Usura » Come combattere la paura e uscire dalla morsa degli strozzini

L'usura » Cenni storici

Poche parole hanno assunto, nel corso dei secoli, significati così diversi, per non dire "antitetici", come il termine usura. L'etimo latino del vocabolo, che deriva in ultima istanza dal verbo "utor" (usare).

Infatti, in origine, con il termine usura si designava il frutto del denaro dato in prestito, senza che la parola implicasse significati indegni o moralmente riprovevoli. In seguito, col diffondersi del fenomeno della crescente esosità dei prestatori di denaro, l'uso della parola fu ristretto ad indicare quei prestiti che comportavano una eccessiva gravosità dell'impegno finanziario del debitore.

Con il termine usura ci si riferisce alla riscossione da parte di chi presta denaro in operazioni che non debbono dar luogo ad interesse: per questo motivo usura e interesse non sono sinonimi perché l'usura ha luogo laddove non vi è produzione o trasformazione materiale di beni concreti.

Da sempre dunque, il problema della liceità dell'usura, di denaro o altro oggetto fungibile, ha continuamente intrigato filosofi, teologi, moralisti e perfino poeti: tra i pensatori nemici dell'usura ricordiamo Platone, Aristotele, San Tommaso d’Aquino e Karl Marx.

In ogni tempo, la questione dell'usura ha impegnato a fondo le menti dei legislatori di vari Paesi: per esempio, già nel II millennio a.C. il codice di Hammurabi, composto di quasi trecento norme giuridiche, figura anche il tema dell'interesse.

Nella Grecia antica, filosofi e pensatori di grande rilievo, quali Platone e Aristotele, non si discostarono troppo da una valutazione negativa del carattere dell'usura, anche se nella società in cui vivevano la proprietà privata della terra, un alto grado di divisione del lavoro, il commercio (soprattutto marittimo) e l’uso della moneta erano fenomeni già esistenti.

Ma la vera e propria trattazione del concetto di usura avviene nella Bibbia, nel Deuterenomio, dove compaiono precetti contro chi pratica l’usura nei confronti del proprio fratello. Il Deuterenomio formò uno dei cardini dell'etica basata sulla fratellanza di sangue delle comunità ebraiche: in esso si statuiva la solidarietà del mishpaha (clan) e l’esclusione del nokri (lo straniero) dai privilegi e dagli obblighi della comunità; inoltre proibiva all'ebreo di ritrarre qualunque neshek (interesse) dal proprio fratello, rendendolo lecito, invece, nei confronti del nokri.

Per tutto il Medioevo, qualsiasi forma di pagamento di interessi su somme di denaro date e ricevute in prestito, fu considerata usuraia, e pertanto, condannata dalla Chiesa come peccaminosa e vietata dalle leggi dello Stato come reato. Quanto alla possibilità ad esercitare l’usura nei confronti dello straniero, questo avveniva da parte ebraica nei confronti dei cristiani, ma non nel senso inverso, poiché i cristiani medievali non hanno considerato gli ebrei come stranieri.

Il filosofo e teologo che ebbe maggiore impatto sul pensiero etico-economico nella Chiesa nel Medioevo, e che esercitò l’enorme influsso sui pensatori religiosi e laici che lo seguirono, fu San Tommaso d’Aquino (1225-1274) che considerava ogni forma di usura da condannare come innaturale e quindi peccaminosa.

Nelle sue riflessioni sull’usura San Tommaso attribuisce al peccato dell'avarizia la causa di tale pratica. Mentre la società civile e le leggi positive non condannano l’usura per opportunità politiche ed economiche, le leggi ecclesiastiche non possono tollerare nessuna forma permissiva verso le attività usuraie.

Con l’evoluzione dei traffici e con lo sviluppo di una nuova società mercantile di tipo capitalistico, l’accezione del termine usura venne restringendosi, fino a indicare la richiesta e la corresponsione di tassi esorbitanti applicati ai prestiti in denaro, laddove un tasso moderato viene solitamente chiamato interesse.

Con lo sviluppo delle tecniche produttive, con l’intensificarsi delle comunicazioni e dei commerci, il panorama dell'Europa mutò profondamente: si sviluppò sempre di più un’economia di tipo mercantile in cui anche il denaro diventava una merce come le altre, una merce che aveva prezzo, un prezzo costituito dal tasso di interesse.

Al di là di tutte le proibizioni religiose o civili il prestito a interesse diventava sempre più un elemento insostituibile della vita economica; non a caso nacquero a Firenze, Venezia, Milano, Siena i primi grandi banchieri, specializzatisi nel fornire i capitali a compagnie mercantili e agli stessi sovrani in cambio di interessi o di appalti vantaggiosi.

Nel corso del XV secolo si assiste in Italia alla nascita di un nuovo istituto di credito al consumo, il cosiddetto “Monte di Pietà”. La locuzione, che traduce il latino “Mons Pietatis”, indica “monte”, nel senso economico di cumulo, fondo di valute, adibito a beneficio dei bisognosi, per fini di misericordia; in sostanza, ci si sforza di applicare un rimedio all'usura, di trovarne una nuova fonte di difesa in grado di garantire gli strati più deboli della società.

Ai primi del Cinquecento la chiesa cattolica per la prima volta si pronunciava con un certo possibilismo sul problema dei prestiti di denaro a interesse. Il Pontefice Leone X pur confermando la condanna generale dell'usura, autorizzava il pagamento di piccole somme per le spese di gestione dei Monti di Pietà.

Negli stessi decenni anche Martin Lutero (1483-1546), prende di mira l’usura, attaccando tale pratica con la stessa risolutezza dei padri della Chiesa e dei papi. Anzi nei suoi due Sermoni sull’usura del 1519 e del 1520, Lutero non solo ribadisce che il prestito di denaro deve essere gratuito, ma, condanna anche quel pagamento di un compenso previsto e ammesso dal diritto canonico.

Come se non bastasse, la messa in scena del Mercante di Venezia di Shakespeare ebbe in Inghilterra l’effetto di ravvivare ulteriormente le dispute dottrinali sull’usura: al nucleo ideale della commedia, il rapporto dell'uomo col denaro, la critica rivolse l’attenzione al tema dell'usura che si presentava come un importante problema sia economico che morale.

La discussione sulla liceità o meno dell'interesse finanziario continuò all'inizio del secolo XVII.

I mercantilisti, pur credendo nella produttività della moneta, erano in favore dell'accumulazione di capitale monetario, e perciò contrari all'esazione di interessi eccessivi.

Nel 1625 Francesco Bacone, nel noto saggio sull’usura Of Usurie si pronuncia in favore dell'usura, fenomeno che il filosofo considera inevitabile e per questo da regolamentare attraverso le leggi.

Il completo rovesciamento della posizione aristotelica sull’usura avviene però nel Settecento a opera di uomini ‘moderni’ il cui pensiero è fortemente condizionato dalle nuove idee dell'Illuminismo: questi affrontarono problemi dell'economia politica e del commercio comprese le questioni relative all'interesse finanziario.

Verso la fine del Settecento, la Rivoluzione francese segna la fine di un’epoca, tanto in politica quanto in economia e l’Assemblea Nazionale del 1789, riconosciuta dal re Luigi XVI e proclamatasi in Costituente, deliberò la soppressione del regime feudale e la dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino. Fra le varie libertà proclamate, c’era anche la libertà del commercio e del credito.

Ai primi dell'Ottocento, il codice napoleonico riconosceva l’autonomia dell'iniziativa privata in campo economico, garantendo il diritto di proprietà e concedendo, all'articolo 1905, la facoltà di stipulare interessi per il semplice prestito di denaro, di derrate o di altra cosa mobile.

Anche la Chiesa cattolica, da allora in poi, di norma non avrebbe più condannato l’interesse finanziario in genere, ma si sarebbe limitata alla sola condanna dei tassi usurari.

L'usura oggi - Aspetti e caratteristiche del fenomeno usurario

Per tutto il corso dei secoli e in ogni sistema economico, quindi, l’usura ha sempre trovato terreno fertile per l’ingiusta aggressione dei beni delle famiglie e per l’indebolimento o l’annientamento del patrimonio delle imprese e delle loro attività produttive.

Il fenomeno dell'usura è andato di recente dilagando in Italia in modo preoccupante a tal punto che avviare una lotta efficace contro l’usura significa colpire il più delle volte gli interessi della Mafia e della criminalità organizzata.

Secondo una recente indagine del CENSIS il ricorso all'usura si intensifica nei periodi di recessione economica quando diventa più arduo accedere alle fonti ufficiali del credito.

