Antonio Scognamiglio
In questi tre anni di attività come esperto del forum di indebitati.it è emerso un fatto singolare. Le persone indebitate con finanziarie, con lo Stato e con l’INPS, incapaci per situazioni contingenti (indipendenti dalla propria volontà) ad onorare i debiti assunti, credono di essere mosche bianche, eccezioni, una anomalia del sistema. Conducono, di solito, una vita già di per sé quasi monastica (voglio dire che i debiti non si accumulano perché magari non si riesce a rinunciare alla settimana bianca) ed hanno paura ad esternare il proprio disagio perché c’è una sorta di pudore, direi quasi vergogna, ad ammettere una sconfitta, l’incapacità di uscire dalle sabbie mobili del sovraindebitamento. Si tratta poi, quasi sempre, di una generazione di debitori intrisi di una cultura in cui il debito era strettamente collegato al vizio (donne, gioco, droga) o alla perversione di voler condurre una vita al di sopra delle proprie possibilità economiche. Come diceva la Cortellesi in una celebre gag, “ma perché le mogli dei padroni hanno le borse di Vuitton e quelle degli operai devono avere solo quelle sotto agli occhi?”. Ed ecco allora, venir fuori affermazioni come queste: ” Vorrei porre una questione, credo singolare, come la mia …”
E mentre ancora vediamo circolare gli artefici dei guasti di ieri che oggi siamo chiamati a pagare, emerge il fenomeno dei bamboccioni (i fortunati vituperati dall’inutile Padoa Schioppa, che almeno possono restare a casa fino ai 30 anni), quello dei precari (a cui mai verrà concesso un mutuo) dei collaboratori a progetto (i nuovi schiavi creati da grandi giuslavoristi). Gente condannata alla Caienna dei call center, a 600 euro al mese, senza diritti, senza pensione, senza niente! E a quelli che si azzardano a trovare un proprio spazio nel lavoro autonomo, ci pensano l’INPS e l’ADE a spremerli per bene. E nei TG o nei talk show assistiamo alle performances di massimi dirigenti, macchiette superpagate (quelli dell’INPS, di ADE ed Equitalia) sbandierare ai quattro venti l’andamento ottimale nel recupero crediti contributivo e tributario. Aumenti del 50, 60, 70%.
Stanno tirando via il sangue a gente che di sangue non ne ha più (mentre a quelli che di sangue ne hanno a litri, regalano lo scudo fiscale). E vivendo in un mondo dorato, fatto di benefits, di bonus stipendiali, di auto blu, di pensioni milionarie, di privilegi e di scandali, neanche si accorgono del baratro su cui ci incamminiamo. Non se ne esce “da questa situazione che col passare del tempo diventa sempre più grave”. Non se ne uscirà, almeno, fino a quando non prenderemo coscienza che questa situazione non è la nostra, singolare, familiare, ma è una condizione sociale, collettiva. Senza speranza, fino a quando non ritroveremo la dignità e la forza per rialzare la testa …
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