Terremoto in Abruzzo – Guida pratica agli indennizzi, agli aiuti per la prima casa, alla sospensione del mutuo, delle tasse, delle ritenute IRPEF, dei contributi INPS ed INAIL

Terremoto Abruzzo - Gli aiuti per la ricostruzione, guida pratica

Oggi, 29 luglio 2009, vogliamo segnalare che è disponibile il dossier "Guide pratiche" de Il Sole 24 Ore dal titolo "Abruzzo, gli aiuti per la ricostruzione".

Il dossier, redatto da esperti e giornalisti, contiene una guida agevole e sintetica per ricevere informazioni puntuali ed esaustive in ordine agli aiuti previsti per le popolazioni residenti nei comuni dell'area sismica.

Nei giorni scorsi, infatti,  il quadro degli interventi a favore delle popolazioni colpite in Abruzzo dal terremoto del 6 aprile si è delineato più chiaramente. Dopo le misure di pronto intervento decise a ridosso del sisma, come il sostegno economico agli sfollati o le sospensioni dei termini per il pagamento delle imposte, sono stati disciplinati anche i contributi e le agevolazioni per tentare di tornare alla normalità.

In particolare, sono stati regolati gli aiuti economici per la ricostruzione delle abitazioni e degli edifici distrutti, quelli destinati al recupero degli immobili che hanno perso l'agibilità e i mini-risarcimenti per riparare i piccoli danni. Accanto ai contributi per rimettere in piedi gli edifici, sono stati previsti alcuni indennizzi per far ripartire le attività economiche. Ed è stata avviata la realizzazione delle "casette" che, dall'autunno, dovrebbero aprirsi alle famiglie ora ospitate nelle tendopoli.

Dopo la fase iniziale, quella delle iniziative, pubbliche e private, messe in atto per fronteggiare l'emergenza, se ne sta aprendo una nuova, proiettata sul recupero delle abituali condizioni di vita, tanto per le famiglie quanto per il tessuto delle attività economiche locali.

Ci sono tante situazioni di disagio da superare. Il primo passo in questa direzione è capire, a seconda delle situazioni, gli strumenti che possono essere utilizzati.

A quali sostegni economici si ha diritto? Per quale importo? Quali sono i requisiti e come vanno documentati? Fino a quando? A queste domande vuole rispondere la guida pratica «Abruzzo. Gli aiuti per la ricostruzione», scritta da esperti e giornalisti del Sole 24 Ore, realizzata con il contributo di Unioncamere e di Banca Popolare dell'Emilia Romagna - Cassa di Risparmio dell'Aquila e distribuita gratuitamente, con la collaborazione della Protezione civile, alle popolazioni dei 49 comuni dell'area sismica.

7 Aprile 2009 · Patrizio Oliva


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82 risposte a “Terremoto in Abruzzo – Guida pratica agli indennizzi, agli aiuti per la prima casa, alla sospensione del mutuo, delle tasse, delle ritenute IRPEF, dei contributi INPS ed INAIL”

  1. cetti vitale ha detto:

    Terremoto: Equitalia, Per Abruzzo Riscossione Sospesa Fino Al 30/6/2010

    Resta sospesa la riscossione coattiva nei comuni colpiti dal terremoto d’Abruzzo. Equitalia spa rende operativa la proroga fino al 30 giugno 2010 dell’agevolazione disposta lo scorso anno subito dopo il sisma. La direttiva Equitalia – informa un comunicato – e’ in linea con l’ordinanza del Presidente del consiglio dei ministri n. 3837, che stabilisce la proroga ”del termine di scadenza della sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari, nonche’ dei contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali”.

    La disciplina interessa nello specifico i soggetti aventi, alla data del 6 aprile 2009, domicilio fiscale o sede operativa nei comuni abruzzesi terremotati. La proroga della sospensione contenuta nella direttiva Equitalia riguarda tutte le attivita’ esecutive e cautelari, nonche’ quelle di notifica delle cartelle di pagamento e degli altri atti di riscossione. La disposizione interessa, inoltre, anche il pagamento delle rate dei provvedimenti di dilazione emanati dalle societa’ del Gruppo Equitalia o dagli enti creditori.

  2. maria altieri ha detto:

    Abruzzo – L’ABI proroga al 30 giugno 2010 la sospensione del pagamento delle rate del mutuo

    Approvata la proroga fino al 30 giugno 2010 della sospensione del pagamento dei mutui e dei finanziamenti in essere al 6 aprile 2009 per la popolazione residente nei comuni dell’Abruzzo colpiti dal sisma. È quanto deciso a Roma dal Comitato esecutivo dell’ABI.

    Il provvedimento stabilito dall’Associazione Bancaria è legato alla difficile situazione della clientela sul territorio che tuttora non consente la ripresa di gran parte delle attività economiche, prevalentemente commerciali e artigianali.

    Analogamente a quanto accaduto fino ad ora, ciascuna banca potrà aderire su base volontaria alla
    misura di sospensione, regolare in piena autonomia le condizioni di applicazione e riscossione degli interessi relativi al periodo di sospensione, identificare e proporre piani di rientro oltre a determinare le modalità di comunicazione alla clientela.

    Resta ovviamente salva la facoltà del cliente di chiedere in ogni momento la ripresa dei pagamenti. Oltre a ciò, l’ABI segnala numerose iniziative in cui l’industria bancaria è già attiva per il rilancio del territorio colpito dal sisma, anche in partnership con le istituzioni: l’accordo tra ABI e Cassa depositi e prestiti per l’erogazione dei contributi previsti dalla legge a chi ha subito danni a seguito del terremoto (operano su tale misura 16 banche, che rappresentano il 71% degli sportelli del territorio).

    Il programma di microcredito per il sostegno alle microimprese, recentemente promosso insieme alla Regione Abruzzo; le donazioni alla Protezione civile da parte del mondo bancario per l’emergenza sisma, pari a circa 25 milioni di euro.

  3. monica raucci ha detto:

    Sotto l’albero di Natale quest’anno molti terremotati abruzzesi troveranno una bella sorpresa: il regalino arriva dalla banca e, mai come in questo caso, è un vero e proprio “pacco”.

    Grazie al decreto Abruzzo dell’aprile scorso, convertito in legge il 24 giugno, tutte le rate dei mutui e dei finanziamenti destinati agli aquilani sono state sospese fino a dicembre 2009. La rateizzazione è stata così congelata e di fatto è slittata di nove mesi. Una bella boccata di ossigeno per i terremotati.

    Una boccata però breve e velenosa: la Cassa di risparmio della Provincia dell’Aquila, il principale istituto della città, ora esige gli interessi sui mesi sospesi. In poche parole si tratta di una specie di “tassa sulla sospensione”. “Gli interessi andranno pagati – ha confermato all’Ansa il direttore della filiale di Ovindoli, Agostino Alonzi – in quanto il decreto non prevede il titolo gratuito”.

    Molti terremotati di ritorno all’Aquila in questi giorni di riapertura delle scuole, hanno già avuto l’amara sorpresa: il loro debito nei confronti delle banche, invece di diminuire, è magicamente cresciuto.

    E oltre a pagare una casa che almeno in questo momento non hanno più, e a fare i conti con la perdita del lavoro, ora devono anche sborsare gli interessi che in alcuni casi possono arrivare a migliaia di euro: un ristoratore di Ovindoli, Davide Pompili, con un capitale residuo di 85 mila euro, a gennaio dovrà versare circa 2.400 euro di interessi.
    Con l’aggiunta di un piccolo particolare: che nessuno glielo aveva detto prima.

    Molti aquilani, se solo l’avessero saputo in tempo, probabilmente avrebbero preferito annullare la sospensione. Senza considerare che, con il calcolo aggiuntivo degli interessi, di fatto il finanziamento è come se fosse stato rinegoziato, ma senza il consenso di una delle due parti.

    La banca ha in questi giorni pubblicato il documento sulle “modalità di pagamento delle rate sospese”, in cui elenca le tre soluzioni possibili:

    1. Il mantenimento della sospensione, ma pagando gli interessi: “Durante l’intero periodo di sospensione matureranno interessi semplici nella misura contrattualmente prevista, che saranno comunicati al termine del periodo medesimo”.

    2. “Rinuncia alla sospensione mantenendo inalterato l’originario piano di ammortamento del prestito” (peccato che gli aquilani, appunto, lo sappiano solo oggi)

    3. “Pagamento in un’unica soluzione delle rate sospese senza alcun onere aggiuntivo per interessi e/o mora entro il 15 gennaio 2010” . In poche parole gli aquilani per non pagare gli interessi dovrebbero versare 9 rate tutte insieme. Piuttosto improbabile, per migliaia di persone senza lavoro e casa. Ma la Banca ha quello che fa per loro, ossia la quarta soluzione:

    4. “Il ricorso ad un particolare finanziamento agevolato (tasso fisso 3% – durata max 72mesi) dedicato all’ “emergenza terremoto” per il pagamento entro il 15 gennaio 2010 delle rate sospese”. Un finanziamento sul finanziamento.

    Per il capo del servizio credito della Carispaq, Enrico Coppa “La legge non dà indicazioni in merito e L’Abi ci ha lasciato liberi di agire”. E non dimentica di aggiungere aggiunge un: “Siamo terremotati anche noi”.

    Il senatore Elio Lannutti il 21 luglio ha presentato un’interpellanza parlamentare affinché il governo sospenda immediatamente gli interessi passivi. “Sul terremoto le banche ci hanno guadagnato pignorando pure le macerie.

    Hanno fatto di tutto: aumentato le commissioni, revocato i fidi e qualcuno perfino le carte di credito”. Per non parlare delle competenze, un altro bell’affare per le banche: i conti di molti aquilani dopo il terremoto sono andati in rosso. E gli interessi sullo scoperto hanno gonfiato le tasche dei banchieri.

  4. valerio amenta ha detto:

    TERREMOTO: LANNUTTI, ASSURDE PRETESE DEI BANCHIERI AVVOLTOI

    ‘Nella puntata di Porta a Porta che ha registrato il piu’ clamoroso dei flop mediatici, quella dove il gran ciambellano Bruno Vespa ha ospitato senza alcun contraddittorio il premier Berlusconi, si e’ disegnato un bel quadretto sul dopo terremoto in Abruzzo, ma non si e’ sentita una sola parola in merito alle rate dei mutui che i poveri terremotati sono comunque costretti a pagare alle banche’: la denuncia e’ del capogruppo dell’Italia dei Valori in Commissione Finanze al Senato, Elio Lannutti, che insieme al collega abruzzese Alfonso Mascitelli ha presentato al Governo un’interpellanza urgente su questo tema.

    ‘Le banche operanti sui territori colpiti dal terremoto abruzzese, in prima fila la Cassa di Risparmio dell’Aquila – denuncia il senatore IdV – sta inviando lettere ai propri debitori per far pagare a tutti i clienti che hanno un contratto di mutuo, gli interessi relativi al periodo 6 aprile-31 dicembre 2009, ossia quello di sospensione previsto dal cosiddetto decreto Abruzzo’.

    ‘In pratica – spiega Lannutti – chi ha un contratto di mutuo con capitale residuo tra 85.000 e 100.000 euro e ha avuto la casa distrutta dal terremoto, dovra’ mettere in conto pagamenti arretrati di interessi tra 2.400 e 3.000 euro, da corrispondere dall’1 al 15 gennaio 2010.

    Soldi che, dicono le banche, devono essere pagati anche se il mutuo e’ stato sospeso, poiche’ il decreto Abruzzo non prevede il titolo gratuito’. ‘In una fase di gravi difficolta’ economiche aggravate dalla disgrazia – continua Lannutti – invece di allungare la vita residua del mutuo, come sarebbe sacrosanto fare per aiutare la popolazione abruzzese, mettendo in coda alle rate i nove mesi arretrati (ossia il periodo dal 6 aprile al 31 dicembre) senza perderci nulla, visto che gli interessi continueranno a maturare, i banchieri avvoltoi che volteggiano sulle macerie non dimostrano alcuna pieta’ o comprensione per i terremotati’.

    ‘Ci auguriamo – conclude il senatore IdV – che il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, con un’interpretazione autentica del decreto Abruzzo, obblighi le banche ad allungare la vita residua dei mutui e dei prestiti sollevando cosi’ da un altro pesante fardello le popolazioni abruzzesi gia’ duramente colpite negli affetti e negli interessi economici’.

  5. rosetta amenta ha detto:

    Il Decreto Abruzzo, stabilisce all’articolo 5, a beneficio di cittadini e imprese del cratere sismico la sospensione del pagamento di vaglia, bollette, mutui e di ogni altro titolo di credito fino al 31 luglio, termine poi prorogato al 31 dicembre 2009.

    Ma la realtà è ben diversa.

    Sono numerosi i casi di banche che hanno ritirato lo stesso la rata del mutuo dal conto dei loro clienti sfollati se costoro non hanno comunicato la volontà di sospendere i pagamenti, comunicazione comunque non dovuta, ribattono i diretti interessati e le associazioni dei consumatori, perché c’era un decreto a stabilire la sospensione.

    Numerosi i casi poi di rinegoziazione unilaterale dei tassi, portati al massimo dalle banche sugli scoperti, con il rischio di iscrizione alla centrale Rischi. E infine la questione degli interessi sui mutui: il pagamento delle rate sono sospesi fino al 31 dicembre, ma poi si dovranno a pagare anche gli interessi maturati dalle rate arretrate? Il decreto non dice, e per alcune banche locali l’interpretazione è scontata: si dovranno pagare, e questo significare per molti imprenditori già in ginocchio aggravi anche di svariate migliaia di euro.

    L’Adusbef si appresta a dare battaglia, a tutela dei cittadini.

  6. eleonora martini ha detto:

    TERREMOTO, LE BANCHE SPECULANO GRAZIE AL DECRETO ABRUZZO

    Aquilani costretti a pagare gli interessi sulle rate dei mutui sospesi.

    La «grande truffa», l’hanno chiamata i terremotati de L’Aquila, scoperta quasi per caso nella calura d’agosto, l’ennesima regalata loro dal governo Berlusconi.

    Tra le tante incertezze e difficoltà che si prospettano in questo «amaro autunno», almeno di una cosa pensavano di non doversi preoccupare al momento: il pagamento delle rate dei mutui o dei finanziamenti sospesi per disposizione del decreto Abruzzo (partorito dall’esecutivo il 28 aprile scorso e convertito in legge n. 77 il 24 giugno 2009) fino al 31 luglio. Termine poi prorogato fino al 31 dicembre 2009 con una successiva ordinanza emessa il 6 agosto scorso.

    «Sospeso significa sospeso», credevano ingenuamente gli aquilani fiduciosi dell’intervento solidaristico dello stato. E invece no. Per alcune banche, soprattutto locali, la legge deve essere interpretata in un altro modo: la rateizzazione slitterà, sì, di nove mesi ma per tutto il periodo della sospensione, da aprile a dicembre, il cliente è tenuto a pagare gli interessi sul capitale residuo con lo stesso tasso concordato alla stipula del contratto di finanziamento.

    In questo modo la banca, che ha applicato automaticamente e senza avvisare i clienti la sospensione delle rate imposta per legge, specula sul terremoto e sulla tragedia degli aquilani. La signora Pina Lauria, per esempio, ha scoperto il «raggiro» quando la sua banca, a fine agosto, le ha inviato una lettera con l’avviso di proroga della sospensione.

    «Quando mi sono recata in agenzia mi hanno avvertito che avrei dovuto pagare 1.200 euro di interessi in più rispetto alla somma complessiva, altrimenti avrei dovuto rinunciare alla sospensione delle rate e pagare in un’unica soluzione le ultime cinque già sospese», racconta.

    Quando la signora chiede di sapere perché la banca ha operato una sorta di rinegoziazione del mutuo senza alcun avviso si sente rispondere che è imposto dal decreto governativo. «Ma gli interessi, allora, perché li chiedono a me?», è l’ovvia domanda.

    Analoga esperienza quella dei signori Speranza alle prese con un mutuo a tasso variabile sulla loro prima casa, attualmente inagibile.

    E, come loro, decine di terremotati in questi giorni stanno scoprendo l’amara sorpresa. Tanto che il deputato aquilano del Pd Giovanni Lolli ha chiesto all’Abi un incontro chiarificatore per la prossima settimana. «Ma il problema -spiega – sta nella legge scritta appositamente in modo ambiguo sul punto».

    Il resto lo fanno quelli che a L’Aquila già chiamano «gli usurai».

  7. pasquale zenga ha detto:

    Vi ricordate quel 5 aprile del 2009: un terremoto di magnitudo 6,3 Richter ha colpito la zona intorno al capoluogo abruzzese poco prima delle 3.30. Almeno 26 i Comuni interessati. Venti ore dopo il terremoto sono oltre 100 le persone estratte vive dalle macerie degli edifici crollati all’Aquila e provincia.

    “Per i primi giorni sono stati stanziati 30 milioni di euro di fondi immediati, in attesa di quantificare giovedì le risorse strutturali”. Silvio Berlusconi quantifica così le prime somme messe a disposizione dal governo per fronteggiare l’emergenza del terremoto in Abruzzo e “Nessuno sarà lasciato solo”.

    Il premier ha confermato che: “Il governo ha fondi necessari per affrontare questo dramma”.

    Queste erano in parte le promesse a caldo; vediamo oggi come vanno le cose… per esempio gli aiuti previsti per il pagamento delle rate mutui.

    Eravamo rimasti alle rate del mutuo sospese per un anno. Il governo ne aveva data comunicazione con grande risalto, anche se molti istituti bancari avevano espresso la volontà di aderire. Il primo è stato il Montepaschi: seguito immediatamente dagli altri. Ma nessuna norma chiarificatrice fu emanata per i debiti contratti per le case crollate. Le rate sarebbero state solo sospese, o il debito azzerato?

    Per questa domanda non esisteva nessun chiarimento. «In punta di diritto il debito esiste ancora», replicò qualcuno. Dunque, tra 12 mesi si dovrà riprendere a pagare per un cumulo di macerie. Niente interessi, per carità, niente penali né commissioni, come promette l’ordinanza del governo. Ma pagare si deve: anche se la casa non c’è più.

    E questo era il dilemma per chi la casa non ce l’aveva più. Ma lo scorso 9 aprile il Consiglio di Ministri intanto decise di sospendere i termini relativi a mutui e bollette per i cittadini coinvolti dal sisma.

    Il sistema bancario si è mosso per venire incontro a persone e comunità dell’Abruzzo colpiti dal terremoto: diverse banche, infatti, come auspicato più volte dal presidente dell’Abi, Corrado Faissola, ed in sintonia con l’invito del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, annunciarono la sospensione del pagamento delle rate dei mutui fino a 12 mesi per i residenti delle zone colpite. Si auspicava anche l’emanazione del decreto legge con gli stanziamenti a favore delle zone terremotate con la possibilità di rinegoziare i mutui contratti dalla popolazione con gli istituti di credito.

    Propositi e idee che a caldo hanno in parte generato qualche speranza, ma poi quando i riflettori si sono spenti in parte sulla scena del disastro si scopre che oggi 6 settembre 2009 gli aquilani, malgrado decreti ed inviti governativi, sono costretti a pagare gli interessi sulle rate dei mutui sospesi. Ma come è possibile? Decreto poco chiaro o qualche norma dimenticata?

    Stà di fatto che i terremotati aquilani l’hanno chiamata la «grande truffa», scoperta quasi per caso e perpetrata durante le ferie di agosto quando l’attenzione cala. Tra le mille incertezze e difficoltà previste per questo autunno, non si pensava di doversi preoccupare anche del pagamento delle rate dei mutui o dei finanziamenti, sospesi per disposizione del decreto Abruzzo convertito in legge n. 77 il 24 giugno 2009.

    Invece per alcune banche (evidentemente l’ABI non riesce a persuaderle tutte) la legge viene interpretata in modo diverso.

    La famosa “interpretazione” tipica del costume italiano, come se la legge venga scritta in modo da poter essere interpretata in vari modi, ergo accontentare tutti.

    La rateizzazione del pagamento delle rate mutui slitterà si di nove mesi, ma per tutto il periodo della sospensione (aprile-dicembre 2009) il cliente è tenuto a pagare gli interessi sul capitale residuo con lo stesso tasso concordato alla stipula del contratto di finanziamento.

    In questo modo la banca, che ha applicato automaticamente e senza avvisare i clienti la sospensione delle rate imposta per legge, specula sul terremoto e sulla tragedia degli aquilani.

  8. maurizio spada ha detto:

    In Abruzzo, ed in particolare nei Comuni colpiti dal terremoto dello scorso 6 aprile, chi ha la casa agibile dovrà lasciare i campi di accoglienza entro domani, domenica 6 settembre 2009. A darne notizia è la Protezione Civile in concomitanza con la firma di un’importante ordinanza, la numero 3805, firmata dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi.

    Nell’ordinanza, all’articolo 1, si precisa tra l’altro come anche l’imposta sul valore aggiunto (IVA) rientri, per chi ha l’abitazione con esito di agibilità “E”, “C” o “B”, tra le spese ammissibili al fine di riparare o ricostruire le abitazioni danneggiate dal terremoto.

    Inoltre, per le case aventi esito di agibilità “E”, l’ordinanza prevede la proroga, da 90 a 160 giorni, dei termini per richiedere i contributi per la riparazione delle case; per le parti comuni, lo ricordiamo, la richiesta deve essere presentata dall’Amministratore del condominio o comunque da un delegato in rappresentanza di tutti i proprietari.

    Contestualmente alle agevolazioni ed alle proroghe sulla ricostruzione e riparazione delle case, l’ordinanza stabilisce anche che alle fasce più deboli della popolazione venga assegnata, fino al 31 dicembre del prossimo anno, una “carta acquisti” del valore di 160 euro al mese al fine di poter acquistare i generi alimentari e pagare le utenze di luce e gas.

  9. maddalena ha detto:

    Ora gli abruzzesi hanno fiducia nello Stato

    Prima l’inaugurazione dell’aeroporto di Preturo, poi una visita ai cantieri e all’ospedale San Salvatore, una struttura da campo realizzata in un primo momento alla Maddalena e poi spostata in Abruzzo a tempi di record. Silvio Berlusconi per la sua sedicesima visita nei luoghi del terremoto compie un piccolo ‘tour’ per vedere lo stato dei lavori per la ricostruzione, soprattutto in vista del G8. Il premier spiega che l’ospedale San Salvatore “non sara’ riservato soltanto nei giorni del G8, ma restera’ poi a disposizione per gli aquilani e gli abruzzesi”.

    Il presidente del consiglio ribadisce poi l’intenzione di completare i lavori di ricostruzione prima dell’autunno: “entro la fine di novembre noi vorremmo che tutti coloro che ha subito la distruzione della propria abitazione possano avere una casa vera e complentamente arredata”. Berlusconi sottolinea inoltre l’importanza degli interventi a L’Aquila: “credo che da questa tragedia – dice il premier – si stia traendo un grande bene, la fiducia degli italiani nello stato”. Infine un accenno “al vero motore e al punto di riferimento” di ogni lavoro: “sono contento – afferma Berlusconi rivolgendosi al capo della protezione civile, Guido Bertolaso – di essere stato il tuo assistente…”.

  10. luciano crispelli ha detto:

    OSSERVATORIO ANTIPLAGIO CONTRO DL ABRUZZO: “UNA ROVINA NELLA ROVINA”

    L’Osservatorio Antiplagio spara a zero sul decreto Abruzzo, convertito in legge martedì scorso, denunciando che le nuove regole e i nuovi giochi d’azzardo autorizzati dal governo “sono una vera e propria istigazione al gioco compulsivo”. Antiplagio polemizza sul fatto che “per voler aiutare l’Abruzzo si aumentano le giocate e si danneggino centinaia di migliaia di cittadini soli e indifesi, su cui speculano indovini, veggenti, società di vario tipo, strozzini e carte di credito ”revolving”, ovvero pistole puntate sulla testa dei clienti”.

    “Il governo Berlusconi – continua Antiplagio – anzichè stanare gli evasori fiscali, promuove una vera e propria guerra tra poveri: i terremotati in mezzo alle rovine e gli scommettitori con le famiglie rovinate”.

    “Tutti i nuovi giochi telematici – secondo l’Osservatorio – non hanno e non danno alcuna garanzia di serietà su eventuali manipolazioni e contraffazioni, che nei software sono facilmente praticabili”.

    Osservatorio Antiplagio auspica che il Governo “non continui su questa strada, indegna di un Paese civile, anche se forse il colpo di grazia ai disperati sarà dato dall’apertura di nuovi casinò, dov’è altissimo il rischio riciclaggio”.
    “Attualmente – prosegue Antiplagiuo – sono più di duemila i venditori di previsioni e numeri del lotto che da vari ”media” espongono le loro teorie deliranti: il 45% ricevono le vittime in studio per propinare rituali costosissimi.

    Il Governo, anziché intervenire per vietare tali pubblicità da’ ai ciarlatani una patente di credibilità e la possibilità di godere di una visibilità preoccupante. La spesa media degli italiani per il gioco d’azzardo è di 700 euro all’anno. La prevalenza del gioco patologico è del 15% nella popolazione adulta e del 9% nei giovani al di sotto dei 18 anni, un terzo è di sesso femminile. In futuro, la spesa dello Stato per curare queste dipendenze potrebbe sopravanzare gli introiti delle scommesse, come accade per le malattie da alcool e fumo.”.

  11. bartolomeo manara ha detto:

    La manovra approvata oggi (26 giugno 2009) dal governo prevede che i terremotati dell’Abruzzo riprenderanno a pagare le tasse ma a rate e da gennaio 2010.

    La ripresa della riscossione, sospesa con un’ordinanza dello scorso 6 giugno, avverrà «senza sanzioni e interessi» e attraverso 24 rate mensili.

    Gli adempimenti diversi dai versamenti dovranno essere effettuati entro marzo 2010. Sarà l’Agenzia delle Entrate a comunicare le modalità di versamenti e adempimenti.

  12. luigi fabiani ha detto:

    L’attenzione di tutti i giornali e di tutti i politici si è incentrata sulla ricostruzione dei fabbricati e delle case (prime o seconde che siano) distrutte a seguito del terremoto.
    Poca attenzione è stata dedicata da tutti a quello che possiamo definire essere un problema altrettanto grave: l’economia.

    L’aspetto più inquietante riguarda i lavoratori autonomi nella loro più ampia accezione: artigiani, commercianti, liberi professionisti, piccole e medie imprese, enti ed associazioni.