Per molti aspetti il ricorso all'usura appare una strada obbligata per quanti non riescono ad ottenere credito dalle banche, a causa delle eccessive e onerose garanzie richieste nonché dei lunghi tempi di istruttoria per accedere al credito.

Pertanto, la costante e insidiosa presenza dell'usura nel tempo non ne ha modificato la natura di fenomeno sommerso, privo di tracce e manifestazioni chiare e visibili.

Poiché le vittime versano tipicamente in un particolare stato di dipendenza psicologica nei confronti dell'usuraio, gli accertamenti da parte delle autorità investigative sono particolarmente difficoltosi.

L’impiego usurario di capitali rappresenta un punto d’incontro tra richiesta e offerta di credito al di fuori dei canali legali. In via generale le vittime dell'usura possono riassumersi nelle seguenti categorie:

  • famiglie, per la richiesta del denaro necessario alle necessità quotidiane oppure per affrontare circostanze impreviste;
  • commercianti e artigiani, bisognosi di liquidità per sopportare le spese di avviamento o per superare fasi di difficoltà dovute all'aumento delle spese o alla diminuzione della domanda;
  • piccoli imprenditori, per l’approvvigionamento delle risorse economiche necessarie a sostenere i costi, a sopperire a cali della domanda, a superare crisi congiunturali.

Dal lato dell'offerta la figura dell'usuraio può corrispondere ad una delle seguenti tipologie:

  • l’usuraio “di quartiere” che offre credito, impiegando proprie risorse, a famiglie o a commercianti ed artigiani che si trovano in momentanea difficoltà economica;
  • ad un livello superiore si colloca l’usuraio che opera anche per conto di altri soggetti che mettono a disposizione i mezzi finanziari; generalmente si presenta come finanziatore di commercianti, artigiani o piccole imprese che si trovano in crisi di liquidità per fatti congiunturali o necessitano di risorse finanziarie per scelte aziendali;
  • le organizzazioni che praticano l’usura a un livello più sofisticato sono quelle legate alla criminalità organizzata; in tale ambito l’usura diventa strumento di accumulazione da cui muovere per la rilevazione delle imprese o l’investimento in attività illecite; non va neanche sottovalutata la possibile connessione tra il reato di usura e quello di riciclaggio.

Quanto al modo di considerare il fenomeno usurario, sembra esserci fra la gente un atteggiamento generale di severa condanna.

In ambito legislativo, dell'usura come reato se ne occupa il codice penale agli articoli 644 e 644 bis, e anche la legge 7 marzo 1996 numero 108, ma anche il codice civile italiano.

Infatti, l’articolo 1815 del Codice Civile, recita: Salvo diversa volontà delle parti, il mutuatario deve corrispondere gli interessi al mutuante. Se sono convenuti interessi usurari, la clausola è nulla e gli interessi sono dovuti solo nella misura legale.

Alcune sentenze di Cassazione hanno anche stabilito che per l’ipotesi del mutuo con interessi usurari ricorre solo quanto sussistano tutti gli elementi costitutivi del reato d'usura, e cioè non solo l’esorbitanza degli interessi convenuti, ma anche lo stato di bisogno del mutuatario, del quale abbia approfittato il mutuante.

Stabilita la nullità degli interessi usurari, resta aperto, come si diceva, il problema di determinare la misura degli interessi stessi.

Comunque, è bene ricordare che l'usura può costituire la fase di impiego illecito di disponibilità di provenienza criminale, reinvestite per ottenere un ulteriore lucro. Essa, in tal modo, colpisce l’economia sana alterando il meccanismo fisiologico di allocazione delle risorse.

Oggi le istituzioni e gli organismi a vario titolo interessati alla lotta al fenomeno, svolgono un ruolo fondamentale nell’opera di prevenzione attraverso la diffusione di una cultura dell'uso responsabile del denaro e la costante informazione sulle insidie del ricorso al credito illegale.

Nonostante la grave e persistente insidia del fenomeno, da qualche tempo le sue vittime non sono più sole.

La più incisiva azione repressiva e il sostegno offerto ai soggetti in difficoltà incominciano a dare nel nostro Paese i primi risultati.

Non sono pochi i casi in cui, quando si trova il coraggio di denunciare le vessazioni, l’usuraio è assicurato alla giustizia e le sue vittime ritrovano le condizioni per ricominciare dignitosamente la propria attività economica e assaporare una nuova qualità della vita.

Usura - Di cosa si tratta

L'usura consiste nell'abusare del bisogno di denaro di una persona in difficoltà per procurare a se stessi un forte guadagno illecito. In pratica, l'usura è il reato che commette chi concede prestiti a tassi di interesse molto elevati e superiori a quelli consentiti dalla Legge.

Le dimensioni del fenomeno sono difficili da definire perché a fronte di pochi che denunciano la propria situazione, molti cercano ancora di affrontarla senza chiedere aiuto, nonostante lo Stato abbia varato leggi efficaci a sostegno sia di chi è in difficoltà economiche, sia di chi è soggetto ad usura.

L'usura è la manifestazione di un disagio sociale che trova un terreno fertile di sviluppo soprattutto nel microcosmo delle piccole aziende e si intreccia con le pratiche illegali poste in essere da soggetti malavitosi e, specie nelle regioni dell'Italia meridionale, con quelle della criminalità organizzata.

Per individuare i tassi di interesse illegali occorre tener conto del Tasso Effettivo Globale Medio (detto in abbreviato TEGM), che è l'interesse annuale praticato in media dalle banche e dagli intermediari finanziari per operazioni della stessa natura.

Il TEGM risulta dalla rilevazione effettuata ogni tre mesi dalla Banca d'Italia per conto del Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Le tabelle dei TEGM sono pubblicate nella Gazzetta Ufficiale e sui siti internet della Banca d'Italia (Vigilanza - Contrasto all'usura) e del Ministero dell'Economia e delle Finanze (Prevenzione reati finanziari - Antiusura - Categorie operazioni creditizie e tassi).

Per ogni categoria di prestito è calcolato il relativo TEGM.

Un tasso di interesse richiesto per un prestito è contrario alla legge e costituisce, pertanto, reato di usura, quando supera il cosiddetto "tasso soglia", che si calcola aumentando il Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM) di un quarto (25 %), cui si aggiunge un margine di ulteriori quattro punti percentuali.

In ogni caso la differenza tra il "tasso soglia" (calcolato utilizzando la formula suddetta) ed il Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM) non può essere superiore ad otto punti percentuali.

Tale metodo di calcolo è stato introdotto dal DL 70/2011 (convertito nella legge numero 106/2011), che ha modificato l'articolo 2, comma 4 della legge 108/96.

Per una migliore comprensione del metodo di calcolo dei tassi usurai, si riportano, di seguito alcuni esempi pratici:

1) Ipotizzando un tasso medio rilevato dalla Banca d'Italia pari al 4%, il tasso soglia usura sarà del 9 %, così calcolato:

tasso medio 4% + 25 % di 4 (1,00) + 4 = tasso soglia usura 9,00%.

2) Ipotizzando un tasso medio rilevato dalla Banca d'Italia pari al 10 %, il tasso soglia usura sarà del 16,50 %, così calcolato:

tasso medio 10% + 25 % di 10 (2,50) + 4 = tasso soglia usura 16,50%.

Bisogna altresì tener conto che, come detto, la differenza tra il tasso soglia usura (come sopra calcolato) ed il tasso medio applicato non deve superare gli 8 punti percentuali.

Ad esempio, ipotizzando un tasso medio rilevato dalla Banca d'Italia pari al 18 %, il tasso soglia usura sarà del 26 %, così calcolato:

tasso medio 18% + 25% di 18 (4,50) + 4 = 26,50% .

Poiché la differenza tra il valore risultante dalla formula (26,50%) ed il tasso medio (18 %) è maggiore di otto, il tasso soglia usura si riduce al 26 % (18 + 8).

Si espone, di seguito, il metodo di calcolo del tasso soglia riferito a due categorie di operazioni:
- conti correnti garantiti e non garantiti fino a € 5.000,00:

tasso medio 11,07% + 25% di 11,07 % (2,7675) + 4 = 17,8375 (tasso soglia);
- credito "revolving" fino a € 5.000,00:

tasso medio 17,34 % + 25 % di 17,34 % (4,335) + 4 = 25,675.

Poiché la differenza tra il valore risultante dalla formula (25,675 %) ed il tasso medio (17,34 %) è maggiore di otto, il tasso soglia si riduce a 25,340 % (17,34 + 8).

