Simonetta Folliero

L’ambizione più grande dell’uomo creato a immagine e somiglianza della cosiddetta civiltà dei consumi è di raggiungere un più alto tenore di vita rispetto ai suoi simili, dì superarli nella scalata allo status sociale più elevato, quindi, di ottenere il successo. Nella mancata realizzazione dì questo obiettivo l’uomo perderebbe la stima dì se stesso, essenziale per un rapporto più sereno con il proprio io. L’ostentazione persistente, questa competizione vorticosa sottopone l’uomo ad una tensione logorante, ad un’ansia e ad un’insicurezza continue.

Questa tendenza, di smanioso antagonismo pervasivo a tutti i livelli, favorisce l’imposizione di bisogni fìttizì. L’uomo, dunque, non avverte più solo l’impellenza della soddisfazione delle necessità fisiologiche così, come le naturali esigenze socioculturali, ma anche urgenze prima d’ora inesistenti.

All’interno di un aberrante processo dì costruzione di un mondo sempre più artificiale, si sostituisce la realtà con le fantasie stimolate dalla pubblicità e dai modelli imposti.

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