Sospensione mutui – Si discute di una moratoria per le famiglie in difficoltà – si tratterà dell’ennesima bufala?
Attenzione » il contenuto dell'articolo è poco significativo oppure è stato oggetto di revisioni normative e/o aggiornamenti giurisprudenziali successivi alla pubblicazione e, pertanto, le informazioni in esso contenute potrebbero risultare non corrette o non attuali.
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Buone notizie per le famiglie che in questo periodo sono in difficoltà nel pagamento dei mutui a causa della crisi economica. Questo il senso dei titoli apparsi su numerosi quotidiani.
Ma l''esperienza ci ha insegnato ad usare estrema cautela quando si affrontano proposte avanzate dai banchieri e/o annunciate dal ministro Tremonti.
Noi registriamo solo che il comitato esecutivo dell'Abi, nella sua riunione di martedì 15 settembre, ha discusso l'ipotesi di una moratoria per i mutui delle famiglie in situazioni di difficoltà a causa della crisi.
Dunque, solo un'ipotesi per ora.
Le misure dovrebbero essere simili a quelle adottate nei riguardi delle imprese, che hanno condotto alla moratoria per i crediti nei confronti delle piccole e medie imprese.
Dunque, dopo le imprese, una boccata d'ossigeno potrebbe arrivare anche per le famiglie indebitate. Ma non è proprio il caso di nutrire eccessive speranze.
La proposta muove dall'Abi (il che è tutto dire) e sarà presentata al titolare dell'Economia (che, probabilmente, si affretterà a confezionare l'ennesimo spot pubblicitario).
Le banche, in ordine sparso, hanno già millantato l'effettuazione di interventi mirati a favorire le famiglie che si sono trovate in difficoltà con i mutui casa a seguito della crisi finanziaria.
Con risultati, in verità, abbastanza deludenti e risibili, se non avessero giocato con le speranze di chi versa in situazioni economiche davvero drammatiche.
In generale si chiedeva, come requisito di accesso al beneficio, un reddito riferito al 2007 non superiore a 25 mila euro complessivamente, per tutti gli intestatari del mutuo. Cioè un mutuatario licenziato nel 2009 che avesse avuto un reddito nel 2007 di 26 mila euro non fruiva della sospensione del pagamento delle rate del mutuo.
Si parlava di assenza di costi aggiuntivi, oneri o interessi di mora, ma nulla si diceva circa gli interessi derivanti dall'aumento della durata del finanziamento (conto di finanziamento accessorio). E così abbiamo assistito all'applicazione di interessi stratosferici per dodici mesi di sospensione, da scontare a fine del piano di ammortamento.
E anche quando i requisiti per l'accesso al beneficio risultavano soddisfatti ed il mutuatario era disponibile ad accollarsi (per ragioni di forza maggiore) gli interessi del conto di finanziamento accessorio, la sospensione non scattava mai automaticamente. Essa era sempre subordinata ad una valutazione soggettiva della banca.
In ogni caso, vi terremo aggiornati.
Moratoria mutui L’Abi pensa a un tetto di 120mila euro
L’Abi e le associazioni dei consumatori stringono per arrivare a una soluzione condivisa sulle procedure per la moratoria dei mutui riservata alle famiglie in difficoltà.
Gli uffici sono al lavoro e l’accordo potrebbe essere trovato già a metà dicembre. Con l’obiettivo di partire a inizio 2010: se non dal primo gennaio, come ha detto il presidente dell’Abi, Corrado Faissola, almeno dal 15.
Restano tuttavia alcuni punti sui quali manca l’accordo tra l’Abi e i consumatori: dal tetto massimo del valore del mutuo ai requisiti per godere della moratoria.
Quest’ultima sospenderà per 12 mesi le rate dei mutui delle famiglie colpite da licenziamenti o cassa integrazione. La piattaforma prevede che la sospensione si applichi ai mutui «erogati a persone fisiche» fino a un valore massimo di 120mila euro (inizialmente il tetto era 100mila euro), relativi all’abitazione principale. Sono compresi mutui sottoscritti per costruire o ristrutturare la casa.
Il documento sottoposto alle associazioni prevede però che la moratoria non valga per i mutui per i quali si siano registrati ritardi di pagamento di almeno 90 giorni.
Mutui casa, una moratoria per fronteggiare la crisi
La chiede la Cgil sollecitando il presidente della Regione Sardena Cappellacci e l’assessore della Programmazione La Spisa ad intervenire sulle banche perché concedano alla famiglie colpite dalla crisi le stesse dilazioni dei debiti concessi alle imprese.
Nel motivare la richiesta, il segretario generale della Cgil Enzo Costa ricorda che “34 mila sardi hanno già perso il lavoro, entro il 2010 si parla di altri 20 mila posti in bilico, aumenta il numero dei cassintegrati e delle famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà”.
“Sospendere le rate dei mutui casa – argomenta Costa – può contribuire a sostenere le famiglie in difficoltà”. “Il provvedimento che chiediamo è già stato avviato in altre regioni d’Italia.
Ci aspettiamo che la Regione – conclude il leader della Cgil – agisca subito attivando i contatti con le banche e che si possa procedere alla moratoria già da fine settembre”.
Banche: bozza su maxi-moratoria per i mutui delle famiglie in difficoltà per la crisi
Una moratoria per i mutui delle famiglie in situazioni di difficoltà a causa della crisi. Questa la bozza del progetto esaminato oggi in esecutivo dell’Abi.
Un progetto sulla falsariga dell’avviso comune nei riguardi delle imprese che ha portato alla moratoria per i crediti nei confronti delle pmi varata all’inizio di agosto. Un progetto messo a punto dal sistema con le associazioni di impresa sulla scia dell’invito fatto dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.
In questo caso, invece, la proposta muove dall’abi che intende presentarla al titolare dell’economia. I banchieri ne hanno parlato oggi in esecutivo, con commenti favorevoli, ma la proposta dovrà essere affinata e definita per la riunione del mese prossimo.
Le banche, in ordine sparso, hanno già effettuato interventi a favore delle famiglie che si sono trovate in difficoltà con i mutui casa a seguito della crisi finanziaria.
Tra le iniziative varate, quella dell’anticipo della cassa integrazione. Un’altra iniziativa, questa volta di sistema, è l’adesione dell’Abi al progetto del ‘prestito della speranza’ lanciato dalla Cei: un fondo nazionale di garanzia da 30 milioni a favore delle famiglie monoreddito che in seguito della crisi globale hanno perso l’unica fonte di sostentamento.
L’Abi e’ pronta per partire con la moratoria sui mutui delle famiglie in difficolta’.
Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, sarebbe infatti in dirittura d’arrivo il decreto del ministro dell’Economia che mette in moto il fondo di solidarieta’, immaginato dal Governo Prodi e poi confermato dall’esecutivo Berlusconi.
Si tratta di 20 milioni di euro che serviranno a coprire le spese della sospensione delle rate dei mutui fino a 18 mesi a fronte della rinuncia da parte delle banche dello spread pattuito. I destinatari sono una platea potenziale di circa 10.000 famiglie che non riescono a pagare le rate dei mutui. red/pev