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Danno da circolazione stradale – criteri di risarcibilità delle spese legali

5 Giugno 2015 - Giuseppe Pennuto


Nella speciale procedura per il risarcimento del danno da circolazione stradale, il danneggiato ha facoltà, in ragione del suo diritto di difesa, costituzionalmente garantito, di farsi assistere da un legale di fiducia e, in ipotesi di composizione bonaria della vertenza, di farsi riconoscere il rimborso delle relative spese legali. Se invece la pretesa risarcitoria sfocia in un giudizio nel quale il richiedente sia vittorioso, le spese legali sostenute nella fase precedente all'instaurazione del giudizio divengono una componente del danno da liquidare e, come tali devono essere chieste e liquidate sotto forma di spese vive o spese giudiziali. In pratica, i compensi corrisposti dal danneggiato al proprio avvocato (o ad un perito diverso da quello medico legale) per l'attività stragiudiziale devono poter formare oggetto di domanda di risarcimento nei confronti dell'altra parte a titolo di danno emergente, quando siano state necessarie e giustificate. Infatti, in tema di danni consistiti in spese [ ... leggi tutto » ]


Contenzioso giudiziale fra avvocato e cliente – decorrenza degli interessi moratori per la parcella contestata

5 Giugno 2015 - Loredana Pavolini


In tema di liquidazione di diritti ed onorari di avvocato e procuratore a carico del cliente, la disposizione comune alle tre tariffe forensi (civile, penale e stragiudiziale) prevede che gli interessi di mora decorrano dal terzo mese successivo all'invio della parcella. Tuttavia quando insorge controversia tra l'avvocato ed il cliente circa il compenso per prestazioni professionali, il debitore non può essere ritenuto in mora prima della liquidazione del debito, che avviene con l'ordinanza che conclude il procedimento e nei limiti di quanto liquidato dal giudice. E' da tale data, e non da prima, che va riportata la decorrenza degli interessi. Questo perché il credito dell'avvocato per onorari professionali è credito di valuta e non di valore, avendo ad oggetto una somma di denaro. Ne consegue che la sopravvenuta svalutazione monetaria non consente una rivalutazione d'ufficio di esso, occorrendo una domanda del creditore di riconoscimento del maggior danno ed il soddisfacimento [ ... leggi tutto » ]


Giudice competente per il recupero giudiziale degli onorari dovuti all’avvocato

5 Giugno 2015 - Loredana Pavolini


Secondo il codice di procedura civile, per l'ingiunzione finalizzata al rimborso dei crediti è competente il giudice di pace o, in composizione monocratica, il tribunale che sarebbe competente per la domanda proposta in via ordinaria. Se il credito riguarda onorari per prestazioni giudiziali o stragiudiziali o rimborso di spese fatte da avvocati, procuratori, cancellieri, ufficiali giudiziari è competente anche l'ufficio giudiziario che ha deciso la causa alla quale il credito si riferisce. In più, gli avvocati o i notai possono proporre domanda di ingiunzione contro i propri clienti anche al giudice competente per valore del luogo ove ha sede il consiglio dell'ordine al quale sono iscritti o il consiglio notarile dal quale dipendono. Il consiglio dell'ordine, in relazione al quale si determina il giudice competente, va identificato in quello al quale il legale è iscritto attualmente, cioè con riferimento al momento della proposizione del ricorso. La norma è evidentemente finalizzata [ ... leggi tutto » ]


Contenzioso giudiziale fra avvocato e cliente – gli interessi per ritardato pagamento decorrono dalla data di liquidazione della parcella operata dal giudice

4 Dicembre 2014 - Annapaola Ferri


In ordine agli interessi per ritardato pagamento di una parcella, occorre rifarsi essenzialmente alla normativa del codice civile. Perché sia configurabile un colpevole ritardo nel pagamento del debito occorre che sussista una sufficiente certezza del suo importo: con la conseguenza che, qualora la determinazione del credito venga affidata al giudice, solo dalla liquidazione operata da questi può aversi un valido atto di costituzione in mora. In particolare, poi, quando insorge controversia tra l'avvocato ed il cliente circa il compenso per prestazioni professionali, il debitore non può essere ritenuto in mora prima della liquidazione del debito, che avviene con l'ordinanza che conclude il procedimento. Dunque è a quella data. e nei limiti di quanto liquidato dal giudice, che va rapportata la decorrenza degli interessi. Così ha stabilito la Corte di cassazione nell'ordinanza 22678/14. [ ... leggi tutto » ]


Spese legali di precetto a carico del debitore – il giudice deve verificarne la congruità

4 Dicembre 2014 - Ludmilla Karadzic


Il giudice dell'esecuzione ha il potere/dovere di verificare l'idoneità del titolo e la correttezza della quantificazione del credito operata dal creditore nel precetto. Il fatto che il debitore abbia il potere di contestare l'ammontare del credito azionato nei suoi confronti, non significa che, ove non lo faccia, il giudice dell'esecuzione debba limitarsi ad assumere il credito esposto dalla parte istante nel precetto, o nella istanza di assegnazione, senza poter verificare la corrispondenza della sua liquidazione al titolo esecutivo e la correttezza della quantificazione delle spese di precetto. Il giudice di merito, in presenza di una nota specifica relativa alle competenze professionali, è legittimato a eliminare o ridurre le voci a suo giudizio non dovute o dovute in misura inferiore, purché motivi adeguatamente la decisione adottata. Questa la pronuncia dei giudici di legittimità nell'ordinanza 24367/14 della Corte di cassazione. [ ... leggi tutto » ]