Si consiglia, per il futuro, di consultare le tabelle aggiornate dei tassi effettivi globali medi e dei relativi tassi soglia, pubblicate ogni tre mesi sui siti internet della Banca d'Italia (Vigilanza - Contrasto all'usura) e del Ministero dell'Economia e delle Finanze (Prevenzione reati finanziari - Antiusura - Categorie operazioni creditizie e tassi).

Per avere informazioni ed assistenza è possibile consigliarsi, oltre che alle Forze di Polizia, anche con le Associazioni dei commercianti, degli imprenditori, degli artigiani.

Come si diventa vittime di usura

Quasi sempre, si diventa vittime del reato di usura quando la stessa vittima, al fine di risolvere un proprio problema finanziario, si rivolge ad un soggetto segnalato da un amico, da un conoscente, da un personaggio incontrato per strada, il quale offre e promette tutto quello che la persona in difficoltà vuol sentirsi dire in quel determinato momento.

Alla base di una vicenda di usura vi è quindi, di norma, l'errata convinzione da parte della vittima di poter risolvere le proprie difficoltà finanziarie, anche momentanee, rivolgendosi ad un usuraio.

Di fatto, colui che offre denaro con interessi sproporzionati o superiori ai limiti previsti dalla legge non sarà mai un "amico", ma anzi si rivelerà ben presto come un "carnefice" il quale, oltre ad arricchirsi con pratiche illegali, priverà gradualmente la povera vittima dei propri beni e della propria azienda, espropriandola dei mezzi di sostentamento.

Pertanto, anche se il prestito usuraio può costituire un rimedio (ad esempio, evita il protesto di un assegno), esso è sempre provvisorio ed avvia la vittima ad una sicura rovina.

Si può diventare vittime degli usurai in vari modi:

  • avviando, in un momento di crisi economica, un'attività senza disporre di adeguati capitali iniziali o in mancanza di un'adeguata formazione e basandosi unicamente sul denaro avuto in prestito da una banca;
  • qualora si tenti, pur in momento di difficoltà finanziaria, di mantenere l'impresa esistente o di ampliare l'attività aziendale senza disporre di adeguate risorse economiche;
  • qualora non si riesce a mantenere un rapporto equilibrato tra il proprio reddito ed il tenore di vita, assumendo debiti superiori alle proprie possibilità, giungendo ad un livello insostenibile di indebitamento;
  • qualora la passione smodata per i giochi d'azzardo o i giochi a premio (lotterie, giochi elettronici, ecc.) diventi una vera e propria dipendenza, tale da ricorrere al prestito usuraio finalizzato al proseguimento compulsivo del gioco.

Non appena la vittima "cade nella rete" dell'usuraio, questi inizia, anche con l'ausilio di tecniche intimidatorie, a pretendere la restituzione del denaro prestato, applicando tassi di interesse elevatissimi, calcolati su base mensile, settimanale e, a volte, anche giornaliera.

Si entra quindi in una spirale perversa in cui i sentimenti predominanti sono da un lato la paura di non essere in grado di assolvere agli impegni assunti e conseguentemente di dover subire le ritorsioni minacciate dall'usuraio e, dall'altro, la vergogna di ammettere di essere stati tanto sprovveduti; situazione che, il più delle volte, porta chi la subisce ad isolarsi ed a chiudersi in sé stesso.

Con il passare del tempo la vittima si convince di non avere alternative: solo l'usuraio, al momento del bisogno, lo ha "aiutato"; ed anche se man mano gli toglie il patrimonio e la serenità, l'usuraio può, comunque, "dargli" ancora qualcosa; magari ulteriore denaro, in cambio dell'ennesimo assegno che nessun altro più accetta.

Soltanto la vittima può liberarsi denunciando l'usuraio. In questo modo l'usurato riacquista la propria indipendenza. E ricomincia a vivere.

Come riconoscere l'usuraio

Negli ultimi anni alla tradizionale attività dell'usuraio si è affiancata quella di vere e proprie organizzazioni le quali agiscono anche avvalendosi di persone "insospettabili".

Inoltre, per l'aggravarsi delle difficoltà di tante piccole e piccolissime aziende, causate dall'attuale contesto recessivo dell'economia, è cresciuto sensibilmente il numero delle vittime di usura che svolgono un'attività economica: agli usurai ci si rivolge non solo per affrontare emergenze familiari ma anche per ottenere finanziamenti da utilizzare nell'impresa.

E' indispensabile, dunque, diffidare sempre di chi propone soluzioni che appaiono rapide ed informali, al di fuori degli ordinari circuiti del credito.

Il classico usuraio di quartiere assume di norma la figura del "benefattore" che svolge la sua attività di prestito illegale in un ambito ristretto e con soggetti ben conosciuti, ma a volte può avere le sembianze di un amico, di un conoscente frequentato nell'ambiente di lavoro che convince mentendo sulle personali esperienze.

Nelle sale da gioco si può incontrare "l'usuraio di giornata", che approfitta dell'immediata necessità di chi vuole subito rifarsi di una perdita proseguendo impulsivamente a giocare d'azzardo, accettando il costo giornaliero del raddoppio della somma ricevuta in prestito.

L'usura si può nascondere anche in contesti apparentemente legali, come nel caso di attività che sembrano di finanziamento, ma che, invece, celano finalità illecite A tal proposito bisogna sempre controllare che la società che propone il credito sia iscritta presso la Banca d'Italia (il numero di registrazione è sempre riportato nel messaggio pubblicitario). Verificare se esiste nell'elenco della Banca d'Italia.

Perchè l'usura non deve fare paura

Il reato dell'usura si consuma nel silenzio e con il silenzio. La paura passa solo con la presentazione della denuncia. È questo l’unico mezzo per uscire dalle spire del proprio aguzzino.

Avere la certezza di non subire più violenze fisiche, di tutelare quel che ancora rimane del proprio patrimonio, risanare e rilanciare la propria attività imprenditoriale.

La paura esiste soltanto finché si è sotto usura.

La paura passa con la denunzia e con la consapevolezza, al di là degli aiuti economici garantiti dallo Stato, che denunciare l’usuraio è l’unica via percorribile per riacquistare autostima, per meglio garantire se stessi ed i propri familiari.

L’esperienza, confortata anche dai dati statistici del Ministero dell'Interno, dimostra che chi ha deciso di denunziare l’usuraio, solo raramente ha subito conseguenze per la propria incolumità: quando violenza è avvenuta, è stata quasi sempre nel periodo in cui si è assoggettati all'usura.

La vittima d'usura non deve aspettare che l’usuraio gli prenda tutto: I propri beni, i propri averi, e, ancora di più, la dignità, i sentimenti, la serenità propria, in famiglia, con la famiglia.

È risaputo che nessuno riuscirà mai a saldare il debito usurario.

Nessuno riuscirà mai a soddisfare l’ingordigia ed il cinismo dell'usuraio.

Aspettando, la vittima potrà solamente allungare il suo calvario, umiliarsi presso amici e parenti, inventandosi storie per avere del denaro da consegnare per l’ennesima volta al suo strozzino, che ha tutto l’interesse a tenere la vittima sotto pressione psicologica.

Lo strozzino sa che più impaurisce, più guadagna, poiché in un modo o nell’altro la vittima una certa somma da consegnargli la troverà.

Anzi, l’usuraio spera che il debito non venga mai saldato,che rimanga sempre un residuo debitorio per non perdere la fonte di reddito certa, non lavorata, non sudata.

Lo strozzino usa la tattica dell'intimidazione, spaventa con minacce fisiche rivolte anche verso i familiari della vittima.

Quando si presenta alla vittima da intimidire, va sempre con qualche “compare” che ha il compito di fare il viso truce, di dare qualche schiaffo, qualche strattone.

Questi comportamenti fanno parte delle regole del gioco criminale di chi pratica l’usura.

Quanto più la vittima viene impaurita, tanto più lo strozzino guadagna.

L’usuraio non ha alcun interesse a fare del male fisico a chicchessia, vittima o familiari, così come non ha assolutamente intenzione di eliminare questi soggetti pur profferendo minacce di morte.

La vittima fa reddito da vivo, non da morto.

E non solo: il reato di omicidio o di lesioni gravi è più grave del reato d'usura.

E poi i familiari della vittima, mancando il diretto contrattore usurato, non sono assolutamente controllabili qualora volessero sporgere denuncia all'Autorità Giudiziaria.

Usura - Denuncia ed effetti positivi

Le parti s’invertono, sarà lo strozzino che al momento dell'arresto, spesso eseguito in flagranza di reato o al momento dell'avviso di reato, ad avere paura di colui il quale fino a ieri era la sua vittima.

