittimo se viene dichiarato dal contribuente un reddito inferiore alla soglia di povertà istat

Paolo Rastelli - 21 Novembre 2014

L'imprenditore dichiara un reddito inferiore alla soglia di povertà stabilita dall'Istat (Istituto Nazionale di Statistica)? L'accertamento fiscale è alle porte. E' legittimo l'accertamento induttivo dell'imprenditore qualora lo stesso dichiari un reddito inferiore alla soglia ISTAT di povertà. Da quanto si apprende dalla pronuncia in esame, è indice di una situazione commerciale anomala, la circostanza che un imprenditore dichiari un reddito di inferiore alla soglia di povertà individuata dall'ISTAT. Tanto anomala da legittimare, di per sé, l'accertamento fiscale induttivo di maggiori ricavi. A parere degli Ermellini, inoltre, spetta allora al contribuente, se vuol evitare le conseguenze, la dimostrazione di aver dichiarato quanto effettivamente guadagnato nel periodo di imposta incriminato. Diversamente, la ricostruzione del maggior reddito, con le conseguenti imposte e sanzioni, è inevitabile. Come noto, quando l'utile dichiarato appare inverosimile ed eccessivamente basso per il tipo di attività commerciale svolta, l'accertamento fiscale è pressoché scontato e difficile da impugnare davanti al [ ... leggi tutto » ]

Isee: l'immobile ora pesa di più - ecco perché avere una casa di proprietà può essere un handicap » chi ha casa di proprietà sarà considerato benestante

Paolo Rastelli - 18 Novembre 2014

La prossima volta che presenterete il modello Isee per poter usufruire di qualche detrazione, potreste risultare, per lo stato, molto più ricchi, anche senza aver guadagnato un solo euro in più. È l'effetto del restyling dell'Isee che, come accennato in altri interventi, ha dei parametri totalmente nuovi per il calcolo della ricchezza del contribuente. La novità più importante, però, riguarda il diverso peso attribuito alla casa di proprietà. Nel nuovo indicatore contano i valori Imu dell'abitazione di proprietà, superiori del 60% rispetto a quelli dell'Ici. Il valore viene abbattuto di un terzo, ma rimane più alto rispetto al vecchio. Come nel vecchio sistema, dal valore viene sottratto il debito residuo del mutuo, ma è cancellata l'alternativa di detrarre 51.645 euro. La casa di abitazione, però, non è considerata nel reddito se ha un valore ai Fini Imu inferiore a 52.500 euro. Limite che sale di 2.500 euro per ogni figlio [ ... leggi tutto » ]

Responsabilità patrimoniale in sas » può fallire il socio accomandante privo di delega di cassa che emette assegni per conto della società

Paolo Rastelli - 13 Novembre 2014

In tema di responsibilità patrimoniale dei soci in una società Sas, anche il socio accomandante, privo di delega di cassa, può fallire se emette assegni per la società. Il socio accomandante che emetta assegni bancari tratti sul conto della società all'ordine di terzi, apponendo la propria firma sotto il nome della sas e per conto della stessa, in difetto della prova della sussistenza di una mera “delega di cassa”, viola il divieto di immistione previsto dall'articolo 2320 c.c., assumendo responsabilità illimitata per tutte le obbligazioni sociali ed esponendosi, in caso di fallimento della società, alla dichiarazione di fallimento per estensione ex art. 147 L. fallimento. E ciò senza che rilevi il lasso di tempo (anche lungo) intercorso tra la cessazione dell'ingerenza nell'amministrazione o il fallimento della società e la suddetta dichiarazione. Sono questi i principi affermati dalla Corte di Cassazione nella sentenza 23651/14. Con la pronuncia in esame, la Suprema [ ... leggi tutto » ]

Dichiarazione redditi » possibile opporsi al silenzio-rifiuto del rimborso anche prima dei quattro anni

Paolo Rastelli - 7 Novembre 2014

Dichiarazione redditi: rimborso d'imposta con meno limiti. Il contribuente può adire il giudice tributario ai fini del rimborso del credito d'imposta riportato in dichiarazione redditi anche prima dello spirare del termine previsto dall'articolo 43 del D.P.R. n. 600/73, che fissa i termini per il potere accertativo. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 23506/2014. Da quanto si apprende dalla suddetta pronuncia, l'opposizione al silenzio-rifiuto dell'Amministrazione Finanziaria è possibile prima di 4 anni. A parere degli Ermellini, infatti, il termine previsto, dall'articolo 43 del D.p.r. 600/1973, non incide sul diritto del contribuente ad agire avverso il silenzio serbato dall'amministrazione sulla richiesta di rimborso formulata in sede di dichiarazione dei redditi. D'altro canto, la giurisprudenza di legittimità, secondo un consolidato orientamento, ha già affermato che il limite temporale stabilito per il controllo formale o cartolare delle dichiarazioni e la liquidazione delle somme dovute, non incide sull'ordinario termine di [ ... leggi tutto » ]

Contratti a termine » la prescrizione del credito retributivo del lavoratore

Paolo Rastelli - 28 Ottobre 2014

Quando interviene la prescrizione dei crediti retributivi del lavoratore nei contratti a termine? Nel caso in cui, tra le stesse parti intervengono più contratti a termine, il termine di prescrizione dei crediti retributivi inizia a decorrere, per i crediti che sorgono nel corso del rapporto lavorativo dal giorno della loro insorgenza e, per quelli che si maturano alla cessazione del rapporto, a partire da tale momento. Questo, in sintesi, l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 22146/14. Per cominciare, chiariamo che i cosiddetti crediti retributivi sono retribuzioni maturate dal lavoratore e non pagate dal datore di lavoro insolvente. Obiettivo del verdetto è capire quando interviene la prescrizione su questo tipo di crediti. Ebbene, da quanto si evince dalla pronuncia esaminata, secondo giurisprudenza consolidata, qualora tra le stesse parti si succedano due o più contratti di lavoro a termine, ciascuno dei quali legittimo ed efficace, il termine prescrizionale dei crediti [ ... leggi tutto » ]