Aiutiamo i disoccupati, gli esodati e i senza casa italiani ad emigrare – Doniamo per assicurare loro un futuro dignitoso

Aiutiamo i figli disgraziati di una nazione, l'Italia, ormai in decomposizione conclamata, ad emigrare in territori (Iraq, Libia, Siria) devastati da guerre scatenate per servire interessi filo americani o europei (leggasi petrolio e commesse per la ricostruzione) e subdolamente mascherate da interventi militari finalizzati esclusivamente ad assicurare pace, libertà e prosperità ai popoli oppressi dai vari Gheddafi, Saddam Hussein ed Assad.

A questi poveri infelici, giovani e vecchi senza lavoro di cui si occupa ormai solo l'ISTAT; pensionati minimi da social card ai quali non viene accreditato un cent da tempo immemorabile; esodati fregati da Elsa Fornero fra una lacrima e l'altra; giovani e vecchi lavoratori precari a cui sono state riservate virtuali tutele crescenti o promessi contratti a tempo indeterminato che consentono di licenziarti senza motivazione alcuna il giorno dopo; madri che non riescono ad arrivare in graduatoria utile per il bonus bebé, affossati dalla concorrenza spietata di prolifiche famiglie nomadi, asiatiche, africane e mediorientali; rivolgiamo i nostri cuori in uno slancio di umanità ed amor patrio.

Dimenticati dal Papa argentino, ormai concentrato a predicare diritti civili e religiosi a favore di LGBT e divorziati nonché a sollecitare accoglienza per i migranti ovunque, purchè non sia in Vaticano; ignorati dall'ONU, organizzazione internazionale che peraltro credevamo sciolta, in quanto inutile, se non fosse per i continui appelli rivolti negli ultimi tempi a favore dei rifugiati e colpevolmente silente, se non complice, quando invece si è trattato di etichettare come umanitario lo smembramento di popoli colpevoli solo di abitare terre poggiate su un mare di petrolio che poi hanno alimentato, loro malgrado, le fila dei rifugiati di guerra; snobbati da Laura Boldrini (ex ONU) perchè, gli italiani, specie quelli indigenti, si sa, sono portatori di tradizioni affatto diverse da quelle tramandate dall'avanguardia dei migranti (depositari di stili di vita che, invece, si augura la presidentessa della Camera dei Deputati, saranno i nostri); ignorati delle imponenti campagne pubblicitarie di raccolta fondi gestite da organizzazioni, governative e non, materializzatesi dal nulla, che attravero i mass media di ogni genere e tipo, ci invitano a donare, donare, donare perchè altri non facciano la fine del povero Aylan (solo fra qualche anno sapremo in tasca di chi saranno finiti quei soldi); costretti ad essere rappresentati, tutelati e difesi da politici, definiti dai soliti radical chic e benpensanti ipocriti di sinistra, rozzi, razzisti, fascisti e populisti; destinati ad invidiare gli ungheresi governati da Orban, il quale non ha accettato le imposizioni del tecnocrate lussemburghese Junkers che avrebbe voluto imporre a carico dei magiari un contributo pro die di assistenza per i migranti superiore alla paga giornaliera media di un lavoratore residente; vittime della globalizzazione, dell'euro tedesco e del politicamente corretto in virtù del quale politicanti da strapazzo, con la pancia piena e l'aereo a disposizione per andare ad assistere a gare di tennis, tacciano di bestialità chi ha avuto la sfortuna di nascere in terra italica e non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena, e fanno invece a gara per invitare, così come suggerisce il trend attualmente imperante, altri sfortunati stranieri a venire a condividere la nostra "opulenta ricchezza".

Dicevamo: aiutiamo questi nostri fratelli italiani ad intraprendere il viaggio della speranza, un cammino contro corrente, verso quei paesi, creati ad hoc dalla provvidenziale e caritatevole comunità internazionale (USA in testa) dove anche loro potranno acquisire la residenza e il conseguente status di profughi e di rifugiati di guerra.

Avranno così la certezza di poter rientrare in Italia, a bordo di una delle numerose navi della Marina Militare, che fanno, con ammirevole dedizione, la spola per il trasbordo dei migranti attraverso il Mediterraneo, e avere qualche chance di vivere un futuro più dignitoso, coccolati dalla sinistra e vezzeggiati da giornali e tv di regime, con la probabilità di poter raccontare le proprie miserevoli storie ospitate in prima pagina (o in prima serata, magari a Porta a Porta) specie se la dea bendata darà loro l'opportunità di essere ripresi (foto o video va bene lo stesso) accanto ad un cadavere (vero o falso che sia, ma tassativamente minore di 12 anni).

Saranno sistemati in alberghi a più stelle (minimo tre, altrimenti si potrà denunciare il governo per maltrattamenti e rivolgersi alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea) senza essere costretti a dover versare un canone di locazione e a subire lo stress continuo di uno sfratto per morosità sempre incombente.

Potranno fruire di colazione, pranzo e cena, anche se, per onestà bisogna riferirlo, sarà pressoché impossibile fruire di cibi quali pizza margherita, pasta al ragù e panini farciti di porchetta: il menù, per assecondare le direttive della Boldrini e diffondere il "migrant life style" è rigorosamente esterofilo: in pratica a base di kebab, riso in tutte le salse, cous cous, sushi e delizie del genere. In qualche caso bisogna pure accontentarsi, ci sta!

Un altro aspetto negativo da denunciare, giusto per evitare facili entusiasmi e far comprendere ai superficiali il sacrificio che devono affrontare i rifugiati, è che nella nuova sistemazione si potrà andare inconto a qualche spiacevole effetto indesiderato: anche se di rado, si registrano fastidiose proteste da parte di qualche terremotato o alluvionato italiano che precedentemente era stato destinato ad occupare l'alloggio poi assegnato ai rifugiati. Va anche aggiunto che costoro, sono purtroppo spesso, appoggiati, in queste manifestazioni razziste, da militanti di formazioni politiche eversive di destra o populiste quali Casapound, Lega e Fratelli d'Italia che pretenderebbero un trattamento paritario per gli indigeni disastrati da eventi tellurici o atmosferici. Che dire, bisogna essere tolleranti verso chi, non essendo beneficiato dallo status di rifugiato politico, pretende uguaglianza sociale.

La questione, comunque, si risolve sempre, in modo positivo per i rifugiati, dal momento che i Prefetti sono attenti, vigili e solerti, avendo ricevuto precise disposizioni dal governo italiano: massima fermezza e risolutezza per chi protesta contro i rifugiati. Bisogna avere fiducia: gli eventuali schiamazzi avranno presto fine ed i manifestanti razzisti verranno sgomberati anche con il prezioso contributo delle forze dell'ordine.

Infine una raccomandazione: se in questa travagliato viaggio di ritorno verso l'Italia avrete occasione di stringere solidale amicizia con migranti e rifugiati di guerra appartenenti all'ISIS, tenetela da conto. Chissà che il vostro compagno di viaggio non vi darà, in futuro, la dritta per non trovarvi al momento giusto nel posto sbagliato. Quando la jihad islamica deciderà che saranno maturi i tempi per cominciare a tagliare teste e per diffondere il terrore anche in Italia.

17 Settembre 2015 · Simone di Saintjust


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