Sanatoria extracomunitari 2012 – la procedura per ottenerla, la documentazione necessaria e come si dimostra la presenza in Italia

Dal 15 settembre 2012 gli stranieri extracomunitari che lavorano "in nero" potranno chiedere la regolarizzazione attraverso la sanatoria.

La sanatoria

In attuazione della Direttiva europea numero 52/2009, il Decreto Legislativo 16 luglio 2012, numero 109 ha previsto la possibilità per i datori di lavoro, che impieghino da almeno tre mesi lavoratori stranieri "in nero", di chiedere la regolarizzazione del rapporto di lavoro, senza sanzioni.

Chi può essere regolarizzato

Possono beneficiare della sanatoria  gli stranieri extracomunitari presenti in Italia e irregolarmente impiegati, qualunque sia il tipo di lavoro svolto (a differenza della precedente "sanatoria" del 2009, che riguardava solo i rapporti di lavoro domestico - colf - o di assistenza alla persona - badanti).

Possono essere regolarizzati, tuttavia, solo i rapporti di lavoro a tempo pieno, ad eccezione del settore del lavoro domestico e di assistenza alla persona dove è possibile regolarizzare anche rapporti di lavoro a tempo ridotto, purché non inferiore alle 20 ore settimanali.

La sanatoria riguarda sia gli stranieri clandestini sia gli stranieri muniti di valido titolo di soggiorno.

L'importante è che tali stranieri:

  • siano impiegati almeno dal 9 maggio 2012 (ossia tre mesi dall'entrata in vigore del Decreto Legislativo numero 109/2012,  avvenuta in data 9 agosto 2012);
  • siano presenti in Italia (con o senza titolo di soggiorno) almeno dal 31 dicembre 2011.

Stranieri esclusi

La regolarizzazione è esclusa per gli stranieri che:

  • risultano espulsi per motivi di ordine pubblico o di sicurezza (articolo 13, comma 1 e 2 lettera c) del Decreto legislativo numero 286/1998) o per motivi di prevenzione del terrorismo;
  • risultano segnalati anche a livello internazionale come non ammissibile in Italia;
  • a prescindere da un provvedimento di espulsione, sono comunque considerati una minaccia per l'ordine pubblico o la sicurezza dello Stato italiano o di altro Stato dell'area Schengen.
  • risultano condannati (anche con sentenza non definitiva o patteggiata ai sensi dell'articolo 444 del Codice di procedura penale),  per uno dei reati per i quali l'articolo 380 del Codice di procedura penale  prevede l'arresto obbligatorio in fragranza.

Si evidenzia che è possibile regolarizzare gli stranieri colpiti da un provvedimento di espulsione per violazione delle norme sull'ingresso ed il soggiorno.

Sanatoria extracomunitari 2012 - I termini per la presentazione della domanda

La domanda di sanatoria può essere presentata dal 15 settembre al 15 ottobre 2012.

Chi presenta la domanda di sanatoria

Spetta al datore di lavoro presentare la domanda di sanatoria.

I datori di lavoro legittimati a presentare la domanda devono essere:

  • italiani;
  • comunitari;
  • extracomunitari in possesso del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.

Non possono accedere alla sanatoria:

  • i datori di lavoro condannati (anche con sentenza non definitiva o patteggiata ai sensi dell'articolo 444 del codice di procedura penale),  negli ultimi cinque anni per reati connessi all'occupazione illegale di stranieri (articolo 22, comma 12 del Decreto Legislativo numero 286/1998),  all'intermediazione illecita ed allo sfruttamento lavorativo (articolo 603 bis del Codice penale), al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina o allo sfruttamento della prostituzione o di minori da impiegare in attività illecite.;
  • i datori di lavoro che hanno avviato in passato procedure di emersione o che hanno fatto richiesta di assunzione dall'estero di cittadini stranieri senza successivamente procedere alla sottoscrizione del contratto di soggiorno o alla successiva assunzione del lavoratore straniero (salvo cause di forza maggiore non imputabili al datore di lavoro).

I documenti necessari per la sanatoria extracomunitari 2012

Il datore di lavoro deve versare, con le modalità che verranno previste dal successivo  decreto interministeriale, un contributo forfettario di 1.000 euro per ciascun lavoratore regolarizzato.

A tale somma dovrà aggiungersi quella necessaria per regolarizzare le somme dovute dal datore di lavoro a titolo retributivo, contributivo e fiscale pari ad almeno sei mesi.

Nel caso di rapporti di lavoro instaurati da più di sei mesi  dovranno essere regolarizzate le somme dovute per l’intero periodo.

Il datore di lavoro dovrà inoltre dimostrare un reddito minimo secondo i parametri che saranno fissati dal decreto interministeriale.