    L’economia del territorio era già in avanzato stato di decozione prima del sisma: aziende “grandi” in continua chiusura, con ricorso a cassa integrazione e mobilità, aziende medio piccole vessate dal debito con Equitalia GERIT S.p.A., da una restrizione del credito da parte delle banche a seguito di un irrigidimento conseguente alla applicazione dei parametri previsti da Basilea, da un mercato in crisi (un po’ più di quello nazionale) e da una scriteriata politica che ha consentito l’apertura di troppi centri commerciali, rispetto alla popolazione, rispetto al territorio e, spesso, poco attrattivi per le popolazioni delle zone limitrofe.

    In questa situazione si è calata la politica dell’Agenzia delle Entrate che, in applicazione del principio che i lavoratori autonomi sono quasi tutti evasori, applica ciecamente e meccanicamente gli Studi di Settore senza rendersi conto che la realtà è di gran lunga diversa, e di Equitalia, che erroneamente identificando i debitori d’imposta con gli evasori (i primi dichiarano ma, sempre più spesso, non hanno sufficienti soldi per pagare, i secondi sono sconosciuti al Fisco e certamente non hanno debiti con Equitalia), vanta una lotta all’evasione, in realtà spremendo i soliti noti.
    Il sisma del 6 aprile 2009, paradossalmente, potrebbe essere l’occasione per tutta la città ed il territorio per ribaltare una situazione di decozione acclarata, sempreché i nostri rappresentanti politici la sappiano cogliere.

    Credo che con poche operazioni definite e ben individuate, soprattutto nelle modalità e nei limiti, un piccolo aiuto possa essere dato. Individuiamo i settori di intervento e le possibili soluzioni:

    1) Totale detassazione del reddito prodotto dalle imprese (artigiane, piccole, grandi, etc.), dai professionisti, dai commercianti ed in genere da tutti gli operatori economici del territorio comunale dell’Aquila, per un periodo di cinque o dieci anni; tale intervento, peraltro previsto nel decreto “Abruzzo”, che non comporta nessun esborso per lo Stato ma, piuttosto, un minor incasso, perfettamente quantificabile dal dato storico del gettito erariale degli ultimi anni, consentirebbe alle aziende di poter rinascere con mezzi propri, senza dover far ricorso al credito. La cifra attualmente stanziata dal Governo nel citato decreto è assolutamente insufficiente.

    2) Azzeramento degli interessi e delle sanzioni maturate sui debiti iscritti a ruolo (siano essi erariali, contributivi o di imposte comunali, contravvenzioni etc.) e rateizzo della sorte capitale fino a 120 mesi direttamente con Equitalia Gerit S.p.A.; anche qui, nessun esborso, ma un minor incasso per lo Stato peraltro solo in apparenza, in quanto in questo modo le aziende non possono non pagare. Tale intervento peraltro consente alle aziende di poter richiedere il certificato DURC (documento unico di regolarità contributiva) richiesto per partecipare alle gare ed agli appalti pubblici e non solo.

    3) Immediata disponibilità dei fondi destinati ai DOCUP ed ai PIT, con il correttivo che per le aziende incluse nel cratere venga elevata al 100% la percentuale di contributo in conto capitale a fondo perduto, per le aziende residenti nella rimanente parte della Provincia dell’Aquila al 70%, e vincolando una percentuale di almeno il 30% del totale dei fondi disponibili alla zona della Provincia dell’Aquila; intervento con fondi già disponibili, nessun ulteriore esborso da parte dello Stato, con il solo vincolo che non siano ancora i soliti (TE, PE, CH) a fare la parte del leone, ma che una volta tanto anche L’Aquila e la sua provincia possano godere di tale opportunità.

    4) Destinazione di fondi a Consorzi di cooperative di garanzia multisettoriali per garantire gli istituti di credito e le banche per il credito commerciale alle aziende che ne dovessero far richiesta (finanziamenti chirografari, anticipazioni di fatture e tutte le operazioni che “normalmente” vengono fatte dalle aziende); sono fondi già nelle disponibilità della Regione, dell’Unioncamere, della Provincia, che dovrebbero essere gestiti da un Consorzio che includa tutte le cooperative di garanzia, siano esse artigiane piuttosto che commerciali o edili, invece che divisi tra tutte le cooperative (sono 72!).

    Contemporaneamente a questi interventi, lo Stato, per il tramite dell’Agenzia delle Entrate, dovrebbe intensificare il controllo sulle aziende ed il monitoraggio dei volumi d’affari al fine di evitare che, una volta terminato il periodo delle agevolazioni, l’economia di nuovo torni ai livelli precedenti al sisma: il controllo sull’emersione del lavoro, sull’emissione degli scontrini e delle ricevute, sul doppio lavoro deve essere intensificato in modo da acquisire parametri reali su cui poi basare gli studi di settore ed i controlli.

    Quanto stabilito nel decreto “Abruzzo” a favore delle aziende del territorio colpito dal sisma, è vuoto: non specifica le somme a disposizione per le agevolazioni fiscali, le modalità di intervento a favore delle aziende e l’eventuale recupero dei tributi attualmente sospesi.

    Se questi interventi venissero applicati, soprattutto insieme e non in maniera alternativa, gli Enti Pubblici locali (Comuni e Provincia), potrebbero autonomamente recuperare i dissesti di bilancio applicando eventuali imposte locali di scopo finalizzate, per esempio, alla copertura dei servizi attualmente offerti (trasporti, smaltimento rifiuti, etc.) che non hanno copertura nel decreto “Abruzzo”.

  13. angelo carnevale ha detto:

    il mio nn è un commento ma una domanda…ho domicilio fiscale in un comune della provincia dell’aquila nn interessato dal sisma ma lavoro a l’aquila con tuttti i disagi e i costi aggiuntivi di trasporto, avro diritto al rimborso irpef in quanto l’aquila è la mia sede peativa o dovrò restituire quanto già erogato? grazie a ki vorrà rispondermi

  14. giuseppe caporale ha detto:

    Nelle tendopoli dei terremotati ora anche il volantinaggio è severamente vietato. Nelle centottanta strutture d’accoglienza gestite dalla Protezione Civile e situate intorno alla città dell’Aquila, giorno dopo giorno aumentano divieti e restrizioni. Appena due settimane fa, con una circolare firmata dal vice capo del dipartimento ministeriale, Bernardo De Bernardinis, era stata abolita la somministrazione di caffé, cioccolata e vino. Poco prima, anche le manifestazioni interne ai campi, promosse dalla popolazione, erano state bandite. “Occorre non turbare la quiete degli ospiti” era stato spiegato dagli uffici della Dicomac (il centro operativo della Protezione Civile).

    Dell’impossibilità di diffondere volantini, invece, si sono accorti, ieri, i nove comitati che curano l’organizzazione della manifestazione di protesta contro il decreto per la ricostruzione voluto dal governo. Un decreto che domani sarà in discussione alla Camera. E proprio lì, a Roma, i comitati “senza colore politico e senza bandiere” vogliono far sentire la loro voce. “Per questo stavamo girando le tendopoli: per diffondere un volantino che invitava la popolazione a partecipare alla manifestazione di protesta martedì davanti Montecitorio” racconta Gianfranco De Felice, 27 anni, grafico pubblicitario, sfollato e attivista del comitato “3e32”. “La distribuzione del materiale però ci è stata impedita ovunque. Abbiamo solo potuto lasciare un volantino al responsabile di ogni singolo campo, chiedendo la garanzia che almeno venisse affisso in bacheca” racconta ancora. E aggiunge: “Un volontario della tendopoli di Sant’Elia poi, mi ha mostrato una circolare interna, firmata dalla direzione della Protezione Civile, dove era scritto che il volantinaggio in tutti i campi è severamente vietato. Ho chiesto di fotografarla o di averne copia, ma mi è stato impedito”.

    Intanto, ieri a Roseto, oltre seicento sfollati si sono radunati in assemblea per organizzare la manifestazione di Roma, e i toni si sono fatti molti aspri. In platea solo comitati spontanei, nessun sindaco o amministratore pubblico. “Siamo stanchi di essere presi in giro sia dal governo nazionale (di centrodestra), che dai rappresentanti delle istituzioni locali (di centrosinistra) che non hanno la forza di opporsi” ha detto Mattia Lolli del Comitato 3&32 “era chiaro da subito che non si possono far rimanere 30 mila persone otto mesi nelle tende. Siamo pronti a mobilitarci per bloccare i lavori del Piano C. A. S. E. (con i 13 mila appartamenti voluti dal governo). Pronti a stenderci davanti alla gru”.

  15. letizia ha detto:

    I comuni che non fanno parte dei 49 inseriti nel cratere del terremoto (lista stilata da Bertolaso) non usufruiranno di agevolazioni fiscali.

    A deciderlo l’ordinanza del 6 giugno firmata dal premier che invece ha confermato tali agevolazioni per le altre zone. La decisione ha scatenato polemiche .”L’ordinanza sul terremoto determina il ripristino dell’obbligo per tutti i Comuni della provincia dell’Aquila non ricompresi nel cratere di versare tutte le imposte e i contributi dovuti per legge”.

    Lo afferma il senatore del Pd Giovanni Legnini che spiega: ”Si tratta di un provvedimento che e’ destinato ad accrescere il disagio e le contestazioni delle popolazioni interessate, in primis quelle valle peligna, che oltre a non avere ottenuto alcuna risposta alle istanze piu’ volte formulate al governo, vedono ulteriormente aggravare la loro condizione”.

    All’art. 2 si parla di «Ripresa degli adempimenti e dei versamenti nella provincia dell’Aquila»: le agevolazioni che erano state disposte per la provincia dell’Aquila in seguito al decreto del 9 aprile scorso cessano al 30 giugno. I versamenti non effettuati nel predetto periodo di sospensione sono eseguiti entro il 16 luglio 2009. Gli adempimenti i cui termini scadono nel periodo oggetto della sospensione dovranno essere effettuati entro il 30 settembre. Tutti i contribuenti che si sono avvalsi della sospensione dovranno versare le ritenute non subite in cinque rate mensili di pari importo a partire dal 16 luglio 2009.

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    Presidenza del Consiglio dei Ministri

    Ordinanza n. 3780

    Attuazione del decreto-legge 28 aprile 2009 n. 39, recante: “Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo ii giorno 6 aprile 2009”.

    IL PRESIDENTE
    DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
    VISTO l’articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
    VISTO l’articolo 107 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112; VISTO l’articolo 9, comma 2, della legge 27 luglio 2000, n. 212
    VISTO it decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401;
    VISTO it decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 6 aprile 2009 recante la dichiarazione dell’eccezionale rischio di compromissione degli interessi primari a causa eccezionali eventi sismici the hanno interessato Ia provincia dell’Aquila ed altri comuni della regione Abruzzo it giorno 6 aprile 2009, ai sensi dell’articolo 3, comma 1, del decreto legge 4 novembre 2002, n. 245, convertito con modificazioni dall’articolo 1 della legge 27 dicembre 2002, n. 286;
    VISTO it decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 6 aprile 2009 recante Ia dichiarazione dello stato d’emergenza in ordine ai predetti interventi sismici;
    VISTE le ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3753 del 6 aprile 2009, n. 3754 del 9 aprile 2009, n. 3755 del 15 aprile 2009, n. 3757 del 21
    ,,-
    aprile 2009, n. 3758 del 28 aprile 2009, n. 3760 del 30 aprile 2009, n. 3761 del 1° maggio 2009, n. 3763 del 4 maggio 2009, n. 3766 dell’8 maggio 2009, n. 3769 del 15 maggio 2009, n. 3771 e n. 3772 del 20 maggio 2009;
    VISTO it decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 9 aprile 2009 recante: “Sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari a favore dei soggetti residenti nel territorio della provincia di L’Aquila, colpiti dal terremoto del 6 aprile 2009”;

    MODULARIO
    P.0 M – 188
    VISTO it decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile 16 aprile 2009, n. 3 emanato in quality di Commissario delegato ai sensi dell’articolo 5, comma 4, della legge 24 febbraio 1992, recante: “lndividuazione dei comuni danneggiati dagli eventi sismici che hanno colpito la provincia ed altri comuni della regione Abruzzo it giorno 6 aprile 2009”;
    VISTO l’articolo 1, comma 1, del decreto-legge 28 aprile 2009 n. 39, con cui si dispone che i provvedimenti ivi previsti sono adottati con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri emanata ai sensi dell’articolo 5, comma 2, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, di concerto con it Ministro dell’economia e delle finanze per quanto attiene agli aspetti di carattere fiscale e finanziario;
    VISTI, in particolare, l’articolo 6, comma 1, lettere c) e g), del sopra
    citato decreto-legge;

    CONSIDERATO che si rende necessario disporre la sospensione dei termini per Ia notifica delle cartelle di pagamento nonche i termini di prescrizione e di decadenza relativi degli Uffici dell’Agenzia delle entrate;

    CONSIDERATO altresi che appare necessario rimodulare i termini di sospensione per gli adempimenti ed i versamenti dei tributi gestiti dall’Agenzia delle entrate, disponendo Ia sospensione anche in favore di contribuenti residenti in Comuni colpiti dal sisma, non rientranti nel territorio provincia dell’Aquila, come individuati dall’articolo 1, comma 2, del decreto legge 28 aprile 2009, n. 39, nonche disporre la ripresa degli adempimenti e dei versamenti a carico dei contribuenti residenti della provincia dell’Aquila, in Comuni non colpiti dagli eventi sismici;

    DI CONCERTO con il Ministero dell’economia e delle finanze; D’INTESA con la regione Abruzzo;

    SU PROPOSTA del Capo del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio del Ministri;

    DISPONE
    Art. 1
    Sospensione degli adempimenti e dei versamenti.
    1. Nei confronti delle persone fisiche, anche in quality di sostituti d’imposta, che, alla data del 6 aprile 2009, avevano it domicilio fiscale nei comuni individuati dall’articolo 1, comma 2, del decreto legge 28 aprile 2009, n. 39, sono sospesi dal 6 aprile al 30 novembre 2009, i termini relativi agli adempimenti ed ai versamenti tributari, scadenti nel medesimo periodo. Non si fa luogo al rimborso di quanto giá versato.
    2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano, altresi, nei confronti dei soggetti diversi dalle persone fisiche, compresi i sostituti d’imposta, aventi ii domicilio fiscale o Ia sede operativa nei comuni di cui al comma 1.
    3. I sostituti di imposta, indipendentemente dal loro domicilio fiscale, a richiesta dei contribuenti di cui ai commi 1 e 2, non operano le ritenute alla fonte. La sospensione si applica alle ritenute da operate ai sensi degli articoli 23, 24, 25, 25-bis, 25-ter, 28, secondo comma, e 29 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, dell’articolo 5 del decreto legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, dell’articolo 19 del D.M. 31 maggio 1999, n. 164, dell’articolo 50, comma 4, del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446 e dell’articolo 1, comma 5, del decreto legislativo 28 settembre 1998, n. 360. Le ritenute giâ operate dai sostituti non aventi ii domicilio fiscale nei comuni di cui al comma 1 del presente articolo devono comunque essere versate.

    Art. 2
    Ripresa degli adempimenti e dei versamenti nella provincia dell’Aquila
    Nei confronti dei contribuenti, anche in quality di sostituti d’imposta, di cui all’articolo 1, commi 1 e 2, del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 9 aprile 2009 che alla data del 6 aprile 2009 avevano ii domicilio fiscale o Ia sede operativa in un comune diverso da quelli individuati dall’articolo 1, comma 2, del decreto-legge n. 39 del 2009, Ia sospensione disposta dal citato decreto 9 aprile 2009 cessa il 30 giugno 2009. I versamenti non effettuati nel predetto periodo di sospensione sono eseguiti entro it 16 luglio 2009. Gli adempimenti i cui termini scadono nel periodo oggetto della sospensione sono effettuati entro it 30 settembre 2009.
    I contribuenti che si sono avvalsi della facolth concessa dall’articolo 1, comma 3, del decreto ministeriale del 9 aprile 2009, versano le ritenute non subite in cinque rate mensili di pari importo a partire dal 16 luglio 2009. Le ritenute di cui al presente comma sono prelevate dal sostituto d’imposta in 5 rate di pad importo dalle retribuzioni corrisposte a partire dal mese di luglio 2009 e versate con le modality previste per le ritenute sui redditi di lavoro dipendente.
    3. Ai contribuenti di cui ai commi 1 e 2 che effettuano gli adempimenti e i versamenti nei termini previsti nei medesimi commi, non si applicano sanzioni ed interessi.

    Art. 3
    Presentazione della dichiarazione dei redditi ed attiviti di assistenza fiscale
    Le persone fisiche di cui all’articolo 1, comma 1, possono presentare entro it 26 ottobre 2009 ad un CAF-dipendenti o a un professionista abilitato a svolgere l’attivit5 di assistenza fiscale ai sensi degli articoli 3-bis, comma 10 e 7-quinquies, del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248, Ia dichiarazione prevista dall’articolo 13 del decreto ministeriale 31 maggio 1999, n. 164.
    I sostituti che, alla data del 6 aprile 2009, non avevano it domicilio fiscale nei comuni individuati dall’articolo 1, comma 2 del decreto-legge n. 39 del 2009, effettuano, entro it mese di dicembre 2009, le operazioni di conguaglio di cui all’articolo 19 del predetto D.M. n. 164 del 1999. A richiesta dei contribuenti di cui al comma 1, le somme risultanti a debito non sono trattenute.
    I sostituti che, alla data del 6 aprile 2009, avevano it domicilio fiscale nei comuni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto-legge, n. 39 del 2009, effettuano, ove possibile, entro it mese di dicembre 2009, le operazioni di conguaglio di cui all’articolo 19 del predetto D.M. n. 164 del 1999. A richiesta dei contribuenti di cui al comma 1, le somme risultanti a debito non sono trattenute.
    Le persone fisiche, di cui all’articolo 1, comma 1, del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze del 9 aprile 2009, che alla data del 6 aprile 2009 avevano it domicilio fiscale in un comune diverso dal quelli individuati dall’articolo 1, comma 2, del decreto-legge n. 39 del 2009, possono presentare ad un CAF­dipendenti o a un professionista abilitato a svolgere l’attività di assistenza fiscale ai sensi degli articoli 3-bis, comma 10 e 7-quinquies, del decreto-legge 30 settembre 2005, n. 203, convertito dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248, Ia dichiarazione prevista dall’articolo 13 del decreto ministeriale 31 maggio 1999, n. 164, entro ii 30 giugno 2009, in tal caso i sostituti, effettuano le relative operazioni di conguaglio a partire da settembre 2009. I sostituti che, alla data del 6 aprile 2009, avevano ii domicilio fiscale nei comuni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto-legge, n. 39 del 2008, effettuano, ove possibile, le operazioni di conguaglio di cui all’articolo 19 del predetto D.M. n. 164 del 1999.

    Art. 4
    Sospensione dei termini in favore dell’Agenzia delle entrate e degli agenti della riscossione.
    1. Anche in deroga alle disposizioni dell’articolo 3, comma 3, della legge 27 luglio 2000, n. 212, concernente l’efficacia temporale delle norme tributarie, sono prorogati at 31 dicembre 2010 i termini di prescrizione o decadenza, legali o convenzionali relativi all’esercizio delle funzioni di liquidazione, controllo e accertamento, contenzioso e riscossione delle entrate tributarie ed extratributarie e all’attivita di interpello da parte delle diverse articolazioni dell’Agenzia delle entrate e degli agenti della riscossione aventi sede istituzionale nei Comuni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legge 28 aprile 2009, n. 39, ovvero di altre articolazioni della stessa Agenzia e degli agenti della riscossione operanti con riguardo ai contribuenti con domicilio fiscale alla stessa data nel medesimi comuni, la cui scadenza a compresa nel periodo tra it 6 aprile 2009 ed it 30 dicembre 2010.
    2 Anche in deroga alle disposizioni dell’articolo 3, comma 3, della legge 27 luglio 2000, n. 212, concernente l’efficacia temporale delle norme tributarie, sono prorogati di un anno, con riferimento alle dichiarazioni relative ai periodi d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2005 e 31 dicembre 2006, i termini di decadenza per la notifica, ai contribuenti aventi domicilio fiscale nei Comuni di cui al comma 1 del presente articolo, delle cartelle di pagamento di cui all’articolo 25, comma 1, lettere a) e b), del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602.
    3 Anche in deroga alle disposizioni dell’articolo 3, comma 3, della legge 27 luglio 2000, n. 212, concernente l’efficacia temporale delle norme tributarie, sono prorogati al 31 dicembre 2011 i termini di decadenza e prescrizione per la notifica delle cartelle di pagamento diverse da quelle previste at comma 2 del presente articolo, derivanti da iscrizioni a ruolo riguardante debitori aventi domicilio fiscale, alla data del 6 aprile 2009, nei Comuni di cui at comma 1 del presente articolo, ovvero altrove ma di competenza di uffici pubblici operanti nei medesimi Comuni, la cui scadenza a compresa nel periodo tra it 6 aprile 2009 ed it 31 dicembre 2010.
    Ai fini previsti dall’articolo 19, comma 2, lettera a), del decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112, con riferimento ai ruoli relativi ai debitori interessati dalla sospensione di cui all’articolo 1, comma 1, consegnati a decorrere dal 6 maggio 2008 e fino alla scadenza della predetta sospensione, gli agenti della riscossione notificano la cartella di pagamento entro l’undicesimo mese successivo alla data di scadenza di tale sospensione.
    Con riferimento ai ruoli relativi ai debitori interessati dalla sospensione di cui all’articolo 1, comma 1, sono prorogati at terzo anno successivo alla data di scadenza di tale sospensione:
    II termine di cui all’articolo 19, comma 2, lettera c), del decreto legislativo n. 112 del 1999;
    II termine di cui all’articolo 36, comma 4-quinquies, del decreto legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31.
    it termine di decorrenza di cui all’art. 36, comma 4-sexies, del decreto legge 31 dicembre 2007, n. 248, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 febbraio 2008, n. 31.

    Art. 5
    Rimborsi dell’imposta sul valore aggiunto e compensazione volontaria
    Per i rimborsi IVA di cui all’articolo 38-bis del decreto del Presidente delle Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, relativi all’anno 2008 ed al primi tre trimestri del 2009, nel limite di euro 516.456,90, i soggetti di cui all’articolo 1, comma 1 della presente ordinanza, sono esciusi dall’obbligo di presentazione delle garanzie, se non ancora presentate.
    Nel periodo di vigenza della sospensione della riscossione, ai fini dell’erogazione dei rimborsi non si applicano le disposizioni di cui all’articolo 28 ter del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602.

    Art. 6
    Modifiche all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3771 del 19 maggio 2009
    1. L’articolo 12 dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3771 del 19 maggio 2009 6 abrogato.

    Art. 7
    Modifiche all’ordinanza del Presidente del Consiglio del ministri n. 3772 del 19 maggio 2009
    1. All’articolo 2 it comma 3 e sostituito dal seguente: “3. A fronte del maggior impegno connesso con l’incarico di cui al comma 1, al soggetto attuatore attribuito un trattamento non superiore a quello attribuito a dirigenti di prima fascia in servizio presso it Ministero dell’istruzione, dell’universita e della ricerca. Al conseguente onere si provvede mediante le disponibilita del capitolo 1003/1, 1016 e 1015 nell’ambito della missione “Servizi istituzionali e generali delle
    amministrazioni pubbliche” — Programma “Indirizzo politico ” U.P.B. 5.1.1
    “Funzionamento” centro di responsabilita “Gabinetto e uffici di diretta
    collaborazione all’opera del Ministro” dello stato di previsione della spesa del Ministero dell’istruzione, dell’universita e della ricerca per l’esercizio finanziario 2009″.
    All’articolo 3, comma 2, e aggiunto it seguente comma: “3. Alla banca dati di cui al comma 2, possono accedere le Amministrazioni dello Stato interessate, le Agenzie fiscali, Ia Guardia di Finanza e Ia SOGEI”.
    All’articolo 4, comma 1, prima delle parole “In relazione alle” sono inserite le seguenti parole “Fino al 30 giugno 2009 ed”.
    All’articolo 6, it comma 2 6 sostituito dal seguente: “2. II Consigliere Giuridico autorizzato ad avvalersi di un consulente da scegliere tra magistrati ordinari, magistrati amministrativi o avvocati dello Stato, anche in posizione di fuori ruolo, fino al 30 giugno 2010”.
    All’articolo 7, ii comma 2 é cosi sostituito: “2. La Commissione di cui al comma 1 opera senza ulteriori oneri a carico della finanza pubblica”.
    All’articolo 8, alla fine del comma 1 sono aggiunte le seguenti parole “senza ulteriori oneri a carico della finanza pubblica”.
    I commi 2 e 3 dell’articolo 8 sono soppressi.
    All’articolo 13, alla fine del comma 1 sono aggiunte le seguenti parole “che non possono superare l’importo predetto”.

    La presente ordinanza sara pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

    Roma, 6 Giugno 2009

    II Presidente
    del Consiglio dei Ministri

  16. marzia coronati ha detto:

    Regime militare imposto dalla Protezione Civile, gare d’appalto per la ricostruzione rivolte a ditte del Nord, poca chiarezza sul rilevamento dei mutui. La gestione della ricostruzione sembra calare dall’alto. E i sindaci abruzzesi scendono in piazza: “Vogliamo anche noi potere decisionale”.

    3,1 miliardi in ventiquattro anni per oltre 65mila sfollati in Abruzzo. E’ quanto previsto dal Decreto Terremoto che in questi giorni sta facendo discutere cittadini, enti locali e realtà territoriali nella regione colpita a inizi aprile dal terremoto. “La cosa più grave” dichiara Julia, dell’associazione Pralipe “è che non sembra sia prevista la possibilità per ognuno di scegliere in che modo ristrutturare la propria casa”. Venerdì scorso un team di tecnici abruzzesi è entrato nel centro storico de L’Aquila, nonostante i divieti, per monitorare la situazione. I lavoratori aquilani temono di non riuscire a mettere mano nelle case dei concittadini, e che la ricostruzione sia affidata a sconosciuti.

    Ma quella di venerdì non è stata l’unica azione. Ogni giorno, da quando il decreto è stato emanato, in Abruzzo si assiste a contestazioni. A scendere in piazza sono anche i primi cittadini abruzzesi. “I sindaci non vengono presi in considerazione e non riescono ad esercitare il loro potere civile” continua Julia. “Attualmente tutto ciò che riguarda la ricostruzione è previsto dalla protezione civile e quindi del commissario delegato Guido Bertolaso; ogni decisione non prevede il voto dei sindaci ma solo la loro consultazione”.

