Assegno emesso e poi richiamato e successiva iscrizione CAI

Assegno emesso e richiamato

Un assegno che ho emesso è stato richiamato su mia richiesta dal beneficiario che per restituirmelo in originale ha accettato altri titoli con scadenza superiore ai 60 gg.

Quindi restituisce l'assegno, gli consegno gli altri titoli, ma non produce nel contempo la liberatoria.

In un secondo tempo di fronte ad un notaio stila, omettendo volutamente il termine "pagato" o "quietanzato", una liberatoria citando però un importo di debito superiore all'importo dell'assegno richiamato e restituito in quanto includente altre fatture da pagare e cita inoltre gli altri titoli che hanno sostituito l'assegno che mi è stato restituito.

L'ufficio legale della mia banca rifiuta però la liberatoria in quanto non riporta il termine "pagato" o "quietanzato" in quanto il legale del fornitore gli suggerisce che altrimenti perderebbe il diritto sul credito nei miei confronti.

Il fornitore nel frattempo incassa il primo dei titoli in sostituzione dell'assegno; il debito quindi si riduce, ma nell'ultima liberatoria che il fornitore produce per la mia banca, sempre di fronte ad un notaio, cita ancora il debito totale e pur titolandola "quietanza" non riporta nel testo i termini pretesi dalla banca che respinge nuovamente anche l'ultima liberatoria.

Scadono i 60 gg e mi ritrovo iscritta al CAI. E' anche intervenuto un mio legale, ma non c'è verso di far cambiare idea al fornitore o alla banca.... Cosa posso fare?

Assegno e cai

Non può fare nulla, perchè per evitare l'iscrizione alla CAI la liberatoria del creditore deve essere indicativa dell'avvenuto pagamento.

Ed è anche normale che il creditore non apponga la clausola di rito a fronte di pagamento effettuato con nuovi titoli a scadenza e non in contanti o con assegni circolari.

Anche io mi sarei comportato allo stesso modo.

14 Novembre 2012 · Simone di Saintjust


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