Giorgio Martini

Il mio futuro è nel mio passato e il mio passato è il mio presente. Ora devo rendere il presente il mio futuro.

Bisogna prendere atto, checché se ne dica, che la generazione del “baby boom” (anni 50/60) ha fatto una gran fatica (quando non partiva da posizioni sociali privilegiate) a mantenere un livello di vita almeno pari a quello dei propri genitori.

Ed oggi, la generazione del “baby sboom” (quella degli anni 70/80/90) si avvia al declino. Sarà, dal dopoguerra, la generazione che, mediamente, non riuscirà a soddisfare le aspettative, quelle proprie e quelle di chi credeva fiducioso che la corsa verso il benessere non si sarebbe mai arrestata.

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