    Quello che più si teme oggi è che gli appalti per le ricostruzioni siano assegnati a ditte del nord, invece che a imprese locali. Mette in allarme, inoltre, la questione mutui. Tra le preoccupazioni maggiori, quella che la Fintecna, l’impresa finanziaria controllata dal Ministero del Tesoro che secondo il decreto si occuperà di rilevare i mutui delle case colpite, si accollerà il mutuo contratto nei limiti del contributo riconosciuto, ma diverrà poi proprietaria di quel che resta dell’immobile.

    Sul territorio intanto i controlli delle forze dell’ordine sono aumentati. Lungo le strade ci sono molti posti di blocco e prima di entrare nelle tendopoli è necessario mostrare un documento. “Dicono che queste azioni siano legate all’imminente G8, ma di fondo crediamo che riguardino la gestione globale del terremoto, di stampo assistenzialista e che lascia poco spazio alle libertà degli individui” conclude Julia.

  17. luca lo cascio ha detto:

    Momenti di tensione all’Aquila in occasione del corteo organizzato dall’associazione “L’Aquila un centro storico da salvare”. I proprietari delle case hanno cercato di entrare in corteo nella “zona rossa” del centro storico rivendicandone la “proprietà”. Il sindaco, Massimo Cialente, ha bloccato la folla parlando da un megafono e spiegando che non era possibile accedere al centro per motivi di sicurezza, viste anche le continue scosse. Alla fine si è tenuto un piccolo corteo che però non ha calmato la rabbia degli aquilani. E si ironizza sull’ultima promessa del premier: “Rinunciamo alle crociere per rientrare nelle nostre case”

    AUDIO “Rivogliamo le nostre case, le crociere ci fanno sorridere”
    GUARDA Le immagini della manifestazione

    Circa 500 persone aderenti ai comitati che sollecitano la ricostruzione del centro storico si erano dati appuntamento nei pressi della Fontana Luminosa per dare vita a una manifestazione. Da qui, in corteo, avrebbero dovuto raggiungere via Strinella, senza percorrere le strade del centro. Poi hanno cambiato idea e cercato di violare la “zona rossa”.

    Il sindaco, Massimo Cialente, ha bloccato il corteo perché, date le ultime scosse di questa notte, non è possibile entrare nel centro storico per motivi di sicurezza. Alle ore 4.55 la terra ha tremato di nuovo con una magnitudo di 3.5 gradi. Nella notte sono state registrate altre 6 scosse, tutte al di sotto dei 3 gradi di magnitudo, che non sono state avvertite dalla popolazione.

    I manifestanti, tutti muniti di casco, hanno quindi iniziato a urlare all’indirizzo di Cialente “La città è nostra!”. Dopo una trattativa le forze dell’ordine, insieme al sindaco, alla presidente della Provincia, Stefania Pezzopane, al deputato Giovanni Lolli e a esponenti della Fiom-Cgil, hanno organizzato dei cordoni di sicurezza intorno ai manifestanti ed è partito un corteo che dalla Fontana luminosa attraverso corso Federico II e i Quattro cantoni, è arrivata alla piazza del Municipio per poi tornare indietro.

    I manifestanti – compresi sindaco e la presidente della Provincia, Stefania Pezzopane – si sono poi riuniti nel parco del castello dove si susseguono interventi per discutere le richieste da presentare al Governo e alla Protezione Civile.

    “Le crociere ci fanno ridere – ha commentato Luisa Leopardi presidentessa dell’associazione “L’Aquila un centro storico da salvare” –. Siamo pronti a rinunciare alle vacanze, rivogliamo le nostre case. Qui le strade che portano al centro non sono state ancora messe in sicurezza e non possiamo raggiungere le nostre abitazioni. Sarebbe meglio spendere i soldi in maniera migliore”

  18. giuseppe fiandra ha detto:

    “Per l’estate stiamo organizzando una serie di vacanze nel mare Adriatico e stiamo vedendo anche delle crociere sul Mediterraneo dove intendiamo mandare famiglie intere e ragazzi”. E’ l’annuncio dato dal premier Silvio Berlusconi, durante il suo tredicesimo sopralluogo all’Aquila, agli sfollati che a causa del sisma hanno perso l’abitazione. Il capo del governo ha inoltre reso noto che per garantire la corretta spesa dei 45 milioni di euro raccolti con le donazioni sono stati nominati cinque garanti: il senatore democratico Franco Marini, l’ex presidente della Corte costituzionale Cesare Mirabelli, il professore Natalino Irti, il magistrato Cesare d’Ambrosio e l’ex giudice della Corte costituzionale Fernanda Contri. E ha manifestato la disponibilità del governo a modificare il decreto legge per la ricostruzione attualmente all’esame del Parlamento.

    La ricostruzione. “Negli alberghi possono rimanere tutte le famiglie con case ancora inagibili. Quelle che hanno case agibili, pensiamo che debbano rientrare in 15 giorni di tempo per lasciare gli alberghi e per consentire alle famiglie in tenda di andare in albergo”. Il premier fissa così le scadenze. “La Protezione Civile sarebbe stata in grado di dare un alloggio a tutti. Chi vive nelle tende – afferma il presidente del Consiglio – lo fa per propria volontà, perché si sente radicato nel territorio e vuole restare vicino alla propria abitazione”. Ma dal 15 settembre le tende cominceranno a sparire: “La speranza è che entro la fine di novembre non ci siano più tende, nemmeno una in piedi. Sarebbe un record non solo italiano, ma mondiale”.

    Berlusconi ha annunciato anche che il 4 giugno firmerà l’ordinanza per l’agibilità delle case. Verranno divise in tre categorie: quelle immediatamente agibili; quelle agibili con qualche lavoro; quelle recuperabili solo in parte. “Chi avrà subito danni significativi – dice Berlusconi – farà una perizia giurata e, dopo l’ok tecnico, potrà rivolgersi al sindaco e provvedere autonomamente alla riparazione dei danni, essendo stato indennizzato”.

    Dopo le insistite richieste degli amministratori e dei cittadini il governo ha stabilito anche che “la ricostruzione delle seconde abitazioni nei centri storici sarà al 100% a carico dello Stato. Per quelle che sono fuori dai centri storici, faremo un inventario e decideremo se poter intervenire per la totalità o per i due terzi”.

    L’ospedale. Il Cavaliere, che ha trascorso una mezz’ora con gli sfollati ospitati nella località di Sant’Elia, frazione dell’Aquila, si è anche recato con il capo della Protezione civile Guido Bertolaso all’ospedale del capoluogo abruzzese che oggi ha riaperto le sue strutture al 60 per cento. “In 47 giorni si può ben parlare di un record – dice il premier commentando l’apertura di alcuni padiglioni della struttura, chiusa dopo il sisma del 6 aprile – Siamo perfettamente in regola con i tempi annunciati”. Tra i reparti che sono di nuovo operativi c’è il punto nascita che ha riaperto con la sala parto, l’ostetricia e la terapia intensiva neonatale. Il premier ha quindi fatto un giro per i padiglioni del San Salvatore parlando con numerosi medici: “Non ci sono più persone nell’ospedale da campo e avremo 247 posti letto: posti in più rispetto a esigenze reali, l’importante è che gli aquilani possono stare qui per curarsi senza andare altrove”.

    Scuole. “Vogliamo consentire l’apertura dell’anno scolastico a settembre per tutte le scuole” annuncia Berlusconi garantendo “che tutti gli edifici saranno sicuri al 100%”.

    Lauree. Nel capoluogo abruzzese, il presidente del Consiglio aveva in programma anche la consegna delle lauree ad honorem agli studenti di ingegneria morti nel sisma. Ma Berlusconi nella caserma della Guardia di finanza di Coppito non c’era, malgrado la sua presenza fosse stata annunciata ieri in un comunicato di Palazzo Chigi. Il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ha spiegato che il premier ”era stato trattenuto da impegni improvvisi a Roma”, e dunque era partito per l’Aquila in ritardo. Le famiglie di alcuni dei ragazzi morti per il terremoto, inoltre, avevano anche espresso la loro contrarietà alla consegna delle lauree: “Non ha nessun valore morale e affettivo”, hanno detto.

    Contestazione. Al suo arrivo all’Aquila, Berlusconi è stato anche contestato da uno sfollato che gli ha gridato: “Presidente fatti processare, rispondi alle domande!”. Non sono peraltro mancati gli applausi, nei confronti del premier, da quanti lo attendevano per la cerimonia inaugurale. Inoltre tre striscioni sono stati stesi da una dozzina di manifestanti uori del perimetro della caserma della Guardia di finanza: “Arriverà presto il freddo! meno parole, più fatti”. “Rivogliamo la nostra vita, subito sistemazioni decorose”, “cacciate i soldi, forti e gentili ma fessi no”.

    Intimidazioni. Il premier, rispondendo a una domanda su timori di intimidazioni da parte di magistrati per la ricostruzione in Abruzzo come denunciato da Bertolaso a proposito dell’emergenza rifiuti in Campania, garantisce: “Non mi risulta che ci siano intimidazioni e comunque non ci saranno”.

  19. lucio bracco ha detto:

    I ragazzi e le famiglie abruzzesi che hanno visto le proprie abitazioni distrutte o danneggiate dal terremoto del 6 aprile, non passeranno l’estate nelle tendopoli, ma al mare o in crociera. Lo ha assicurato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in visita all’Aquila, aggiungendo la voce «crociere» a quanto già promesso giovedì («vacanze al mare») nel suo intervento all’assemblea della Confesercenti. «Entro settembre contiamo di non avere più gente nelle tende, mentre questa estate vogliamo programmare vacanze al mare per le famiglie e crociere sul Mediterraneo per i ragazzi», ha detto il premier.

    VACANZE E CROCIERE – «La Protezione civile sarebbe stata in grado di dare un alloggio a tutti gli sfollati. Chi vive nelle tende lo fa per propria volontà, perché si sente radicato nel territorio e vuole restare vicino alla propria abitazione. La speranza è che prima dell’inverno ognuno abbia una casa», ha aggiunto il capo del governo. «Stiamo organizzando giorni al mare per le famiglie. I ragazzi, invece, stiamo vedendo di mandarli in crociera nel Mediterraneo».

  20. silvio berlusconi ha detto:

    Per l’estate stiamo organizzando una serie di vacanze nel mare Adriatico e stiamo vedendo anche delle crociere sul Mediterraneo dove intendiamo mandare famiglie intere e ragazzi

    Dal 15 settembre tutto sarà attivato perché dalle tende la gente entrerà nelle nuove case costruite. La speranza è che entro la fine di novembre non ci siano più tende, nemmeno una in piedi. Sarebbe un record non solo italiano, ma mondiale.

  21. claudio fazi ha detto:

    Pronti a marciare su Roma. Uniti, senza bandiere di partito, sventolando il solo vessillo dei terremotati. «I pochi spiccioli che ci rimangono, spendiamoli per affittare i pullman e portiamo a Roma i cittadini aquilani e degli altri Comuni: sarà la prima volta che si parlerà di un corteo di terremotati e l’Italia saprà davvero che i fondi della ricostruzione esistono solo a chiacchiere» grida il capogruppo del Pd al Comune dell’Aquila, Pietro Di Stefano, interpretando lo stato d’animo di tutti.

    Richiama alla serenità di giudizio e alla calma, invece, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, che ha un sospetto: «Non vorrei che il clima polemicamente acceso risentisse del momento elettorale, sarebbe davvero brutto». «Non giriamo attorno alle cose – replica il sindaco, Massimo Cialente -. Servono i soldi che, al momento, non ci sono. Il decreto è un guscio vuoto. Gli enti locali hanno visto azzerare le proprie entrate, dove prenderanno i soldi per andare avanti?». E così la protesta viaggia su quattro strade, ma tutte portano a Roma: c’è il malessere dei sindaci di Cagnano Amiterno, Capitignano, Montereale e Crognaleto, Comuni esclusi dal cratere; c’è chi si scaglia contro il decreto per la mancanza di soldi sulla zona franca e, in generale, su molti altri interventi;

    C’è Cialente che ricorda quanto sia centrale la questione delle case di proprietà: «Non si può limitare la ricostruzione ai soli residenti, bisogna dare il 100 per cento del danno in ogni caso»; c’è, infine, il problema della governance. Oggi, in una conferenza stampa, a cui parteciperanno parlamentari, Comuni e Provincia, sarà deciso cosa fare. «I sindaci di Cagnano Amiterno, Capitignano e Montereale hanno ragione da vendere – afferma Di Stefano -. È intollerabile l’atteggiamento assunto nei confronti dei tre Comuni dell’Alta Valle dell’Aterno che distano al massimo 25 chilometri dall’Aquila dove il terremoto si è fatto sentire più volte. I danni ci sono, eccome. Lì sopra è pieno di tendopoli della Protezione civile, non mi risulta che ciò accada a Torre dei Passeri, che è rientrato nell’ordinanza e che si trova a 100 chilometri dall’Aquila».

    «Subito dopo le elezioni, si farà giustizia e si capirà che sono dichiarazioni allarmistiche – spiega Chiodi -. I soldi stanziati nel decreto sono soldi veri. Esprimo solidarietà ai sindaci perché effettivamente ci sono alcune cose non contemplate nel decreto, ma i soldi ci sono e il 3 giugno, come risulta sulla Gazzetta ufficiale, partiranno le gare. Non sono preoccupato in questa fase e, se i soldi non dovessero bastare, ci sarà un rifinanziamento. Passate le Europee, “magicamente” tutto sarà chiarito. Smettiamo di inquinare le fonti, ci vuole grande unità, non manifestazioni, ma una posizione comune da rappresentare al Governo. Non bisogna dare l’impressione che sull’Aquila si giochino partite politiche in vista delle elezioni». «Parole, le risorse per le ristrutturazioni non ci sono e se non saranno inserite nel corso della discussione che inizierà domani alla Camera, le persone non rientreranno» chiosa la presidente della Provincia, Stefania Pezzopane.

    Piogge torrenziali Un brusco cambiamento delle condizioni meteorologiche si è verificato nel corso della giornata all’Aquila e dintorni. Dopo una mattinata molto calda, violenti temporali hanno infatti interessato diverse zone del capoluogo e comuni limitrofi. A Fossa (L’Aquila) una pioggia torrenziale si è abbattuta sulla tendopoli.

  22. weblog admin ha detto:

    Via libera del Senato al decreto legge sul terremoto in Abruzzo. L’aula di Palazzo Madama ha approvato il provvedimento, con 135 voti favorevoli, nessun contrario e 90 astenuti.

    L’opposizione (Pd, Idv e Udc-Svp) si è astenuta, a favore del decreto hanno votato Pdl e Lega. Il provvedimento, che contiene tra le altre cose il contributo del 100 per cento a fondo perduto a carico dello Stato per la ricostruzione e riparazione delle case adibite ad abitazione principale, passa ora all’esame della Camera.

  23. mauriel ha detto:

    La denuncia all’Aquila: «70mila residenti ma 100mila richieste d’indennizzo»

    Via libera dell’Aula del Senato all’emendamento della Commissione al decreto terremoto che prevede che lo Stato pagherà, a fondo perduto e al 100%, la ricostruzione e la riparazione della prima casa. Nel testo si prevede in alternativa anche la possibilità, su base volontaria, dell’utilizzo del credito di imposta o del finanziamento agevolato. Il contributo si otterrà solo al netto dei rimborsi assicurativi.

    100MILA DOMANDE INDENNIZZO – Intanto all’Aquila, il numero di persone che ha chiesto l’indennizzo dei danni subiti dal terremoto del 6 aprile scorso supera di un terzo quello degli iscritti all’anagrafe. Se i residenti del capoluogo abruzzese sono 70mila, le richieste sono invece circa 100mila. Lo ha denunciato il direttore generale del Comune dell’Aquila, Massimiliano Cordeschi, ai microfoni del giornale radio Rai, spiegando che per questo motivo i pagamenti sono ancora fermi. «Ancora non iniziano – ha detto Cordeschi – perché c’è un problema di numeri troppo elevati: considerando coloro i quali stanno nelle tende, coloro i quali stanno negli alberghi sommati a chi chiede l’autonoma sistemazione siamo oltre le 100mila persone. L’Aquila è una città di 70mila abitanti e quindi è palese che ci sia una incongruenza nei numeri ed è per questo che un minimo di controlli rapidi siamo costretti a farli. Noi abbiamo in anagrafe registrati un certo numero cittadini. Qua c’è un numero maggiore, dobbiamo capire da dove viene». «Provvederemo al più presto ai pagamenti – assicura – ma almeno il controllo anagrafico sarà sicuramente attivato. Immaginiamo – annuncia – di cominciare a liquidare per la fine di maggio». Se tutte le richieste attuali dovessero essere accolte, le somme erogate ammonterebbero a 4 milioni e 800mila euro al mese. Al contrario la cifra, secondo le stime dell’amministrazione, non dovrebbe superare i 2 milioni e mezzo.

  24. francesco marcozzi ha detto:

    Terremoto, al camping niente pasti agli sfollati: «Nessun rimborso, adesso basta»

    Quello che si temeva potesse accadere, è successo. Ieri, all’ora di pranzo, in un camping di Roseto, gli oltre duecento sfollati aquilani ospiti della struttura sarebbero rimasti senza mangiare se non ci fosse stato l’intervento della Protezione civile. Il titolare della struttura ricettiva si è rifiutato di fornire il pasto ai suoi ospiti in quanto, come ha dichiarato anche ai carabinieri, «non ho ricevuto nemmeno un euro a fronte delle fatture regolarmente inoltrate per il promesso rimborso, ogni quindici giorni, in base all’accordo che era stato sottoscritto».

    I carabinieri di Giulianova, coordinati dal capitano Luigi Dellegrazie, hanno raggiunto il campeggio su richiesta di alcuni aquilani che lamentavano l’atteggiamento del gestore, ma non hanno potuto far altro (e questo è stato, comunque, determinante al fini della soluzione momentanea del problema) che avvertire il coordinamento della Protezione civile, nel centro sociale del quartiere Annunziata a Giulianova. Il coordinamento si è messo in movimento ed è riuscito, recandosi in altre strutture, a recuperare dei pasti per gli ospiti del campeggio, e così ha fatto anche ieri sera dal momento che la situazione non sembra destinata a cambiare «se non arriveranno i soldi».

    «Sono sotto di oltre 200mila euro – avrebbe dichiarato ai militari il gestore – e non so più come andare avanti. Le banche mi hanno ”chiuso i rubinetti” e, non incassando nulla, non so dove andare a prendere i soldi per continuare a fornire i pasti gratis. Il primo ad essere dispiaciuto sono io, ho resistito, ho pensato di tirare avanti sperando che la situazione si potesse sbloccare, ma a questo punto non ce la faccio più». E adesso i carabinieri temono che ci sia un effetto-domino e che altri titolari di alberghi, campeggi o residence possano fare la stessa cosa: sarebbe davvero una situazione difficile da poter tenere sotto controllo.

  25. claudio fazzi ha detto:

    Terremotato? Ti blocco la carta di credito

    Terremotati, sfollati e, per questo, discriminati. Una storia incredibile, che accomuna i titolari delle carte di credito Barclaycard. Pierangelo Marcati, direttore del dipartimento di Matematica dell’Università dell’Aquila, attualmente sfollato sulla costa teramana, è una delle vittime e ha fatto esplodere il caso.

    «Sono titolare di una Barclaycard da diversi anni e ho una storia personale di solvibilità bancaria immacolata – spiega – Già il giorno dopo il terremoto ci fu il tentativo, da parte della Barclay, di bloccare le carte di credito. Mi arrivò un sms che comunicava il blocco della carta. Telefonai e mi venne riferito che si trattava di un errore e poco dopo ricevetti un altro messaggio di sblocco». La vicenda, però, non si è chiusa lì. «Da alcuni giorni la mia carta non funziona, chiamo domenica sera alle 18.47 il numero 02.69430152 (la mia telefonata è stata registrata) e mi viene detto che la Barclay ha bloccato tutte le carte dei titolari residenti nelle zone terremotate poiché sono segnalati… “problemi”. Chiedo se la mia banca Carispaq abbia operato segnalazioni di insolvenza a mio nome e non mi viene risposto. L’operatore a richiesta si rifiuta di passarmi il supervisore e a questo punto chiudo la chiamata».

    La Barclay, per la verità, non ha una nota di insolvenza da parte della Carispaq che, come molte banche dell’Aquila, ha “sopportato” l’inattività e i disagi derivanti dal terremoto, riaprendo, comunque, dopo pochi giorni e tornando a garantire i servizi. Evidentemente «ci sono stati ritardi nei pagamenti dovuti proprio all’inattività post terremoto». Ciò che appare incomprensibile è che la Barclay, questa volta, non abbia fatto comunicazioni via sms. «Mi hanno detto di aver chiamato al telefono fisso di casa – spiega Marcati -. Ma questa è proprio una presa in giro: come si può pensare che qualcuno risponda al telefono di casa nel post terremoto quando tutto il mondo sa che gli aquilani sono senza abitazione e sfollati? A me pare di estrema gravità che in questo momento si blocchi uno strumento di pagamento a persone in stato di difficoltà solo per il dubbio che essendo terremotati possano diventare insolventi, dubbio che nel mio caso particolare è poi insussistente essendo io un pubblico dipendente».

    Contattata dal “Messaggero”, la Banca Barclay non ha voluto dare spiegazioni al telefono, ma ha annunciato una e-mail di chiarimento della faccenda. Non è mai arrivata. Se arriverà ne daremo conto ai lettori. Il giorno dopo però, la Barclay ha ricontattato Marcati, rassicurandolo sul “ripristino” della carta di credito. «Ma a questo punto io non la voglio più», ha risposto cortesemente al funzionario il professore.

  26. enesto ferrara & massimo vanni ha detto:

    I soldi del tram ai terremotati. 110 milioni delle linee 2 e 3

    E la tramvia rischia di restare senza soldi. Il governo Berlusconi «requisisce» i mutui inutilizzati concessi dalla Cassa depositi e prestiti Spa per la ricostruzione in Abruzzo. E tra questi anche i 110 milioni di euro di mutui per la tramvia di Firenze: quelli per finanziare la linea 2 e il tanto contestato passaggio sotto il Duomo, più la linea 3 per Careggi.

    Si è saputo solo ieri, quando l´Associazione dei Comuni (Anci) ha diffuso una nota di contestazione nei confronti del decreto che è già sui banchi del Senato per la prima lettura (come tutti i decreti deve essere ratificato). Palazzo Vecchio, che già da qualche giorno sapeva, si è deciso a quel punto ad uscire allo scoperto: «Trovi i soldi per l´Abruzzo da un´altra parte», hanno detto il vicesindaco Giuseppe Matulli e l´assessore Tea Albini. E l´allarme è ufficialmente scattato.

    «Il centrosinistra vuole tentare il blitz presentando un emendamento all´ultimo tuffo per salvare la tramvia? Siamo qui a vigilare, non ci prenderanno di sorpresa», avverte il senatore Pdl Paolo Amato. Un eccesso di valutazione dell´avversario, che in questo caso dormiva: ancora a fine pomeriggio, i senatori fiorentini del centrosinistra non ne sapevano niente.

    Nel testo del decreto, il ministro dell´economia Tremonti spiega di voler destinare in Abruzzo i mutui non ancora utilizzati della Cassa depositi e prestiti, cioè della Spa che finanzia le opere pubbliche. Soldi fermi da anni, in attesa che le amministrazioni ne chiedano l´erogazione. Amministrazioni di centrosinistra come Firenze, ma anche di centrodestra come Milano. Tremonti fa bene a «requisire» i soldi non spesi? Secondo l´Anci no. Perché anche se non spesi quei soldi sono comunque impegnati per opere già appaltate. Com´è, guarda caso, il caso della tramvia 2 e 3 di Firenze, per le quali il Comune ha già firmato il contratto di «project-financing» firmato con i privati (imprese edili e la francese Ratp).

    Di chi è la colpa se i soldi non sono stati spesi per anni? Matulli e Albini spiegano che la colpa non è di Palazzo Vecchio: «Si tratta di mutui non ancora adoperati per effetto di ritardi burocratici da parte del ministero, per i quali tuttavia sono già stati assunti impegni attraverso gare e contratti». Sta di fatto che, oltre alla linea 1, anche le linee 2 e 3 sono già in ritardo: se la tabella del Comune parla ancora di lavori finiti entro il 2011 (ma si doveva partire nel 2008), secondo il consulente-tramvia Giovanni Mantovani le 2 e 3 non arriveranno prima del 2013.

    Ma che sarebbe successo se i lavori non fossero stati in ritardo? Se Palazzo Vecchio avesse già richiesto una parte dei 110 milioni? Tremonti avrebbe risparmiato Firenze? Per tutta risposta Matulli e Albini hanno subito chiesto un incontro urgente col ministro Tremonti per invitarlo «a trovare soldi veri e non fondi già impegnati per opere pubbliche», perché «da parte del Comune non c´è stata alcuna inerzia». Il governo deve dunque dire cosa vuol fare: «Se prendere in giro l´Abruzzo o i Comuni».

  27. federico ha detto:

    Dalla Ue 480 milioni per l’Abruzzo

    Per la ricostruzione per i danni subiti dall’Abruzzo per il terremoto del 6 aprile, l’Italia riceverà 480 milioni di euro dalla Commissione europea sul fondo di solidarietà Ue, se sarà confermata la stima di 10 miliardi di danni. Lo ha detto il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, dopo una visita alle zone colpite dal sisma insieme al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Barroso ha aggiunto che la Commissione europea è pronta a valutare eventuali richieste dell’Italia su una zona franca senza tassazione per l’area colpita dal terremoto, ma ritiene più importante attivare i meccanismi di aiuto già esistenti che sono già «consistenti e generosi».

    BERLUSCONI: «USARE BENE I SOLDI» – « I soldi per la ricostruzione dell’Abruzzo ci sono, ora dobbiamo dimostrare di saperli usare», ha detto il capo del governo. «Serve un ruolo attivo e responsabile degli enti locali». Visitando Onna e mostrando al presidente della Commissione europea i danni subiti, Berlusconi ha spiegato a Barroso accanto ai ruderi della chiesa del paese: «L’alternativa è tenere quello che c’è e costruire attorno oppure ricostruire da zero». Barroso ha chiesto quale sia l’opinione prevalente e il Cavaliere ha replicato: «Non c’è ancora un’opinione prevalente. Io sono per la seconda ipotesi».