L’usuraio sa bene di rischiare il carcere, ma la sua maggior preoccupazione non è l’arresto, bensì la diffusione della notizia che potrebbe indurre le altre sue vittime, venuto a sapere che ormai è innocuo e perdente, a fargli causa pretendendo la restituzione dei loro beni, finiti in possesso dell'usuraio.

L’usuraio alla fine è un pavido, egli è preso solamente dall'ingordigia del denaro e dal trarre reddito dal suo parassitismo.

Egli, come chiunque viva nell’illegalità, ha necessità di limitare, con arte e raggiri, i possibili rischi di legge e lo fa incutendo paura alla vittima che, presa sempre più dallo sconforto, non ha più forze per reagire, accetta ormai tutto passivamente.

Nelle logiche criminali, ad esempio, il rapinatore, con la sua condotta violenta, sa di rischiare molto e non solo l’arresto ma anche la stessa vita se dovesse verificarsi un conflitto a fuoco con le forze dell'ordine.

Lo strozzino, anche lui criminale, invece, se non viene denunziato non rischia nulla.

La vita la fa rischiare alle sue vittime che, prese dallo sconforto, a volte si suicidano.

Usura - Dopo la denuncia

  • Seguire alla lettera i consigli che verranno dati dagli investigatori che seguono le indagini,
  • evitare qualsiasi contatto con l'usuraio,
  • non prendere iniziative se non concordate con l'Autorità inquirente;
  • memorizzare sul proprio cellulare alle "chiamate rapide" il numero di telefono dell'Autorità di Polizia alla quale la denunzia è stata presentata.
  • qualora si dovessero incontrare nei pressi dell'abitazione, della scuola frequentata dai figli, o in qualsiasi altro luogo di abituale frequentazione, lo strozzino o altre persone allo stesso collegabili o persone comunque sospette, telefonare all'Autorità di Polizia il cui numero è stato precedentemente memorizzato, fornendo tutti i dati possibili che si possono riscontrare, come ad esempio: targa e tipo di autovettura, luogo, numero di persone e loro abbigliamento.

Queste la raccomandazioni a cui attenersi dopo aver sporto denuncia.

Le eventuali presenze, nei pressi dell'abitazione, della scuola frequentata dai figli, o in qualsiasi altro luogo di abituale frequentazione, dello strozzino o di altre persone allo stesso collegabili o persone comunque sospette, non devono essere motivo di ansia o di panico. Al contrario, è un segnale di debolezza e preoccupazione dell'usuraio denunciato.

Queste presenze fanno parte della sceneggiata, nell'ennesimo tentativo di ricreare nell'ex vittima, quel clima di ansia, paura, sottomissione che è stato in precedenza tanto utile all'usuraio.

Prima della denuncia - Errori da evitare con l'usuraio

Qualora la denuncia non fosse stata ancora presentata, non bisogna:

  • Minacciare l'usuraio di denunziarlo: si potrebbe con tale affermazione, fare accelerare la messa in atto di azioni a saldo precedentemente consegnate all'usuraio (procure a vendere di immobili, di mezzi meccanici - quote societarie - cambiali - assegni e quant'altro ), se non anche subire violenze fisiche.
  • Accettare di andare ad incontri proposti dall'usuraio. Qualora si volesse, è buona norma cambiare il posto indicato per l'incontro e sceglierne uno nuovo, molto frequentato, piazza, bar, e quando si è insieme accennare un saluto a qualche passante anche se sconosciuto.
    In questo modo, la controparte capirà che è stata fatta rilevare la propria e l'altrui presenza: così si eviterà di ricevere qualche spintone o ceffone.
  • Cedere alla pressione dell'usuraio, accettando,al fine di trarre benefici dalla situazione debitoria, di fargli da prestanome a gestire attività, pur se queste dovessero apparire lecite; a procacciare altre persone da usurare; a fargli da "spalla" in incontri con terze persone. Cedere ad una sola di queste offerte, significherebbe essere ricattabili a vita, non uscire più dalle spire dell'aguzzino, rispondere giuridicamente quali correi delle malefatte dell'usuraio

Usura e gioco d'azzardo

Il problema del gioco d'azzardo si presenta, sempre più spesso, spesso nelle famiglie italiane. Gioco d'azzardo ed usura. Questo è un cerchio che, purtroppo, si chiude perfettamente.

Può capitare che nei pressi delle sale da gioco stazionino persone che prestano denaro ad usura, a volte anche con la complicità dei gestori.

Questa circostanza viene anche detta usura di giornata.

Si conclude nell'arco delle 24 ore con il raddoppio giornaliero del capitale prestato.

Usura e gioco d'azzardo - Osservazioni e Consigli

L'approccio ai giochi: (video, gratta e vinci, lotterie, bingo, videopoker, formula 101, lotto telematico, vinci per la vita, etc) ha sempre un inizio ludico.

Alcune volte, però, finisce nella dipendenza.

Il passaggio successivo per chi non si è saputo controllare diventa, in tempi brevi, compulsivo.

Ad esempio, quando si fuma la prima sigaretta, si dice sempre e con convinzione: Sì, una cicca non fa nulla,figurati. Quando voglio posso sempre smettere.

Da lì a poco, si passa a fumare la seconda, terza sigaretta e cosi via fino ad acquistare il primo dei tanti pacchetti di sigarette che si acquisteranno da ora in poi.

Ci si accorge, pur non ammettendolo, di aver già il vizio e, qualcuno, in seguito, diventerà anche tabagista.

L'inizio al gioco viene anche stimolato da quelle persone a te vicine che, spesso con enfasi, dicono di aver giocato pochi euro e di averne vinti molti.

Queste persone parlano sempre di vincite che sicuramente sono reali.

Però, non parlano mai delle sconfitte, di quanti soldi hanno già perso per arrivare poi, a quella vincita tanto enfatizzata.

In effetti, si verifica lo stesso comportamento di quelle persone che sono vittime dell'usuraio per prestito di denaro finalizzato al proseguimento del gioco.

Questa tipologia di persone usurate, solitamente, passa attraverso due fasi comportamentali.

La prima: ostenta sicurezza, solidità economica, ha atteggiamenti vanitosi e saccenti.

La preoccupazione è di nascondere i propri problemi, non si vuole far vedere di aver sbagliato, di essere dei perdenti, e non solo nel gioco d'azzardo, e tanto meno di essere ammalati.

Si continua con questo atteggiamento sempre più difficile da sostenere, fino al momento della perdita dell'autostima.

La seconda fase si verifica con un crollo psicologico, con crisi di ansia.

In alcuni casi si pensa anche al suicidio ed ha inizio un calvario per il diretto interessato e per chi gli sta vicino, con manifestazioni di irascibilità che spesso terrorizzano i componenti della famiglia, a volte in modo violento, e non si accettano i consigli dei familiari a farsi curare per guarire dalla dipendenza da gioco.

I comportamenti dell'usurato per debiti da gioco sono più preoccupanti delle altre tipologie di persone usurate perché, oltre a continuare a dover soddisfare la propria dipendenza dal gioco, ha anche la necessità di avere denaro per poter saldare il debito contratto con l'usuraio.

Spesso per far fronte ai debiti si vende tutto ciò che si possiede di beni mobili ed immobili, anche le cose più infime: il motorino, la bici.

Si arriva anche a rubare in casa propria: ori, vettovaglie ed altro, di valore e non, simulandone a volte il furto per giustificare la scomparsa degli oggetti ai familiari.

Chi programma un gioco sia esso legale o illegale non lo fa perchè ha motivazioni filantropiche o vuole aiutare qualcuno: benestanti o indigenti.

La macchina da gioco è studiata per fare cassa.

Bisogna sempre ricordarsi che il banco non perde mai, ma trova sempre qualcuno da spennare.

Usura e gioco d'azzardo - Chi ci guadagna

L'Erario per una minima parte, i privati in modo consistente.

Quali sono le probabilità di vincita per il giocatore?

  • Superenalotto: centrare un 6 è di UNA su 622.614.430;
  • Lotto: centrare una cinquina è di UNA su 23 milioni;
  • Win for Life: UNA su 3 milioni;
  • Poker: avere una scala è di UNA su 688 mila;
  • Gratta e Vinci: è di UNA su 15: diciamo il più generoso viste le vincite anche minime che si possono trovare sotto la striscia argentata, ma è anche quello più subdolo, insidioso, è da questo gioco che avviene l'iniziazione che lentamente, inesorabilmente, senza accorgersene, ti avvolge nella sua spirale.

Ci sono sale da gioco che pubblicizzano la loro presenza sul territorio offrendo ai propri avventori, degustazioni e piatti tipici.

