Attenti al cane – vaccino antirabbico per debitori

Come evitare effetti collaterali ed indesiderati da sovraindebitamento - Fuori dai social network

Il debitore non deve inserire i propri dati nei social network. Gli addetti al recupero crediti, in particolare i funzionari preposti al rintraccio, hanno imparato ad utilizzare, fin troppo bene, gli strumenti "social" per individuare il debitore e riescono facilmente ad entrare nelle loro cerchie. Poi "scandagliano" amici e parenti e, presto o tardi, trovano un cellulare o un numero di telefono.

Che utilizzano per carpire informazioni su domicilio, luogo di lavoro o istituto di credito presso il quale si serve il debitore. Il debitore, consapevole ed attento, deve saper rinunciare alla propria visibilità sui social network. Per lui, Facebook, Google + e Linkedin devono essere "off limits".

Non fatevi illudere - nessuno vi concederà prestiti anche dopo la cancellazione dalle centrali rischi dei cattivi pagatori

Il debitore deve convincersi che, pur ottenendo la cancellazione dalle principali Centrali Rischi private (CRIF, Experian, CTC - magari attraverso un concordato a saldo stralcio) non riuscirà comunque a rientrare nel circuito del credito. In pratica non gli sarà più finanziato neanche l'acquisto di un triciclo. E questo perché, ormai, sono numerosi gli indizi che fanno propendere nel ritenere verosimile l'esistenza delle cosiddette "banche dati occulte" dei cattivi pagatori. Certamente CRIF, Experian e CTC operano correttamente e procedono alla cancellazione dei dati relativi ai cattivi pagatori nei termini ed alla condizioni previste dalla legge. Ma, durante il periodo di permanenza negli archivi, troppi soggetti fra gli intermediari finanziari hanno accesso alle informazioni ivi custodite e nessuno può garantire che tali dati non vengano sistematicamente duplicati ed organizzati in banche dati non ufficiali che gli operatori del settore si scambiano per evitare successive, incombenti "fregature". E, dunque, può andar bene saldare il debito anche a "babbo morto". Ma non aspettarsi, in cambio, che alla richiesta di un nuovo finanziamento da parte del cattivo pagatore "riabilitato", egli venga accolto a braccia aperte. La possibilità che al costo di pochi euro, si possa saldare il debito pregresso e poi accedere ad un più cospicuo prestito, costituisce uno "specchietto per le allodole" a cui gli agenti di recupero crediti ricorrono sempre più spesso. E, con discreto successo.

Firmare cambiali ed assegni post datati per tamponare i debiti e rimandare il problema a domani non è la soluzione

Il debitore non deve mai firmare cambiali o assegni post datati per saldare un debito. A fronte di una apparentemente vantaggiosa dilazione dei termini di pagamento (ad esempio rispetto ad una scadenza che si sa di non poter rispettare) il rovescio della medaglia è rappresentato dal fatto che cambiali ed assegni non onorati costituiscono titoli immediatamente esecutivi. Il che vuol dire, in pratica, che il creditore, per poter procedere al pignoramento dei beni del debitore, non dovrà nemmeno chiedere al giudice un decreto ingiuntivo. Il che significa, ancora, che il debitore non potrà far valere, in sede di opposizione al decreto ingiuntivo, l'applicazione di interessi di tipo usurario oppure l'assenza di qualsiasi prova documentale del debito (estratti conto dettgliati). Inoltre, il debitore deve sapere che la presentazione allo sportello bancario di un assegno post datato può avvenire ben prima della scadenza indicata sul modulo (l'assegno è uno strumento di pagamento e non un titolo di credito). E, quindi, il debitore potrebbe vedersi comminate anche delle sanzioni pecuniarie.

Lo stalking dell'agente di recupero crediti è un reato e può essere perseguito

Il debitore deve essere consapevole che l'unico canale concesso al creditore per interagire con lui, e poter esigere il rimborso del dovuto, è la comunicazione raccomandata con avviso di ricevimento (o la semplice lettera - che il destinatario potrà anche considerare come non ricevuta). Il contatto telefonico nonché la visita domiciliare o presso il luogo di lavoro del debitore, non sono azioni consentite, quando non concordate, e possono essere duramente sanzionate se solo il debitore denuncia per molestie o stalking il soggetto che le mette in pratica o la società per la quale questi opera.