    IN ARRIVO 3 MILA CONDIZIONATORI – Tremila condizionatori d’aria saranno inviati rapidamente nelle 169 tendopoli d’Abruzzo in vista dell’estate. Lo ha reso noto Palazzo Chigi fornendo dati della Protezione civile. Durante la conferenza stampa con Barroso, Berlusconi ha detto che «sono in arrivo nelle tendopoli 5 mila condizionatori».

  28. cesco ha detto:

    ‘La Barclay avrebbe bloccato le carte di credito a tutti i titolari residenti nella zona del sisma del mese scorso in Abruzzo”. Lo ha denunciato in aula il senatore dell’Italia dei Valori Elio Lannutti che sull’argomento ha deciso di presentare un’interrogazione urgente al ministro dell’Economia.

    ”A quanto pare – prosegue Lannutti – l’istituto di credito avrebbe bloccato le carte per il dubbio che i titolari, essendo terremotati, possano diventare insolventi.

    Insomma, un atto gravissimo su cui e’ necessario intervenire immediatamente”.

  29. antonio di muzio ha detto:

    Terremoto, sistemazioni autonome: i fondi slittano a luglio

    L’erogazione dei fondi per la sistemazione autonoma dovrebbe slittare al mese di luglio. Lo ha ammesso il direttore generale del Comune dell’Aquila Massimiliano Cordeschi che ha spiegato che le verifiche incrociate stanno procedendo in modo capillare «visto che in molti – aggiunge – non hanno capito bene il meccanismo per l’erogazione dei fondi». Il decreto governativo parla chiaro: i fondi per l’autonoma sistemazione spettano soltanto alle persone che non sono nelle tendopoli e che non sono ospiti degli hotel. Spettano a coloro che autonomamente si sono sistemati in case di amici, di parenti, che sono in affitto, oppure che sono nei campeggi, nei camper, nelle tende di loro proprietà. Il contributo è 100 euro a persona per un massimo di 400 euro (esempio: un nucleo familiare di sei persone tutte sotto i 65 anni percepisce 400 euro); più ulteriori 100 euro per gli ultra65enni, più ulteriori 100 euro per gli invalidi almeno al 67% (esempio: nucleo familiare di tre persone, tutte ultra65enni, di cui uno disabile percepisce 700 euro). Per i nuclei familiari composti da una sola persona il contributo è di 200 euro.

    Le domande si possono scaricare dal sito Internet del Comune (www.comune.laquila.it) e inoltrarle per fax (0862-204837). Rimane invariata la possibilità di prelevare e consegnare direttamente modelli e allegati negli uffici comunali della scuola materna “Collodi” di via Aldo Moro (aperta dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 17, il sabato dalle 9 alle 13) e della scuola elementare di via Moscardelli, nel quartiere di San Francesco.

    «Per adesso – continua Cordeschi – sono arrivate circa 6.300 domande per i contributi, ma siamo convinti che ne arriveranno tante altre nei prossimi giorni, visto che molti sfollati stanno lasciando gli alberghi della costa per sistemarsi autonomamente nelle case. Per quanto riguarda la dislocazione devo dire che è variegata: si passa da persone ospitate in Spagna, fino a Roma; in molti sono sulla costa, ma anche in tanti si sono riversati in altri paesi dell’Aquilano o della Marsica».

    Lo slittamento da metà maggio a luglio (in quel periodo dovrebbero arrivare anche i contributi di aprile, maggio e giugno per chi si è sistemato autonomamente fin dal 6 aprile) ha causato una serie di lamentele da parte di alcuni sfollati che da aprile sono costretti a pagare gli affitti. «Se continua così – ha detto Silvia – sono costretta a ritornare a dormire nella mia automobile perché non ce la faccio più ad anticipare i soldi degli affitti».

    Il direttore generale ha ammesso: «Stiamo facendo i controlli incrociati e ci vorrà un po’ di tempo: c’è gente che non ha capito il meccanismo, mentre qualcun altro ci… marcia». A tal proposito il rallentamento è dovuto anche al fatto che ancora non si definisce la società che deve gestire questi controlli: chi vuole il Sed del Comune, chi vuole una società privata aquilana che lo farebbe a zero euro. La realtà è che per vedere i primi euro si dovrà attendere ancora un paio di mesi.

  30. maurizio scarpa ha detto:

    Proteste per espropri. Sono decine i proprietari che oggi, nel primo giorno di apertura del camper dell’Agenzia del territorio – parcheggiato davanti alla tendopoli di piazza d’Armi – si sono presentati per chiedere spiegazioni in merito ai terreni oggetto di esproprio per far posto ai nuovi insediamenti abitativi. Numerose le proteste in merito alla scelta del terreno. La domanda frequente è: «perchè a me», come riferisce Tiziano Scarpone, dell’Università dei Perugia, delegato della Protezione civile. Aumentano intanto le contestazioni da ciascuna delle zone designate. «Vogliono portarmi via un terreno di 1.700 metri quadri – spiega Maria Di Salvatore – perchè la mia zona è di accesso alle altre particelle. Da anni abbiamo fatto gli allacci gas e acqua». La signora Di Salvatore vive a Roio Piano. A volte le mappe catastali non aggiornate possono dar luogo ad equivoci. È andata così a Sant’Elia dove di tre proprietari originariamente interessati all’esproprio oggi ne è rimasto solo uno. Al posto degli altri due sono stati individuati nuovi proprietari. Tra i nuovi terreni da espropriare a Sant’Elia ci sono anche quelli della famiglia Ianni: «Buona parte della mia attività come quella di mio figlio è andata distrutta con il terremoto – spiega Antonio Ianni – ora vogliono prendersi anche gli 8.000 metri quadri dell’unico appezzamento che mi è rimasto».

    Ronchi: documenti alla Ue per i fondi I danni del terremoto «ancora non sono stati completamente quantificati» ma il governo «nelle prossime settimane» presenterà «una documentazione inoppugnabile per evitare l’andirivieni di carte da Roma a Bruxelles con perdite di tempo di settimane». Lo ha annunciato il ministro per le Politiche europee Andrea Ronchi ai microfoni di Radio Uno Rai, in merito alla richiesta di chiarimenti da parte dell’Unione per destinare fondi alle zone terremotate, sottolineando che «la documentazione sarà assolutamente precisa e inconfutabile». In questo modo, ha spiegato il ministro, «la Commissione potrà lavorare al meglio» e «in base a una quantificazione reale dei danni si potrà poi conteggiare il quantum delle somme che saranno destinate a l’Aquila». Quanto all’ipotesi, chiesta dagli industriali, di creare per l’Aquila e il suo circondario una zona franca per 5 anni, Ronchi sottolinea che «l’Europa ha dei vincoli molto chiari» e «sulla zona franca bisogna andare con molta cautela».

    Aeroporto di L’Aquila, 900mila euro per l’adeguamento. Intanto è stato dato il via libera ai lavori di adeguamento dell’aeroporto di Preturo (L’Aquila), in vista dell’aumento di operatività richiesto dal G8 in programma a luglio: lo prevede un’ordinanza del presidente del Consiglio pubblicata oggi in Gazzetta ufficiale. Con il provvedimento di oggi il dipartimento della Protezione civile è autorizzato a realizzare con «somma urgenza» lavori di adeguamento dello scalo, delle connesse infrastrutture e della viabilità, avvalendosi anche del Genio dell’Aeronautica militare, del Comune di L’Aquila e del Provveditorato interregionale alle opere pubbliche. Per i lavori è consentita una spesa massima di 900mila euro, a carico dell’Ente nazionale dell’aviazione civile (Enac), che provvede a trasferire le relative risorse al Fondo per la protezione civile.

  31. mario sconcerti ha detto:

    I cittadini abruzzesi colpiti dal sisma riceveranno un contributo a fondo perduto dallo Stato per la ricostruzione delle prime case pari al 100% delle spese sostenute. E le famiglie con la casa distrutta potranno liberarsi del mutuo: l’onere di restituire il prestito passerà allo Stato, con un tetto massimo di 150mila euro. Sono queste le principali novità del primo passaggio parlamentare del decreto del governo che, dopo una maratona notturna di oltre 10 ore, ha incassato il via libera dalla commissione Ambiente del Senato.

    Per l’ok di palazzo Madama si attende la prossima settimana: il provvedimento approda in Assemblea martedì con l’obiettivo di chiudere l’esame in settimana, forse senza ricorso alla fiducia. Nonostante le numerose modifiche e i molti emendamenti dell’opposizine accolti, resta tuttavia insoddisfatto il Pd che bolla il testo come “largamente insufficiente” e annuncia una serie di emendamenti per l’Aula. Primo fra tutti uno stanziamento di almeno un altro miliardo per il 2009 a valere sul fondo strategico per il Paese, il cosiddetto ‘fondo di palazzo Chigi’.

    Queste le principali novità del testo approvato in commissione.

    CONTRIBUTO 100%: per la ricostruzione delle case colpite dal terremoto ci sarà il contributo del 100% a fondo perduto. Il credito d’imposta o il finanziamento agevolato potranno essere opzione alternativa solo se chiesto volontariamente dal proprietario.

    MUTUI: le famiglie con la casa distrutta dal terremoto potranno liberarsi del mutuo e l’onere di restituire il prestito passerà allo Stato, con un tetto massimo però di 150mila euro.

    10 MILA EURO PER RIPARAZIONI: arriva un contributo fino a 10mila euro per la riparazione di danni degli edifici lesionati per consentire alle famiglie un rientro in tempi brevi nelle case che hanno subito danni lievi. Stanziati anche altri 2.500 euro per ogni casa per i lavori condominiali.

    ZONE FRANCHE: il Cipe potrà istituire zone franche urbane all’interno della provincia dell’Aquila, previa autorizzazione dell’Unione europea.

    NORME ANTISISMICHE: immediata entrata in vigore delle norme di sicurezza antisismica per tutte le nuove costruzioni.

  32. chiara scalise ha detto:

    Nell’ambito dello sciame sismico in corso nell’aquilano due nuove repliche sono state avvertite dalla popolazione. Le località prossime all’epicentro – riferisce la Protezione civile – sono Campotosto, Nerino, Capitignano. Secondo i rilievi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia gli eventi sismici sono stati registrati alle 08.30 con magnitudo 3.8. e alle 08.32 con magnitudo 3.3.

    CONTRIBUTO AL 100% PER LE PRIME CASE

    Lo Stato paghera’ il 100% della ricostruzione o della riparazione delle case colpite dal terremoto. Il decreto legge ‘Abruzzo’ viene dunque corretto incorsa dal governo, cosi’ come annunciato.

    E’ pero’ ancora attesa sul fronte delle cosiddette coperture: la misura infatti non presenta alcuna indicazione, che pero’ dovrebbe arrivare entro domani quando inizieranno le votazioni in commissione Ambiente al Senato. Le risorse? Sono di competenza del ministero dell’Economia, spiega il sottosegretario Roberto Menia, ma ”se un governo scrive una norma – aggiunge – e’ difficile che lo faccia per scherzo”.

    Il Partito democratico non e’ pero’ soddisfatto: e’ stato fatto un passo in avanti, attacca il senatore del Pd Giovanni Legnini, ma ”mancano i soldi”.Venti le novita’ in tutto che sono arrivate al decreto, nove a firma del governo e undici del relatore. Le misure sono molto variegate, ecco le novita’.

    CONTRIBUTI PER LA PRIMA CASA

    Lo Stato paghera’ al 100% la ricostruzione ma anche la riparazione o l’acquisto di un alloggio equivalente a quello andato distrutto, purche’ si tratti della prima casa. La concessione dei contributi avviene anche ”con le modalita’ del credito d’imposta e di finanziamenti agevolati garantiti dallo Stato”.

    ARRIVA TETTO A MUTUI

    Lo stato potra’ subentrare nei mutui delle persone che hanno subito danni dal terremoto, qualora dovessero richiederlo, per un importo massimo di 150.000 euro. In contemporanea la proprieta’ dell’immobile passa a Fintecna.

    VERIFICHE ANTISISMA

    Un emendamento del governo restringe il campo dei controlli, ma presto arrivera’ una nuova modifica che consente di tornare al testo originario che prevede verifiche su ”immobili, strutture e infrastrutture”.

    COMUNI POTRANNO RICOMPRARE AREE

    Entro tre anni dall’entrata in vigore della legge di conversione del dl, ‘i Comuni possono riacquistare da Fintecna i diritti di proprieta’ delle aree oggetto della cessione e non ancora edificate.

  33. marco rogari ha detto:

    Anche sui contributi a fondo perduto per la ricostruzione delle case distrutte dal sisma del 6 aprile scorso, alla fine, l’ha spuntata Guido Bertolaso. L’emendamento presentato al Senato dal governo, insieme ad altri 8 correttivi, per modificare il “decreto Abruzzo” è in linea con l’input arrivato fin dal primo momento dal capo della Protezione civile: garantire un indennizzo integrale dei costi di riedificazione della prima abitazione.

    Un’idea sulla quale Bertolaso ha continuato a lavorare anche dopo il Consiglio dei ministri dell’Aquila, con il quale, anche per effetto delle valutazioni del ministero dell’Economia, erano stati introdotti due tetti: 150mila euro per le abitazioni completamente da ricostruire e 80mila per quelle da riparare.

    Una soluzione che non aveva convinto del tutto parte della popolazione colpita dal sisma, diversi amministratori locali abruzzesi e, soprattutto, l’opposizione. Non a caso già nei giorni immediatamente successivi al Cdm dell’Aquila lo stesso premier Silvio Berlusconi aveva parlato della possibilità di assicurare indennizzi anche superiori ai 150mila euro ma in presenza di una perizia certificata.

    Una sorta di opzione intermedia tra l’erogazione integrale del contributo a fondo perduto e il meccanismo dei tetti. Che è stata però definitivamente accantonata dopo il vertice di ieri sera sera a palazzo Chigi tra Bertolaso e i tecnici del Tesoro. Sempre i tecnici del Tesoro avrebbero anche affinato la copertura di questo intervento. Che però al Senato non risulta ancora perfettamente chiara.

    Il tetto dei 150mila euro comunque non scompare del tutto: fa infatti capolino nell’ambito dell’operazione che consentirà ai terremotati di liberarsi dei mutui sulle case completamente distrutte. Uno degli emendamento dell’Esecutivo parla chiaro: lo Stato potrà subentrare nei mutui dei terremotati, qualora questi ultimi dovessero richiederlo, per un importo massimo di 150mila euro.

    In questo caso l’immobile e le eventuali aree collegate all’abitazione passeranno sotto la gestione della società Fintecna spa. I comuni interessati avranno a disposizione tre anni di tempo per riacquistare i diritti di proprietà. Ma le novità non si esauriscono qui. Il pacchetto di emendamenti del governo contiene anche un micro-piano per digitalizzare la giustizia.

  34. roberto franzese ha detto:

    ”Il governo scommette sui giocatori rischiando i soldi per i terremotati”.

    Lo dichiarano i senatori del PD Emanuela Baio, Giuliano Barbolini, Maria Leddi,Cinzia Fontana, Adriano Musi, Marco Stradiotto, dopo che la maggioranza ha approvato in commissione finanze il parere sul decreto Abruzzo.

    ”L’articolo 12 – spiegano i senatori – prevede infatti di introdurre nuovi giochi, di aumentare il numero delle estrazioni del Lotto nell’arco della giornata, la possibilita’ di abbassare il valore della scommessa e innalzare la vincita, di tenere aperte le tabaccherie nei giorni festivi oltre a istituire nuovi giochi nei supermercati. In questo momento di crisi economica e dopo il terribile terremoto che ha colpito l’Abruzzo, non possiamo, e non sarebbe giusto, sospendere i giochi d’azzardo che, se approcciati in maniera responsabile, sarebbero innocui. E’ tuttavia discutibile che il Governo non individui entrate certe per aiutare gli abruzzesi chiedendo, ancora una volta agli italiani, di pagare questa emergenza”.

    ”Solo nel 2008 – proseguono i parlamentari del Partito democratico – l’incasso dello Stato relativamente ai giochi e’ stato di circa 47 miliardi di euro, una parte di questi soldi potrebbero essere destinati per l’emergenza Abruzzo, senza introdurre e incrementare nuove forme di scommesse. La posta in gioco e’ alta, proprio perche’ i giovani e le persone piu’ deboli economicamente sono a rischio di patologia. Un Paese responsabile dovrebbe monitorare i comportamenti ludici lasciando al cittadino la responsabilita’ di scegliere se giocare oppure no. Cio’ che non dobbiamo e non possiamo consentire e’ che siano create condizioni favorevoli per chi e’ affetto da dipendenza da gioco d’azzardo o e’ alla soglia della patologia”.

    ”E’ infatti contraddittorio – concludono i senatori del PD – che, mentre in commissione sanita’ si stia esaminando il DDL sulla cura del gioco d’azzardo patologico, il Governo punti su nuovi malati per sanare le ferite del terremoto. La scommessa che non possiamo perdere punta sulla responsabilita’, ma il Governo gioca d’azzardo”.

  35. pasquale marrandino ha detto:

    Lo Stato garantirà la ricostruzione delle case distrutte dal terremoto in Abruzzo al 100%.

    Lo si legge in uno degli emendamenti che il governo ha depositato oggi al decreto legge Abruzzo, in corso di esame al Senato.

    “Il contributo […] è determinato in modo da coprire integralmente le spese occorrenti per la riparazione, la ricostruzione o l’acquisto di un alloggio equivalente”, si legge nel testo dell’emendamento, che conferma quanto dichiarato la scorsa settimana dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

    Un altro emendamento prevede che lo Stato possa subentrare nei mutui delle persone che hanno subito danni dal terremoto “per un importo non superiore a 150.000 euro nel debito derivante da finanziamenti preesistenti garantiti da immobili adibiti ad abitazione principale distrutti, con la contestuale cessione alla Fintecna, ovvero alla società controllata e da essa indicata, dei diritti di proprietà sui predetti immobili”.

    Entro tre anni dalla entrata in vigore della legge di conversione, i Comuni potranno riacquistare da Fintecna gli immobili.

    Inoltre, il pacchetto di emendamenti prevede che i sindaci dei comuni colpiti dal sisma, d’intesa con il presidente della Regione Abruzzo, predispongano “piani di ricostruzione del centro storico delle città definendo le linee di indirizzo strategico per assicurarne la ripresa socio-economica e la riqualificazione dell’abitato, nonché per facilitare il rientro delle popolazioni sfollate”.

  36. giorgio schena ha detto:

    Ai collaboratori coordinati e continuativi, ai titolari di rapporti di agenzia e di rappresentanza commerciale, ai lavoratori autonomi, ivi compresi i titolari di attivita’ di impresa e professionali, iscritti a qualsiasi forma obbligatoria di previdenza ed assistenza, che abbiano dovuto sospendere l’attivita’ a causa degli eventi sismici, e’ riconosciuta per un periodo massimo di tre mesi una indennita’ di euro 800 mensili”. Lo stabilisce l’ordinanza del Presidente del Consiglio, pubblicata oggi sulla Gazzetta Ufficiale. L’indennita’ sara’ erogata dall’Inps.

  37. avv. Francesca Aloisi ha detto:

    Leggendo il decreto varato dal Governo per la ricostruzione dell’Aquila e dei Comuni danneggiati dal sisma del 6 Aprile, sono rimasta allibita per le modalità di finanziamento di questa operazione.

    Il decreto legge del Governo sull’Abruzzo (D.L. 28 aprile 2009, n. 39) prevede che i soldi per la ricostruzione saranno in gran parte reperiti attraverso nuove lotterie, interventi sul lotto (con la previsione di estrazioni più numerose e tenendo aperte le tabaccherie anche nei giorni festivi) oltre che attraverso le solite misure anti-evasione fiscale nell’ottica dell’ormai consolidato concetto dell’utilizzo di questo denaro per far fronte a qualsiasi necessità.

    Ancor più pazzesco il concetto che i circa 4,7 miliardi di euro, stanziati solo sulla carta, saranno spalmati su un periodo di tempo che andrà fino al 2033. Sarà necessario, dunque, prima incassarli e soltanto in seguito potranno essere erogati.
    Mi chiedo come in questa prospettiva a lunghissimo termine, le persone che oggi hanno 60 /65 anni di età (quindi giovani) nonché le persone di età superiore, avranno la forza di partecipare alla ricostruzione.

    Dalla lettura del decreto risulta poi che dal denaro in pronto uso, ammontante ad 1 miliardo di euro, sono già state decurtate le spese per l’emergenza dei giorni successivi al terremoto, per cui la cifra originariamente stanziata, nel giro di due tre giorni si è ridotta a non più di 700 milioni di euro.

    Di questi, 400 milioni da stanziarsi quest’anno e 300 milioni nel 2010. Questa è la cifra che dovrà destinarsi all’acquisto delle case temporanee che accoglieranno gli aquilani. Quindi solo entro il 2010 tutte le case “provvisorie” saranno messe a disposizione degli sfollati. E a partire dal 10 settembre, come ha detto Berlusconi, partirà la consegna delle case salvo ritardi, “ tanto le tende” ha sottolineato il premier, “sono tutte dotate di sistema di riscaldamento”.

    Ciò che vorrei chiedere al premier è se nelle favolose tende con riscaldamento c’è anche l’aria condizionata per i mesi estivi e soprattutto se nei ripostigli delle tendopoli c’è una bella scorta di dignità visto che la si sta rubando agli aquilani costringendoli a vivere ancora per più di 6 mesi senza bagni decenti, senza acqua pulita, senza intimità né decoro.
    E l’opposizione dal canto suo cosa sta facendo per noi? Solo critiche sterili nei confronti di Berlusconi.

    Per di più il decreto precisa che le case pronte a ottobre (forse!!!) sono da considerare “a durevole utilizzazione” per cui chissà per quanto tempo verranno abitate dai terremotati.

    I finanziamenti che il Governo secondo il decreto concede ai terremotati per la ricostruzione ammontano al massimo a 150 mila euro per la prima casa: 50 mila a fondo perduto, 50 mila sotto forma di credito d’imposta per 22 anni (quindi ce li mette il terremotato subito) e 50 mila offerti attraverso un mutuo agevolato che il terremotato si deve accollare. E se non ha i redditi sufficienti per prendere il mutuo? E se non ha i 50 mila euro da parte per avviare i lavori? Con che cosa la costruisce la sua casa?

    E le case nel centro storico? Le si ricostruisce con appena 50 mila euro? Scherziamo?
    Il decreto terremoto contiene anche una norma che disciplina lo svolgimento del G8 in Abruzzo; probabilmente una decisione che avrà un riscontro positivo immediato per il ripristino della viabilità nella città di L’Aquila.

    L’articolo 17 del provvedimento prevede infatti che, “al fine di contribuire al rilancio dello sviluppo socio-economico dei territori colpiti dalla crisi sismica, il grande evento del vertice G8 che avrà luogo nei giorni dall’8 al 10 luglio 2009 si terrà nel territorio della città dell’Aquila”.

    Letto il testo, il decreto è stato oggetto di critiche feroci da parte delle istituzioni locali e da chi, soprattutto il popolo aquilano ed abruzzese, lo abbia letto o ne abbia sentito parlare.

    Da molti è stato definito “decreto abracadabra”. In effetti il trattamento riservato alla nostra città e provincia si differenzia in modo sostanziale da ciò che si fece per il terremoto dell’Umbria e delle Marche, tanto da farci retrocedere a terremotati di serie B.
    Le critiche al decreto sono state sollevate in questi giorni anche dall’opposizione . In particolare il responsabile economico del PD, Bersani, dice in un’intervista rilasciata il 5 Maggio “Noi vogliamo votare il decreto per il terremoto in Abruzzo ma così com’è non va. Sembra un terremoto di serie B e i sindaci vengono considerati dei meri esecutori”.
    Sembra infatti, continua Bersani, che il provvedimento per la ricostruzione in Abruzzo si stia modulando con l’intento di usare le zone colpite dal sisma come “un luogo ridotto ad un drammatico palcoscenico di esternazioni”.

    Fortemente critico anche il leader dell’UDC Pier Ferdinando Casini, il quale spiega che “il decreto così come è non va assolutamente bene. Non vogliamo far polemica sul terremoto, ma lascia troppi punti interrogativi”.

    A seguito di tante e tali critiche, venerdì 9 Maggio sono arrivate dal Governo le prime modifiche al decreto 39/09 sui fondi spettanti alla nostra regione e più precisamente alla nostra città per la ricostruzione delle case.

    Ma andiamo a vedere da vicino quali sono i tre punti fondamentali varati dal Consiglio dei Ministri in relazione al tanto criticato decreto.
    F
    ondamentale, in primo luogo, la possibilità di avere più soldi per la ricostruzione delle case, infatti il limite di 150 mila euro, previsto nella relazione tecnica che accompagna il decreto, potrà essere superato a condizione che vi siano perizie giurate e firmate dai tecnici che dovranno giustificare la necessità di fondi maggiori.

    In secondo luogo, verranno concessi più poteri ai Sindaci fino ad adesso relegati a figure marginali della ricostruzione. Le istituzioni locali, infatti, potranno partecipare più da vicino ed attivamente al lungo e duro lavoro per la rinascita dell’Aquila. (Siamo sicuri, e come?)

    Su queste decisioni prese a Palazzo Chigi, il presidente della Provincia Stefania Pezzopane risulta ancora molto delusa ritenendo che le modifiche siano insufficienti e precisa che gli emendamenti apportati non fanno altro che ribadire l’esattezza delle perplessità sul decreto che le istituzioni locali avevano sollevato.

    L’ultima modifica riguarda poi il ruolo della Fintecna, sul quale circolavano molte incertezze.

    In proposito, l’art. 3 comma 1 lett. a) del decreto riportava testualmente: “Per soccorrere le esigenze delle popolazioni colpite dal sisma del 6 Aprile 2009 sono disposti” “ l’intervento della Fintecna s.p.a. ovvero di società controllata dalla stessa indicata, a domanda del soggetto richiedente il finanziamento, per assisterlo nella stipula del contratto di finanziamento di cui alla lettera a e nella gestione del rapporto contrattuale”.

