Torino – Arresti domiciliari per settemila auto: i debitori colpiti dalle ganasce fiscali

Sembrava fossero appena 3 mila. Sono molti di più, almeno 7385 solo in città. Non si sa quanti circolino nel resto della provincia. Chi sono? Automobilisti ignari - o che fingono di esserlo - di avere il proprio veicolo sottoposta a fermo amministrativo, le cosiddette «ganasce fiscali».

Gente che se dovesse avere un incidente vedrebbe la propria assicurazione rivalersi sull'assicurato per i danni provocati. Che, nella migliore delle ipotesi, se pizzicati a circolare rischiano, va da sé, il sequestro dell'auto e una multa da un minimo di 652 a un massimo di 2.628 euro.

I dati sono quelli relativi alla sola attività della Soris, la società di riscossione del Comune che si occupa, appunto, di recuperare le multe non pagate o le tasse comunali evase: attualmente la società sta cercando di riscuotere la Tarsu, la tassa raccolta rifiuti, non pagata da 80.669 torinesi e le infrazioni di 37.777 automobilisti anch’essi residenti nella cinta daziaria. Oltre 100 mila persone.

Per 24 mila delle quali è partita la procedura per arrivare al fermo amministrativo. Una parte ha pagato, un’altra la si sta ancora cercando, altri risultano irreperibili, ma per 7385 di esse la procedura s’è legalmente completata senza che da essi sia arrivato un ben che minimo segno che possa fare pensare che sono al corrente di quanto sta loro accadendo. Qualcuno lo è sicuramente, ma fa finta di nulla confidando in chissà quali distrazioni che non ci saranno.

Perché tutte queste precisazioni? Perché di tutte le altre possibili evasioni, dal canone Rai all'Irap, all'Irpef e via ad elencare, si occupa Equitalia per conto dell'Agenzia dell'Entrate, lo Stato insomma. Ora, se solo la «piccola» Soris è alle prese con circa 7 mila «fantasmi» quanti saranno quelli di Equitalia che svolge circa il quadruplo dell'attività della società comunale?
Un mistero che, si spera, verrà chiarito con un’audizione dei responsabili di Equitalia, come ieri c’è stata quella dei vertici di Soris, convocati dalla Commissione Controllo di gestione presieduta da Antonello Angeleri (Verso il Ppe), grazie all'insistenza di Alberto Goffi e della collega Federica Scanderebech, entrambi dell'Udc, preoccupati dalle tante segnalazioni ricevute da cittadini che avevano scoperto casualmente di avere l’auto bloccata.

Il presidente di Soris, Finocchiaro, e i dirigenti Calissano, Chirone e Cagnardi, si sono dilungati per spiegare come ogni atto di Soris, per avvertire i cittadini colpiti dal provvedimento e per stabilire chi è punibile con le ganasce piuttosto che con i pignoramenti, è «regolato dalla legge e dal contratto che abbiamo con il Comune». Non a caso, più di un consigliere, dallo stesso Goffi a Tiziana Salti (Fi), Sbriglio (Idv), Cugusi (Sd) Cuntrò (pd) hanno convenuto sulla necessità di andare a rivedere questi limiti. Le ganasce fiscali, ad esempio, scattano con cifre superiori ad appena 100 euro.

di Beppe Minello

18 Giugno 2008 · Patrizio Oliva




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Una risposta a “Torino – Arresti domiciliari per settemila auto: i debitori colpiti dalle ganasce fiscali”

  1. redazione Brindisi Sera ha detto:

    La maggior parte sono illegittime. Per chi circola è previsto il sequestro dell’auto e sanzione di 2628,15 euro.

    E’ scattato il “bollino rosso” per le prime 500 mila autovetture. Lo stima Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani ricordando ai 500 mila contribuenti, che non hanno regolarizzato la propria posizione con Equitalia o presentato ricorso ai giudici tributari, che non potranno circolare durante le ferie estive in quanto la propria autovettura è stata sottoposta al fermo amministrativo.

    Lo Sportello del Contribuente sconsiglia alle vittime delle “ganasce fiscali” di mettersi in circolazione con la propria autovettura e ricorda che per coloro che infrangono il divieto è prevista una sanzione amministrativa di 2.628,15 euro, oltre alla custodia del veicolo in un deposito autorizzato. Contribuenti.it – Associazione Contribuenti Italiani è preoccupata per i disagi dei cittadini e ribadisce che le ganasce fiscali non sono solo illegittime ma
    per il 41,7% dei casi errate per colpa degli enti locali che non provvedono a comunicare a Equitalia né i pagamenti, né gli sgravi e nemmeno le numerose sentenze favorevoli ai contribuenti.

    Il problema delle “ganasce fiscali” riguarderebbe, oltre ai semplici contribuenti, anche i cittadini diversamente abili.

    “E’ importante – afferma Vittorio Carlomagno presidente di Contribuenti.it – che il governo sospenda immediatamente l’uso illegittimo delle ganasce fiscali per permettere agli italiani di andare in vacanza”.

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