Carpire informazioni sul debitore costituisce una violazione della privacy

Analogamente l'agente di recupero crediti non può carpire informazioni sul debitore, contattando via telefono, o in altro modo, parenti, amici, datori di lavoro del debitore. Questi comportamenti integrano evidenti violazioni della privacy e possono essere sanzionate con un esposto all'Autorità per la tutela della privacy.

La ristrutturazione del debito fai da te - mettere i creditori in lista di attesa

Quando la situazione debitoria è diventata ormai insostenibile, nessuna finanziaria o banca concede il pur tanto pubblicizzato consolidamento del debito (una sola rata di importo accettabile seppur "spalmata" su un periodo di tempo che va ben oltre le scadenze più immediate) il debitore che percepisce uno stipendio (o una pensione) ha la possibilità di ottenere la tanto agognata ristrutturazione del debito in modalità "fai da te". Basta attendere che il primo creditore attivi le procedure legali ed arrivi al pignoramento del quinto dello stipendio netto (il 20% è la quota massima ottenibile per debiti con privati, finanziarie o banche). Gli altri dovranno mettersi in fila ed aspettarecon con pazienza il rimborso del creditore procedente, prima di poter attingere di nuovo allo stipendio del debitore. Una sola rata di importo variabile (sarà sempre pari al 20% dello stipendio percepito) per il tempo che sarà, poco importa. In più, sapere che i creditori pregheranno affinché il debitore "non tiri le cuoia" e non venga licenziato è un piacere che non puoi comprare neanche con una Master Card traboccante di liquidità ...

Evitare il pignoramento del conto corrente su cui accreditano stipendio o pensione giocando a ping pong

Per debitori lavoratori dipendenti e pensionati: mai lasciare, per troppo tempo, lo stipendio nel proprio conto corrente, bancario o postale. Se non si riesce a lavorare in nero e lo stipendio supera i mille euro, visto che lo stato costringe il datore di lavoro a versare lo stipendio in conto corrente (legge di stabilità 2013) bisogna prelevare i soldi in contanti ancora caldi di bonifico e metterli a casa sotto al classico materasso (sempre se si disponga di una casa e di un materasso - in realtà basta riversarli sul conto corrente intestato a persona di fiducia, mantenendo per sé stessi delega ad operare e disporre). Tutto questo si rende necessario perchè i creditori hanno imparato ad aggirare il limite di pignorabilità del 20% previsto per stipendi e pensioni, aggredendo direttamente il conto corrente del debitore. E la Corte di Cassazione, anche recentemente, ha sancito che possono legittimamente farlo, dal momento che gli stipendi o le pensioni, una volta versati in conto corrente, non sono più stipendi o pensioni ma si trasformano immediatamente in risparmi. Mah ... le stranezze della giurisprudenza: i soldi che servono per mangiare, pagare l'affitto, mandare i figli a scuola, comprare l'abbonamento per mezzi pubblici che non passano mai o pagare (quasi sempre in nero) il dentista per farsi riparare la dentiera, diventano magicamente risparmi una volta transitati sul conto corrente!

Pignoramento presso la residenza del debitore - L'ospite dopo tre giorni puzza

Quando si ospita in casa un debitore bisogna ricordare che vige "la presunzione legale di proprietà". Ogni cosa presente nell'abitazione, cioè, si presume, per legge, essere di proprietà del debitore. Per porre in qualche modo rimedio, bisogna stipulare con il debitore, e registrare presso l'Agenzia delle entrate, un contratto di comodato. Nell'evenienza di pignoramento presso la residenza (o il domicilio) del debitore, la precauzione non eviterà, comunque, al padrone di casa, di dover ricorrere all'assistenza di un avvocato per presentare istanza di "opposizione all'esecuzione". Unico modo, questo, per rientrare in possesso dei propri beni, dopo aver esibito il documento che attesta l'effettiva proprietà di quanto pignorato al debitore ospitato.

L'ultima spiaggia per il debitore perseguitato - il metodo del buco

Al debitore già fregato dalla persona in cui riponeva fiducia, sul conto corrente della quale aveva versato lo stipendio senza più rivederlo; al debitore a cui i parenti serpenti e i sedicenti amici hanno negato ospitalità per evitare le possibili conseguenze della "presunzione legale di proprietà"; al debitore sfigato, a cui hanno rubato il materasso con i pochi soldini che custodiva, non resta che adottare il “metodo del buco”: banconote da 100/500 euro, avvolte e compattamente sistemate in ovuli di materiale inerte per inserimento rettale. Con il tempo ci si abitua!

1 Giugno 2013 · Marzia Ciunfrini


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