Sovraindebitamento – come fare per consolidare i propri debiti?

Sovraindebitamento - vorrei consolidare i miei debiti

Vorrei avere un aiuto per sapere come e da chi rivolgersi in caso di grave sovraindebidamento per poter consolidare i propri debiti.

Sono un dipendente statale e a causa di problemi della vita (separazione, mantenimento, spese di avvocati ecc ecc) mi trovo a dover spendere praticamente tutto il mio stipendio per coprire i debiti.

A fronte di uno stipendio netto di circa 1700 euro ho come spese una cessione del quinto di 450€ una prima delega di 204€ e una seconda delega di 179€ piu un finanziamento bancario di 369€

Attualmente ho sempre pagato regolarmente facendo degli enormi salti mortali ma ormai sono davvero disperato perche gli ultimi soldi se ne stanno andando per pagare le spese di 2 carte revolving (carta Viva) che fino ad ora mi hanno permesso di sopravvivere.

Non so piu a che santo votarmi vorrei sapere se c'e una banca o una finanziaria disposta a consolidare i miei debiti anche se non ho un immobile da dare in garanzia.

L'unica cosa che può essere garantita è la mia busta paga e il mio TFR e ovviamente il corretto pagamento.

Voglio onorare i miei impegni debitori fino all'ultimo centesimo ma vorrei tornare a vivere a sorridere e a dormire soprattutto.

Sovraindebitamento - usufruire della recente legge

Lei, purtroppo, non ha più nulla da offrire in garanzia per la richiesta di un nuovo eventuale prestito di consolidmento; dal momento che busta paga e TFR sono già destinati a salvaguardare le esposizioni debitorie dei creditori cessionari e delegati.

Se crede, può provare a percorrere la strada del concordato con i creditori, in base alla recentissima legge sul sovraindebitamento. Troverà le informazioni nell'omonima sezione.

Fin qui le brutte notizie. Passiamo alle buone.

Ammettiamo che lei dia fondo al credito massimo disponibile concesso per le carte revolving. E supponiamo che, dopo, lei non proceda più a pagare le rate delle revolving, né quelle relative al finanziamento bancario.

Lo scenario più verosimile da ipotizzare è un pignoramento presso terzi promosso da banca e finanziarie erogatrici dei prestiti revolving.

Ma, i creditori procedenti avrebbero un problema, abbastanza rilevante da risolvere.

Lei non ci dice la quota dello stipendio destinata a soddisfare i crediti alimentari dell'ex coniuge.

Ebbene, deve sapere che i creditori procedenti potrebbero pignorare un quinto del suo stipendio solo se c'è capienza e nei limiti della capienza.

Cosa è la capienza? Prenda il suo stipendio netto e lo divida per due. Dall'importo ottenuto (la metà dello stipendio netto) sottragga i crediti alimentari perla sua ex, se stabiliti da accordo omologato o sentenza di separazione. Sottragga ancora la quota ceduta del suo stipendio. E poi sottragga le quote delegate.

Ecco, questa è la capienza. Se il risultato è negativo, i creditori procedenti nel pignoramento del suo stipendio non beccano un cent. Se la capienza è positiva, la quota pignorata non può eccederla.

Insomma, si faccia due conti. Le rate vive delle revolving e del finaniamento bancario (nonchè di eventuali nuovi finanziamenti che lei riuscisse miracolosamente ad ottenere prima del "default") potrebbero essere "consolidate" con questo approccio. Una rata pari alla capienza, se c'è, e con un piano di ammortamento a "babbo morto".

14 Febbraio 2012 · Andrea Ricciardi




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