asta giudiziaria


Vendita coattiva dell’immobile – viziata da nullità se le regole cambiano a gioco ormai iniziato

19 Ottobre 2015 - Ludmilla Karadzic


Il termine per il versamento del saldo del prezzo da parte di chi si è già reso aggiudicatario del bene espropriato va reputato perentorio e non prorogabile, per il rispetto di quelle condizioni di forma, sostanza e tempo che devono non solo essere conoscibili e chiare fin dall'avvio di quello, ma soprattutto rimanere tali e restare ferme per tutto lo sviluppo successivo e fino all'emanazione del decreto di trasferimento del bene, onde evitare il mutamento delle regole a gioco ormai iniziato ed avviato. Solo in tal modo, infatti, sono mantenute l'uguaglianza e la parità delle condizioni iniziali tra tutti i potenziali partecipanti alla gara di aggiudicazione e, quindi, l'affidamento dei potenziali partecipanti relativamente alla trasparenza, alla coerenza ed all'immutabilità delle condizioni imposte dal giudice dell'esecuzione. Eventuali modifiche delle condizioni di gara intervenute dopo l'avvio potrebbero metterne a rischio regolarità ed esito dal momento che influirebbero sulle determinazioni di ciascun potenziale [ ... leggi tutto » ]


Procedimento illegittimo di espropriazione della casa – inutile opporsi dopo la vendita all’asta

12 Febbraio 2015 - Lilla De Angelis


Eventuali nullità degli atti esecutivi che hanno preceduto la vendita o l'assegnazione di un immobile pignorato non hanno effetto riguardo all'acquirente o all'assegnatario, salvo il caso di collusione con il creditore procedente (e gli altri creditori non sono in ogni caso tenuti a restituire quanto hanno percepito in virtù dell'esecuzione). Ciò comporta che il debitore debba attivarsi per far valere eventuali nullità procedimentali precedenti alla vendita, oltre che nel rispetto dei termini fissati dal codice di procedura civile, in ogni caso, prima che la vendita stessa abbia luogo. A vendita intervenuta, infatti, a salvaguardia della certezza dei rapporti, e per incoraggiare il ricorso allo strumento della esecuzione forzata come mezzo di chiusura per consentire al creditore il recupero del suo credito, il legislatore ha ritenuto di far prevalere gli interessi dell'aggiudicatario e del creditore. E ciò in nome della tutela del terzo di buona fede, e dell'affidamento incolpevole, che si [ ... leggi tutto » ]


Aste immobiliari » con la riforma della giustizia ecco quali sono i limiti all’incanto

19 Novembre 2014 - Andrea Ricciardi


Con la Riforma della Giustizia, grossi cambiamenti in materia di esecuzione forzata ed aste immobiliari: introdotti limiti per la vendita all'incanto. La riforma della giustizia ha riformato in profondità tutto il processo civile, introducendo molte rilevanti novità anche in tema di processo di esecuzione forzata e, più in particolare, di espropriazione forzata Come abbiamo accennato in un nostro precedente intervento la riforma ha previsto che, dopo una serie di ribassi di asta, se il prezzo battuto come base per l'esecuzione forzata dell'immobile si discosta troppo dall'effettivo valore di mercato, il giudice deve disporre la chiusura anticipata del processo esecutivo. Ma non solo: sono stati inseriti degli importanti limiti per le vendite all'incanto. E' stato disposto, infatti, che, quando il creditore procedente abbia pignorato dei diritti reali immobiliari (proprietà, usufrutto o nuda proprietà su terreni o edifici), il giudice deve, innanzi tutto, cercare di liquidare i beni attraverso una vendita senza [ ... leggi tutto » ]


Pignoramento immobiliare » casa all’asta invenduta per deprezzamento del valore del bene? fine della procedura esecutiva

14 Novembre 2014 - Andrea Ricciardi


Pignoramento immobiliare: l'articolo 164 bis che dispone l'infruttuosità dell'espropriazione forzata Novità dalla riforma della giustizia civile: dopo il pignoramento, l'immobile non viene venduto nonostante i continui ribassi? La procedura esecutiva si ferma. E' quasi impercettibile e quasi nessuno se ne è accorto, ma l'articolo esiste. Si tratta del 164 bis della legge 162/2014, la riforma della giustizia civile appunto, il quale dispone chiaramente che quando risulta che non è più possibile conseguire un ragionevole soddisfacimento delle pretese dei creditori, anche tenuto conto dei costi necessari per la prosecuzione della procedura, delle probabilità di liquidazione del bene e del presumibile valore di realizzo, è disposta la chiusura anticipata del processo esecutivo. In parole povere, il creditore resta insoddisfatto e il processo esecutivo si estingue per eccessi di ribasso che comportano un deprezzamento del valore del bene. Questa è una novità di tutto rilievo che rischia di far chiudere definitivamente migliaia di [ ... leggi tutto » ]


Il debitore non può invocare l’illegittimità della procedura espropriativa dopo la vendita del bene

13 Settembre 2014 - Annapaola Ferri


Per far valere eventuali nullità della procedura di espropriazione del bene, il debitore deve attivarsi prima che la vendita stessa abbia luogo. La legge, infatti, una volta che le vendita sia stata effettuata, privilegia l'interesse alla stabilità dell'acquisto da parte dell'aggiudicatario in buona fede, sacrificando quello del debitore; anche al fine di non scoraggiare le vendite in sede esecutiva, per la funzione che rivestono nel supporto al recupero dei crediti. Va, inoltre, considerato che, nella vendita coattiva, il potenziale acquirente si affida all'ufficio giudiziario che sovrintende alle procedure, ed ha ragione di attendersi che esso svolga tutti i controlli di legittimità necessari. In tale contesto, si può addirittura affermare che l'accertamento, in data successiva a quella di vendita all'asta, dell'inesistenza di un titolo idoneo a giustificare l'esercizio dell'azione esecutiva, non fa venir meno l'acquisto dell'immobile pignorato da parte del terzo, salvo che sia dimostrata la collusione di quest'ultimo con il [ ... leggi tutto » ]