    Ricordo, per completezza, che la Finanziaria per i Settori Industriale e dei Servizi S.p.A è la società finanziaria italiana controllata al 100% dal Ministero dell’Economia, che detiene partecipazioni in svariate aziende. La società opera nel campo della gestione di partecipazioni e dei processi di privatizzazione anche con attività di razionalizzazione e ristrutturazione di aziende in situazioni critiche sotto il profilo industriale, economico-finanziario e organizzativo, al fine di promuoverne il rilancio sul mercato.

    In definitiva, comunque, queste modifiche non comprendono affatto il contenuto delle dichiarazioni rilasciate dal capo della protezione civile Bertolaso sulla concreta possibilità della ricostruzione delle prime case degli abruzzesi al 100% a spese dello Stato.

    Il sindaco del capoluogo Massimo Cialente, che si è reso portatore in questi giorni di numerose denunce contro la volontà di alcuni di spostare gli uffici pubblici e le facoltà universitarie al di fuori della città, commenta questi emendamenti con molto sarcasmo e con una punta di ottimismo: “Bhè, almeno abbiamo conquistato un altro metro ….. Un passo alla volta, ma andiamo avanti”.

  38. claudio fazzi ha detto:

    Non sembra stanco, eppure è sul “campo di battaglia” da più di un mese e salta da una riunione all’altra con grande disinvoltura. Passate l’emergenza e la coesione della prima ora, incomincia anche a diventare il bersaglio scelto di un dibattito politico sempre più incalzante e “feroce”.

    Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, fa “spallucce” e va avanti incurante: «Non sento critiche concrete e serie, sono polemiche astratte». «Nel nostro Paese c’è una grande voglia di farsi del male da soli» dice quasi rassegnato e aggiunge: «Non c’è più la coesione del primo mese ed è anche giusto che ognuno esprima posizioni differenti, ma io sono un funzionario dello Stato e ho a cuore soltanto i problemi dei terremotati». Poi ha uno scatto di orgoglio: «Ho idee mie, se mi dimostrano che sono sbagliate, posso fare marcia indietro, altrimenti per me contano soltanto i giudizi dei 65.000 sfollati».

    Bertolaso parla con Il Messaggero al termine di una giornata che lo ha visto riferire, in mattinata, alla commissione ambiente del Senato, dove giovedì avevano parlato tanto i sindaci dei comuni terremotati quanto il ministro Tremonti, e dove è in corso l’esame del decreto con l’opposizione fortemente critica contro “il balletto di cifre” del governo. Berlusconi, atteso ieri all’Aquila, ha annullato la visita, ma è tornato comunque sul tema terremoto da Palazzo Chigi: il limite dei 150mila euro- è la precisazione del premier – potrà essere superato «con la presentazione di perizie giurate e firmate da parte dei tecnici».

    Allora, copertura integrale e a fondo perduto dei costi di ricostruzione e di riparazione?
    «Le affermazioni di Berlusconi hanno chiarito che non esistono contraddizioni: sarà garantita l’intera copertura per la prima casa».

    Ma qualche perplessità sulle modifiche al decreto è affiorata: la posizione del governo è quella di Bertolaso o di Tremonti?

    «Di entrambi. E in Commissione si lavora benissimo tutti insieme. Tremonti dice che i 150.000 euro possono essere aumentati secondo necessità, l’obiettivo è di raggiungere il 100 per cento. Non esistono conflittualità e lavoriamo in pieno accordo, ma c’è chi vuole vedere qualcosa che non esiste».

    Qual è la linea di intervento per il recupero del patrimonio edilizio privato nel centro storico, costituito in buona parte da palazzi antichi vincolati e di prestigio?

    «Il professor Luciano Marchetti, che è una grande esperto, è stato nominato vice commissario proprio per questo. Con lui e con il sindaco Massimo Cialente saranno gettate le basi per uno studio approfondito sul centro storico. Sarà elaborato un progetto di recupero, dopo la fase del puntellamento e della messa in sicurezza degli edifici a rischio. Il centro storico sarà restituito com’era».

    Quali poteri hanno i sindaci dei 49 Comuni? Lei ha detto che avrebbe anche potuto lasciare l’incarico il 6 maggio a conclusione dell’emergenza.

    «Esatto, ma i sindaci sono i vice Bertolaso in ciascuno dei Comuni. Io posso stabilire le direttive, gli interventi sono di loro competenza. Di chi pensa sia la responsabilità delle demolizioni e dei puntellamenti nei diversi Comuni? Sono i sindaci a essere responsabili. Dicono che non hanno finanziamenti e strutture tecniche? Individueremo le strutture e daremo i finanziamenti. Francamente mi sembra che esista una carenza di informazione su questo punto: non abbiamo alcun intento di commissariare o di sostituirci agli enti locali, vogliamo solo aiutarli».

    Lei ha detto: “Se il presidente del Consiglio si chiama in un modo o in un altro, non è un mio problema, io sono all’Aquila per i terremotati”. Sembra un déjà vu, un ritorno a Napoli quando poi lei lasciò l’incarico.

    «Ma no, non voglio riferirmi a precedenti esperienze. Solo che ho l’impressione che il dibattito si stia spostando sul piano politico. Io sono un tecnico e ho il compito di aiutare le persone a tornare a casa. Non sono qui per far fare bella figura al premier, ma solo per aiutare la gente. Se la Protezione civile farà bene il proprio lavoro, è chiaro che il Governo se ne assumerà il merito».

    Quali sono i tempi per gli indennizzi ai privati e alle aziende? Se oggi un cittadino provvede ai lavori per rientrare a casa, cosa dovrà fare poi per avere i soldi?

    «I tempi saranno chiariti con due ordinanze. La prima, per la ricostruzione “leggera”, sarà emanata dopo che il decreto legge sul terremoto sarà uscito dal Senato; la seconda, relativa alla ricostruzione “pesante”, verso il 26 – 27 giugno. Noi verseremo i soldi in banca; il cittadino dovrà certificare il lavoro e chi lo ha realizzato riscuoterà direttamente in banca».

    Suscita perplessità il ruolo della Fintecna.

    «È una società al 100 per cento dello Stato, ministero dell’Economia, ed è una “servostruttura” di consulenza per definire mutui, cessione di mutui, interventi su richiesta».

    Seicento emendamenti: potrebbero ritardare l’iter del decreto?

    «Sono troppi, speriamo in un rapido screening. Quelli inutili siano accantonati subito e nessuno faccia operazioni per ritardare l’iter. Penso che il terremoto non sia nè di destra, nè di sinistra, e la gente meriti un appoggio bipartisan».

  39. gino vanni ha detto:

    Tremonti: in arrivo i mutui per il terremoto

    L’atto ministeriale dara’ attuazione alla norma del decreto per l’Abruzzo, che prevede un contributo da 150mila euro per la ricostruzione della prima casa.

    Gia’ dalla prossima settimana le famiglie che hanno visto la propria abitazione distrutta dal terremoto potranno accedere al contributo di 150mila euro per la ricostruzione. Lo ha annunciato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti durante un’audizione, in commissione Ambiente al Senato, del sindaco de L’Aquila, del presidente della Provincia e dell’Anci.

    Sara’ un’ordinanza a rendere operativa la norma contenuta del decreto “Abruzzo”, che prevede l’erogazione del contributo a fondo perduto per la ricostruzione della prima casa. “I 150mila euro – ha spiegato Tremonti rispondendo alle osservazioni dei senatori Legnini e Lusi del Pd – non sono nel decreto legge perche’ la settimana prossima ci sara’ un’ordinanza che attivera’ i mutui. Questi ultimi sono rivolti allo Stato e non ai cittadini, per i quali sono a fondo perduto”.

    Tremonti si e’ anche rivolto al sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente, che nei giorni scorsi aveva chiesto “soldi veri” per le aree colpite dal sisma. “Non facciamo polemiche su soldi veri e soldi falsi, cassa e competenza. Se saranno necessarie integrazioni le faremo”, assicura il Ministro, poi aggiunge: “La mia preghiera e’ di ragionare insieme, considerando che un conto e’ la cassa e un conto e’ la competenza”.

  40. massimo giannini ha detto:

    I trucchi del “decreto abracadabra” – ricostruzione diluita in 23 anni

    Impegni solenni, progetti altisonanti. Garantiti dalle solide certezze del presidente del Consiglio. Ma se scorri il testo del provvedimento, ti accorgi che lì dentro di veramente solido c’è poco e niente.

    Tutto balla, in quello che è già stato ribattezzato il “Decreto Abracadabra”. Le cifre, innanzitutto. Dopo il Consiglio dei ministri straordinario del 23 aprile, Berlusconi e Tremonti avevano annunciato uno stanziamento di 8 miliardi per la ricostruzione dell’Abruzzo: 1,5 per le spese correnti e 6,5 in conto capitale. A leggere il decreto 39, si scopre che lo stanziamento è molto inferiore, 5,8 miliardi, ed è spalmato tra il 2009 e il 2032. Di questi fondi, 1,152 miliardi sarebbero disponibili quest’anno, 539 milioni nel 2010, 331 nel 2011, 468 nel 2012, e via decrescendo, con pochi spiccioli, per i prossimi 23 anni. Da dove arrivano queste soldi? Il governo ha spiegato poco. Il premier, ancora una volta, ha rivendicato il merito di “non aver messo le mani nelle tasche degli italiani”. Il ministro dell’Economia si è fregiato di aver reperito le risorse “senza aumentare le accise su benzina e sigarette, senza aumenti di tasse, ma spostando i fondi da una voce all’altra del bilancio”.

    Il “Decreto Abracadabra” non aiuta a capire. Il capitolo “Disposizioni di carattere fiscale e di copertura finanziaria” dice ancora meno. Una prima, inquietante cosa certa (come recita l’articolo 12, intitolato “Norme di carattere fiscale in materia di giochi”) è che la ricostruzione in Abruzzo sarà davvero un terno al lotto: 500 milioni di fondi dovranno arrivare, entro 60 giorni dal varo del decreto, dall’indizione di “nuove lotterie ad estrazione istantanea”, “ulteriori modalità di gioco del Lotto”, nuove forme di “scommesse a distanza a quota fissa”. E così via, giocando sulla pelle dei terremotati. Un “gioco” che non piace nemmeno agli esperti del Servizio Studi del Senato: “La previsione di una crescita del volume di entrate per l’anno in corso identica (500 milioni di euro) a quella prevista a regime per gli anni successivi – si legge nella relazione tecnica al decreto – potrebbe risultare in qualche modo problematica”.

    Una seconda, inquietante cosa certa (come recita l’articolo 14, intitolato “Ulteriori disposizioni finanziarie”) è che altre risorse, tra i 2 e i 4 miliardi di qui al 2013, dovranno essere attinte al Fas, il Fondo per le aree sottoutilizzate, che dalla Finanziaria in poi è diventato un vero Pozzo di San Patrizio, dal quale il governo pompa denaro per ogni emergenza, senza che si capisca più qual è la sua vera dotazione strutturale.
    E questo è tutto. Per il resto, la copertura finanziaria disposta dal decreto è affidata a fonti generiche e fondi imprecisati: dai soldi dell’Istituto per la promozione industriale (trasferiti alla Protezione civile per “garantire l’acquisto da parte delle famiglie di mobili ad uso civile, di elettrodomestici ad alta efficienza energetica, nonché di apparecchi televisivi e computer”) al trasferimento agli enti locali dei mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti.

    A completare il gioco di prestigio contabile, non poteva mancare il solito, audace colpo a effetto, caro ai governi di questi ultimi anni: altri fondi (lo dice enfaticamente il comma 4 dell’articolo 14) potranno essere reperiti grazie alle “maggiori entrate derivanti dalla lotta all’evasione fiscale, anche internazionale, derivanti da futuri provvedimenti legislativi”. Insomma, entrate scritte sull’acqua. A futura memoria. E a sicura amnesia.

    Ma non è solo l’erraticità dei numeri, che spaventa e preoccupa nel “Pacchetto Ricostruzione”. A parte gli interventi d’emergenza, ci sono altri due fronti aperti e dolenti per le popolazioni locali. Un fronte riguarda l’edificazione delle case provvisorie (“a durevole utilizzazione”, secondo la stravagante formula del decreto) che dovrebbero garantire un tetto ad almeno 13 mila famiglie, pari a un totale di 73 mila senza tetto attualmente accampati nelle tendopoli. I fondi previsti per questi alloggi (nessuno ancora sa se di lamiera, di legno o muratura) ammonterebbero a circa 700 milioni. Ma 400 risultano spendibili quest’anno, 300 l’anno prossimo.

    Questo, a dispetto del giuramento solenne rinnovato dal Cavaliere a “Porta a Porta” di due giorni fa, fa pensare che l’impegno di una “casetta” a tutti gli sfollati entro ottobre, o comunque prima del gelo invernale, andrà inevaso. Quasi la metà di loro (secondo il timing implicito nella ripartizione biennale dei fondi) avrà un tetto non prima della primavera del prossimo anno.

    Un altro fronte, persino più allarmante, riguarda la ricostruzione delle case distrutte. Il governo ha annunciato “un contributo pubblico fino a 150 mila euro (80 mila per la ristrutturazione di immobili già esistenti), a condizione che le opere siano realizzate nel rispetto della normativa antisismica”.

    Basterà presentare le fatture relative all’opera da realizzare, e a tutto il resto penserà Fintecna, società pubblica controllata dal Tesoro, che regolerà i rapporti con le banche. Detta così sembra facilissima. Il problema è che quei 150 mila euro nel decreto non ci sono affatto. Risultano solo dalle schede tecniche che accompagnano il provvedimento. E dunque, sul piano legislativo, ancora non esistono. Non basta. Sul totale dei 150 mila euro, il contributo statale effettivo sarà pari solo a 50 mila euro. Altri 50 mila saranno concessi sotto forma di credito d’imposta (dunque sarà un risparmio su somme da versare in futuro, non una somma incassata oggi da chi ne ha bisogno) e altri 50 mila saranno erogati attraverso un mutuo agevolato, sempre a carico della famiglia che deve ricostruire, che dunque potrà farlo solo se ha già risparmi pre-esistenti. Se questo è lo schema, al contrario di quanto è accaduto per i terremoti dell’Umbria e del Friuli, i terremotati d’Abruzzo non avranno nessuna nuova casa ricostruita con contributo a fondo perduto. Anche perché nelle schede tecniche del decreto quei 150 mila euro sono intesi come “limite massimo” dell’erogazione. Ciò significa che lo Stato declina l’impegno a finanziare la copertura al 100% del valore dell’appartamento da riedificare.

    Nel “Decreto Abracadabra”, per ora, niente è ciò che appare. Man mano che si squarcia la cortina fumogena della propaganda, se ne cominciano ad accorgere non solo i “soliti comunisti-sfascisti” dell’opposizione come Pierluigi Bersani (che accusa l’esecutivo di trattare gli aquilani come “terremotati di serie B”), ma anche amministratori locali come Stefania Pezzopane, o perfino presidenti di Confindustria come Emma Marcegaglia, che l’altro ieri a L’Aquila ha ripetuto “qui servono soldi veri”. C’è un obbligo morale, di verità e di responsabilità, al quale il governo non può sfuggire. Lo deve agli abruzzesi che soffrono, e a tutti gli italiani che giudicano. L’epicentro di una tragedia umana non può essere solo il palcoscenico di una commedia politica.

  41. luca falcone ha detto:

    A L’Aquila cresce la rabbia contro il decreto

    «A leggere il decreto così com’è c’è da essere preoccupati. È una vergogna che il Governo dopo tutte le promesse che ha fatto durante questo mese alla fine produca un atto del genere». Bernardino Persichetti è un medico che lavorava all’ospedale San Salvatore dell’Aquila. L’abitazione dove viveva in via XX settembre, «la strada della morte», al momento non è agibile. La notte della scossa era di turno in ospedale. «Se penso a quello che è successo devo essere contento se ho ancora una moglie e una figlia. Spero che la mia casa non venga distrutta. Però questo non mi esula dal dire che quel decreto è ignobile».

    Sale la protesta. A un mese esatto dalla scossa che ha devastato il capoluogo abruzzese e le zone limitrofe non sono pochi quelli che si dichiarano critici verso l’operato del Governo. Oggetto del contendere è il decreto n. 39 varato dal Consiglio di ministri il 28 aprile scorso. Sono giorni che nei campi e tra gli sfollati non si parla d’altro. Nel corso del Consiglio comunale che s’è tenuto l’altro ieri sera all’Aquila, trasformatosi in assemblea pubblica con la partecipazione dei cittadini, la collera ha raggiunto il suo apice e solo le rassicurazioni di Guido Bertolaso – che ha ricordato come ci saranno sicuramente delle modifiche in sede di approvazione alle Camere – hanno riportato un po’ di calma.

    Quello che è stato maggiormente contestato al responsabile della Protezione civile, riguarda la mancata previsione del rimborso totale da parte dello Stato delle spese della ricostruzione. Su questo punto ha insistito anche il senatore abruzzese del Partito democratico Giovanni Legnini. «La cosa più grave è che sulla prima casa non è previsto il contributo a fondo perduto del 100% come è accaduto per tutti gli altri interventi post-terremoto. C’è un mix di interventi di circa 1/3 ciascuno frazionati in contributi, credito d’imposta e mutuo. È grave – continua Legnini – che all’Abruzzo non vengano riconosciuti gli stessi diritti delle altre zone terremotate. In questo modo l’Abruzzo viene penalizzato rispetto all’Umbria, alle Marche, al Molise, all’Irpinia e al Friuli. Impossibile invece capire quale sarà il contributo per le seconde case».

    Anche a Rossella Graziani e Alessandro Grimaldi il decreto del Governo non è piaciuto affatto. La coppia abitava in una palazzina del Quattrocento nel centro storico dell’Aquila gravemente danneggiata dalla scossa. «È dal giorno che ho letto il testo del decreto – confida Rossella – che la notte non riesco più a chiudere occhio. Ancora non credo che dopo le tante rassicurazioni fatte dal Presidente Berlusconi possano aver approvato questo testo». «La ricostruzione del centro storico non viene toccata dal decreto – continua Alessandro – eppure i costi da sostenere non sono per nulla pagonabili a quelli delle case in periferia. C’è da dire inoltre, continua il medico aquilano, che le percentuali che parlano del 50% delle case agibili sono falsate. I controlli dei Vigili del Fuoco e dei tecnici della Protezione civile, infatti, riguardano soprattutto le zone periferiche. Quando arriveranno nel centro storico i dati saranno molto più drammatici di quelli attuali».

    Alessandro e sua moglie sono anche preoccupati per le cifre dei rimborsi che iniziano a circolare. Secondo quanto emerso dalla relazione tecnica della Ragioneria dello Stato, infatti, i contributi che saranno erogati si aggirerebbero intorno ai 150mila euro per le abitazioni distrutte o da abbattere. Ottanta mila, invece, sarà la cifra massima che sarà rimborsata ai proprietari di abitazioni non agibili ma che possono essere recuperate. «La palazzina dove abitavamo valeva sul mercato all’incirca 2 milioni di euro. C’erano sette appartamenti disposti su tre piani. Lo stabile, così come altri 300 in tutto il centro storico aquilano, era vincolato da parte della Soprintendenza ai Beni artistici. Se le cifre resteranno queste, sarà impossibile rendere di nuovo agibile la nostra casa e saremo costretti a farla abbattere o a regalarla a qualche finanziaria».

    Le seconde case. Il centro storico aquilano ne è pieno. In molti negli ultimi anni, infatti, avevano deciso di affittare le loro case agli studenti, per andare a vivere in zone residenziali un po’ distanti dal cuore della città. Il decreto è un po’ vago per quanto riguarda queste abitazioni. Anche Rossella e Alessandro avevano un altro appartamento. «Quella casa ormai è persa», raccontano sconsolati. «Siamo rassegnati, se il testo non verrà modificato, chissà cosa ci verrà mai rimborsato».

  42. rodolfo impruneta ha detto:

    Terremoto, il governo cambia il decreto – Chiodi blocca trasferimento enti locali

    Modifiche sui contributi alla ricostruzione della prima casa, i poteri di sindaco e presidente della regione e ruolo della Fintecna S.p.a. Questi i temi al centro dei tre emendamenti proposti dal governo al decreto legge sul terremoto in Abruzzo. Oggi visita di Gianfranco Fini all’Aquila che ha invitato la magistratura ad accertare la responsabilità nei crolli.

    Le polemiche tra enti locali e governo. Ieri, a un mese dal sisma, era stato ampio il dibattito sul dl: critiche dagli enti locali secondo i quali le nrome del testo svuotano i sindaci dei loro poteri. Era dovuto intervenire il direttore della Protezione Civile Guido Bertolaso con una riunione in serata conclusasi con la promessa che si sarebbe fatto portatore delle richieste dei sindaci. Domani l’Anci Abruzzo parteciperà all’audizione della commissione del Senato e presenterà un documento contenente gli emendamenti sinora prospettati.

    Polemiche anche sulla norma che prevedeva lo spostamento delle attività di enti e agenzie con sede all’Aquila nelle altre città d’Abruzzo. Il provvedimento è stato bloccato in tutta fretta nella notte dopo che il sindaco Massimo Cialente ha sollevato con forza il caso chiamando il presidente della regione, Gianni Chiodi il quale, come lui stesso ha sottolineato, nella notte ha chiamato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianni Letta, che ha ordinato il blocco.

    Le richieste della Confederazione artigiana. Secondo il direttore Graziano Di Costanzo le misure contenute nel decreto a favore delle imprese, seppur condivisibili, sono «insufficienti» perché mancano per esempio l’indicazione degli importi massimali di intervento per singola impresa o singola tipologia (immobili, attrezzature e scorte) e i livelli di aiuto «che siano in conto capitale o in conto interessi». Il Cna propone tre emendamenti: istituzione, nell’ambito del fondo di garanzia, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge, di un’apposita sezione destinata alla concessione gratuita di garanzie per le piccole e medie imprese, con la previsione di modalità particolari per la concessione delle stesse; la sospensione a breve termine per le imprese del pagamento delle rate dei mutui e degli altri finanziamenti; la concessione di contributi a favore delle imprese che devono pagare fatture commerciali emesse a loro carico a partire dal 60esimo giorno precedente l’evento sismico.

    Le critiche al decreto dell’Idv. Per il senatore Alfonso Mascitelli, capogruppo Idv nella commissione referente, se gli emendamenti non verranno accolti il decreto «si trasformerà in una scatola vuota». Si richiede «certezza di contributi a fondo perduto e non semplicemente finanziamenti agevolati o crediti di imposta». Critico anche Carlo Costantini, capogruppo dell’Idv in Consiglio regionale: «La ricostruzione deve essere fatta in 24 mesi e non in 24 anni, servono soldi veri e subito, non crediti d’imposta».

    Oggi visita di Gianfranco Fini all’Aquila: ha scoperto la targa in memoria di Sandro Spagnoli, il dipendente morto il 6 aprile a cui è stata intitolata l’aula del Consiglio regionale nel Palazzo dell’Emiciclo. Il presidente della Camera ha invitato la magistratura ad accertare «le responsabilità nella violazione di norme sulle costruzioni», accertamento che «ha una valenza morale».

    Legalità e sicurezza. Il presidente della Conferenza Stato-Regioni Vasco Errani ha proposto un nuovo patto sociale per la sicurezza e la legalità: «È l’ora della prevenzione per dare sicurezza a tutti i cittadini. Bisogna, come ha sottolineato il Presidente Napolitano, essere vigili alla lezione che ci ha proposto il terremoto». Durante il suo intervento nel Consiglio solenne ad un mese dal sisma, Errani ha poi proposto che «il rispetto dei criteri antisismici non deve essere solo un aspetto formale. È necessario cambiare cultura da parte di tutti, dai costruttori, ai progettisti, alla pubblica amministrazione».

  43. sandro ferrante ha detto:

    Terremoto L’Aquila: “falsata la magnitudo della scossa del 6 aprile per evitare il risarcimento del 100% delle case distrutte”

    Già qualche ora dopo la scossa devastante delle 3.33 del 6 aprile scorso che ha colpito l’Abruzzo, mi sono messo in rete a cercare di capire quale fosse stato il reale grado dell’intensità della magnitudo del terremoto.

    I dubbi mi erano venuti quando già dopo mezz’ora dall’evento, Rainews24 alle ore 3.53 nella sua diretta aveva citato l’Instituto di Geofisica americano che aveva comunicato una scossa pari al 6.7 della scala richter. 3 minuti dopo alle ore 3.56 Rainews24 dava una magnitudo del 5.5 richter. Intorno le sei del mattino, invece, le agenzie di stampa hanno iniziato a divulgare il dato di una scossa pari al 5.8 grado richter, con tanto di conferma da parte dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.

    Ad un mese dalla più forte scossa non si capisce ancora perchè l’USGS (l’agenzia geologica federale del Governo USA) si ostini a confermare il dato sulla magnitudo 6.3 della scara richter, senza distinzioni tra la magnitudo MI e quella MW.

    E’ invece l’INGV che fa questa distinzione e diffonde alle agenzie il dato più basso quello del 5.8, specificando che il dato americano pari al 6.3 e relativo alla “magnetudo momento” MW. Ma nel sito del USGS non c’è traccia di questa classificazione.

  44. rossella manara ha detto:

    A un mese dal sisma, gli interventi del governo per l’Abruzzo

    Era la notte del 6 aprile quando la terra ha tremato. Dalle 3,32 di quel lunedì nulla è stato più come prima in Abruzzo. È passato un mese dal terremoto che ha devastato il capoluogo L’Aquila e le zone limitrofe. Dall’emergenza della prima ora fino ai programmi per la ricostruzione, ecco gli interventi del governo dal giorno della scossa a oggi.

    – 6 APRILE:

    Berlusconi firma immediatamente il decreto sullo stato di rischio, annulla il viaggio in programma a Mosca e si reca a L’Aquila. Il Consiglio dei ministri riunito in via straordinaria alle 20 delibera lo stato di emergenza per l’Abruzzo e attribuisce al capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, l’incarico di commissario delegato per l’adozione di ogni intervento su tutto il territorio interessato dal sisma. Stanziati subito 30 milioni di euro. Lo stesso giorno sono state istituite task force ai ministeri dell’Interno, della Salute, dei Beni Culturali, delle Infrastrutture (e in collaborazione con il ministero dell’Istruzione per il censimento degli edifici scolastici danneggiati). Il ministero della Difesa ha messo a disposizione un contingente di Forze armate impiegate anche per evitare sciacallaggi alle case abbandonate.

