contenzioso tributario - i ricorsi


Il ricorso tributario – tips and tricks

1 Gennaio 2017 - Giorgio Valli


Sì, è vero, possiamo sempre adire la Commissione Tributaria Provinciale (CTP) territorialmente competente (in base alla nostra residenza anagrafica o fiscale) per impugnare un avviso di liquidazione o di accertamento dell'Agenzia delle Entrate oppure una cartella di pagamento, originata da un presunto insufficiente od omesso versamento di tasse ed imposte, affidata ad Equitalia per la riscossione coattiva. Tuttavia, è necessario sapere che: Nel valutare l'opportunità di instaurare un contenzioso tributario, occorre comunque ponderare sia tempi che costi. Infatti, la proposizione di un ricorso comporta, nella maggior parte dei casi, costi aggiuntivi rappresentati dall'obbligo (per le controversie di valore superiore a 3 mila euro) di farsi assistere da un difensore e dal rischio, per chi perde, di essere condannato al pagamento delle spese. Per le controversie di valore non superiore a 20 mila euro il ricorso tributario produce anche gli effetti del reclamo e può contenere anche una dettagliata proposta di [ ... leggi tutto » ]


La proposizione del ricorso sana l’eventuale nullità della notifica dell’avviso di accertamento tributario solo se non sono decorsi i termini di decadenza

15 Giugno 2016 - Giorgio Valli


La disciplina delle notifiche di atti tributari si fonda sul criterio del domicilio fiscale e sull'onere del contribuente di indicare all'Ufficio tributario il proprio domicilio e le sue variazioni. In mancanza di comunicazioni da parte del contribuente, l'Amministrazione è legittimata ad effettuare la notifica nell'ultimo domicilio noto, anche in forma semplificata (notifica diretta a mezzo posta). La proposizione del ricorso del contribuente produce l'effetto di sanare l'eventuale nullità della notifica dell'avviso di accertamento per raggiungimento dello scopo dell'atto. Tuttavia, tale sanatoria può operare soltanto se il conseguimento dello scopo avviene prima della scadenza del termine di decadenza per l'esercizio del potere di accertamento. In pratica, se la proposizione del ricorso all'atto di accertamento avviene entro i 60 giorni dalla notifica, ma dopo la scadenza dei termini di decadenza previsti dalla legge per l'accertamento tributario, l'eventuale vizio di notifica, con la conseguente nullità dell'atto, può essere eccepito dal contribuente senza che [ ... leggi tutto » ]


Contenzioso tributario – la sospensione dell’atto impugnato può essere chiesta anche nei gradi di giudizio successivi al primo

18 Maggio 2016 - Andrea Ricciardi


La proposizione del ricorso tributario non sospende gli effetti giuridici dell'atto impugnato. Tuttavia, il ricorrente può chiedere alla Commissione tributaria competente, con un'apposita istanza, la sospensione dell'atto, se ritiene che dallo stesso gli possa derivare un danno grave e irreparabile. La richiesta motivata può essere contenuta nel ricorso o essere presentata con atto separato. In quest’ultimo caso, l'istanza va notificata alle altre parti e depositata, con la prova dell'avvenuta notificazione, presso la segreteria della Commissione tributaria. L'istanza di sospensione è decisa entro 180 giorni dalla data di presentazione della stessa. Se l'atto impugnato viene sospeso, la trattazione della controversia deve essere fissata non oltre 90 giorni dalla pronuncia. Se la Commissione concede la sospensione, gli effetti permangono fino alla data di pubblicazione della sentenza di primo grado. La sospensione può anche essere parziale e subordinata alla prestazione di idonea garanzia mediante cauzione o fideiussione bancaria o assicurativa. Dal primo gennaio [ ... leggi tutto » ]


Assistenza tecnica nel contenzioso tributario

16 Maggio 2016 - Giorgio Martini


Per le controversie di valore superiore a 3 mila euro è indispensabile l'assistenza di un difensore abilitato: per valore della lite si intende l'importo del tributo al netto degli interessi e delle eventuali sanzioni irrogate con l'atto impugnato. In caso di controversie relative esclusivamente alle irrogazioni di sanzioni, il valore è costituito dalla somma di queste. Il decreto legislativo 156/15 ha inserito tra i soggetti abilitati all'assistenza tecnica i dipendenti dei centri di assistenza fiscale (Caf) e delle relative società di servizi, limitatamente alle controversie dei propri assistiti originate da adempimenti per i quali il Caf ha prestato loro assistenza. Tuttavia, per esercitare la difesa tecnica essi devono essere in possesso congiuntamente del diploma di laurea magistrale in giurisprudenza o in economia ed equipollenti, o del diploma di ragioneria e della relativa abilitazione professionale. L'incarico ai difensori deve essere conferito con atto pubblico o con scrittura privata autenticata o anche [ ... leggi tutto » ]


Il costo del contributo unificato nel contenzioso tributario

16 Maggio 2016 - Giorgio Valli


Per la presentazione alle Commissioni tributarie di un ricorso principale e incidentale è dovuto il contributo unificato (che dal 7 luglio 2011 ha sostituito l'imposta di bollo). L'importo del contributo da versare varia a seconda del valore della lite. A tal fine, le parti hanno l'obbligo di dichiarare nelle conclusioni del ricorso il valore della controversia. Per le liti il cui valore non è determinabile, il contributo è fissato in 120 euro. Gli importi del contributo unificato Per valore della lite si intende l'importo del tributo al netto degli interessi e delle eventuali sanzioni irrogate con l'atto impugnato. Se la controversia riguarda solo l'irrogazione di sanzioni, il valore è costituito dalla somma delle stesse. Se nel ricorso manca la dichiarazione del valore della lite, il contributo è pari all'importo maggiore (1.500 euro), poiché il processo si presume di valore superiore a 200.000 euro. Il pagamento del contributo unificato può essere [ ... leggi tutto » ]