Agenzia delle Entrate » Arriva lo spesometro: ma c’è una probabile proroga

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Agenzia delle Entrate » Arriva lo spesometro: ma c'è una probabile proroga

Manca davvero poco alla scadenza di presentazione dello spesometro, fissata per il 10 aprile 2014.

Ma che cos'è, sostanzialmente, lo spesometro? In linea generale, lo spesometro ha lo scopo di controllare i pagamenti che superano una certa soglia.

Tutti i soggetti con partita Iva (imprese, professionisti, esercizi commerciali) sono obbligati a comunicare via internet, all'Agenzia delle Entrate, qualsiasi incasso di importo pari o superiore a 3.

000 euro (al netto dell'Iva) che viene fatturato.

Per le operazioni senza obbligo di emissione della fattura (generalmente giustificate da scontrino o ricevuta fiscale) il limite è di 3.600 euro (Iva compresa): tale tetto massimo è valido anche per le operazioni effettuate all'estero con carte di credito, di debito e prepagate.

In questo caso sono gli stessi gestori del pagamento elettronico a fornire all'agenzia delle Entrate tutti i dettagli sui movimenti effettuati.

Lo spesometro

Sta per cominciare una vera e propria rivoluzione in tema di lotta all'evasione fiscale.

L’agenzia delle Entrate, infatti, è ormai pronta, con lo strumento dello spesometro, a passare al setaccio tutte le principali spese dei contribuenti per il 2013, e non solo quelle di lusso.

Tra il 10 e il 22 aprile 2014, chiunque abbia venduto beni o servizi ai cittadini italiani, pertanto imprese, professionisti, commercianti e artigiani, dovrà comunicare al Fisco le cessioni effettuate in favore di privati per importi pari o superiori a 3.600 euro.

I dati saranno poi usati per accertare con il redditometro chi ha speso più di quanto ha dichiarato.

Successivamente, entro il 30 aprile 2014, gli operatori finanziari dovranno segnalare gli acquisti sopra i 3.600 euro pagati con bancomat o carta di credito.

Nello spesometro rientrano, dunque, non solo le spese di lusso, ma anche acquisti come auto, viaggi, arredamenti ed elettrodomestici.

Tutto quello che supera la soglia dei 3.600 euro, quindi, va comunicato insieme al codice fiscale di chi ha effettuato l'acquisto.

In parole povere, commercianti e professionisti faranno un po’ da informatori nei confronti delle Agenzie delle Entrate, dovendo rivelare chi ha comprato cosa, e soprattutto quanto ha speso.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono alcune delle spese più significative che faranno scattare per legge le segnalazioni all'Agenzia e di conseguenza i controlli, ove necessario:

  • auto: l'acquisto di una nuova autovettura comporta generalmente lo sforamento immediato della soglia dei 3.600 euro e dunque andrà sempre comunicato;
  • viaggi: anche in questo caso, soprattutto per lunghi soggiorni all'estero, le somme spese possono superare il limite entro cui scatta il dovere di segnalazione e si dovrà quindi informare l’Agenzia delle entrate;
  • mobili ed elettrodomestici: i contribuenti che dovessero procedere al rinnovo di ampie parti del proprio arredo, si troveranno certamente a sborsare cifre superiori ai 3.600 euro, e dunque ci sarà l’obbligo di comunicazione;
  • abbigliamento e accessori: per acquisti che dovessero riguardare articoli di lusso è evidente che la soglia fatidica dei 3.600 euro possa essere superata molto facilmente. Dunque anche in questo caso l’Agenzia delle entrate dovrà essere informata;
  • gioielli, preziosi e opere d’arte: si tratta di un altro ambito di acquisti nel quale la somma dei 3.600 euro può essere molto facilmente sforata, con il conseguente obbligo di segnalazione
  • circoli sportivi: in molti casi le cifre annuali che si pagano per l’iscrizione a sport club anche molto esclusivi (si pensi solo a quelli del golf) superano ampiamente i 3.600 euro e dovranno dunque anch'esse essere comunicate.

Da notare bene che se per quest'anno le fatture andranno comunicate solo se pari o superiori a 3.600 euro, dall'anno prossimo, e quindi per le fatture del 2014, invece, andrà comunicato tutto, anche se l’importo sarà molto basso.

C’è solo da sperare che questa incalzante pressione, che da molti osservatori viene considerata spesso al limite della violazione della privacy dei cittadini, possa effettivamente sortire risultati positivi per le casse dello Stato e per una maggiore equità fiscale nel Paese.

La proroga dello spesometro

Come accennato, siamo agli sgoccioli per la scadenza di presentazione dello spesometro, fissata per il 10 aprile 2014.

Il problema, però, è che i numerosi adempimenti fiscali previsti per questo mese, ben 120, hanno portato professionisti in generale e commercialisti a chiedere una proroga per la presentazione del nuovo strumento pensato dal Fisco per combattere il dilagante fenomeno dell'evasione fiscale nel nostro Paese. I

Come specificato, infatti, il 10 aprile 2014 scadono i termini di presentazione del modulo per i contribuenti mensili, contabili, operatori e soggetti passivi ai fini di Iva.

Il 22 aprile 2014, invece, è la data di scadenza prevista per i contribuenti che invece svolgono gli adempimenti relativi all'imposta ogni 90 giorni (con cadenza trimestrale).

Il nuovo spesometro obbliga, quindi, tutti i soggetti passivi di Iva a rendicontare e a comunicare al fisco tutte le operazioni rilevanti ai fini Iva.

La proroga di presentazione è stata richiesta da parte dell'Unione Nazionale Commercialisti ed Esperti Contabili.

La proposta all'Agenzia delle Entrate è stata motivata dal fatto che l'elevato numero di adempimenti fiscali, tra cui si aggiungono le chiusure di bilanci, per molti professionisti, impedirebbero il corretto espletamento di tali obblighi.

Una proroga per lo spesometro 2014, pertanto, assicurerebbe maggiore legalità fiscale e sarebbe stata motivata dal fatto che le istruzioni non risultano essere chiare ed esaustive.

Secondo le richiesta avanzate, la proroga dovrebbe essere di sei mesi, ma alla richiesta di tale rinvio da parte dei commercialisti, non è ancora arrivata alcuna risposta da parte dell'Agenzie delle Entrate.

7 Aprile 2014 · Gennaro Andele


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