    – 7 APRILE:

    Berlusconi torna a L’Aquila per fare il punto della situazione. Annuncia l’inizio dell’inventario dei danni nelle abitazioni e garantisce tempi rapidi per la ricostruzione. In programma anche un inventario specifico sui bani culturali danneggiati. A Palazzo Chigi il premier partecipa alla riunione straordinaria della conferenza unificata Stato-regioni per illustrare la possibilità di varare uno speciale piano casa per la ricostruzione delle zone terremotate.

    – 8 APRILE:

    per il terzo giorno consecutivo Berlusconi va all’Aquila e annuncia l’introduzione del nuovo reato penale di sciacallaggio. Per la prima volta si parla dell’idea di affidare i cantieri per la ricostruzione alle 100 province italiane e si fa riferimento alle tecniche giapponesi antisismiche per la ricostruzione. Il presidente del Consiglio annuncia che il ministero dell’Istruzione destina 16 milioni di euro alla ricostruzione della Casa dello studente del capoluogo abruzzese, completamente distrutta dal sisma, e per gli altri edifici scolastici danneggiati. Il ministero dei Beni culturali avvia le procedure per reperire 10 milioni di euro da utilizzare per gli interventi di urgenza e Berlusconi lancia l’idea di far ‘adottarè un edificio storico ai molti capi di Stato e di governo che hanno dato la loro disponibilità a partecipare alla ricostruzione. Sempre l’8 aprile il governo, tramite del ministro per le politiche europee, Andrea Ronchi, comunica ufficialmente alla Commissione europea che invierà la richiesta di avvalersi delle risorse del Fondo europeo di solidarietà per le catastrofi naturali.

    – 9 APRILE:

    il Consiglio dei ministri vara un’ordinanza di immediata applicazione che sospende tutti i termini di pagamento fiscali, e per gli imprenditori i pagamenti previdenziali, la rinegoziazione dei mutui bancari, la sospensione dei pagamenti delle bollette. Il Cdm autorizza il ministro dell’Economia Giulio Tremonti a predisporre una somma pari a 70 milioni di euro che si somma ai 30 milioni già stanziati. Per il giorno seguente, 10 aprile, nel quale saranno celebrati i funerali delle vittime del terremoto, è proclamata una giornata di lutto nazionale.

    – 12 APRILE:

    Berlusconi torna il Abruzzo per trascorrere la Pasqua con i terremotati. Il premier ha partecipato alla messa celebrata dall’arcivescovo Molinari nel piazzale della scuola della Guardia di Finanza, a Coppito.

    – 16 APRILE:
    il presidente del Consiglio ancora in Abruzzo, dove partecipa, insieme al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, all’inaugurazione della prima scuola da campo a dieci giorni dal terremoto. Bertolaso firma il decreto sull’individuazione dei comuni danneggiati dal sisma. La maggior parte si trova in provincia dell’Aquila, ma ci sono luoghi colpiti anche nelle province di Teramo e Pescara. Si tratta di comuni colpiti da scosse di intensità uguale o superiore al sesto grado della Scala Mercalli.

    – 22 APRILE:

    è pubblicata in Gazzetta ufficiale un’ordinanza del presidente del Consiglio Berlusconi con altre disposizioni urgenti, tra cui: esonero dal pagamento di Ici, Irpef e Irpeg sui fabbricati distrutti o dichiarati inagibili a causa del sisma, fino alla definitiva ricostruzione o agibilità; proroga di un mese dell’indennità di disoccupazione per i lavoratori residenti nei comuni terremotati, per i quali era prevista la cessazione al 30 novembre 2009; assoluta trasparenza di ogni fase dell’emergenza e delle ricostruzione. In particolare, si prevede la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, a conclusione dell’emergenza, di un elenco di fornitori che sono intervenuti, compresi l’oggetto della fornitura e l’importo; monitoraggio da parte delle Forze dell’ordine delle imprese impegnate: si fa carico ad ogni stazione appaltante di comunicare la ragione sociale dell’impresa affidataria, i nominativi dei relativi titolari e degli amministratori, l’eventuale utilizzo di imprese sub-contraenti e le generalità complete di tutto il personale impegnato; sul versante della prevenzione, sarà istituita una comunità internazionale composta da esperti di comprovata ed elevata professionalità che elabori le linee guida in materia di terremoti.

    – 23 APRILE:

    la riunione del Consiglio dei ministri, simbolicamente convocato a L’Aquila, vara il decreto legge a favore delle popolazioni colpite dal terremoto. Il Cdm approva anche la proposta di Berlusconi di organizzare in Abruzzo il G8 previsto a La Maddalena. Il decreto del governo prevede un piano da 8 miliardi di euro: 1,5 miliardi di spesa corrente per l’emergenza, il rsto in cinque anni per la ricostruzione. Senza aumento della pressione fiscale, sottolineano il premier e il ministro Tremonti dopo il Cdm. Dirottati in Abruzzo anche i 220 milioni in un primo tempo destinati ai lavori per il G8 a La Maddalena. Il decreto è un corpo organico di norme, reso complesso da quattro ragioni: per la prima volta si concentrano in un unico provvedimento l’intervento per l’emergenza e quello per la ricostruzione; poi, si interviene a saldi di finanza pubblica già chiusi; non ci sono aumenti di accise, strumento abitualmente usato in questi casi; infine, si interviene in un periodo di crisi economica. Si parte dall’emergenza abitativa: 500 milioni per la costruzioni di alloggi provvisori entro l’autunno, che ospiteranno 13mila persone. L’intervento diretto dello Stato scelto per la ricostruzione delle case degli abruzzesi è invece quello del contributo a fondo perduto. A fronte della presentazione della fattura dei lavori svolti, per ogni casa distrutta il governo assicura 150mila euro. Se la casa è gravemente danneggiata il contributo dello Stato sarà di 80mila euro. Se dovessero servire ulteriori risorse rispetto agli 8 miliardi stanziati si farà ricorso ad un inasprimento della lotta all’evasione e all’elusione internazionale, dice Tremonti. Il decreto si occupa anche di alleviare il peso di chi ha perso la casa e deve comunque onorare il mutuo. «È possibile rinunciare al proprio mutuo, girandolo a Fintecna che gestirà il rapporto con la banca, se si ha la casa gravemente danneggiata o distrutta», spiega il ministro. Nel provvedimento è previsto un piano straordinario per la verifica del rischio sismico: nel caso accertato di rischio sismico, per la ristrutturazione di immobili privati è disposto un credito d’imposta pari al 55%, fino ad un importo di 48mila euro.

    Il dl guarda anche ai danni subiti dalle imprese. Per la ricostruzione degli immobili industriali e commerciali danneggiati è riconosciuto un credito d’imposta dell’80% fino ad un importo di 80mila euro da utilizzare in cinque anni. Il governo chiederà all’Unione europea di istituire zone franche in Abruzzo. Contrariamente a quanto ipotizzato, non c’è nessun intervento con il 5 per mille a favore della ricostruzione in Abruzzo. Sono escluse dal patto di stabilità interno 2009-2010 delle spese sostenute dalla regione Abruzzo, dalla provincia de L’Aquila e dai comuni danneggiati per fronteggiare gli eventi sismici. Vengono inoltre sospesi, con eccezione dei casi più gravi, i processi civili pendenti presso gli uffici giudiziari dei comuni colpiti dal sisma, oltre che i termini di legge gravanti sulle popolazioni colpite, quali prescrizioni, decadenze, termini legali, processuali e di notificazione, pagamento dei titoli di credito, cambiali ed assegni in scadenza al 6 aprile 2009, versamenti di entrate di natura patrimoniale, versamento di contributi consortili di bonifica, canoni di concessione e locazione di immobili distrutti o inagibili, pagamento di rate e mutui di qualsiasi genere; differimento dell’esecuzione di sfratti. Sospesi anche i termini per la notifica delle cartelle di pagamento da parte degli agenti della riscossione. I termini di validità delle tessere sanitarie sono prorogati di un anno e si dispone l’esenzione dal pagamento del pedaggio autostradale nelle zone colpite.

    – 2 MAGGIO:

    in una conferenza stmpa a Palazzo Chigi, Berlusconi fa il punto della situazione dopo una riunione con i sottosegretari Gianni Letta e Bertolaso. L’organizzazione sta gestendo una comunità di più di 66.000 persone, oltre ad una settantina di soccorritori, fornendo tutti i giorni pasti caldi e dando alloggio in alberghi e case private. I campi tendati sono 169, 100 i centri sanitari, 200 moduli di servizi igienici. In più, tremila sono i bagni chimici, 31 i centri medici avanzati e le 100 cucine da campo. Sono in corso i sopralluoghi con 160 squadre di volontari che effettuano oltre 1000 sopralluoghi al giorno che vengono sottoscritti e registrati in schede. Sono stati effettuati 22.700 sopralluoghi: il 53,7 % delle abitazioni sono già abitabili, il 15,8% lo saranno entro 30 giorni, annuncia il premier. Entro maggio, inoltre, il governo garantisce che il 60-70% dell’ospedale dell’Aquila tornerà funzionante. Quanto ai primi interventi di ricostruzione, Berlusconi ribadisce di non volere tendopoli o baracche e accelera sugli alloggi: «Cominceremo a consegnare le case il dieci di settembre», dice. Il governo interviene inoltre per far togliere nuovamente il pedaggio autostradale a L’Aquila «inopinatamente reintrodotto». Quanto ai beni artistici, danneggiati dal sisma, è pronta la lista dei 44 beni da inviare ai leader stranieri. Su 1034 chiese, 650 sono state controllate: 251 assolutamente inagibili e 47 solo temporaneamente.

  45. giovanna di francesco ha detto:

    Desidero conoscere lemodalità di inoltro della domanda per percepire il contributo per gli autonomi di € 800,00 dal momento che la mia attività di amministratore di condominio si è
    interrotta in quanto il mio ufficio acquistato con sacrifici è stato distrutto dal terremoto.
    Oggi è scritto da tutte le parti “contributo di € 800,00 per le attività autonome cessate per il terremoto” ma nessuno indica le modalità – l’inoltro ed il modello da inoltgrere.

    giovanna di francesco

    • weblog admin ha detto:

      Leggo ironia ed indignazione Giovanna, nel tuo commento.

      E ne hai tutte le ragioni. Il solito effetto annuncio sulla pelle di chi è stato piegato da vicende dolorose.

  46. carmen granata ha detto:

    PIANO C.A.S.E. PER L’ABRUZZO

    Nel Consiglio dei Ministri riunitosi a L’Aquila il 23 aprile, che ha portato all’approvazione del Decreto Legge per le popolazioni colpite dagli eventi sismici in Abruzzo, sono stati introdotti una serie di provvedimenti per la ricostruzione nelle zone terremotate in favore dei proprietari di edifici colpiti dal sisma.

    Ecco i principali interventi previsti, così come riportato nel comunicato diffuso da Palazzo Chigi al termine della riunione.

    Edificio parzialmente crollatoInnanzitutto è stato presentato il progetto Piano C.A.S.E., dove l’acronimo sta per Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili.
    Si tratta della progettazione e realizzazione di moduli abitativi, completi di tutto, che risponderanno a requisiti di innovazione tecnologica, risparmio energetico e protezione dagli eventi sismici, per il quale saranno investiti circa 700 milioni di euro.

    A tale scopo sono già state individuate quindici aree su cui saranno realizzate delle piastre antisismiche di cemento armato, che formeranno la base per i condomini, intorno ad un centro destinato ai servizi ed agli spazi verdi.

    Le abitazioni serviranno per accogliere momentaneamente le persone che hanno perso la casa e, successivamente, saranno destinate a giovani coppie e studenti universitari.

    Per la ricostruzione delle prime case distrutte o danneggiate o per l’acquisto di nuovi alloggi per sostituirle, sono previsti contributi fino a 150.000 euro con il sistema del credito d’imposta e con finanziamenti agevolati garantiti dallo stato.
    Altri finanziamenti e bonus fiscali sono previsti per edifici che non presentano il requisito di prima casa.

    Rinegoziazione del mutuoCon l’Ordinanza 3757 del 21 aprile si è anche stabilito che gli edifici distrutti o resi comunque inagibili non saranno soggetti al pagamento di imposte ICI, IRPEF ed IRPEG, fino alla loro ricostruzione o dichiarazione di agibilità.

    E’ prevista la sospensione del pagamento dei canoni di locazione degli immobili distrutti o resi inagibili, nonché del pagamento delle rate dei mutui e il differimento dell’esecuzione di sfratti.

    Per quanto riguarda i mutui, in particolare, le famiglie potranno scegliere di liberarsi dal mutuo o continuare a pagarlo con i finanziamenti erogati dallo stato. Nel primo caso, alle famiglie si sostituirà lo stato nel rapporto con la banca, tramite Fintecna spa che si accollerà il mutuo.

    Le operazioni di rinegoziazione dei muti per le famiglie colpite, invece, non saranno soggette all’applicazione di costi da parte degli intermediari, né di imposte e tasse, mentre gli onorari notarili saranno ridotti del 50%.

    Per i clienti domestici e le imprese con meno di 50 dipendenti titolari di contratti di fornitura di energia elettrica, gas naturale o Gpl, è prevista un’agevolazione temporanea.
    Per gli immobili distrutti o resi non agibili dal terremoto destinati allo svolgimenti di attività produttive sono previsti ulteriori indennizzi.

    Interventi di ripristinoCi sarà poi un piano di interventi urgenti per il ripristino degli immobili pubblici danneggiati ed è stato stilato un elenco di 44 immobili di interesse storico-culturale il cui restauro sarà sottoposto ai paesi che si sono offerti per l’intervento.

    Altri interventi e finanziamenti particolari sono previsti, ancora, per l’edilizia scolastica, le residenze per anziani e le caserme.

    Il testo di legge contiene anche una norma che prevede verifiche e interventi per la riduzione del rischio sismico.

    Tra l’altro, la protezione civile provvederà a breve ad effettuare una serie di verifiche su edifici ed infrastrutture situati in zone contigue a quelle recentemente colpite.

    Se verranno trovate situazioni di rischio, il proprietario dell’immobile avrà sei mesi di tempo per metterlo in sicurezza, scaduti i quali dovrà essere chiuso.

    Inoltre il bonus fiscale del 55% attualmente previsto per interventi di riqualificazione energetica, sarà esteso a lavori di ristrutturazione di immobili situati in zona sismica, fino ad un importo di 48.000 euro.

    arch. Carmen Granata

  47. rosella graziani ha detto:

    Il grande inganno del dopo terremoto

    Mai nella storia dei terremoti italiani avevamo assistito ad una ingiustizia tanto grande e ad un tale cumulo di menzogne che ha ricoperto L’Aquila più di quanto non abbiano fatto le macerie, come è accaduto in occasione del devastante terremoto che l’ha colpita e nel quale, nel giro di una trentina di secondi, tanta gente ha perso tutto, affetti, amicizie, casa, e molti anche il lavoro, per non parlare dei monumenti che rendevano unica la città.

    Mai in tutta la storia della nostra Repubblica è stato negato ai cittadini il risarcimento integrale dei guasti dei terremoti, per la prima casa. Ma questa regola sempre rispettata (come, ad esempio, nel Friuli e in Umbria), non vale per l’Abruzzo. Da un primo esame del Decreto legge n. 39 saltano agli occhi queste particolarità: all’art. 3 non si parla di una cifra specifica, ma nella relazione tecnica allegata si indica la somma di €150.000,00 quale tetto massimo spettante ai singoli cittadini per la prima casa. Orbene, la cifra che sarà poi effettivamente riconosciuta a ciascuno degli aventi diritto, per un terzo dovrà essere coperta con un mutuo a tasso agevolato a carico del cittadino, e per un altro terzo dovrà essere anticipata, sempre dal cittadino, che potrà recuperarlo nell’arco di 22 anni non pagando le imposte, mentre lo stato interviene con denaro liquido solo per l’ultimo terzo.

    Sennonché la caratteristica dell’Aquila e degli altri comuni colpiti è quella di centri storici di particolare valore, costituiti da un grandissimo numero di edifici antichi e pregevoli, 320 dei quali, di proprietà privata, sono sottoposti a vincolo da parte della Soprintendenza. Ci sono poi altri 800 edifici pubblici, qualificati di interesse storico, archeologico e artistico. Ora, come è possibile che un privato possa farsi carico della ricostruzione o del restauro di un edificio vincolato o semplicemente di pregio, accollandosi il 66% della spesa? Si comprende allora come il Decreto legge n. 39, se resterà nelle sue linee essenziali così come è stato concepito, costituirà l’atto di morte di una città e di tutti gli altri centri terremotati, che resteranno nei decenni avvenire cumuli di macerie e di edifici spettrali, cadenti e abbandonati.

    Ma nel decreto n. 39 c’è anche di peggio: all’art. 3, comma 1 , lettera c, si dispone che se un immobile, gravato da un mutuo, è andato distrutto, la Società Fintecna, a richiesta del privato cittadino. si accollerà il mutuo nei limiti del contributo che al predetto è stato riconosciuto, ma diverrà proprietaria di quel che resta dell’immobile. Se però il mutuo supera il contributo riconosciuto, la conseguenza parrebbe essere, dall’esame della norma, che il cittadino dovrà continuare a pagare la parte residua del mutuo: insomma non avrà più la casa ma continuerà a pagare il mutuo. Il rischio è che la città vada per gran parte nelle mani della Fintecna. Ma se, come è facile prevedere, il cittadino non riesce, col contributo e con il mutuo a tasso agevolato, a coprire l’intera spesa per il restauro o la ricostruzione (rispettando, si spera, le norme antisismiche), dovrà contrarre un ulteriore mutuo, a tasso di mercato, con la banche. Insomma quello delineato dal decreto n. 39 è un meccanismo infernale che consegnerà una città nelle mani di banche, finanziarie e usurai.

    L’ultima perla del decreto: dopo aver dichiarato la città “zona franca”, lo Stato non rinuncia a pretendere da quegli sventurati cittadini che si faranno carico della ricostruzione, il pagamento dell’IVA al 20% ( art. 3, comma 1°, lettera d). Ecco cosa miravano a coprire le tante “passerelle” e sceneggiate e come fosse interessata l’esaltazione della dignità degli abruzzesi, “forti e gentili”.

    Dott.ssa Rosella Graziani
    cittadina di L’Aquila; attualmente ospite del padre, insieme alla sua famiglia, in Paglieta (CH)

  48. manuela artieri ha detto:

    Ecco i modelli per chiedere ai sindaci il bonus sfollati, il contributo da 200 a 400 euro (ma che può salire se in famiglia ci sono anziani o portatori di handicap gravi) riservato a chi si è trovato da sè una sistemazione abitativa dopo il terremoto del 6 aprile. Li ha predisposti il Comune dell’Aquila, ma sono validi per tutti i 49 comuni colpiti dal sisma. Il bonus è previsto per tutta la durata del trasferimento, e salvo proroghe, verrà riconosciuto fino al 31 dicembre 2009

    modello per richiesta bonus sfollati

  49. federica pantano ha detto:

    I dipendenti statali (dei ministeri e delle varie agenzie fiscali) e quelli della scuola di ogni ordine e grado, che vogliono avvalersi dell’esenzione dal pagamento dell’Irpef in busta paga, devono consegnare o spedire la relativa domanda all’ufficio teramano della Direzione provinciale del tesoro (largo Madonna delle grazie, 64100 Teramo).

    Lo rende noto Damiano Verrocchi, segretario provinciale della Cgil.

    I moduli per la richiesta possono essere reperiti anche presso i nuovi uffici della Cgil di viale Patini 45 e 43.

    A giorni i moduli saranno disponibili anche on line sul sito del ministero delle finanze.

    Intanto continua il servizio, rivolto ai pensionati, fornito dalla Cgil, di consegna all’Inps di Sulmona e all’Inpdap dell’Aquila dei moduli per l’esenzione dall’Irpef.
    “Ogni due giorni ci rechiamo all’Aquila – spiega Verrocchi – per consegnare le domande dei pensionati al camper dell’Inpdap e lo stesso facciamo all’ufficio Inps di Sulmona”.

    Il provvedimento, come stabilito dal decreto Tremonti del 6 aprile scorso, si riferisce a tutti i lavoratori (anche in mobilità) e pensionati residenti nella provincia dell’Aquila e consente di ricevere, fino al 30 novembre prossimo, il compenso in busta paga al lordo delle trattenute.

    Le tasse dovranno poi essere restituite in un secondo momento, non ancora stabilito, in forma rateizzata e tramite cartella esattoriale.

    • Mickela ha detto:

      per tutti i lavoratori si intende anche dipendenti delle ditte private?

    • weblog admin ha detto:

      Se ti riferisci all’IRPEF certamente. Anche in una ditta privata il datore di lavoro che funge da sostituto d’imposta deve seguire le regole dettate dal fisco.

      Il provvedimento, come stabilito dal decreto Tremonti del 6 aprile scorso, si riferisce a tutti i lavoratori (anche in mobilità) e pensionati residenti nella provincia dell’Aquila e consente di ricevere, fino al 30 novembre prossimo, il compenso in busta paga al lordo delle trattenute.

    • Pasquale ha detto:

      e un apresa x in giro.non ritengo che l’irpef vale solo x i 109 paesi della provincia de l’aquila ,ci sono pesi limitrofi a distanza di 100 KM che male appena hanno avertito il sisma,ci sono paesi della provincia di teramo e pescara con persono fuori casa ,distyrutte,e nelle varie tende..questi paesei non usufruiscono delle agevolazione IRPEF che dove siamo in un paese di pagliacci,Bravo Berlusconi sei stato capace solo di fare campagnea elettorale,da quando sua moglie ha chiesto il divorzio non se ne parla piu di SISMA IN ABRUZZO.e vero che noi abbiamo le braccia x la ricostruzione ma abbiamo anche 2 MArroni che non se ne puo piu grazie presidente..

  50. bianca di giovanni ha detto:

    Terremoto, ‘tassati’ i poveri

    Chi paga la ricostruzione in Abruzzo? Il ministro Giulio Tremonti si è vantato di non mettere le mani nelle tasche degli italiani. Come chiedeva Confindustria, nessuna nuova tassa: solo «risparmi» di spesa. Quale spesa? Naturalmente quella sociale, considerata dai liberisti (in incognito) un vero fardello per l’economia. Altro che risparmi: con la scusa di aiutare le vittime (del terremoto) si chiude l’ossigeno ad altre vittime, quelle dell’indigenza.

    Ben 300 milioni del «pacchetto» da un miliardo e mezzo per le spese immediate provengono infatti dal bonus famiglia. Se poi si aggiunge che è esattamente di 300 milioni il taglio al fondo sociale previsto dalla manovra, si comprende quanto i risparmi siano tutti orientati al basso.

    C’è un altro combinato disposto, poi, che rischia di trasformare l’operazione Abruzzo in una vera manovra in favore dei «protetti». Presentando le misure (oggi ancora sotto la lente degli uffici del Quirinale, che stanno districando una matassa «complessa» rivelano indiscrezioni), infatti, Tremonti non ha escluso l’eventualità di un’altra sanatoria fiscale: quella sul rientro dei capitali illegalmente esportati. Risorse frutto di riciclaggio, di corruzione e di evasione, «ripulite» con un obolo alleggerito.

  51. federica pantano ha detto:

    La sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari sulle persone fisiche (Irpef), fino al 30 novembre 2009 è l’unica agevolazione fiscale relativa al post terremoto, che riguarda tutti i residenti nella provincia dell’Aquila.
    A renderlo noto è Damiano Verrocchi, segretario provinciale della Cgil, che ha tenuto stamattina una conferenza stampa proprio per chiarire una volta per tutte le uniche facilitazioni del post terremoto rivolte ai cittadini del territorio.
    Il che significa che tutti i lavoratori, anche in mobilità, e i pensionati, se vogliono, possono fare richiesta di ottenere le loro buste paga al lordo del compenso, senza cioè le trattenute fiscali.
    Salvo poi l’obbligo di restituirle, in un secondo momento e in formula rateizzata, tramite cartella esattoriale.
    È quanto stabilisce il decreto del 9 aprile scorso, redatto dal ministro dell’economia Giulio Tremonti.
    “La Cgil – ha spiegato Verrocchi – offrirà a tutti i cittadini che lo richiederanno, anche ai non iscritti al sindacato, il servizio di compilazione degli appositi moduli e si farà carico della consegna delle domande presso gli istituti previdenziali dell’Inps di Sulmona e dell’Inpdap di L’Aquila, ora ospitato in un camper nella zona dell’Aquilone, perché inagibile”.
    “Per la compilazione del modulo – ha spiegato Carlo Cocco, responsabile della Lega dei pensionati della Cgil – i pensionati devono portare il Cud o il numero di pensione”.
    Le sedi distaccate della Cgil per i servizi ai pensionati sono quelle di Pratola, Raiano, Castel Vecchio e Castel Di Sangro.
    Oltre chiaramente alla nuova sede in via Patini 45 e 43, dove il sindacato è stato costretto a trasferirsi, dalla fine della settimana scorsa, per la certificata inagibilità della vecchia sede di Palazzo Corvi in vico del Vecchio.
    “Altra agevolazione è la sospensione della dichiarazione dei redditi (modello 740) – ha aggiunto Fiorella Schirru, responsabile del centro assistenza fiscale della Cgil – fino al trenta novembre. Anche se in questo caso consigliamo delle valutazioni caso per caso”.
    Intanto sono già molte le persone che hanno deciso di beneficiare di tali agevolazioni, anche se una stima sarebbe prematura.
    “Per gli immobili dei comuni non dichiarati terremotati ma comunque inagibili – ha aggiunto Verrocchi – il decreto parla della necessità di una perizia giurata sulla causa, per l’ottenimento di fondi statali per la ristrutturazione”.

  52. mario sensini ha detto:

    Gli abruzzesi che vorranno ricostruire autonomamente la propria casa distrutta o danneggiata dal terremoto potranno ripartire subito, con i propri progetti, contando su un forte contributo a fondo perduto da parte dello Stato. L’aiuto arriverà a 150 mila euro, se la casa deve essere ricostruita, a 80 mila per le riparazioni e sarà accessibile anche ai consorzi di condòmini. Soldi che saranno versati su un conto bancario con i quali, attraverso un bonifico, saranno saldate direttamente le fatture. «Non dovrete aspettare la mano della Provvidenza» ha detto ieri a L’Aquila il premier Berlusconi, illustrando con il ministro dell’Economia Tremonti il decreto da 8 miliardi per fronteggiare l’emergenza e avviare la ricostruzione, ma che non riguarda solo l’Abruzzo.