Verrebbe da pensare cosi come accade nelle classiche " tombolate " che si fanno nelle sale delle parrocchie: Gente sensibile che si preoccupa di far svagare il prossimo sempre più pressato dai problemi quotidiani, dalla crisi economica, dalla mancanza del lavoro, dalla cassa integrazione, dalla perdita del lavoro .

In queste sale non si espleta alcun servizio socialmente utile, anzi sono alienanti al massimo.

L'invito a frequentarle prendendo le persone per la "gola" è solo uno "specchietto per le allodole".

Tutto ciò che viene offerto, in realtà, viene lo stesso abbondantemente pagato dalle giocate che gli avventori andranno a fare alle varie postazioni di gioco, dalla cui tentazione, per il neofita o l'abituale frequentatore, è difficile sottrarsi.

Entrando in queste sale, non si può non notare lo sfarzo esistente all'interno in arredi, mobili, poltrone confortevoli, sedie imbottite, tavoli di ottima fattura, lampadari, giochi di luce, moquette, sala reception, guardaroba, sala per fumatori, direttore e personale inappuntabili e sempre pronti a soddisfare richieste.

I costi di questo sfarzo sono onerosi per i titolari delle sale, considerando che ciò che essi vendono non sono beni finalizzati alla produttività, ma solo illusioni di vincite che, di certo, qualcuno degli avventori riuscirà anche a soddisfare.

Ma pur sempre in quella misura minima e nel rispetto del calcolo elaborato sulle probabilità, che sono: una grandissima percentuale degli introiti a favore della struttura ed una bassissima, infima, a favore del giocatore.

Il banco, come già detto, non perde mai.

Usura - La malattia del gioco

Questi giochi che in burocratese vengono definiti "giochi d'intrattenimento", popolarmente e giustamente sono invece chiamate "mangia soldi", sono un problema anche per la società in quanto, spesso, portano la gente ad ammalarsi, le famiglie a rovinarsi, con pericolo che il giocatore, se pur occasionale, possa assuefarsi e divenire vittima di comportamenti compulsivi.

I costi, per la disintossicazione e recupero dell'ammalato, incidono sulla Sanità in modo non indifferente e le cure, a detta degli esperti, sono lunghe e di non facile soluzione.

I costi per i meno abbienti vanno poi ad assommarsi ad altri interventi di enti istituzionali e del privato.

Chi è rovinato dalla malattia del gioco rovina anche la propria famiglia, depaupera tutto: non ha soldi per l'affitto o per il mutuo della casa, per mantenere i figli a scuola, per mangiare, non paga luce, gas, acqua, le spese di condominio e quant'altro.

A riparare questi danni, ecco intervenire altri soggetti: Servizi Sociali del Comune, le organizzazioni benefiche quale la "Caritas", il Volontariato.

Usura e gioco - I dati

Gli italiani sono quelli che spendono in assoluto la cifra maggiore per scommesse e lotterie in rapporto al reddito pro-capite, una cifra che si è triplicata in quattro anni.

Se a questo giro di affari aggiungiamo quello delle scommesse clandestine, controllate dalla criminalità, abbiamo un quadro pressoché completo della vastità del fenomeno.

Alcune recenti indagini statistiche confermano questa ipotesi e dimostrano come a giocare siano sempre di più le fasce più deboli dal punto di vista economico: 56% degli strati sociali medio-bassi, il 47% di quelli più poveri e il 66% dei disoccupati.

Negli Stati Uniti, il Senato, nel 1998, ha approvato una legge che proibisce i siti dedicati al gioco d'azzardo, ma non in Europa, che è diventata la patria di tali iniziative, un vero e proprio cyberparadiso, per chi vuole giocare d'azzardo comodamente seduto in casa propria.

Di recente, sono state autorizzate delle nuove slot machine potenziate denominate VLT (videolottery).

Gli esperti del settore li definiscono mini casinò telematici con giocate a partire da 50 centesimi a 10 euro, la vincita può arrivare a 5000 euro.

Attenzione, questo nuovo gioco è altamente pericoloso per chi non ha il controllo di se stesso, è un gioco iniziatorio destinato anche ai ceti sociali meno abbienti.

Con sole 50 centesimi, forse elemosinate, si può sperare in una buona vincita.

È auspicabile, quantomeno, che in futuro, ogni gioco sia esso cartaceo che video, informi il giocatore su quali sono le probabilità di vincita espressa in percentuale, del gioco che si sta per fare.

Informazione che potrebbe paragonarsi alle scritte "d'attenzione" che compaiono sui pacchetti delle sigarette sul grado d'incidenza di patologie tumorali.

Usura - Come uscirne

L'usura è il prestito di somme di denaro (o altre utilità) ad alto interesse.

Se la vittima subisce violenze fisiche o psicologiche, si potrebbe ipotizzare il reato di estorsione.

Gli aiuti concessi dallo stato, sono:

  • per l'usura: finanziamento decennale a tasso "0"
  • per l'estorsione: elargizione.

Entrambe godono per 300 giorni della sospensione di adempimenti amministrativi, dei mutui bancari ed ipotecari, nonchè di ogni altro atto avente efficacia esecutiva.

Le condizioni per accedere agli aiuti, sono:

  • la denunzia dei propri usurai o estorsori;
  • l'assenso da parte del Pubblico Ministero;
  • altra documentazione inerente l'attività imprenditoriale che verrà analizzata da una commissione prefettizia.

I Tassi di interesse usurai

Ai fini della determinazione dei tassi di interesse usurai, in sostanza, i tassi medi rilevati devono essere aumentati della metà.

Il Ministero del Tesoro, in base alla Legge numero 108/1996 in materia di usura, è chiamato a rilevare, ogni tre mesi, il tasso effettivo globale medio (TEGM) degli interessi praticati dalle banche e dalle società finanziarie nel corso del trimestre precedente, per operazioni della stessa natura.

Detto tasso, aumentato della metà, costituisce il limite oltre il quale gli interessi sono usurari.

Il TEGM, comprensivo di commissioni, di remunerazioni a qualsiasi titolo e spese, escluse quelle derivanti da imposte e tasse, è calcolato - su base annua - attraverso le informazioni fornite alla Banca d'Italia dalle banche e dalle società finanziarie.

La rilevazione dei tassi medi viene pubblicata, ogni tre mesi, nella Gazzetta Ufficiale con decreto del Ministro del Tesoro ed è esposta presso ogni sede o dipendenza aperta al pubblico degli intermediari bancari e finanziari.

I tassi sono riferiti a categorie omogenee di operazioni tenuto conto della natura, dell'oggetto, dell'importo, della durata, dei rischi e delle garanzie.

La rilevazione distingue le operazioni di credito trattate a tassi che si adeguano istantaneamente alle variazioni di mercato (aperture di credito in conto corrente e forme assimilate, quali i finanziamenti per anticipi su crediti e documenti e il factoring) dalle altre categorie di operazioni. Per le prime sono rilevati i tassi effettivamente praticati per tutti i rapporti in essere; per le altre è rilevato il solo tasso di ingresso.

La distinzione tra operazioni sensibili alle variazioni del mercato e le altre operazioni è utilizzata anche ai fini della definizione della metodologia di calcolo del tasso effettivo globale medio praticato dagli intermediari bancari e finanziari.

Le “Istruzioni per la rilevazione del tasso effettivo globale medio”, emanate, in base alle rispettive competenze, dalla Banca d'Italia>indicano gli oneri da includere e quelli da escludere dal calcolo del tasso, affermando il principio in base al quale va ricompresa nel costo del credito ogni spesa comunque connessa con il finanziamento.

L’individuazione delle spese escluse dal calcolo del tasso dipende, più in particolare, dalla natura delle stesse; sono, infatti, esclusi gli oneri che presentano un carattere di penalizzazione e quelli che si sostanziano nel recupero delle spese sostenute per fornire un servizio alla clientela.

I fondi antiusura

Esistono due tipi di fondi antiusura, che sono stati previsti dalla legge 108/96.

Esattamente, si tratta de:

  • Il Fondo di solidarietà;
  • Il Fondo di prevenzione.

Esaminiamoli insieme.

Usura - Fondo di solidarietà

È un mutuo senza interessi da restituire in dieci anni, destinato a tutti coloro che esercitano un’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o comunque economica ovvero una libera arte o professione, che dichiarino di essere vittime di usura e risultino parti offese nel relativo procedimento penale.

L’importo è commisurato al danno subito nel rapporto usurario.

Questo fondo è destinato a consentire il reinserimento delle vittime nel circuito dell'economia legale.

