Truffa su valutazione automobili » La storia di autoprezzo.net
Truffa su valutazione automobili » Come funzionava autoprezzo.net
Una truffa da 600 mila euro su finte valutazioni di autovetture attraverso internet ai danni di centinaia di persone in tutt'Italia è stata scoperta dalla guardia di finanza di Patti (Me) e dalla polizia postale di Catania.
Autoprezzo.net è (era) un sito internet americano, già noto sul web, che aveva trovato il modo di spennare i nostri consumatori con un sistema semplice e già collaudato da altri professionisti della truffa
I principali motori di ricerca su internet, google in testa, se interrogati su la valutazione di un auto usata indicavano il link che indirizzava al sito auto-prezzo.
net.
Nella homepage di auto-prezzo.net comparicano dei campi da compilare (targa veicolo, chilometri percorsi, modello, ecc.).
Una volta inseriti i dati richiesti, l’utente viene invitato a dichiarare di essere maggiorenne, a dare il consenso al trattamento dei dati e ad accettare termini e condizioni contrattuali.
Tutto faceva pensare ad un servizio gratuito ma osservando attentamente sul lato destro della schermata (tra altre informazioni) c’è scritto che il servizio costava ben 59,50 €.
Una volta inserite le informazioni richieste l’utente aveva un tempo assurdamente breve (20 minuti per recedere ) in un’unica modalità, leggibile unicamente all'interno delle condizioni contrattuali.
Truffa su valutazione automobili » L'arresto
Così, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia postale i gestori del noto sito internte.
Il reato ipotizzato è quello di truffa ai danni dell'ignaro consumatore
Come già detto, infatti, l’utente veniva invitato a inserire, negli appositi spazi predisposti dal sito, il numero della propria targa nonché il modello dei veicolo da valutare, ma fatto ciò, al povero malcapitato veniva inviata una valutazione del veicolo per niente personalizzata, ma effettuata solo sulla base dei dati presenti nel PRA. Neanche a dirlo: benché non specificato, per la valutazione dell'auto usata veniva richiesto immediatamente un pagamento di più di 50 euro, con successive lettere di soleccito più o meno intimidatorie.
Ora la giustizia appurerà se si è di fronte o meno a fattispecie penali.
Sicuramente sembrano contestabili condotte commerciali scorrette, su cui dovrebbe intervenire pesantemente l’Antitrust.
Pertanto, a tutti coloro che sono incappati in questo sito consigliamo di continuare ad ignorare le richieste di pagamento e di segnalare l’accaduto all'Agcm.
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