    Si è stabilito che la Protezione civile avvierà subito una verifica a tappeto del pericolo sismico per tutte le infrastrutture e gli immobili, pubblici e privati, nelle aree a rischio del Paese, a cominciare dalla zona appenninica. In caso di problemi i proprietari dovranno mettere le case in sicurezza entro 6 mesi, sfruttando un credito d’imposta del 55%, fino all’importo di 48 mila euro. «Altrimenti gli edifici saranno dichiarati inutilizzabili. In due parole, saranno chiusi» ha detto il sottosegretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso. Per i comuni abruzzesi colpiti dal sisma la lista delle agevolazioni è lunghissima. C’è la sospensione dei processi e del pagamento di bollette, cartelle esattoriali e tasse, ma anche degli affitti e dei mutui sugli immobili inagibili.

    Mutui ai quali i proprietari potranno anche rinunciare, senza penali. A loro subentrerà la società pubblica Fintecna, che se la vedrà poi con le banche, e che resterà proprietaria dei terreni. La sospensione delle imposte vale anche per le imprese, che avranno un credito fiscale dell’80%, fino a 80 mila euro, per sistemare impianti e capannoni e ricostituire le scorte. Se l’Unione europea darà via libera, in Abruzzo ci saranno, poi, una o più zone franche, il che significa anche zero tasse per tre o cinque anni per le nuove imprese. Per i lavoratori, confermati la proroga di sei mesi dell’indennità di disoccupazione, il bonus per i precari e 800 euro al mese per gli autonomi. Per far fronte alla spesa «non metteremo tasse, useremo i fondi esistenti e non faremo deficit» ha detto Tremonti, un po’ arrabbiato per le polemiche che hanno fatto saltare il 5 per mille. I soldi arriveranno dagli enti parastatali, dalla Ue, dai Fondi di Palazzo Chigi, da quello per le infrastrutture e dal potenziamento dei giochi con tabaccherie aperte nei giorni festivi, nuovi Totip, slot machines e poker online, e più estrazioni del Lotto. «Poi, se servirà — ha detto il ministro —, sfrutteremo la lotta all’evasione internazionale». Ovvero lo scudo fiscale per il rientro dei capitali.

  53. weblog admin ha detto:

    Nel giorno in cui il premier ha scelto di organizzare il G8 a L’Aquila, il Consiglio dei ministri ha varato il decreto legge in sostegno delle zone terremotate. Misure da otto miliardi in aiuto dell’Abruzzo. Un miliardo e mezzo per l’emergenza e sei e mezzo per la ricostruzione. Nel decreto non è previsto alcun aumento delle accise nè nuove tasse e il presidente della Regione, Gianni Chiodi, è stato nominato commissario esecutivo per l’esecuzione dei lavori.

    Berlusconi ha promesso «case sicurissime e bellissime in circa sei mesi». «Abbiamo individuato 15 aree dove intervenire con piastre di cemento armato su cui si costruiranno delle case con le più recenti tecnologie e a prova di sisma», ha detto al termine del Cdm. «Come urbanista sono destinato ad usare sempre la stessa formula con delle case che abbiano tutto attorno e soprattutto con sistemi di costruzione molto avanzati». «Abbiamo l’ambizione di costruire queste case prima che arrivi il freddo, è una gara dissennata», ha aggiunto, dettata da «una visionaria lungimirante follia. Il ministro Tremonti ci ha messo a disposizione settecento milioni». Il titolare del Tesoro ha spiegato: «In Italia i soldi non mancano. Questo Paese però ha troppi blocchi: urbanistici, giuridici e democratici».

    Chi ha la casa distrutta dal terremoto, inoltre, potrà liberarsi del mutuo. Nel rapporto con la banca subentrerà lo Stato con Fintecna Spa, che si accollerà il mutuo subentrando nella titolarità dell’immobile distrutto, terreno compreso. Al proprietario che si libererà del mutuo, verrà comunque concesso un finanziamento pubblico gratuito fino a 150mila euro per la costruzione di una nuova casa.

    Il proprietario di una casa distrutta potrà, se vorrà, mantenere il mutuo ed avrà comunque il diritto di accedere al contributo di 150mila. Per i monumenti danneggiati, invece, l’Italia chiederà aiuto a quarantaquattro Paesi stranieri. «Da oggi pomeriggio- ha spiegato Berlusconi- partirò a contattare tutti i capi di stato e di governo che si erano fatti avanti per darci un aiuto. Il presidente della Regione e il ministro degli Esteri mi aiuteranno in questa attività e sono abbastanza convinto che avremo delle ottime risposte che potranno testimoniare l’amicizia di molti paesi nei nostri confronti». Nel decreto legge, all’articolo 11, sono inoltre previste norme che impongono «verifiche e interventi per la riduzione del rischio sismico». È «la prima volta che avviene e questo è motivo di grande soddisfazione» ha detto il sottosegretario alla Protezione Civile, Guido Bertolaso. (La Stampa)

  54. weblog admin ha detto:

    Le famiglie con la casa distrutta dal terremoto in Abruzzo potranno liberarsi del mutuo e sarà lo Stato ad accollarsi l’onere di restituire il prestito. Lo prevede il decreto Abruzzo approvato dal consiglio dei ministri a L’Aquila. Se invece l’abitazione è solo danneggiata, si potrà chiedere un finanziamento pubblico gratuito fino a 80mila euro. Se la casa è distrutta – stabilisce il provvedimento – la famiglia può quindi scegliere di liberarsi del mutuo e nel rapporto con la banca subentra lo Stato con Fintecna, che si accolla il mutuo subentrando nella titolarità dell’immobile distrutto. In alternativa, può decidere di mantenere il prestito e accedere anche a un finanziamento pubblico gratuito di 150mila euro. (fonte APCOM)

  55. nicoletta cottone ha detto:

    Il Commissario delegato per l’emergenza terremoto Guido Bertolaso ha firmato il 16 aprile, il decreto n. 3 che individua i comuni danneggiati dagli eventi sismici, che hanno colpito l’Abruzzo il 6 aprile 2009. Sono, dunque, 49 i Comuni delle province dell’Aquila, Teramo e Pescara ad aver diritto alle misure di sostegno varate dal Governo con l’ordinanza 3754/2009 . Nel provvedimento, spiega il decreto del Commissario delegato, sono compresi i comuni interessati dal sisma individuati in base agli esiti “delle rilevazioni microsismiche effettuate nei territori interessati dagli eventi sismici del 6 aprile, dai tecnici delle Amministrazioni coinvolte dal Dipartimento della protezione civile”, d’intesa con l’Istituto nazionale di Geofisica a Vulcanologia. in collaborazione con l’Ingv. Si tratta dei Comuni che hanno risentito «di un’intensità Mcs (calcolata in base alla scala Mercalli, n.d.r.) uguale o superiore al sesto grado». Attenzione, però, perché l’elenco dei Comuni potrà essere modificato. L’ordinanza prevede, infatti, che il Commissario Bertolaso possa aggiornare l’elenco con siccessivi decreti sulla base delle rilevazioni macrisismiche.

    Ecco l’elenco, diviso per province.

    Provincia dell’Aquila – Acciano, Barete, Barisciano, Castel del Monte, Campotosto, Capestrano, Caporciano, Carapelle Calvisio, Castel di Ieri, Castelvecchio Calvisio, Castelvecchio Subequeo, Cocullo, Collarmele, Fagnano Alto, Fossa, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, L’Aquila, Lucoli, Navelli, Ocre, Ofena, Ovindoli, Pizzoli, Poggio Picenze, Prata D’Ansidonia, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, San Demetrio ne’ Vestini, San Pio delle Camere, Sant’Eusanio Forconese, Santo Stefano di Sessanio, Scoppito, Tione degli Abruzzi, Tornimparte, Villa Sant’Angelo e Villa Santa Lucia degli Abruzzi.

    Provincia di Teramo – Arsita, Castelli, Montorio al Vomano, Pitracamela e Tossicia.

    Provincia di Pescara – Brittoli, Bussi sul Tirino, Civitella Casanova, Cugnoli, Montebello di Bertona, Popoli e Torre de’ Passeri.

    Ecco, in ordine alfabetico, tutti i benefici previsti dall’ordinanza n. 3754.

    Contributo per l’autonoma sistemazione degli sfollati. Contributo massimo di 400 euro per l’autonoma sistemazione delle famiglie sfollate, che hanno avuto la casa distrutta (tutta o in parte) o sgomberata in esecuzione di provvedimenti delle autorità competenti. Il contributo è di 100 euro per ogni componente del nucleo familiare. Se il nucleo è composto da una sola persona il contributo è di 200 euro. Se nel nucleo sono presenti over 65, portatori di handicap o disabili con una percentuale di invalidità non inferiore al 67% è concesso un contributo aggiuntivo di 100 euro mensili per ognuno dei soggetti indicati. I benefici sono concessi a decorrere dalla data di sgombero dell’immobile e fino al 31 dicembre 2009, a meno che non siano state realizzate condizioni di rientro nell’abitazione o si sia provveduto ad altra sistemazione stabile.

    Farmaci, nessuna formalità. I farmacisti pubblici e privati dei Comuni individuati dal decreto potranno consegnare, dietro presentazione di ricetta medica semplice, i medicinali a carico del Servizio sanitario nazionale necessari a garantire i trattamenti di patologie acute e croniche in atto al momento del terremoto. La disposizione non si applica alle sostanze stupefacenti.

    Istruzione universitaria. Sospesi per 3 mesi tutti i termini in materia di istruzione universitaria che interessano l’Università degli studi dell’Aquila e che abbiano scadenza nel periodo 6 aprile- 31 maggio 2009.

    Mutui e banche. Per i soggetti residenti nei Comuni individuati dal decreto gli eventi sismici costituiscono causa di forza maggiore a tutti gli effetti contrattuali, in relazione alla possibilità di rinegoziazione dei mutui contratti con gli istituti di credito e bancari. Le rate del mutuo sono sospese fino al 31 maggio 2009 le rate in scadenza entro la predetta data. Per le banche insediate nel territorio della regione Abruzzo o per le dipendenze delle banche presenti nel territorio sono prorogati fino alla data del 15 luglio 2009 i termini riferiti ai rapporti interbancari scadenti nel periodo compreso fra il 6 aprile 2009 e il 30 giugno 2009, ancorché relativi ad atti o operazioni da compiere su altra piazza.

    Pensioni e trattamenti di tutela del reddito. Gli enti previdenziali e assistenziali sono autorizzati ad anticipare il pagamento della rata dei trattamenti pensionistici e assistenziali di competenza del mese di maggio ai soggetti residenti nei Comuni individuati dal decreto. Prevista anche l’erogazione dei trattamenti di tutela del reddito da parte dell’Inps agli aventi diritto che svolgono la loro prestazione nei Comuni individuati dal decreto. Per i lavoratori residenti nei Comuni individuati dal decreto l’indennità ordinaria di disoccupazione è prorogata di un mese con riconoscimento della contribuzione figurativa.

    Piano straordinario di verifica delle invalidità civili. Nei Comuni individuati dal decreto è sospeso il piano straordinario di verifica delle invalidità civili.

    Sospensione pagamenti di luce e gas.Per i soggetti che alla data del 5 aprile erano residenti nei Comuni colpiti dal sisma individuati dall’ordinanza sono sospesi per due mesi i termini di pagamento delle fatture per la fornitura di energia elettrica e di gas o da emettere nello stesso periodo. Allo scadere dei 2 mesi potranno esserci nuove sospensioni d’intesa tra l’Autorità per l’energia elettrica e il Commissario delegato.

    Sospensione versamenti per i lavoratori autonomi, anche agricoli. Per i lavoratori autonomi, anche del settore agricolo, operanti nei Comuni individuati dal decreto al momento del sisma, è prevista fino al 30 novembre 2009 la sospensione del versamento dei contributi previdenziali, assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria contro infortuni e malattie professionali (compresa la quota a carico dei lavoratori dipendenti), nonché di quelli con contratto di collaborazione coordinata e continuativa.

  56. APCOM ha detto:

    Il Codacons respinge “l’elemosina” fatta da governo e Abi con la decisione di sospendere le rate dei mutui per le persone colpite dal terremoto in Abruzzo (e anche per i disoccupati e i cassintegrati), affermando che queste misure sono già previste dalla legge. “L’Abi – sottolinea in una nota l’associazione dei consumatori – sospende le rate dei mutui per i terremotati fino al dicembre 2009, ossia per 9 mesi, e il governo le sospende per 12 mesi per disoccupati e cassaintegrati, e forse aggiungerà anche i terremotati”. Il Codacons, quindi, “invita governo e Abi, almeno a fronte della grave crisi in atto e della tragedia dei terremotati, a non prendere in giro persone in difficoltà e ad applicare almeno le leggi dello Stato già esistenti”. “È dal dicembre 2007, infatti – evidenzia l’associazione – che è prevista la possibilità per il cittadino in difficoltà di poter sospendere il pagamento del mutuo acceso per l’acquisto della prima casa, fino a 18 mesi: non 12 mesi per i soli cassaintegrati o terremotati, dunque, ma 18 mesi per tutti. Ossia ben 6 mesi in più di quanto il governo finge di voler concedere. È quindi una presa in giro dei terremotati e dei cassintegrati – afferma il Codacons – che si spacci, come una grande novità e una misura a favore delle famiglie, un provvedimento che invece è un palese passo indietro rispetto a quanto già stabilito da una legge italiana”. L’unico problema “è che il ministro dell’Economia e il ministro della Solidarietà sociale non hanno ancora ritenuto opportuno, a distanza di ben 15 mesi, emanare le norme di attuazione del Fondo, indispensabili per rendere operativo il provvedimento previsto legge n. 244 del 2007”. Per questo il Codacons, dopo aver presentato ricorso al Tar, ha deciso di ricorrere anche il Consiglio di Stato chiedendo di “accertare l’illegittimità del silenzio inadempimento”, di “dichiarare l’obbligo delle amministrazioni resistenti a voler provvedere entro il termine di 30 giorni”, e di “nominare un commissario ad acta che provveda, nel caso in cui l’amministrazione resti inadempiente, in luogo della stessa”. Il ricorso sarà discusso al Consiglio di Stato il 12 maggio. “Resta lo sconforto – conclude l’associazione – di dover procedere a colpi di ricorsi legali per ottenere dai ministeri l’applicazione di una legge dello Stato ritenuta utile anche dal governo in carica, almeno a parole”.

  57. giorgio foglietti ha detto:

    L’Inpdap garantirà, a partire da martedì 21, il pagamento anticipato della rata delle pensioni di competenza del mese di maggio 2009.

    L’iniziativa, in attuazione dell’ordinanza del presidente del Consiglio, in corso di pubblicazione, è stata assunta dal commissario straordinario dell’Istituto, Paolo Crescimbeni, che, oltre ad aver deliberato l’erogazione di un sussidio straordinario ai dipendenti di 3.000 euro per l’inagibilità dell’abitazione di residenza, ha messo in atto una serie di iniziative per cercare di contribuire ad alleviare gli enormi disagi degli iscritti e dei pensionati coinvolti nel tragico sisma abruzzese.

    Il provvedimento prevede tra l’altro: il pagamento delle pensioni in circolarità, consentendone cioè la riscossione presso qualsiasi ufficio postale italiano; ulteriori 2 postazioni mobili in sinergia con Inps e in collaborazione con Poste italiane; la sottoscrizione tra i dipendenti Inpdap per la devoluzione della retribuzione di ore/lavoro; l’apertura di uno specifico conto corrente bancario di solidarietà.

    Questi provvedimenti si aggiungono a quelli già previsti, tra cui la sospensione sino al 31 dicembre 2009 delle rate per i prestiti e i mutui Inpdap e la priorità alla richiesta di avvio alle vacanze estive per i figli degli iscritti e dei dipendenti.

  58. agi ha detto:

    Il pagamento delle pensioni in circolarita’ con riscossione presso qualsiasi ufficio postale italiano, ulteriori 2 postazioni mobili in sinergia con Inps e in collaborazione con Poste italiane, la sottoscrizione tra i dipendenti Inpdap per la devoluzione della retribuzione di ore/lavoro e l’apertura di uno specifico conto corrente bancario. Sono questi gli ulteriori provvedimenti che il Commissario Straordinario dell’Inpdap, Paolo Crescimbeni, ha deliberato per cercare di contribuire ad alleviare gli enormi disagi degli iscritti e dei pensionati coinvolti nel tragico sisma abruzzese. L’istituto ricorda in una nota di aver gia’ disposto l’erogazione di un sussidio straordinario ai dipendenti di 3mila euro per l’inagibilita’ dell’abitazione di residenza. Il conto corrente, spiega l’Inpdap in una nota, denominato “Inpdap conto di solidarieta’ sisma in Abruzzo” e’ stato aperto presso la Banca Nazionale del Lavoro (Gruppo BNP Paribas), il cui IBAN e’: IT 66 J 01005 03382 000000002020 per la disposizione di bonifici. Presso le sole agenzie della Banca Nazionale del Lavoro (Gruppo BNP Paribas) sara’ inoltre possibile effettuare anche versamenti in contanti senza addebito di commissioni. Questi provvedimenti, precisa l’istituto, si aggiungono a quelli gia’ previsti come la sospensione sino al 31 dicembre 2009 delle rate per i prestiti e i mutui erogati dall’Inpdap agli iscritti e ai dipendenti dell’Istituto e la priorita’ alla richiesta di avvio alle vacanze estive per i figli degli iscritti e dei dipendenti. L’Inpdap ha gia’ intrapreso alcune operazioni in loco, immediatamente dopo il verificarsi dell’evento.

  59. apcom ha detto:

    Le misure straordinarie decise dall’Abi Abruzzo per le persone colpite dal terremoto hanno validità immediata e prevedono quindi, per le banche operanti nei Comuni colpiti dal sisma, l’impegno a “sospendere fino al 31 dicembre 2009 (e comunque fino alla precedente data di entrata in vigore dei provvedimenti pubblici che saranno appositamente adottati) i pagamenti rateali dei mutui e degli altri finanziamenti bancari, ivi compreso il credito al consumo”. Gli istituti di credito, inoltre, favoriranno “la rinegoziazione delle operazioni di mutuo attraverso l’allungamento della scadenza e la conseguente rimodulazione della rata (salvo altre modalità di rinegoziazione)”, e si impegnano a “valutare l’andamento delle aperture di credito in essere nel pieno interesse del cliente e nella consapevolezza della straordinarietà della situazione, con particolare riferimento a rinnovi, revoche e sconfinamenti”. Per i servizi di conto corrente, in particolare, le banche non applicheranno commissioni sui bonifici fatti da qualunque zona del Paese a titolo di donazione per l’emergenza sisma. I clienti colpiti dal terremoto non saranno poi gravati di eventuali commissioni per operazioni di pagamento (come bonifici e addebiti) o per prelievi effettuati per cassa o agli sportelli bancomat. Saranno anche abbattuti gli eventuali oneri legati a casi di sconfinamento determinati da pagamenti addebitati dopo il terremoto, mentre le carte di pagamento perse a causa del sisma saranno sostituite gratuitamente.

  60. asca ha detto:

    I pagamenti rateali dei mutui e degli altri finanziamenti bancari (compreso il credito al consumo) sospesi fino al 31 dicembre 2009. E’ questa la misura pincipale che la Commissione regionale dell’Abi ha deciso di adottare a favore delle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma.

    Ad annunciarla in una conferenza stampa alla Caserma della Guardia di Finanza di Coppito, e’ stato il direttore generale dell’Abi, Giuseppe Zabra, il presidente della Commissione regionale dell’Abi, Antonio Di Matteo, il direttore generale della Carispaq, Rinaldo Tordera, il dg della Banca dell’Adriatico, Roberto Troiani, e il dg di Caripe, Dario Mancini. Si prevede anche di favorire la rinegoziazione delle operazioni di mutuo attraverso l’allungamento della scadenza e la conseguente rimodulazione della rata. Misure che avranno ”immediatezza ed efficacia”.

  61. affari italiani ha detto:

    L’Associazione bancaria italiana scende in campo a favore di quanti sono stati colpiti dal terremoto. E per prima cosa ha sospeso fino al 31 dicembre 2009 i pagamenti rateali dei mutui e degli altri finanziamenti bancari, compreso il credito al consumo.

    Nel corso di una conferenza stampa il direttore generale dell’Abi-Abruzzo, Antonio Di Mattei, ha spiegato che tra le altre iniziative ci sara’ anche la rinegoziazione delle operazioni di mutuo attraverso l’allungamento della scadenza e la conseguente rimodulazione della rata.

    Le banche inoltre non applicheranno commissioni sui bonifici fatti da qualunque zona del paese a titolo di donazione per l’emergenza sisma; non applicheranno inoltre commissioni per operazioni di pagamento o per prelievi effettuati per cassa o per bancomat; sostituiranno le carte di credito perse per il sisma senza applicare le eventuali commissioni.

    POLEMICA SUL 5X1000 – Continua a far discutere l’idea del ministro dell’Economia Tremonti di devolvere il 5 per mille ai terremotati. “E’ un errore, sostiene l’Udc, perche’ finirebbe per penalizzare quel volontariato che si e’ immediatamente attivato per fronteggiare l’emergenza ed e’ stato fin dall’inizio presente sul territorio”

  62. giancarlo graziosi ha detto:

    Il sistema bancario italiano si mobilita in favore della popolazioni terremotate dell’Aquila e della sua provincia. Sospensione del pagamento delle rate mutuo fino alla fine dell’anno e azzeramento delle commissioni bancarie nelle operazioni di bonifico e prelievo, oltre alla messa a disposizione di fondi per la ricostruzione in tutta l’area colpita dal sisma del 6 aprile: sono solo alcune delle ”misure eccezionali” varate oggi dall’Associazione bancaria italiana.

    Le iniziative sono state illustrate, in una conferenza stampa all’Aquila, dal direttore generale dell’Abi, Giuseppe Zadra, dal presidente della commissione regionale Abi, Nicola Di Matteo, e da Rinaldo Tordera, direttore generale della Cassa di Risparmio della provincia dell’Aquila (Carispaq, Gruppo Bper), una delle banche del territorio piu’ colpite dal terremoto, privata della sua sede storica sotto i portici di Corso Vittorio Emanuele all’Aquila. Le agevolazioni decise oggi ”valgono per tutti gli sportelli bancari della zona ricompresa nel decreto ministeriale sullo stato di emergenza”, ha sottolineato Zadra assicurando che non ci saranno difformita’ di trattamento tra sportello e sportello, salvo condizioni di miglior favore, e che pertanto ”le misure eccezionali saranno uguali per tutti”.

    Oltre a mutui e agli altri finanziamenti bancari, la sospensione decisa dall’Abi per le zone terremotate riguardera’ anche il credito al consumo, ovvero l’acquisto di beni (auto, elettrodomenstici, ecc.) effettuato con finanziamenti rateali. Tra le altre misure annunciate, sara’ favorita la rinegoziazione dei mutui attraverso l’allungamento della scadenza e la conseguente rimodulazione delle rate; le aperture di credito saranno rimodulate ”nel pieno interesse del cliente, con particolare riferimento a rinnovi, revoche e sconfinamenti”.

    L’azzeramento delle commissioni riguardera’ tutte le operazioni di pagamento (bonifici, addebiti, ecc.) nonche’ i prelievi sia alla cassa sia attraverso gli sportello automatici (Bancomat). Saranno abbattuti anche eventuali oneri legati a casi di sconfinamento determinati da pagamenti addebitati dopo il 6 aprile, data del terremoto.

    Nelle zone del sisma sara’ inoltre garantita la continuita’ dei servizi bancari, con l’impiego di 15 container e cinque camper adibiti a sportello bancario che assisteranno anche l’Inps nel pagamento delle pensioni in denaro contante. Per quanto riguarda la messa a disposizione di fondi per la ricostruzione e l’assistenza alle imprese, ci sono gia’ esempi concreti. La Banca di Credito Cooperativo di Roma, presente in Abruzzo con 17 sportelli, sei dei quali nell’area del sisma, ha messo a disposizione delle imprese un plafond di 30 milioni di euro per finanziamenti fino a quindicimila euro a tasso zero, e rimborso in tre anni (a partire dal secondo) per progetti finalizzati ad affrontare l’emergenza o relativi alla successiva fase della ricostruzione.

  63. ansa ha detto:

    Misure per i terremotati sono state decise oggi dall’Associazione bancaria italiana e rese note dal direttore generale Giuseppe Zadra.Le misure prevedono la sospensione del pagamento delle rate di mutuo fino a fine anno, azzeramento di commissioni bancarie nelle operazioni di bonifico e prelievo da sportelli automatici, la messa a disposizione di fondi per la ricostruzione nell’area colpita dal sisma del 6 aprile scorso, cifra ancora da identificare una volta accertati i danni del sisma.

  64. la stampa ha detto:

    Sembra proprio non voler finire la sequenza di scosse sismiche che attanaglia l’Abruzzo. L’ultima questa mattina alle 11.08 di magnitudo 3.2 con epicentro Rocca di Cambio, Villa S. Angelo e San Panfilo D’Ocre. Ieri sera alle 23,14 un’altra forte di 4.9 ha interessato i comuni di Capitignano, Campotosto, Pizzoli e Barete ma è stata avvertita distintamente anche in Umbria, Marche e Lazio, fino a Roma.

    Intanto fa discutere la proposta del ministro Tremonti di devolvere una parte del 5 x mille ai terremotati. Proposta che «rischia di scatenare una guerra tra poveri», dice Marco Granelli, presidente del Csvnet (Coordinamento dei centri di servizio per il volontariato, strutture create
    dalla legge sul volontariato a servizio delle associazioni). E anche Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore stronca la proposta che rischia «di cancellare il principio di sussidiarietà in base al quale è il cittadino che sceglie a che organizzazione della società civile dare il proprio sostegno attraverso il 5 x mille dell’Irpef. In questo modo invece i cittadini finanzierebbero direttamente lo Stato».

    Una netta bocciatura arriva anche dalle opposizioni. «È una proposta indecente e anche un pò schizofrenica, speriamo venga abbandonata come altre idee balzane proposte dal questo governo» attacca Roberto Della Seta, senatore del Pd. Sulla stessa linea anche l’Udc, secondo cui «destinare il 5 per mille o l’8 per mille alle popolazione colpite dal terremoto in Abruzzo è un errore – spiegano in una nota Cesa e Casini – e si finirebbe per penalizzare quel volontariato che si è immediatamente attivato per fronteggiare l’emergenza ed è stato fin dall’inizio presente sul territorio».

