Sovraindebitamento per mutuo carte revolving e prestiti

Sovraindebitamento conclamato di un familiare oberato di debiti che non riuscirà mai a rimborsare

Mi trovo ad affrontare per dovere morale il sovraindebitamento di un familiare che vive a 700 km di distanza da me che supera i 180 mila euro complessivi. Così suddivisi:
- 148mila mutuo con rata media di 750 mensili
- 4mila carta revolving con rate da 160 mensili
- 24 mila prestito findomestic con rate da 207 mensili
- 3mila monte dei pegni
- 5mila scoperto in banca

Le rate di quanto sopra superano il 50% dello stipendio percepito mensilmente perciò, avendo io già una volta provveduto al risanamento dello scoperto in banca, la situazione è in costante e inesorabile aggravamento.

La persona in questione ha 60 anni e un figlio che tra pochi mesi ne farà 18.

La mia domanda è relativa alla figura dell'amministratore patrimoniale. Esiste la possibilità di far amministrare le spese da questa figura? Se si, in quale modo?

Inoltre ciò che mi sembrerebbe più logico fare sarebbe vendere casa ed estinguere il mutuo che, con la rata che ha, incide notevolmente. In tal caso, visto il periodo poco favorevole per le compravendite immobiliari, qualora la posizione si aggravasse ulteriormente e i creditori (in particolare la banca per mutuo e scoperto su c/c) si prendessero la casa e la mettessero all'asta, la posizione debitoria del mio familiare cesserebbe?

Consigli sul sovraindebitamento - Cosa fare e cosa non fare per cercare di non peggiorare una situazione già compromessa

Non esiste la figura dell'amministratore patrimoniale, ma quella del tutore di soggetto interdetto: peraltro, a me sembra velleitario pensare di poter sanare una situazione di sovraindebitamento così irrimediabilmente compromessa, come quella che affligge il suo familiare, solo impedendogli di effettuare le spese superflue.

La casa va venduta subito con accollo del mutuo all'acquirente. Arrivare, presto o tardi, alla vendita all'asta sarebbe una jattura. Le spese legali e quelle relative all’espropriazione si sommerebbero al mutuo non pagato. L'immobile verrebbe alienato al 50% del valore commerciale attuale. Il suo familiare rischierebbe di restare senza casa, comunque, ma con un debito paradossalmente maggiore di quello che gli deriva oggi dal mutuo.

Quindi, eviterei qualsiasi considerazione sul periodo poco favorevole del mercato immobiliare.

Contestualmente il suo familiare dovrà interrompere i rimborsi di tutti i finanziamenti in corso. Attenderà il pignoramento del 20% dello stipendio. Rata unica e senza alcuno stress per seguirne le scadenze.

Solo così ne esce contenendo i danni. Non potrebbe accedere ad ulteriori finanziamenti, essendo diventato un cattivo pagatore. Ma questo mi sembra cosa buona e giusta. Si raggiunge l'obiettivo senza nemmeno la necessità di un ipotetico amministratore patrimoniale.

10 Ottobre 2012 · Ludmilla Karadzic


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