assegno - pagamento tardivo


Assegno scoperto – il preavviso di iscrizione in cai va notificato anche al soggetto eventualmente delegato all’emissione

29 Gennaio 2017 - Simonetta Folliero


Nel caso di mancato pagamento, in tutto o in parte, di un assegno per difetto di provvista, la legge 386/1990 (articolo 9 bis) dispone che la banca comunichi al traente (il titolare del conto corrente da cui è stato emesso l'assegno) che, decorso il termine di sessanta giorni dalla data di scadenza del termine di presentazione del titolo, senza che egli abbia fornito la prova dell'avvenuto pagamento tardivo, il suo nominativo sarà iscritto nell'archivio CAI (Centrale Allarme Interbancaria) e che dalla stessa data gli sarà revocata ogni autorizzazione ad emettere assegni. Con la comunicazione il traente è invitato a restituire, alla scadenza del medesimo termine e sempre che non sia effettuato il pagamento, tutti i moduli di assegno in suo possesso alle banche e agli uffici postali che li hanno rilasciati. Secondo i giudici di legittimità (sentenza 24724/2016) sussiste l'obbligo della banca di comunicare anche all'eventuale delegato di traenza (chi [ ... leggi tutto » ]


Pagamento tardivo dell’assegno avvenuto nei termini ma quietanza presentata con tempestivo ritardo

14 Settembre 2013 - Ornella De Bellis


Numerose precedenti decisioni dell'Arbitro Bancario Finanziario (ABF) hanno stabilito il principio secondo cui non possono essere trattate allo stesso modo la fattispecie in cui la banca trattaria abbia trasmesso il nominativo del traente all'archivio CAI dopo aver ricevuto la prova dell'avvenuto pagamento in tempestivo ritardo e quella in cui tale prova venga fornita non solo successivamente alla scadenza dei sessanta giorni, ma anche dopo la trasmissione da parte della banca trattaria, tenutavi per legge del nominativo del traente al suddetto archivio. (cfr. ex multis Collegio Roma decisione numero 1849/12). Pertanto ove venga fornita dall'interessato, sia pure oltre la scadenza dei sessanta giorni, la prova del pagamento tardivo dell'assegno effettuato nei termini, il trattario che non abbia ancora provveduto alla segnalazione in CAI è esonerato dal procedere all'iscrizione del nominativo nel suddetto archivio, né può, secondo buona fede, procedervi. [ ... leggi tutto » ]


Pagamento tardivo dell’assegno – come evitare la revoca di autorizzazione e l’iscrizione in cai

14 Settembre 2013 - Ludmilla Karadzic


In caso di mancato pagamento, in tutto o in parte, di un assegno per mancanza di autorizzazione o di provvista, la banca iscrive il nominativo del traente (chi ha emesso l'assegno) nell'archivio CAI. L'iscrizione è effettuata: nel caso di mancanza di autorizzazione, entro il ventesimo giorno dalla presentazione al pagamento del titolo; nel caso di difetto di provvista, quando siano inutilmente trascorsi sessanta giorni dalla data di scadenza del termine di presentazione del titolo senza che il traente abbia fornito la prova dell'avvenuto pagamento. L'iscrizione nell'archivio determina la revoca di ogni autorizzazione ad emettere assegni. Una nuova autorizzazione non può essere data prima che sia trascorso il termine di sei mesi dall'iscrizione del nominativo nell'archivio. La revoca comporta il divieto, della durata di sei mesi, per qualunque banca e ufficio postale di stipulare nuove convenzioni di assegno con il traente e di pagare gli assegni tratti dal medesimo dopo l'iscrizione [ ... leggi tutto » ]


Cancellazione degli assegni protestati

21 Agosto 2013 - Ludmilla Karadzic


Il pagamento tardivo dell'assegno protestato non comporta la cancellazione del protesto La normativa vigente, infatti, non consente la cancellazione dal Registro Informatico dei Protesti per avvenuto pagamento dell'assegno dopo il protesto. Quindi è possibile procedere alla cancellazione solo nei seguenti casi: dimostrazione della illegittimità con provvedimento dell'Autorità Giudiziaria o dell'errore (ad es. con dichiarazione proveniente dell'ufficiale levatore o dall'azienda di credito) nella levata del protesto; se sussistono particolari motivazioni che permettano di richiedere al Tribunale la sospensione della pubblicazione del protesto in base all'articolo 700 del codice di procedura civile. E' necessario l'intervento di un legale. La Camera di Commercio effettua la sospensione in seguito alla notifica del provvedimento del Tribunale; se sussistono le condizioni per poter ottenere dal Tribunale un decreto di riabilitazione ai sensi dell'articolo 17 legge 108/1996. La Camera di Commercio effettua la cancellazione su domanda dell'interessato che deve anche fornire copia del decreto di riabilitazione. Al [ ... leggi tutto » ]


Il protesto dei titoli cambiari

17 Agosto 2013 - Ludmilla Karadzic


Il protesto di un titolo cambiario (assegno o cambiale) Un titolo cambiario può essere un assegno, una cambiale, un vaglia cambiario (pagherò), un assegno circolare Il protesto è quell'operazione con la quale un titolo cambiario che prevede  il pagamento di una certa somma a favore di un creditore in una data specifica certa, è consegnato dalla banca creditrice ad un notaio (od ufficiale giudiziario, segretario comunale o capostanza di compensazione bancaria) il quale si reca presso il domicilio del debitore per chiedere il pagamento del titolo non coperto e, a fronte della mancata riscossione immediata - o in assenza dell'interessato - redige la “levata” del protesto, rendendo così il titolo esecutivo (al pari, cioè , di un decreto ingiuntivo). Da questa operazione ne consegue, per il protestato, di poter subire il precetto e poi il pignoramento, se continuasse a non pagare. Il titolo protestato, infatti, ritorna - attraverso le banche - [ ... leggi tutto » ]