    Sul fronte raccolta fondi è salito a cinque milioni il sostegno da parte della Cei. Ai tre milioni iniziali si sono infatti aggiunti i due di oggi, come ha annunciato il cardinal Angelo Bagnasco, in visita all’Aquila. Il presidente della Cei si è recato dapprima nell’ospedale da campo realizzato accanto all’ospedale San Salvatore del capoluogo abruzzese dichiarato inagibile. Bagnasco ha visitato il pronto soccorso, ha avuto parole di grande apprezzamento per il personale medico e infermieristico, e altrettante parole di riconoscenza della Chiesa per i vigili del fuoco. Intanto ammonta già a 8 mln di euro la raccolta di donazioni a favore delle popolazioni terremotate attraverso l’invio di sms a un numero dedicato – 48580 – lanciato dalla Protezione Civile.

    Anche le banche scendono in campo a favore di quanti sono stati colpiti dal terremoto. L’Abi ha sospeso fino al 31 dicembre 2009 i pagamenti rateali dei mutui e degli altri finanziamenti bancari, compreso il credito al consumo. Nel corso di una conferenza stampa il direttore generale dell’Abi-Abruzzo, Antonio Di Mattei, ha spiegato che tra le altre iniziative ci sarà anche la rinegoziazione delle operazioni di mutuo attraverso l’allungamento della scadenza e la conseguente rimodulazione della rata. Le banche inoltre non applicheranno commissioni sui bonifici fatti da qualunque zona del paese a titolo di donazione per l’emergenza sisma; non applicheranno inoltre commissioni per operazioni di pagamento o per prelievi effettuati per cassa o per bancomat; sostituiranno le carte di credito perse per il sisma senza applicare le eventuali commissioni.

    Il presidente dell’Abruzzo, Gianni Chiodi, parlando a Mattino 5 ha detto che «entro ottobre, novembre dovremo avere delle costruzioni per coloro che non potranno rientrare nelle case». «L’obiettivo – ha spiegato – è quello di spostare prima dell’inverno le persone dalle tende e dagli alberghi». Un appello affinchè dopo l’attenzione dovuta all’emergenza in Abruzzo non venga dimenticato il dramma e le necessità della popolazione, arriva da Dario Franceschini, segretario del Pd, in visita a Mantova. «Affronteremo la fase della ricostruzione con lo stesso senso di responsabilità con cui abbiamo affrontato l’emergenza – ha detto – davanti al dolore e alla sofferenza non possono esserci polemiche politiche, adesso sappiamo che un’opposizione in un paese democratico deve controllare soprattutto quando i riflettori si spegneranno perchè le promesse non vengano tradite e gli impegni vengano rispettati».

    I procuratore capo de L’Aquila, Alfredo Rossini, a proposito del rischio che il crimine possa mettere le mani su una fetta della ricostruzione post terremoto in Abruzzo ha abbassato i toni sostenendo che «è abbastanza normale pensare che non siano distratti di fronte al fiume di soldi che dovrà arrivare. Quindi staremo molto attenti». Rossini ha detto che l’argomento è stato affrontato in una telefonata avuta col procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, «mi ha telefonato dall’estero in merito a questo». L’attenzione dei magistrati sarà non solo sulla certificazione antimafia delle imprese, «staremo molto attenti a controllare chi verrà a ricostruire, esaminandone tutti i requisiti. Proprio perchè abbiamo dietro la procura antimafia, possiamo arrivare fino alle origini di quelle persone che verranno qui».

  65. apcom ha detto:

    E’ necessario annullare il mutuo di chi ha una casa distrutta a causa del terremoto in Abruzzo. E’ l’appello del Codacons che “apprezza” la possibilità di rinegoziazione dei mutui che avranno le popolazioni colpite dal sisma ma allo stesso tempo ritiene che “parlare di sospensione delle rate o di rinegoziazione non ha alcun senso” per chi non ha più una casa e “in questi casi il contratto di mutuo deve venir meno”.

    D’altronde, fa notare l’associazione dei consumatori, le banche “si tutelano con una assicurazione e potranno rivalersi per le restanti rate sulle compagnie assicurative invece che sui mutuatari”. Il Codacons Abruzzo e il Codacons Nazionale invitano poi “tutti i cittadini italiani” che hanno roulotte o camper inutilizzati ad offrirli agli sfollati per “garantire loro una più comoda sistemazione”.

    Dopo l’estate, fa notare il Codacons, le temperature nei comuni colpiti diverranno ancora più rigide, e occorre garantire per tempo un miglior alloggio agli sfollati.

    Una volta raccolte le adesioni, spiega l’associazione, “provvederemo, assieme alla Protezione Civile e alle altre organizzazioni di soccorso, ad individuare gli insediamenti più adatti dopo poter collocare le roulotte”.

  66. agii ha detto:

    Intesa Sanpaolo sospende le rate dei mutui per “i clienti residenti o che esercitano attivita’ lavorativa nelle zone colpite dal sisma”.

    Tali clienti, si legge in una nota, “potranno richiedere la sospensione fino a 12 mesi del pagamento delle rate dei finanziamenti a medio/lungo termine, che verranno allungati senza oneri finanziari alcuni e senza spese di qualunque natura.

    Tale agevolazione e’ prevista anche alle imprese che operano sul territorio interessato dal sisma”. Inoltre, spiega l’istituto, “ai clienti titolari di un conto corrente presso le filiali del Gruppo ubicate nella provincia dell’Aquila saranno inoltre esentate le commissioni su tutti i prelevamenti effettuati presso qualunque sportello Bancomat o direttamente presso le filiali”.

    Il personale di Intesa Sanpaolo sta anche lavorando affinche’ a tutti gli abitanti della provincia de L’Aquila venga assicurata la continuita’ dei servizi allo sportello: nei primissimi giorni della prossima settimana saranno attivate quattro filiali mobili posizionate nelle zone piu’ colpite e gestite dai colleghi delle filiali non agibili, garantendo a tutta la clientela continuita’ operativa e assistenza per qualunque esigenza informativa e finanziaria. Si stanno concordando con Banca d’Italia e ABI gli adempimenti previsti per l’emergenza (es. proroga dei termini di protesto) e con le autorita’ (Protezione Civile, Prefettura ed Enti territoriali) le azioni per fronteggiare al meglio le situazioni.

    Il Gruppo Intesa Sanpaolo, in particolare con Banca dell’Adriatico, si legge ancora nella nota, “si impegna a supportare le famiglie e le imprese sia nelle immediate esigenze finanziarie e di spesa, sia nel sostegno creditizio finalizzato alla ripresa della normale operativita’ delle imprese e alla ristrutturazione e ricostruzione dei beni danneggiati dal sisma”.

    E’ stato attivato il numero verde 800.303.302 e un servizio internet per fornire alla clientela informazioni e assistenza sui servizi a disposizione, oltre alla consulenza su come affrontare problemi quali perdita di documenti, carte di credito o di debito, dei libretti degli assegni.

  67. Bianca Di Giovanni ha detto:

    Rate mutuo: il debito resta anche se la casa non c’è più’

    Rate del mutuo sospese per un anno. Il governo ha annunciato il provvedimento in pompa magna, anche se molti istituti erano già pronti a intervenire. Il primo ad annunciare l’iniziativa è stato il Montepaschi: gli altri sono venuti dietro uno a uno. Ma nessuno ha chiarito bene cosa accade se la casa per cui ci si è indebitati è crollata. Rate solo sospese, o debito azzerato? Davanti a questa domanda si apre un buco nero. «In punta di diritto il debito esiste ancora», replica qualcuno. Dunque, tra 12 mesi si dovrà riprendere a pagare per un cumulo di macerie. Niente interessi, per carità, niente penali né commissioni, come promette l’ordinanza del governo. Ma pagare si deve: anche se la casa non c’è più.

    Se l’immobile è incenerito, anche la garanzia della banca è ridotta a un mucchio di calcinacci. Ergo, se non si paga nulla, finisce tutto in cavalleria. Come si usa dire: chi ha dato ha dato, chi ha avuto ha avuto. È davvero così? Anche qui il diritto è ferreo: non si è più solventi, e la banca potrebbe rifarsi su altri beni, visto che quando si accende un mutuo si richiede anche una garanzia personale. Insomma, una vera beffa per i mutuatari che restano con il debito e un cumulo di cenere.
    È chiaro a questo punto che il tema sarà ineludibile al tavolo banche-governo sull’emergenza terremoto. Martedì l’Abi, insieme ai vertici bancari abruzzesi, terrà una conferenza stampa proprio all’Aquila presso la scuola della Guardia di finanza, per dare informazioni sullo stato dell’arte. Troppo presto per dire quanti mutui siano collegati ad abitazioni distrutte. Siamo solo a grandi numeri. La Carispaq (cassa di risparmio dell’Aquila) è esposta per 200 milioni di euro con le famiglie (senza contare i prestiti alle imprese di costruzioni, che hanno lo stesso problema). l’Unicredit parla di qualche migliaio di mutui. Per ora il sistema del credito pensa all’emergenza immediata.

    La Carispaq è la più colpita dal sisma. Giovedì sarà costretta a tenere l’assemblea all’aperto, con i convitati vestiti obbligatoriamente casual, stile tendopoli. Arriveranno anche i vertici della capogruppo, la Bper, in segno di solidarietà con i colleghi colpiti. Delle 53 agenzie della cassa, le 13 aquilane sono chiuse. Da dopo Pasqua ci sarà uno sportello mobile, per garantire le operazioni alla clientela (come hanno già fatto le Poste presso le tendopoli). Prima che arrivi il «bancomobile» i clienti possono rivolgersi a qualsiasi altra agenzia di Avezzano, Pescara o Sulmona: lì potranno aprire un nuovo conto a costo zero, con nuovo bancomat e carta di credito. Tutti i dati relativi ai depositi sono salvati telematicamente e quindi recuperabili. Il gruppo Unicredit ha riaperto l’altroieri due agenzie sulle 5 nel centro storico che erano statate chiuse dopo il sisma. I clienti delle tre ancora inagibili vengono dislocati nelle due appena riaperte. Quelli dell’Agenzia Duomo e della Sallustio possono rivolgersi alla Madonna di pettino. Quelli dell’Agenzia Vittorio Emanuele a Campo di Pile. (in ogni caso c’è il numero verde 8000 66660).

    La sospensione delle rate dei mutui per Unicredit si allarga anche ad altri eventuali interventi di ristrutturazione. I dipendenti del gruppo hanno inviato 20 camper ai colleghi aquilani in segno di solidarietà e la banca ha stanziato un milione di euro. Anche Intesa Sanpaolo ha un numero verde per le emergenze (800-303302). Le tre filiali dell’Aquila di Banca dell’Adriatico sono state riattivate provvisoriamente a Sulmona e Teramo. È comunque possibile eseguire presso qualsiasi sportello del gruppo operazioni bancarie, come versamenti e prelevamenti, e il recupero di bancomat e carte di pagamento. Montepaschi dal canto suo ha messo sul piatto 500 milioni per imprese e famiglie.

  68. fiorenza ha detto:

    Alcune proposte per poter aiutare gli Abruzzesi sopravvissuti al terremoto, che ammontano a quasi 40mila sfollati, la maggior parte dei quali non ha più niente. I Parlamentari (tutti, a partire dalle alte cariche dello Stato) potrebbero offrire una parte del loro stipendio – per esempio il 10%, ma eventualmente starebbe a loro decidere – e devolverlo alla Protezione Civile o a qualche Organizzazione affidabile che si occupa di aiutare i terremotati.

    Anche nei supermercati sarebbe utile predisporre un banco per la raccolta di “borse della spesa” o scatoloni – come già fatto altre volte a scopo benefico –, e i clienti potrebbero acquistare prodotti non deperibili secondo la loro disponibilità. A tale scopo sarebbe indispensabile predisporre, a cura della direzione dei negozi, una lista di ciò che serve (pasta, fagioli e pomidoro in scatola, tonno, carta igienica, sapone ecc.).

    Ricordarsi che serviranno anche gli apriscatole. Ovviamente serviranno anche pannolini per i bimbi piccoli, latte vaccino o in polvere (i biberon), e tutto ciò che è indispendabile per aver cura dei cuccioletti (giocattoli compresi) senza che risentano troppo della tragica situazione in cui si trovano con le loro famiglie, peggio ancora se hanno perduto uno o entrambi i genitori o altri familiari.

    Questo vuole essere solo un esempio di ciò che può servire subito, sperando che possa servire a mettere in moto la macchina della solidarietà – che spesso si esaurisce a parole –, integrandolo con altre iniziative. Aiutiamo questa gente, e ricordiamoci che simili catastrofi possono capitare a chiunque.

    Grazie alla Redazione e un cordiale saluto a voi tutti.

  69. angelo mandara ha detto:

    E’ appena passata l’emozione dei funerali… il Sindaco dell’Aquila sostiene che non ci si spiega come alcune case siano crollate ed altre no! Se penso a centinaia di morti… per una questione di polvere di cemento nella misura non sufficiente… mi sembra tutto così assurdo!

    Questo, poi, in un territorio sismico. Quando leggo che negli anni passati (in regioni del Sud), sono stati costruiti ponti con alta presenza sabbiosa nelle “gettate” di cemento… mi vengono i brividi di sdegno!

    Chi peggio degli sciacalli del cemento, del calcestruzzo, del tondino non zigrinato? legate alle immagini da catastrofe atomica! Questa la rappresentazione che le TV hanno mandato sui nostri teleschermi.

    L’importante è che “questa volta” si voglia davvero “identificare” tutti i maggiori responsabili… di incurie e guadagni fatti sulla pelle della gente.

    Tecnici e responsabili che dovranno sicuramente avere la coscienza in subbuglio per quelle morti e che dovranno essere raggiunti anche dalla Giustizia terrena!

    E’ stata impressionante la visione di quelle macerie che evidenziavano il materiale sbriciolato, dove esperti hanno indiscussamente stabilito di una scarsa presenza di cemento in quelle strutture (dimostrate anche dai grandi polveroni sollevati ad ogni rovina verificatasi)… come pure l’inutilità di quei frontalini da sottotetti per compattare le parti alte… e serviti a poco o nulla perchè sotto mancavano i supporti necessari.

    Saluti.

  70. guido pacetti bustini ha detto:

    Continuano le scosse, all’improvviso, di breve e di media durata, all’unisono con una tragedia che non finisce mai .

    In Abruzzo, nelle regioni vicine, a significare l’impotenza dell’uomo di fronte ai grandi eventi, prevedibili o non prevedibili: la terra sfugge al controllo dell’uomo, alla scienza, ai principi della dinamica, e dunque alle “grandi” menti, ai depositari della verità univoca e indiscutibile.

    E i professori, gli scienziati, annaspano nei ragionamenti e nelle discussioni: enorme, disperatamente enorme, è il rapporto causa e effetto. Contano solo le immagini di una terra impazzita, ingovernabile e oscena nel proporre scene sempre più incisive, e per questo dolorose, raccontate da giovani media alla ricerca umana di una professionalità che purtroppo solo per questi eventi da loro uno spunto vero e indelebile.

    Non è lo share vantato da stereotipe mezzibusti in una folle orgia di numeri e di percentuali che non interessano nessuno e che offendono la dignità della vera informazione.

    E intanto si pensa al futuro, per ridare una dignità di vita a gente umile ma grande. Grande perchè è sempre vissuta nella semplicità, nella vita quotidiana normale, senza scioperi, senza ribellioni, senza rivendicazioni. Gente che è vissuta e vive lontano dai palazzi del potere, serenamente: non meritava e merita tutto ciò, nessuno lo merita, ma la regione abruzzese in particolare, per il rispetto avuto verso gli altri e verso se stessa, per una terra amata con tenacia ma anche con dignità.

    Una cerimonia funebre che non finisce oggi, perché preghiera ad un Dio che talvolta non ascolta il suo gregge,e momentaneamente lo abbandona, lasciando solo una speranza che deve diventare certezza,certezza di vita e non di morte. Si va faticosamente avanti, portando una croce, la croce che precede la Pasqua di Resurrezione.

    Speriamo anche con vera fiducia che sia la Resurrezione, quella di una regione, che se anche attonita vuole ritornare a vivere e che certo non vuole soluzioni provvisorie che tendano al definitivo, ma quelle molto più accette di passi avanti, anche se temporalmente, verso una terra che vogliono riavere. Cercare ora colpe, responsabilità è prematuro.

    Prima di tutto c’è la salute delle città e dei cittadini e le premesse ci sono: aiutiamoli sempre di più a reinserirsi nella vita di oggi e domani.

    E facciamo loro capire e sentire il nostro abbraccio: anche se l’Europa e l’America vogliono aiutarci e aiutarli, rendiamoli e rendiamoci protagonisti della loro resurrezione.

  71. agi ha detto:

    Il Codacons “apprezza” la sospensione delle rate dei mutui e la possibilita’ di ricontrattazione degli stessi previste nel decreto Abruzzo in corso di stesura “purche’ ovviamente valgano solo ed esclusivamente per chi ha ancora la possibilita’ di ristrutturare la propria abitazione”. Per chi invece ha la casa completamente distrutta, spiega l’associazione, “parlare di sospensione delle rate o di rinegoziazione non ha alcun senso.

    In questi casi il contratto di mutuo deve venir meno. D’altronde – prosegue -le banche si tutelano con una assicurazione e, quindi, potranno rivalersi per le restanti rate sulle compagnie assicurative invece che sui mutuatari”. Il Codacons resta a disposizione per un incontro tra associazioni di consumatori, Abi, Ania e Governo sulla questione, qualora fosse ritenuto necessario.

  72. il messaggero.it ha detto:

    ROMA (9 aprile) – Il Consiglio dei ministri ha rinviato a dopo Pasqua il decreto sugli aiuti per le zone terremotate, mentre ha dato via libera a una ordinanza per sospendere i termini relativi, fra l’altro, a mutui e bollette per i cittadini coinvolti dal sisma. Il decreto contenente gli stanziamenti, riferiscono fonti governative, tornerà sul tavolo del Consiglio dei ministri la settimana prossima.

    Stanziati altri 70 milioni. «Abbiamo autorizzato il ministro dell’Economia a una variazione bilancio che metterà da subito a disposizione 70 milioni di euro, che sommati ai 30 milioni» già decisi «portano a 100 milioni la cifra a disposizione della protezione civile per prime necessità», ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri.

    Durante il Consiglio dei ministri «è stata avviata la discussione sui provvedimenti da prendere in futuro» per la situazione abruzzese, ha spiegato il premier Silvio, confermando che il «decreto Abruzzo» sarà varato dopo Pasqua.

    Il premier ha sottolineato come siano state comunque disposte alcune misure, tra cui, ad esempio, la sospensione dei termini processuali, i termini per i pagamenti fiscali e, per quanto riguarda i lavoratori autonomi delle zone colpite, di quelli per previdenza e assistenza. Berlusconi ha aggiunto che è stata stabilita la possibilità di rinegoziazione dei mutui contratti con le banche; inoltre saranno sospesi i pagamenti per le bollette e sarà data ai farmacisti la possibilità di distribuire farmaci previsti dal servizio sanitario nazionale, anche senza ricetta.

  73. unicredit ha detto:

    Roma, 9 apr – UniCredit ha deciso di sospendere l’addebito delle rate di mutui e prestiti intestati ai clienti che risiedono nelle zone colpite dal terremoto e di congelare per gli abitanti dell’area l’attivita’ di recupero crediti.

    Lo annuncia l’Istituto che ha deciso una serie di iniziative che segono la donazione di 1 milione di euro e la raccolta fondi tra i dipendenti.

    Tra queste una moratoria di quattro mesi su tutti i piani di rientro concordati e gia’ scadenzati, l’istituzione di un Team specializzato dedicato a sostenere e accompagnare le Pmi in difficolta’ che potranno accedere a un plafond di 100 milioni di euro per mutui chirografari e ipotecari a condizioni agevolate, senza pagare rate per due anni.

    Sempre per le Pmi c’e’ congelamento delle rate dei finanziamenti fino a 12 mesi e la proroga della durata fino a 90 giorni aggiuntivi degli anticipi fatture.

    I dipendenti di Unicredit hanno poi messo a disposizione 20 camper (altri sono attesi per i prossimi giorni) e avvieranno a breve una raccolta di abiti, giocattoli ed altri generi di prima necessita’ per i colleghi e la popolazione dell’Abruzzo con accentramento presso alcune filiali e grandi stabili.

  74. APcom ha detto:

    L’ordinanza di protezione civile varata oggi dal Consiglio dei ministri è la seconda dopo quella con cui è stato proclamato lo stato di emergenza per il sisma in Abruzzo e prevede, tra l’altro, “la rinegoziazione dei mutui contratti con le banche”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso di una conferenza stampa. Il premier ha spiegato che l’ordinanza di oggi “prevede una serie di misure che riguardano direttamente i cittadini e prevede la sospensione dei termini processuali, dei termini dei pagamenti fiscali e contributivi. Inoltre per gli autonomi sono sospesi i pagamenti previdenziali assistenziali”. La stessa ordinanza, ha annunciato Berlusconi, stabilisce anche che i farmacisti possano dare i medicinali previsti dal Servizio sanitario nazionale “senza formalità”.

  75. ipost ha detto:

    Abbiamo stanziato risorse per cinque milioni di euro a fondo perduto a favore dei lavoratori e dei pensionati di Poste Italiane e Società collegate che hanno subito danni materiali nel corso del terremoto che ha devastato parte dell’Abruzzo.

    Un percorso privilegiato ed un tasso inferiore a quello normalmente praticato sono stati fissati, inoltre, per le domande di prestiti pluriennali presentate per la ricostruzione o la riparazione delle abitazioni colpite dal sisma.

    Uno speciale bonus bebè, infine, sarà riconosciuto per i bambini nati nell’arco del 2008 e 2009: di 3.000 euro per famiglie monoreddito e di 1.500 euro per le altre, con l’impegno a coprire tutte le domande delle famiglie de L’Aquila e provincia.

  76. Carlos Alberto Padilla ha detto:

    Carlos Alberto Padilla, peruviano, residente nella provincia dell’Aquila da undici anni, sposato con 3 figli e un nipotino di 2 anni è Presidente dell’Associazione Intiraymi dell’Aquila: “Ringrazio il Signore perché ancora ho i miei cari accanto, ma non dimenticherò mai l’inferno che abbiamo vissuto nella notte di lunedì”, racconta.

    “Io e mia moglie facciamo lavori di pulizia – aggiunge – e con tanto sacrificio siamo riusciti ad avere un mutuo, ma vedere oggi la nostra casa distrutta… davvero non lo riesco a credere. E’ venuto a trovarci il Console peruviano di Roma, Amador Velasquez, portando con sé i primi aiuti per noi terremotati. Ci ha detto di scrivere tutti i nostri dati, e poi elencare tutti i nostri bisogni. Sarà lui a fare da tramite tra noi e il governo peruviano per vedere come ci potranno aiutare in maniera concretta”.

    Ma quali sono state le richieste della comunità? “Abbiamo chiesto al Console di darci una mano a cercare un lavoro, magari a Roma. Mi creda: vogliamo riprenderci subito e uscire dall’incubo che in questo momento stiamo vivendo”.

    I peruviani in Abruzzo sono 238, all’Aquila circa 150. La maggior parte degli sfollati peruviani si trova nel campo sportivo di Piazza D’Armi, altri sono nel campo di Pinola e nello stadio comunale dell’Aquila. Carlos spiega che in questi giorni da incubo hanno ricevuto la solidarietà di tutti:” In una tenda viviamo in otto, ma ci hanno assistito in tutto. Sapere che qualcuno ci sostiene vuol dire molto, abbiamo davvero bisogno di tutti voi”.

    La comunità peruviana dell’Aquila ha accolto con molta tristezza la notizia della morte di Roberta de la Cruz Hachero: “Saremo questo venerdì tutti insieme con i suoi 5 figli a dare l’ultimo addio alla nostra compatriota. Siamo uniti nella famiglia al dolore, convinti che queste siano prove che il Signore ci chiede di superare”.

  77. redazione Giornale.it ha detto:

    Roma – Il Consiglio dei ministri ha rinviato a dopo Pasqua il decreto sugli aiuti per le zone terremotate, mentre ha dato via libera a una ordinanza per sospendere i termini relativi, fra l’altro, a mutui e bollette per i cittadini coinvolti dal sisma.

    Il decreto contenente gli stanziamenti tornerà sul tavolo del Consiglio dei ministri la settimana prossima. Dovrebbe essere stato anche rinviato lo stanziamento di circa 70 milioni di euro che il ministro dell’Economia Giulio Tremonti aveva previsto in favore della Protezione civile. Nel frattempo, oggi, sarà varata una nuova ordinanza della Protezione civile nella quale saranno contenute le sospensioni dei termini (giudiziari, fiscali e di bollette) relative ai cittadini residenti nelle zone colpite dal sisma.

  78. newsbox ha detto:

    I MUTUI VANNO ESTINTI E NON POSTICIPATI

    Il Capo dello Stato Giorgio Napolitano e’ arrivato a L’Aquila. Sta incontrando il Capo dipartimento della Protezione civile Guido Bertolaso, il presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Chiodi, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e l’Arcivescovo della citta’ monsignor Giuseppe Molinari.

    Intanto e’ stata un’altra notte di paura. Molte le scosse sismiche avvertite anche sulla costa adritaica dove la gente e’ andata a dormire in spiaggia. Il capo dell’opposizione Dario Franceschini ha detto che chi non rispetta le norme antisismiche deve essere punito.

    I mutui: il ministro La Russa in una puntata di Porta a Porta ha preso l’impegno di far cancellare i mutui a carico dei terremotati. Il giorno dopo si parlava di posticipo delle rate e c’e’ che paga anche 1100 al mese per dei muri che, oggi, non esistono piu’. Coloro che non hanno piu’ una casa sbriciolata dal violento sisma di lunedi notte che ha provocato, finora, 278 morti, non devono piu’ nulla a nessuno. I mutui vanno cancellati e non certo posticipati. Non si puo’ far pagare alla popolazione cio’ che non ha piu’.

    Se qualcuno dovra’ estinguerli questi sono, a nostro avviso, i titolari delle imprese che hanno costruito edifici che oggi, dopo la potente scossa di terremoto, sembrano solo fogli di ostia.

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