accertamento fiscale


Difetto di motivazione nella cartella esattoriale originata da crediti di natura tributaria e non preceduta da un avviso di accertamento

11 Marzo 2016 - Paolo Rastelli


In tema di riscossione coattiva mediante iscrizione a ruolo di entrate di natura non tributaria, qualora il debitore abbia impugnato la cartella esattoriale, emessa dall'Agente della riscossione, per motivi che attengono a vizi della cartella medesima, compreso il vizio di motivazione, l'impugnazione deve essere rivolta nei confronti dell'Agente della riscossione, il quale ove assuma che il vizio sia imputabile all'ente impositore può estendere il giudizio a quest’ultimo. La cartella esattoriale che non segua uno specifico atto impositivo già notificato al contribuente, ma costituisca il primo ed unico atto con il quale l'ente impositore esercita la pretesa tributaria, deve essere motivata alla stregua di un atto propriamente impositivo, e contenere, quindi, gli elementi indispensabili per consentire al contribuente di effettuare il necessario controllo sulla correttezza dell'imposizione. Tale motivazione può essere assolta per relatione ad altro atto che costituisca il presupposto dell'imposizione, del quale, tuttavia, debbono comunque essere specificamente indicati gli estremi, [ ... leggi tutto » ]


Sempre scusabile l’errore indotto nel destinatario che impugna l’atto trasmessogli dalla pubblica amministrazione seguendo le istruzioni (errate) in esso contenute

19 Gennaio 2016 - Paolo Rastelli


La clausola d'impugnazione, obbligatoriamente inserita in un accertamento fiscale o in una cartella esattoriale per la riscossione di sanzioni amministrative, produce l'effetto di far gravare interamente sull'autorità amministrativa le conseguenze del rischio di errore delle informazioni in essa contenute, attuandosi in tal modo la tutela dell'affidamento del destinatario nella Pubblica Amministrazione. Ne consegue che l'adesione del destinatario anche ad una sola delle informazioni contenute nella clausola in questione (ad esempio, l'indicazione del termine di impugnazione, divenuta erronea per effetto di modifiche di legge) è sufficiente a giustificare la rimessione in termini ai fini dell'impugnazione, anche quando il destinatario sia riuscito autonomamente a rettificare l'errore incidente su altre informazioni (ad esempio, quelle riguardanti l'organo giurisdizionale e le modalità dell'impugnazione. I richiamati principi di tutela dell'affidamento incolpevole devono trovare applicazione anche in ambito di opposizione avverso preavviso di fermo amministrativo disposto a seguito di omesso pagamento di cartelle esattoriali per crediti previdenziali. [ ... leggi tutto » ]


Sottoscrizione dell’avviso di accertamento da parte del capo ufficio e nullità della delega in bianco

28 Dicembre 2015 - Stefano Iambrenghi


Gli accertamenti in rettifica e gli accertamenti d'ufficio sono portati a conoscenza dei contribuenti mediante la notifica di avvisi sottoscritti dal capo dell'ufficio o da altro impiegato della carriera direttiva da lui delegato. In relazione all'esigenza di garantire il buon andamento e la continuità dell'azione amministrativa, i dirigenti delle Agenzie fiscali, per esigenze di funzionalità operativa, possono delegare, previa procedura selettiva con criteri oggettivi e trasparenti, a funzionari della terza area, con un'esperienza professionale di almeno cinque anni nell'area stessa, le funzioni relative agli uffici di cui hanno assunto la direzione interinale e i connessi poteri di adozione di atti, tenendo conto della specificità della preparazIone, dell'esperienza professionale e delle capacità richieste a seconda delle diverse tipologie di compiti, nonchè della complessità gestionale e della rilevanza funzionale e organizzativa degli uffici interessati, per una durata non eccedente l'espletamento dei concorsi. Va, in proposito, osservato come non appaia decisiva la modalità [ ... leggi tutto » ]


Quando può essere eccepita la nullità dell’avviso di accertamento privo di sottoscrizione o di motivazione

28 Dicembre 2015 - Ludmilla Karadzic


La nullità dell'avviso di accertamento privo di sottoscrizione, o privo delle indicazioni e della motivazione, o ad al quale non risulti allegata la documentazione non anteriormente conosciuta dal contribuente, deve essere tempestivamente fatto valere dal contribuente mediante impugnazione da proporsi, con ricorso, entro i termini previsti dalla legge. In difetto di tempestiva impugnazione dell'atto impositivo affetto da nullità, tale vizio non può comunque essere fatto valere per la prima volta dal contribuente con la impugnazione dell'atto consequenziale, ne può essere rilevato di ufficio dal Giudice tributario. In tal senso si sono espressi i giudici della Corte di cassazione con la sentenza 22803/15. [ ... leggi tutto » ]


Nell’avviso di accertamento il fisco deve indicare gli elementi istruttori di cui si è avvalso per quantificare la pretesa tributaria

22 Dicembre 2015 - Lilla De Angelis


L'obbligo di motivazione degli atti tributari può essere adempiuto anche mediante il riferimento ad elementi di fatto risultanti da altri atti o documenti istruttori, a condizione che questi ultimi siano allegati all'avviso di accertamento notificato ovvero che lo stesso ne riproduca il contenuto essenziale, per tale dovendosi intendere l'insieme di quelle parti (oggetto, contenuto e destinatari) dell'atto o dei documento che risultino necessarie e sufficienti per sostenere il contenuto del provvedimento adottato, e la cui indicazione consente al contribuente (ed al giudice in sede di eventuale sindacato giurisdizionale) di individuare gli elementi della motivazione del provvedimento. In applicazione dei principio, ad esempio, la Suprema Corte ha ritenuto correttamente motivato l'atto con cui l'Ufficio tributario aveva rettificato, ai fini dell'imposta di registro, il valore di un immobile dichiarato in un contratto di compravendita, richiamando in comparazione un altro atto di cessione di bene, ritenuto della stessa natura, senza allegarlo integralmente, ma [ ... leggi tutto » ]