Il termine per la presentazione della domanda di accesso al fondo è di sei mesi, calcolati dal giorno in cui la vittima ha notizia dell'inizio delle indagini per il delitto di usura.

La domanda va presentata alla Prefettura della località in cui si è verificato il reato di usura.

Usura - Fondo di prevenzione

È istituito presso il Ministero del Tesoro ed ha lo scopo di mettere a disposizione di Associazioni, Confidi e Fondazioni, somme di denaro finalizzate a prestare garanzia alle banche al fine di favorire l’erogazione di finanziamenti in favore di soggetti che incontrano difficoltà di accesso al credito.

Nello specifico si rivolgeranno ai Confidi gli operatori economici (artigiani, commercianti e piccoli imprenditori), mentre le famiglie potranno rivolgersi alle Fondazioni ed alle Associazioni Antiusura.

Presso il Ministero del Tesoro è possibile conoscere l’elenco di tutte le strutture abilitate alla gestione dei Fondi di prevenzione.

Fondo antiusura Adiconsum - A chi si rivolge il Fondo e come fare la richiesta

Il fondo antiusura Adiconsum si rivolge esclusivamente a famiglie che si trovano in situazioni di difficoltà economica (sovraindebitamento).

Il Fondo si rivolge esclusivamente alle famiglie, non imprese, che si trovano in situazioni di difficoltà economica (sovraindebitamento) e che per questa difficoltà non sono più in grado di coprire con le loro entrate mensili tutte le spese necessarie per il sostentamento del nucleo familiare (vitto, fitto, rata del mutuo, bollette, spese sanitarie, ecc.).

Il Fondo di prevenzione usura gestito da Adiconsum opera a livello nazionale, pertanto tutti coloro che si trovano nella situazione sopra descritta, possono rivolgersi direttamente alla nostra sede nazionale.

Per accedere al Fondo e poter ottenere garanzie, il Ministero del Tesoro ha individuato alcuni criteri guida che dovranno seguire i garanti per valutare la meritevolezza del richiedente.

La valutazione delle richieste, la selezione e l’istruttoria delle pratiche saranno curate dal Fondo antiusura Adiconsum impegnato da anni, anche attraverso lo “Sportello Famiglia”, nelle prevenzione, la lotta all'usura, al sovra indebitamento e per l’utilizzo responsabile del denaro.

I prestiti personali verranno erogati da Fiditalia secondo i criteri e le modalità di accesso adottati dal Regolamento attuativo stabilito dal Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Tra le condizioni di accesso al Fondo:

  1. effettivo stato di bisogno del richiedente e serietà della ragione dell'indebitamento
  2. capacità di rimborso del finanziamento concesso
  3. entità dell'indebitamento non superiore a 26.000 euro (escludendo il mutuo casa se in regola con i pagamenti delle rate)
  4. sottoscrizione del debito per esigenze personali, e non per conto di esigenze d’impresa.

Se volete mettervi in contatto diretto con ADICONSUM per avere ulteriori informazioni potrete farlo scrivendo una lettera a: Adiconsum Via Lancisi numero 25 - 00161 Roma, oppure chiamando il numero telefonico 06 44 17 02 38/7 dal lunedì al venerdì nella fascia oraria 10-13, o, anche* inviando un fax al numero 06.44 17 02 30.

Il contatto può essere stabilito anche via email, inviando comunicazioni all'indirizzo di posta elettronica: prevenzioneusura@adiconsum.it

Non appena avrete ricevuto tutte le necessarie informazioni da parte degli operatori ADICONSUM, e una volta stabilita la presenza dei requisiti necessari per accedere al Fondo, potrete presentare la domanda per l'ottenimento della garanzia.

Fondo antiusura Adiconsum - Il Comitato

E' una commissione presieduta da un Presidente e da una serie di esperti che vantano competenze specifiche nelle materie, finanziarie, giuridiche e sociali.

Il Comitato una volta valutata la presenza o meno dei requisiti delibera la concessione o la mancata concessione della garanzia utile per l'attivazione del finanziamento.

La risposta del Comitato viene fornita tramite lettera raccomandata.

Contemporaneamente il Comitato invia una comunicazione scritta (con allegata documentazione) alla banca convenzionata, che dopo un ulteriore esame della richiesta, concede il prestito alle condizioni previste dalla convenzione stipulata tra il Fondo e la banca.

Fondo antiusura Adiconsum - Lo Sportello Famiglia

Lo Sportello Famiglia, fornisce consulenza e supporto psicologico gratuito, per un massimo di 10 incontri, alle famiglie sovraindebitate che presentano domanda di accesso al fondo di prevenzione usura gestito da Adiconsum.

Per le famiglie o gli utenti fuori sede, lo sportello provvede, oltre all'accoglimento e alla ridefinizione della richiesta di aiuto, anche all'accompagnamento e all'invio delle stesse presso strutture pubbliche del territorio di residenza, in particolar modo presso specialisti o strutture che possano adeguatamente rispondere alle particolari esigenze dell'utenza.

Per accedere al servizio è sufficiente:

  1. presentare la domanda di accesso al fondo di prevenzione usura
  2. telefonare per prendere appuntamento

Dopo aver ricevuto la richiesta di accesso al fondo, sarà dato avvito agli incontri di consulenza che si svolgeranno presso la sede nazionale di Adiconsum, o tramite colloqui telefonici per quanti, essendo fuori sede, debbano essere inviati presso strutture pubbliche del territorio di residenza.

Il percorso di consulenza psicologica non influenza in alcun modo l'esito della domanda di accesso al fondo presentata presso Adiconsum e sarà portato a termine indipendentemente dall'eventuale esito negativo della stessa.

Fondo Consap di solidarietà per le vittime di usura

La finalità del Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell'usura è indennizzare le vittime che siano costituite parti civili nei procedimenti penali intentati nei confronti degli autori dei reati di tipo mafioso.

Il Comitato di Solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso, presieduto dal Commissario per il coordinamento delle iniziative di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso, delibera, alle condizioni previste dalla legge, i benefici economici alle vittime suindicate pari al danno quantificato in sede penale nel giudizio contro l'autore del reato nonché alle spese ed onorari di costituzione e difesa posti a carico degli imputati.

La delibera del Comitato viene quindi trasmessa a Consap che, in forza di atto concessorio con il Ministero dell'Interno, provvede alla gestione del Fondo stesso ed alla materiale erogazione del beneficio deliberato.

A tal fine, CONSAP:

  • chiede ai beneficiari l'indicazione delle coordinate bancarie sulle quali effettuare l'accredito del beneficio concesso;
  • ricevuta l'indicazione di cui sopra, ordina l'accredito delle somme dovute.

Inoltre, il fondo vuole concedere un indennizzo commisurato ai danni derivanti dagli eventi subiti, a favore delle vittime dell'estorsione esercenti un'attività economica imprenditoriale e concedere un mutuo decennale senza interessi per un ammontare commisurato al danno subito per la vicenda di usura, a favore delle vittime dell'usura esercenti un'attività comunque economica.

A seguito della delibera del Comitato viene emanato il decreto dell'anzidetto Commissario Straordinario del Governo.

Tale decreto viene quindi trasmesso a Consap che, in forza di atto concessorio con il Ministero dell'Interno, provvede a darne esecuzione con le seguenti modalità:

  • per i beneficiari vittime di estorsione:
    1. dispone il pagamento dell'elargizione mediante assegno circolare non trasferibile entro 30 giorni dal ricevimento del decreto che concede il beneficio;
    2. verifica la documentazione (che il beneficiario deve trasmettere per legge a Consap) attestante il reimpiego dell'elargizione in attività economiche di tipo imprenditoriale;
  • per i beneficiari vittime di usura:
    1. accende i conti correnti intestati ai beneficiari e vincolati all'ordine di Consap presso le banche convenzionate indicate dai beneficiari stessi;
    2. stipula i contratti di mutuo con i beneficiari presso le Prefetture competenti;
    3. ordina i pagamenti a favore dei creditori dei beneficiari indicati nei piani di investimento allegati ai contratti di mutuo, su richiesta scritta dei beneficiari stessi.

Usura - I confidi

La pratica mutualistica per combattere l’usura, che oggi in Italia si evidenzia nei nuovi organismi di solidarietà previsti dalla legge, ma anche nella rete di libere associazioni, e nello stesso ruolo riconosciuto ai Consorzi di garanzia, ha precedenti antichi.