Da parte sua, il lavoratore dovrà esibire, quando verrà convocato dallo Sportello Unico per l'immigrazione, la documentazione proveniente da organismi pubblici da cui risulti la sua presenza ininterrotta in Italia almeno dalla data del 31 dicembre 2011.

Sanatoria extracomunitari 2012 - Convocazione e stipula del contratto di soggiorno

Lo Sportello Unico per l'immigrazione verifica l'ammissibilità della domanda e acquisisce il parere della questura sull'insussistenza di motivi ostativi all'accesso alle procedure ovvero al rilascio del permesso di soggiorno, nonché il parere della competente direzione territoriale del lavoro in ordine alla capacità economica del datore di lavoro e alla congruità delle condizioni di lavoro applicate.

Dopo tali verifiche, convoca le parti per la stipula del contratto di soggiorno e per la presentazione della richiesta del permesso di soggiorno per lavoro subordinato.

Contestualmente alla stipula del contratto di soggiorno, il datore di lavoro deve effettuare la comunicazione obbligatoria di assunzione al Centro per l'Impiego ovvero, in caso di rapporto di lavoro domestico, all'INPS.  Restano ferme le disposizioni relative agli oneri a carico del richiedente il permesso di soggiorno.

All'atto della convocazione presso lo Sportello Unico verrà chiesto al datore di lavoro di  esibire l'attestazione di avvenuto pagamento del contributo forfetario di 1.000 euro e della regolarizzazione delle somme dovute a titolo contributivo, retributivo e fiscale.

La sussistenza di meri errori materiali non costituisce di per sé causa di inammissibilità della dichiarazione per la sanatoria.

La mancata presentazione delle parti senza giustificato motivo comporta l'archiviazione del procedimento.

Sospensione dei procedimenti penali e amministrativi

Dal 9 agosto 2012 e fino alla conclusione del procedimento di sanatoria  resteranno sospesi i procedimenti penali e amministrativi relativi alla violazione della normativa sul lavoro (ad esclusione di quelli relativi alla violazione delle disposizioni sull'immigrazione clandestina di cui all'articolo 12 del Decreto Legislativo numero 286/1998).

Tale sospensione cessa nel caso in cui la dichiarazione per la sanatoria non venga presentata nei termini previsti, ovvero archiviata o rigettata.

In attesa della definizione della sanatoria  lo straniero non può essere espulso, ad eccezione dei casi di espulsione per motivi di ordine pubblico o di sicurezza (articolo 13, comma 1 e 2 lettera c, del Decreto Legislativo numero 286/1998) o per motivi di prevenzione del terrorismo.

Sanatoria extracomunitari 2012 - Come si dimostra la presenza in Italia

Per ottenere la sanatoria ai sensi del Decreto Legislativo numero 109/2012, lo straniero deve dimostrare di essere presente in Italia (in modo regolare o clandestino) almeno dal 31 dicembre 2011.

Nel caso in cui lo straniero sia munito di valido titolo di soggiorno, la dimostrazione del requisito è molto semplice, essendo sufficiente il visto di ingresso sul passaporto.

Ma come si può dimostrare la presenza in Italia nel caso in cui lo straniero sia entrato clandestinamente nel territorio nazionale?

Il Decreto Legislativo numero 109/2012, infatti, prevede che tale prova deve necessariamente provenire da "organismi pubblici".

Non sono quindi sufficienti: le autocertificazioni, le ricevute rilasciate in occasione dell'invio di denaro all'estero mediante i money transfer, le fatture commerciali, e quant'altro non sia proveniente appunto da "organismi pubblici".

Potrebbe invece essere utile, ad esempio, un certificato medico, rilasciato presso una struttura pubblica.

di Antonella Pedone

Per fare una domanda sulla regolarizzazione attraverso la sanatoria 2012 per extracomunitari e/o fruire di un servizio di assistenza, clicca qui.

24 Agosto 2012 · Antonella Pedone


Commenti e domande

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2 risposte a “Sanatoria extracomunitari 2012 – la procedura per ottenerla, la documentazione necessaria e come si dimostra la presenza in Italia”

  1. Ludmilla Karadzic ha detto:

    Sanatoria stranieri 2012 – ultimo giro, ultima corsa

    Scade il 31 gennaio p.v. il termine per la regolarizzazione dei lavoratori stranieri: proprio il 17 gennaio.l’Inps ha diffuso la circolare (numero 10) con cui ha ricordato che chi ha versato il contributo forfettario di mille euro, ma non ha ancora inviato la domanda telematica, può farlo fino al 31 gennaio.Ricordiamo che l’avvenuto pagamento del contributo rende esplicita la volontà di procedere alla regolarizzazione del cittadino extracomunitario.

    Già, lo scorso dicembre, il Ministero degli interni aveva esteso i termini per la presentazione della domanda di sanatoria. La riapertura dei termini era tuttavia riservata a coloro che già avevano effettuato il pagamento del contributo forfettario entro il 15 ottobre 2012.

