assegni e cambiali


Condominio: assegno non pagato » a chi deve essere elevato il protesto?

2 Settembre 2014 - Stefano Iambrenghi


In caso di mancato pagamento di un assegno del condominio, a chi va elevato il protesto: all'amministratore condominiale, al condominio in se per se o ai singoli inquilini? Chiariamo la questione. Come chiarito in nostri precedenti interventi, la riforma del condominio ha obbligato l'amministratore condominiale a far transitare tutte le somme, incassate e spese, in un conto corrente unico intestato al condominio. Ma cosa avviene e se un assegno emesso dallo stesso amministratore non viene pagato? In questi casi, la normativa vigente dispone che nell'elenco dei protesti deve indicarsi, in caso di persona fisica, il nome e il domicilio del soggetto destinatario del protesto mentre, in caso di persona giuridica, la denominazione e la sede. Pertanto, il problema va risolto andando a guardare la firma apposta sopra l'assegno. Le opzioni sono due: l'amministratore ha firmato l'assegno apponendo il timbro del condominio l'amministratore ha firmato l'assegno senza apporre il timbro condominiale [ ... leggi tutto » ]


Pagamento in ritardo di cambiale

27 Agosto 2014 - Simone di Saintjust


Lei non è iscritta, in relazione alla cambiale insoluta, "all'albo dei cattivi pagatori", ma al registro telematico dei protesti. Per poter cancellare il protesto è necessario innanzitutto pagare la cambiale al creditore, compresi interessi e spese maturate, e successivamente presentare istanza di cancellazione del protesto alla CCIAA competente o direttamente alla cancelleria del Tribunale. Il problema è che l'istanza di cancellazione del protesto prevede la presentazione del titolo in originale, unitamente alle altre formalità, quindi lo smarrimento del titolo da parte del prenditore complica notevolmente la faccenda. Fortunatamente, una sentenza della Corte Costituzionale del 2005 sembra dare ragione al debitore che voglia cancellare il protesto anche in assenza del titolo in originale, ma credo che sarà opportuno, in questo caso, che Vi facciate assistere da un legale. In alternativa, il protesto viene cancellato d'ufficio decorsi 5 anni dalla levata. [ ... leggi tutto » ]


Cambiali da non firmare per evitare protesto dopo finanziamento

24 Agosto 2014 - Annapaola Ferri


Finanziamento e firma cambiali Sono stato contattato da Creditech per il recupero di circa 2350 euro per i quali Compass mi ha notificato a dicembre la decadenza del beneficio del termine. Io vorrei pian piano saldare quanto dovuto, ma come unica possibilità di farlo, Creditech mi ha proposto la cambializzazione del debito residuo. Ho letto su questo sito di evitare di firmare cambiali, ma non mi danno alternative. Che fare ? Sono intestatario di una automobile, ho finalmente un lavoro regolare che mi permette da ora in poi di pagare un pò alla volta quel debito e sono anche intestario di un conto corrente bancario. Le cambiali protestate costituiscono titolo esecutivo Deve essere consapevole che firmando le cambiali, la prima che sgarra va in protesto e costituisce titolo esecutivo. Quindi può anche firmarle, ma solo se ritiene l'accordo vantaggioso e soprattutto se l'importo delle rate è sicuramente sostenibile per la [ ... leggi tutto » ]


Falsificazione di assegni postali rilevabile ad occhio nudo – per il pagamento è responsabile poste italiane anche se il cliente omette la denuncia tempestiva

4 Luglio 2014 - Ornella De Bellis


In ipotesi di pagamento di assegni postali a firma apocrifa, Poste Italiane è da ritenersi responsabile quando l'alterazione del titolo sia rilevabile ad occhio nudo, in base alle conoscenze del soggetto professionale di diligenza media, che non possiede, al momento della presentazione del titolo, particolari attrezzature strumentali o chimiche per rilevare la falsificazione, né è tenuto a mostrare le qualità di un esperto grafologo. Inoltre, se la falsità dell'assegno postale è visibilmente rilevabile dal confronto tra la firma apposta sui titoli e quella depositata dal cliente all'apertura del conto corrente, l'eventuale omessa denuncia tempestiva del furto del libretto degli assegni postali da parte del cliente è assorbita dalla negligenza di Poste Italiane. Così si sono espressi i giudici di legittimità con la sentenza numero 15145/14. [ ... leggi tutto » ]


Il beneficiario di assegni bancari non è necessariamente un debitore

10 Maggio 2014 - Ludmilla Karadzic


Il sedicente creditore che pretenda la restituzione di somme date in prestito è tenuto a provare gli elementi costitutivi della domanda e, quindi, non solo la consegna, ma anche il titolo della stessa, da cui derivi l'obbligo della vantata restituzione. Infatti, l'esistenza di un contratto di prestito non può essere desunta dalla mera consegna di assegni bancari o di somme in denaro che, ben potendo avvenire per svariate ragioni, non vale di per sé a fondare una richiesta di restituzione. In altre parole, quando un soggetto ammette di aver ricevuto una somma di denaro, negando, tuttavia, che ciò sia avvenuto a titolo di prestito, resta fermo, a carico del presunto creditore, l'onere di dimostrare che la consegna del denaro è avvenuta in base ad un titolo che ne imponga la restituzione. Tanto più che che per le donazioni di modico valore, aventi ad oggetto beni mobili, è sufficiente la consegna [ ... leggi tutto » ]