Sono coevi, ad esempio, i Monti frumentari e i Monti di pietà o Monti di pegno, sorti in Italia “come controspinta al pauperismo dei secoli XIV e XV, sotto il pungolo della predicazione popolare degli oratori sacri del rinascimento (primo fra essi, il Beato Bernardino da Feltre) rivolta a combattere l’usura, che appariva come una vera piaga sociale”.

Tutti i Monti, definiti opere pie dal Concilio di Trento, che prestassero frumento per la semina e per il sostentamento o soldi, avevano un proprio fondo patrimoniale formatosi con donazioni, lasciti, collette, contribuzioni, eccetera. Gestiti dapprima solo da confraternite e organismi ecclestiastici, si estesoro poi alla gestione di enti laici.

Fin dal principio concessero prestiti a modico interesse, sicché più che istituti o enti di beneficienza, “svolsero funzioni tipicamente bancarie ricevendo depositi e investendoli in prestiti a interesse”. In concomitanza con l’usura, numerosi altri fattori di carattere socio economico furono alla base della loro fioritura: economia a livello di sussistenza e epidemie, carestie, terremoti, eccetera.

Anche la nascita del cooperativismo, che si colloca in Inghilterra nella prima metà dell'Ottocento, sulla scia della rilevante esperienza del cartismo e del generoso filantropismo oweniano, proprio attraverso l’apertura dei negozi cooperativi, si origina dalla necessità delle classi più umili di affrancarsi da situazioni ricorrenti e costanti di bisogno.

Con l’evoluzione dell'attività creditizia, la concessione di prestiti contro pegno di cose mobili o fungibili si è gradatamente ridotta, lasciando spazio ad operazioni di intermediazione fondate su altre forme di garanzia.

Nella pratica moderna il tema delle garanzie, oltre il tradizionale avallo, si è venuto arricchendo di nuove formule e nuovi sistemi, che vanno dalla lettera di gradimento (lettre de patronage) alle cooperative di garanzia (Confidi) ai vari contratti autonomi di garanzia, imponendosi progressivamente all'attenzione degli studiosi e degli operatori. Associarsi in cooperative o consorzi per costituire un Confidi risponde all'esigenza dei piccoli imprenditori di aumentare la propria forza contrattuale nei rapporti con il mondo bancario.

Anche le banche possono essere interessate all'intervento dei Confidi al fine di migliorare la selezione delle imprese clienti che si presentano agli sportelli con adeguate garanzie. Gli obiettivi dei Confidi possono essere così riassunti

  • ampliare la capacità di credito dei piccoli imprenditori associati attraverso le garanzie rilasciate
  • consentire ai piccoli imprenditori soci di ottenere credito a minor costo in quanto con la convenzione stipulata con le banche essi riescono ad ottenere condizioni più vantaggiose
  • fornire consulenza e servizi finanziari alle imprese associate per consentire loro di gestire al meglio le proprie risorse finanziarie.

Con la legge sull’usura, ai Confidi che hanno accettato le condizioni da essa poste, come detto in altra parte del Vademecum, è stata riconosciuta anche una specifica funzione di sostegno ai soggetti vittime di tale delitto.

Confidi sono generalmente costituiti in forma di società cooperativa a responsabilità limitata o di società consortile tra piccole imprese accomunate dall'appartenenza a uno stesso settore produttivo ovvero ad una stessa area geografica. Per poter operare i Confidi debbono essere iscritti in un’apposita sezione dell'Elenco generale tenuto dalla Banca d'Italia.

Tassi usurai in mutui e prestiti

Gli interessi di mora rientrano nel calcolo per la verifica del superamento del tasso usurario

Salvo diversa volontà delle parti, il mutuatario deve corrispondere gli interessi al mutuante. Se sono convenuti interessi usurari, la clausola è nulla e non sono dovuti interessi.

Si intendono usurari gli interessi che superano il limite stabilito dalla legge nel momento in cui essi sono promessi o comunque convenuti, a qualunque titolo, quindi anche a titolo di interessi moratori.

Questo l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione nella sentenza numero 350 del 9 gennaio 2013, che offre agli utenti dei servizi bancari e finanziari, in ritardo nei pagamenti delle rate o addirittura insolventi, un valido motivo per chiedere l'annullamento degli interessi maturarati sul mutuo o sul prestito, quando il tasso di mora, le penali e le spese portano il TAEG a superare il tasso soglia stabilito dalla legge antiusura 108/96.

Ora, il limite oltre il quale gli interessi devono intendersi usurari è quello fissato dal Ministero del Tesoro con la rilevazione del tasso effettivo globale medio - comprensivo di commissioni, di remunerazioni a qualsiasi titolo e spese, escluse quelle per imposte e tasse, riferito ad anno - degli interessi praticati dalle banche e dagli intermediari finanziari.

E' bene tuttavia chiarire che le clausole contrattuali che stabiliscono tassi d’interesse ordinari e di mora, la cui somma superi il valore soglia di usura sono nulle, ma non rendono nullo il contratto di mutuo. L’articolo 1419, co. 3, del codice civile, stabilisce infatti, che la nullità di singole clausole non importa la nullità del contratto, quando le clausole nulle sono sostituite di diritto da norme imperative.

In pratica, dunque, il beneficiario del finanziamento ha il diritto ad ottenere la restituzione degli interessi già versati o, quantomeno, di quelli corrisposti in misura superiore al dovuto, ma il contratto di mutuo resta valido.

TAEG - verifica della soglia di usura

Sicuramente la verifica del TAEG è agevole e veloce: è sufficiente cercare in rete la tabella dei tassi usurari relativa al periodo in cui si è acceso un finanziamento, e controllare che il tasso applicato (attenzione ad individuare correttamente la tipologia del finanziamento) sia al di sotto della soglia d'usura.

Un controllo più approfondito dovrebbe essere fatto sugli estratti conto, valutando che tutti gli addebiti siano conformi al contratto, e soprattutto (controllando anche i fogli informativi) che le eventuali spese aggiuntive siano state comprese nel calcolo del TAEG, viceversa potrebbero andare ad accrescere quest'ultimo, facendolo così sforare dalla predetta soglia usuraria.

Mi rendo conto che quest'ultimo controllo non è agevole per tutti, e del resto spesso l'entità delle cifre in gioco non giustifica nemmeno il ricorso a terzi specializzati in tali perizie.

Combattere l'usura - Il microcredito

Continuando a parlare del rischio del sovraindebitamento e del ricorso all'usura, è bene ricordare che c'e' la necessita' di un costante impegno delle istituzioni, degli intermediari e delle associazioni per evitare che possano aumentare i pericoli.

Per ridurre il campo d'azione dell'usura e' necessario creare i presupposti per assicurare che l'incontro tra domanda e offerta di credito legale si realizzi in modo ottimale.

La concorrenza, la trasparenza contrattuale e la conoscenza dei prodotti sono fattori che contribuiscono alla prevenzione dell'usura, ma non sono sufficienti di fronte "all'emergere di situazioni di maggiore difficolta' economica nelle quali il rischio di usura si accresce notevolmente.

Per affrontare tali situazioni,"non sono sufficienti gli strumenti di mercato, ma e' necessario predisporre interventi improntati soprattutto a principi di solidarieta' sociale ed economica.

In questa prospettiva, possono contribuire in modo significativo le iniziative in tema di microcredito, quelle volte a fornire assistenza nella richiesta di finanziamento da parte di fasce di clientela a maggiore rischio, i Consorzi di garanzia collettiva fidi; le associazioni e le fondazioni antiusura".

Per le famiglie che non riescono ad accedere con facilita' al credito bancario, una risposta idonea a coniugare le istanze di solidarieta' sociale con le esigenze di efficienza finanziaria può venire da iniziative di microcredito.

Esiste, infatti, una crescente domanda potenziale di piccoli finanziamenti connessa alla diffusione delle forme di lavoro a carattere precario e al crescente sviluppo del segmento sociale degli immigrati, che mirano ad un miglioramento delle proprie condizioni di vita attraverso l'avvio di microimprese.

Attraverso la concessione di piccoli prestiti e il finanziamento di microattività produttive si fornisce un contributo di assoluto rilievo alla riduzione di richieste di prestiti illegali: si tratta di un settore nel quale deve svilupparsi l'iniziativa congiunta del sistema bancario e delle associazioni.

Un tema su cui e', invece, opportuno si pronunci il legislatore e' quello relativo al sovraindebitamento con l'obiettivo di trovare forme di sostegno alle famiglie che si trovano in una situazione di forte squilibrio tra livello di indebitamento e capacita' economica di rimborso e che sono in una situazione oggettiva di rischio di usur".

Diversi sono i fattori che concorrono all'usura e non tutti direttamente riconducibili all'eccessivo ricorso al credito.

