avvisi di accertamento sottoscritti dai falsi dirigenti dell'Agenzia delle entrate


Nullo l’accertamento tributario che non reca la sottoscrizione del capo dell’ufficio o di altro impiegato della carriera direttiva da lui delegato

13 Maggio 2016 - Giorgio Valli


E' espressamente richiesta dalla legge la delega a sottoscrivere e che il solo possesso della qualifica non abilita il direttore tributario alla sottoscrizione, dovendo il potere di organizzazione essere in concreto riferibile al capo dell'ufficio. La giurisprudenza di legittimità ha sempre ribadito che l'avviso di accertamento tributario è nullo se non reca la sottoscrizione del capo dell'ufficio o di altro impiegato della carriera direttiva da lui delegato. Se la sottoscrizione non è quella del capo dell'ufficio titolare, ma di un funzionario, quale il direttore tributario, di nona qualifica funzionale, incombe all'Amministrazione dimostrare, in caso di contestazione, il corretto esercizio del [ ... leggi tutto » ]


Gli avvisi di accertamento fiscali possono essere sottoscritti anche da soggetti che non rivestono la qualifica di dirigente

10 Novembre 2015 - Giorgio Valli


Il presupposto che ai fini della valida sottoscrizione di un atto impositivo, sarebbe necessario in chi ha sottoscritto l'atto (ovvero ha conferito la delega) il possesso di una qualifica dirigenziale, non è giustificato dal dato normativo, e dunque non è corretto. Infatti, la norma vigente (dpr 600/73, articolo 42) si limita a prevedere che gli avvisi, con cui sono portati a conoscenza dei contribuenti gli accertamenti in rettifica e gli accertamenti d'ufficio, sono sottoscritti dal capo dell'ufficio o da altro impiegato della carriera direttiva da lui delegato, senza richiedere che il capo dell'ufficio abbia a rivestire anche una qualifica dirigenziale. [ ... leggi tutto » ]


Legittimi ed efficaci gli avvisi di accertamento sottoscritti dai funzionari dell’agenzia delle entrate cui è stato conferito l’incarico dirigenziale senza concorso pubblico

10 Novembre 2015 - Annapaola Ferri


La Corte di cassazione mette la parola fine alla vicenda degli avvisi di accertamento fiscali sottoscritti dai funzionari dell'Agenzia delle entrate, cui era stato conferito un incarico dirigenziale senza concorso pubblico. I contribuenti che hanno fatto ricorso, chiedendo l'annullamento delle cartelle esattoriali originate da quegli avvisi di accertamento, dovranno pagare adesso anche gli onorari degli azzeccagarbugli da cui sono stati indotti ad intraprendere un contenzioso giudiziale dall'esito quantomai scontato. Un epilogo analogo a quello che vide confermare la validità delle cartelle esattoriali mute emesse prima del giugno 2008 (le cartelle esattoriali prive della firma del responsabile del procedimento). Già con [ ... leggi tutto » ]


L’eventuale incompetenza del soggetto che sottoscrive l’avviso di accertamento non può essere rilevata d’ufficio dal giudice tributario

22 Settembre 2015 - Ludmilla Karadzic


Nel processo tributario, caratterizzato dalla impugnazione dell'avviso di accertamento per vizi formali o sostanziali, l'indagine sul rapporto sostanziale non può che essere limitata ai soli motivi di contestazione dei presupposti di fatto e di diritto della pretesa dell'Amministrazione che il contribuente abbia specificamente dedotto nel ricorso introduttivo di primo grado. Con la conseguenza che, ove il contribuente abbia inteso limitare la materia controversa ad alcuni determinati vizi di validità dell'atto impugnato, il giudice deve attenersi all'esame di essi e non può procedere d'ufficio, annullando il provvedimento impositivo per vizi diversi da quelli dedotti, anche se risultanti dagli stessi elementi acquisiti [ ... leggi tutto » ]


Come i giudici tributari annullano gli avvisi di accertamento firmati dai falsi dirigenti dell’agenzia delle entrate

23 Luglio 2015 - Paolo Rastelli


Il ricorrente ha prodotto in giudizio ampia documentazione atta a comprovare che colui che ha firmato l'avviso di accertamento impugnato, in qualità di Capo Area per delega del Direttore Provinciale, non era munito del potere di sottoscrivere gli atti in reggenza. Risulta agli atti che proprio in relazione alla posizione, tra gli altri, del predetto Capo Area era stata sollevata dal Consiglio di Stato la questione di legittimità costituzionale della legge che consentiva a funzionari privi della relativa qualifica, di essere destinatari di conferimento di incarico dirigenziale (e dunque di accedere allo svolgimento di mansioni proprie di un'area e qualifica [ ... leggi tutto » ]