esecuzione forzata o coattiva


La ricerca telematica dei beni del debitore da sottoporre a pignoramento ed espropriazione

9 Dicembre 2014 - Tullio Solinas


Su istanza del creditore procedente, il presidente del tribunale del luogo in cui il debitore ha la residenza, il domicilio, la dimora o la sede, verificato il diritto della parte istante a procedere ad esecuzione forzata, autorizza la ricerca con modalità telematiche dei beni da pignorare. Il presidente del tribunale o un giudice da lui delegato dispone, quindi, che l'ufficiale giudiziario acceda mediante collegamento telematico diretto ai dati contenuti nelle banche dati delle pubbliche amministrazioni o alle quali le stesse possono accedere e, in particolare, nell'anagrafe tributaria, compreso l'archivio dei rapporti finanziari, nel pubblico registro automobilistico e in quelle degli enti previdenziali, per l'acquisizione di tutte le informazioni rilevanti per l'individuazione di cose e crediti da sottoporre ad esecuzione, comprese quelle relative ai rapporti intrattenuti dal debitore con istituti di credito e datori di lavoro o committenti. Terminate le operazioni l'ufficiale giudiziario redige un unico processo verbale nel quale indica [ ... leggi tutto » ]


Equitalia: riscossione illegittima? » ecco quando e come chiedere il risarcimento danni sia patrimoniali che morali

3 Ottobre 2014 - Andrea Ricciardi


Riscossione illegittima da parte di Equitalia: danni patrimoniali e morali? Ecco come e quando rivolgersi al giudice per ottenere il risarcimento dei danni. Il contribuente che subisce dei danni a seguito dell'esecuzione forzata illegittima può chiedere il risarcimento a Equitalia: questo è un diritto riconosciuto dalla legge nelle ipotesi di comportamenti scorretti tenuti dall'agente della riscossione nella fase esecutiva, qualunque essa sia. Parliamo, dunque, di pignoramento mobiliare, immobiliare, presso terzi, iscrizione di fermo amministrativo ed altro. Nell'ottica di un risarcimento danni, la richiesta deve essere presentata dinanzi al giudice competente quando l'esecuzione forzata è già compiuta ed, inoltre, il contribuente non deve aver già beneficiato della sospensione dell'esecuzione. Ricordiamo che il giudice competente è sempre il giudice ordinario (Tribunale o Giudice di Pace), anche quando si tratta di esecuzioni relative a pretese fiscali. Proseguendo, dunque, il contribuente che ritiene che la procedura esecutiva intrapresa da Equitalia sia stata fortemente lesiva [ ... leggi tutto » ]


Equitalia » come fermare l’esecuzione forzata sull’immobile anche dopo la notifica dell’avviso di vendita

3 Luglio 2014 - Andrea Ricciardi


Se il contribuente onora il debito, ottiene la rottamazione o comunque vince un procedimento in tribunale per delle cartelle esattoriali illegittime, l'espropriazione (o pignoramento immobiliare) della sua casa deve essere fermata, anche se è già stato notificato l'avviso di vendita. Deve essere interrotta la vendita forzata immobiliare, avviata da Equitalia, a causa dei debiti fiscali del contribuente, qualora lo stesso riesca ad ottenere lo sgravio delle cartelle, anche se sia già stato notificato l'avviso di vendita dell'immobile. Questo l'orientamento espresso dalla Corte di Cassazione con sentenza 14641/14. Non esiste un limite di tempo massimo per salvare la propria casa dall'espropriazione avviata da Equitalia: se anche dopo la notifica dell'istanza di vendita dell'immobile il debitore decide di pagare il proprio debito oppure ottiene lo sgravio delle cartelle o vince la causa di impugnazione delle stesse, l'asta va bloccata e il contribuente ritorna nella disponibilità della propria casa. Gli Ermellini, con la [ ... leggi tutto » ]


Pignoramento » il precetto non deve essere rinnovato per più procedure di esecuzione forzata

19 Giugno 2014 - Gennaro Andele


Qualora fosse in atto più di un pignoramento, il creditore può utilizzare lo stesso precetto fino a che ha ottenuto il risanamento del debito: se non sono scaduti i 90 giorni, infatti, il precetto in rinnovazione è un atto che non ha alcuna utilità. Come chiarito in diversi interventi sul blog, l'atto di precetto è un documento che il creditore deve notificare al debitore prima di iniziare una procedura di esecuzione forzata, come ad esempio, un pignoramento. Qualora il creditore intenda, pertanto, procedere ad un pignoramento mobiliare, immobiliare, o effettuare un pignoramento presso terzi, deve sempre provvedere prima a far pervenire, alla residenza del debitore, il cosiddetto di precetto. Ma, d'ora in poi, è stato sancito lo stop alle notifiche di più atti di precetto. Il creditore che voglia intraprendere un'esecuzione forzata, infatti, può restare coperto dalla notifica del primo precetto per poter effettuare più pignoramenti, fino a quando il [ ... leggi tutto » ]


Pignoramento – il debitore deve essere avvisato della possibilità di conversione

1 Settembre 2013 - Carla Benvenuto


Il debitore deve essere avvisato del proprio diritto di ottenere la conversione del pignoramento L'avvertimento ex articolo 492, comma 3, Cpc  (ovvero la facoltà di conversione della cosa pignorata in un somma di denaro pari al debito) è necessario anche nell'atto esecutivo presso terzi. La Suprema Corte, con la sentenza numero n° 6662 del 23 marzo 2011, fa chiarezza sulle novità legislative che negli ultimi anni hanno interessato il pignoramento. L'omissione dell'avvertimento rivolto al debitore della possibilità di richiedere la conversione, pur non comportando la nullità dell'atto di pignoramento in sé considerato, non può essere reputata priva di conseguenze sul corso della procedura esecutiva; infatti, se è vero che l'avvertimento in questione riproduce nell'atto di pignoramento una norma già altrimenti operante nel sistema quale è quella dell'articolo 495 codice di procedura civile, se dalla mancanza del primo non si facesse derivare conseguenza alcuna, essendo comunque indiscutibile l'applicabilità di tale ultima previsione, [ ... leggi tutto » ]