Va infatti considerato che tra le passivita delle famiglie figurano anche debiti di diversa natura (spese sanitarie, abitative e di sussistenza).

Usura - Il manuale di difesa

Prima di giungere alle osservazioni finali, vi proponiamo, di seguito, un manuale di difesa contro l'usura e l'estorsione redatto dall'Osservatorio Socio-Economico sulla Criminalità

manuale di difesa contro usura ed estorsione

Combattere la paura dell'usura ed uscire dalla morsa degli strozzini » Conclusioni

Che differenza c’è, in sostanza tra interesse e usura? Secondo me? Nessuna. Cambiano certo le forme e i tassi dell'usura, ma dal punto di vista concettuale non vi è alcuna discrepanza.

In economia invece il discrimine passa tra ciò che viene ritenuto legale e ciò che viene ritenuto illegale.

Per interi millenni i concetti si sono sovrapposti tanto che l’usura veniva intesa- e unanimemente condannata - come prestito di denaro in cambio di interessi.

Il motivo dello stigma dell'usura è di grande importanza. Prestare soldi a interessi veniva condannato senz’appello perché ciò significava vendere il tempo e il tempo non appartiene agli uomini bensì a Dio.

Ci hanno pensato prima le banche e poi gli stati a distinguere gli interessi dall'usura.

L’usura è stata così introiettata nell’ordine economico.

Infatti, come abbiamo approfonditamente avuto modo di vedere, il fenomeno dell´usura è, purtroppo, in continuo aumento: l´induzione al consumo di beni, spesso voluttuari e superflui (vacanze, autovetture, etc.), attraverso pubblicità martellanti, la necessità di acquistare una casa dove vivere, il desiderio di intraprendere un´attività commerciale, difficoltà ad "arrivare alla fine del mese", soprattutto da parte di pensionati, etc. sono soltanto alcuni motivi che possono spingere ad indebitarsi ai limiti delle proprie possibilità, con la conseguenza che eventuali imprevisti (perdita del lavoro, rovesci economici, malattie, etc.) che colpiscono la famiglia, possono creare i presupposti affinché questa finisca nella morsa degli usurai.

La pubblicità degli operatori del settore, banche, finanziarie, etc., ma anche di venditori di prodotti di ogni genere con la formula del "paghi domani", etc., su giornali, televisioni, etc., anche attraverso l´immagine rassicurante di personaggi del mondo dello spettacolo, tende a far apparire l´indebitamento come una soluzione semplice, non rischiosa e alla portata di chiunque abbia bisogno di liquidità in tempi rapidi.

Particolarmente frequente, è poi l´invito rivolto anche a soggetti protestati o con "disguidi finanziari", soggetti che, per essere normalmente esclusi dai canali tradizionali del credito, sono più vulnerabili, rispetto ad altri, in quanto disposti ad accettare anche condizioni più gravose,
Negli annunci su giornali, riviste, volantini etc. il finanziamento viene spesso presentato ad es., utilizzando espressioni simili alle seguenti:

  • prestiti "anche a te segnalato o protestato!";
  • prestiti "per cattivi pagatori";
  • prestiti "anche a cattivi pagatori e pensionati fino a 80 anni";
  • prestiti "a tutte le categorie anche cattivi pagatori";
  • puoi fare il prestito anche se hai un protesto (benvenuto)", etc.

Sotto tale profilo, l´Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ha talvolta rilevato l´impossibilità di verificare la effettiva applicazione delle condizioni pubblicizzate anche a categorie particolari quali i "cattivi pagatori", per i quali pertanto le condizioni potevano differire da quelle proposte alla generalità dei richiedenti.

Talvolta, poi, i prestiti sono concessi soltanto a soggetti che appartengono alla categoria dei dipendenti e dei pensionati, senza che ciò risulti in modo chiaro nella pubblicità.

Inoltre, dall´esame degli annunci, molto spesso non risulta la natura del soggetto proponente. In particolare, non viene quasi mai specificato se trattasi di soggetto che svolga attività di mediatore, mettendo in relazione il cliente con istituti di credito, ovvero di soggetto che eroga direttamente il finanziamento richiesto.

Per quanto riguarda l´esito dell´istanza e la tempistica di erogazione del prestito, negli annunci pubblicitari, vengono spesso garantiti tempi rapidissimi, ad es.:

  • "esito scritto in soli 15 minuti con erogazione giornaliera";
  • "chiami, vieni ed esci con l´assegno", etc.

In un caso simile, riguardante un soggetto che svolgeva attività di mediazione creditizia, l´Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza, ha rilevato come un messaggio del genere prospetti nella realtà un evento puramente ipotetico, data la necessità per tutti gli istituti finanziari, di esperire verifiche tese ad accertare la sussistenza in capo al richiedente dei requisiti necessari all´erogazione del finanziamento.

Infatti, "considerato che queste verifiche richiedono l´impiego di vari giorni lavorativi, l´erogazione "giornaliera" del denaro [risulterebbe] di fatto impossibile".

Per quanto concerne il costo del servizio di mediazione o le spese di istruttoria, in alcuni annunci ad es., si leggono espressioni come:

  • "nessuna spesa di apertura pratica";
  • "nessuna commissione";
  • "nessuna spesa accessoria", etc.

In merito, dalla lettura di alcuni provvedimenti dell´Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, emerge un quadro leggermente diverso.

I contratti di finanziamento di alcuni mediatori, infatti, contemplano spesso una serie di detrazioni effettuate in sede di liquidazione del prestito per remunerare l´istituto erogatore in percentuale sulle somme corrisposte, quali a titolo esemplificativo, "commissioni Agente/Mediatore", "oneri e spese", "rischio vita", "rischio impiego", le quali riducono in maniera sensibile la somma in concreto erogata.

Le informazioni circa i costi del finanziamento nei messaggi esaminati sembrano spesso lacunose, benché a rigore la mancata espressa indicazione del TAN (tasso annuo nominale) e del TAEG (tasso annuo effettivo globale), ossia il tasso che esprime il costo effettivo di un prestito personale, calcolato tenendo conto anche delle spese, della periodicità e della durata, violi l´articolo 123 del decreto legislativo numero 385/93 (Testo Unico delle Leggi in materia Bancaria e Creditizia), che impone che in ogni pubblicità di credito al consumo il valore del TAEG debba essere sempre chiaramente indicato, già nella prima fase di comunicazione, senza rimandi a fonti informative ulteriori, ai fini della corretta percezione da parte del consumatore dell´offerta in termini di convenienza, risultando altrimenti, essere una situazione-tipo di pubblicità ingannevole ai sensi degli articoli 19, 20, e 21 del decreto legislativovo numero 206/05 - Codice del Consumo, e pertanto sanzionabile.

Al riguardo è stato anche ritenuta ingannevole l´indicazione del TAEG con generico riferimento "al valore massimo consentito per legge", così come l´indicazione del TAN e del TAEG con generico riferimento alla misura minima e massima dello stesso, in quanto tale vaga indicazione renderebbe impossibile ricavare il costo totale del credito che verrà applicato al consumatore (5).

Alla luce di queste fattispecie analizzate, ed ai relativi aspetti giuridici e normativi sin qui considerati, una riflessione si impone.

L´aspetto che colpisce maggiormente è l´immagine di soldi, di persone che hanno mazzette di banconote in mano, tutto incorniciato in splendidi sorrisi di famiglie felici, è questo il dato che emerge e che traspare da molti degli annunci esaminati: il ricorso al prestito viene rappresentato come l´unico mezzo per vedere soddisfatti i propri desideri: rate piccole, alla portata di tutte le tasche, per soddisfare piccoli e grandi desideri.

Tutto questo è anche il frutto di una cultura che crea consenso e spinge inconsapevolmente al consumo eccessivo, cultura in cui l´immagine e l´apparire diventano il perno su cui ruotano i rapporti tra le persone.

E allora ci si indebita, si superano quei limiti al dì la dei quali si corre il grave rischio di entrare nel mondo dell´usura. La consapevolezza di tali aspetti problematici possono rappresentare un obbiettivo fondamentale che rientra in un più ampio progetto: un cambiamento a 360° che investa sia i comportamenti del consumatore, sia la possibilità di fornirgli strumenti utili per la tutela dei suoi diritti e preservarlo dal rischio di gravi pregiudizi economici. In ultima analisi è importante ricordare che tale fenomeno non si limita a colpire il singolo cittadino ma contribuisce alla destabilizzazione, attraverso l´indebitamento, dello stesso sistema economico italiano.

19 Giugno 2013 · Simonetta Folliero


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