    E’ bene evidenziare che Il datore di lavoro che abbia dato inizio alla procedura di emersione è obbligato, comunque, a portarla a termine. Il contratto di lavoro, infatti, potrà essere sciolto solo dopo la concessione del permesso di soggiorno. A meno che non intervengano cause di forza maggiore, come la morte del datore di lavoro o del lavoratore o altre impossibilità oggettive, che devono essere documentate, di proseguire il rapporto.

    In tale circostanza, il datore di lavoro deve darne tempestiva comunicazione allo sportello unico per l’immigrazione e all’Inps.

  2. Loredana Pavolini ha detto:

    Una sanatoria, più per regolarizzare i datori di lavoro italiani che non i lavoratori stranieri privi di permesso di soggiorno. Secondo le stime di industriali e sindacati potrebbe interessare circa 360mila stranieri oggi in nero: solo qualche anno fa avrebbe scatenato uno scontro furioso, ma oggi, in piena era Monti, quasi non se ne parla. Eppure è la prima dal 2009, e quella volta il governo Berlusconi-Bossi scelse di aprirla soltanto a colf e badanti. Questa “edizione”, invece, è per lavoratori di ogni settore, a patto che siano impiegati a tempo pieno (per colf e badanti basta un part time, ma da un unico datore di lavoro).

    Quella che sarà aperta dal 15 settembre al 15 ottobre è in effetti una sanatoria molto montiana. Innanzitutto perché porterà parecchio denaro alle casse pubbliche. I datori di lavoro che impiegano manodopera extracomunitaria in nero devono sborsare mille euro per ciascun lavoratore che vogliono regolarizzare, solo per poter presentare la domanda. E poi almeno sei mesi di contributi previdenziali. Dato che la sanatoria si rivolge per lo più a lavoratori full time, si parla di cifre che per l’industria e l’edilizia possono arrivare a 14mila euro. Neanche un euro sarà restituito in caso di richieste respinte. Sono inclusi gli imprenditori stranieri, se in possesso di permesso Ce per soggiornanti di lungo periodo.

    Di sapore montiano anche l’origine del provvedimento, adottato con un decreto del 16 luglio in seguito all’entrata in vigore di una direttiva europea, la 52 del 2009, che contiene norme severe contro chi impiega o sfrutta il lavoro di immigrati stranieri irregolari. Da qui la scelta del governo di concedere agli imprenditori allergici ai contratti scritti una chance di mettersi in regola prima di incorrere nel rigore delle nuove leggi. Insomma, un’opportunità per gli immigrati, ma soprattutto un modo per fare emergere almeno una piccola quota della vasta economia sommersa italiana, che sottrae risorse al fisco e alla previdenza. Da notare che, secondo il decreto, la sola presentazione della domanda basta a cancellare ogni illecito, amministrativo e penale, anche se poi la pratica non dovesse andare a buon fine.

    Tutti contenti, allora? Non proprio. Perché sulla carta tutti i costi – la domanda e il versamento dei contributi – gravano sulle tasche dei datori di lavoro. Ma ci saranno davvero così tanti imprenditori disposti a sborsare diverse migliaia di euro per mettere in regola i propri dipendenti, per di più in tempi di crisi nera? Il timore già espresso dalle associazioni impegnate sui diritti dei migranti è che alla fine a metter mano al portafoglio saranno i lavoratori stranieri, con ben poche possibilità di controllo. Non solo. L’esperienza delle sanatorie passate insegna l’esistenza di un diffuso mercato illegale delle regolarizzazioni: l’immigrato consegna qualche migliaio di euro a personaggi disposti a presentare la domanda anche in mancanza dei requisiti, e spesso i soldi spariscono senza che arrivi l’agognato permesso di soggiorno. Non a caso il Naga di Milano, storica associazione che ai migranti offre molti servizi gratuiti, compresa l’assistenza medica, apre la sua pagina web sull’argomento con un avvertimento in grande evidenza: “Sanatoria sì, truffa no”.

    Per capire l’esatto funzionamento della sanatoria montiana bisogna aspettare la pubblicazione degli ultimi decreti attuativi. Ma già emergono punti delicati. Lo straniero deve dimostrare di trovarsi in Italia ininterrottamente almeno dal 31 dicembre 2011 presentando un qualunque documento emesso da “un organismo pubblico”. Non è semplice e spalanca le porte al paradosso. Per molti il biglietto d’ingresso per la regolarità potrà essere una multa, una denuncia penale, una condanna per reati minori, persino un provvedimento di espulsione. Che infatti non costituisce un ostacolo alla presentazione della domanda, se è stato emesso solo per ingresso o soggiorno illegale senza aggravanti di ordine pubblico o terrorismo.

    di Lorenzo Galeazzi e Mario Portanova da Il Fatto Quotidiano

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