affitti e locazioni - sfratto per morosità e termine di grazia


Da gennaio 2020 se l’inquilino non paga l’affitto è più semplice la procedura per evitare che il canone di locazione non percepito contribuisca a formare reddito imponibile

28 Dicembre 2019 - Piero Ciottoli


Di solito, i redditi fondiari concorrono, indipendentemente dalla percezione, a formare il reddito complessivo dei soggetti che possiedono gli immobili a titolo di proprietà, enfiteusi, usufrutto o altro diritto reale. La nuova formulazione dell'articolo 26 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR - DPR 917/1986), tuttavia, prevede che i redditi derivanti da contratti di locazione di immobili ad uso abitativo, se non percepiti, non concorrono a formare il reddito, purché la mancata percezione sia comprovata dall'intimazione di sfratto per morosità o dall'ingiunzione di pagamento. Per le imposte versate sui canoni venuti a scadenza e non percepiti come da accertamento avvenuto nell'ambito del procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità è riconosciuto un credito di imposta di pari ammontare. Le nuove disposizioni hanno effetto per i contratti stipulati a decorrere dal primo gennaio 2020. Per i contratti stipulati prima del gennaio 2020, resta fermo, per le imposte versate sui [ ... leggi tutto » ]


Nullità relativa e simulazione del contratto di locazione ad uso abitativo

24 Settembre 2015 - Roberto Petrella


Nullità relativa del contratto di locazione ad uso abitativo La norma di riferimento per i contratti di locazione è l'articolo 13 della legge 431/1998 che sancisce essere nulla ogni pattuizione volta a determinare un importo del canone di locazione superiore a quello risultante dal contratto scritto e registrato. Nei casi di nullità per pattuizione finalizzata a determinare un importo del canone di locazione superiore a quello risultante dal contratto scritto e registrato il conduttore, con azione proponibile nel termine di sei mesi dalla riconsegna dell'immobile locato, può chiedere la restituzione delle somme corrisposte in misura superiore al canone risultante dal contratto scritto e registrato. E' poi intervenuta, a partire dal gennaio 2005, la legge 311/2004 (legge finanziaria 2005) secondo cui i contratti di locazione, o che comunque costituiscono diritti relativi di godimento, di unità immobiliari ovvero di loro porzioni, comunque stipulati, sono nulli se, ricorrendone i presupposti (e per i [ ... leggi tutto » ]


Evitare lo sfratto? » ecco due espedienti: il termine di grazia e la morosità incolpevole

31 Gennaio 2014 - Stefano Iambrenghi


Evitare lo sfratto? » Ecco due espedienti: Il termine di grazia e la morosità incolpevole Avete preso una casa in affitto e, a causa di momentanea indisponibilità economica, non riuscite a pagare il contributo mensile al padrone dell'immobile? Ecco alcuni espedienti per poter evitare, o almeno ritardare, lo sfratto. Come sappiamo, lo sfratto per morosità è il provvedimento attraverso il quale il Giudice impone al conduttore (inquilino) di rilasciare e riconsegnare l'appartamento, in seguito al mancato pagamento del canone di affitto. Ritardare lo sfratto con il termine di grazia L'inquilino che non abbia pagato i canoni di locazione ha diritto di adempiere al proprio debito anche dopo che il padrone di casa gli abbia intentato l'azione giudiziale, ovvero la cosiddetta intimazione di sfratto per morosità. Il conduttore, infatti, può sempre versare i canoni scaduti, e quelli correnti, anche in udienza, senza che il locatore possa opporsi. All'udienza fissata per la [ ... leggi tutto » ]