Social lending e Smartika – Nuova frontiera dei prestiti tra privati

Smartika - Cos'è il Social Lending?

Ieri, sul sito del Corriere della Sera, ho visto un articolo molto interessante, con video relativo, che parlava di prestiti tra privati e di questo nuovo sito, Smartika.

Questa società si occupa di Social Lending.

In grandi linee, mi è chiaro di cosa si occupa, ma vorrei informazioni più dettagliate.

Come funziona questo social lending?

E' un procedimento legale ed approvato in Italia?

E' più convenevole per debitore richiedere un prestito rispetto a una banca o finanziaria?

E' quali vantaggi ci sono per il creditore?

Insomma, sapete di cosa si tratta?

Smartika - Il Social Lending

Si chiama social lending ed è l’ultimo esempio del concetto di p2p applicato al mondo della finanza via Internet.

Chi possiede denaro può metterlo a disposizione per un prestito personale a chi ne ha bisogno, con regolare interesse e sotto la supervisione delle istituzioni finanziarie adibite al controllo.

La novità è che questo marketplace è totalmente disintermediato rispetto al sistema bancario, pur agendo con il riconoscimento e la vigilanza delle autorità finanziarie, e riesce ad applicare condizioni vantaggiose in termini di tassi di interesse sia a chi eroga il denaro sia a chi lo riceve.

Il prestito inoltre non viene erogato a un solo individuo, ma viene distribuito tra più soggetti che ne hanno fatto richiesta (da qui il modello del p2p) e cosa più importante chi presta denaro e chi lo riceve non entra mai in contatto reciproco.

Negli Stati Uniti e nei paesi anglosassoni il social lending sta diventando un fenomeno dilagante e una forma di finanza alternativa al sistema bancario, che sfrutta la globalità di quell’enorme mercato che è Internet.

Prima di Smartika c'era Zopa, creato in Inghilterra alla fine del 2005 da un pool di investitori composto da ex membri del team di Egg (una delle più grandi banche on line al mondo) e finanziato da alcuni dei principali fondi di investimento in venture capital tra cui Wellington, Benchmark Capital (che ha sostenuto eBay e Betfair) e Bessemer Venture Partners (che ha finanziato Skype).

Zopa stava per Zone of Possibile Agreement, un termine usato nella teoria economica per indicare il margine di trattativa che è alla base di qualsiasi accordo e scambio di natura commerciale.

Il sito era regolato dalla Financial Services Authority e dall'Office of Fair Trading.

In Italia era approdata nel marzo del 2007, con un franchising.

Aveva poi ottenuto tutte le autorizzazioni.

Dopo un boom iniziale, nel luglio del 2009 arrivò lo stop di Bankitalia, con la contestazione di aver fatto raccolta del risparmio (e non semplice intermediazione di pagamenti) a causa della giacenza sul Conto Prestatori Zopa del denaro in attesa di uscire in prestito.

Dalle macerie di Zopa, con una nuova organizzazione strutturale, nell'aprile del 2012 nasce Smartika.

Smartika è il nuovo nome di Zopa Italia, che ha operato tra gennaio 2008 e giugno 2009 nel social lending (prestiti tra persone), sulla base del modello Zopa lanciato in Gran Bretagna nel 2005.

Smartika Spa opera dal 2012 come Istituto di Pagamento, autorizzato e vigilato da Banca d'Italia.

Smartika Spa è stata autorizzata nel febbraio 2012 ad operare come Istituto di Pagamento.

E' iscritta al relativo albo (ex articolo 114 septies del Testo Unico Bancario) con il codice 36020.6.

La Società è tenuta a mantenere un patrimonio di vigilanza, ad avere un sistema di controlli completo (risk, compliance, internal audit e revisori contabili) ed è soggetta alla vigilanza di Banca d'Italia.

Smartika trasferisce denaro tra soggetti privati che fruiscono di una piattaforma web la quale consente loro di prestare denaro o di chiedere denaro in prestito.

Questa attività di intermediazione di pagamenti è riconducibile alle attività degli Istituti di Pagamento, previsti dalla direttiva europea 2007/64 sui servizi di pagamento e introdotti in Italia con il decreto legislativo 11/2010 del 27 gennaio 2010.

Più in particolare, Smartika fornisce i seguenti servizi principali ed accessori consentiti agli Istituti di Pagamento:

  1. gestisce i trasferimenti di denaro tra i clienti finalizzati ad erogare i prestiti, a restituirli a rate e a cedere i prestiti, (servizi di pagamento), aprendo ad ogni cliente un Conto di Pagamento e gestendo gli accrediti/addebiti tra Conto di Pagamento e conto corrente esterno del cliente;
  2. fornisce ai clienti i servizi informatici e di calcolo atti a consentire una particolare forma di social lending caratterizzata dalla ripartizione dei finanziamenti in micro prestiti e micro rate (abbinamento delle offerte, calcolo dei piani di ammortamento e delle rate, ecc.) (sistema di pagamento);
  3. presta i servizi operativi accessori strettamente connessi al proprio sistema, come i servizi di recupero crediti e di gestione dei dati creditizi.

Smartika è il primo social lending in Europa ad essere regolamentato dalle Autorità Pubbliche.

E’ quindi tenuta ad osservare gli obblighi di legge ed è sottoposta alla vigilanza di Banca d'Italia.

Il fatto che Smartika operi come Istituto di Pagamento è una ulteriore tutela e garanzia per i clienti Smartika.

I Prestatori Smartika sono individui con più di 18 anni, residenti in Italia, in possesso di codice fiscale italiano e di un conto corrente intestato o cointestato in Italia, che possono investire fino a € 50.000 per finanziare le esigenze di prestito di altri individui, i Richiedenti.

Smartika guadagna dalle commissioni richieste ai Prestatori e ai Richiedenti.

I Prestatori pagano una commissione annuale pari all'1% della somma data in prestito ai Richiedenti e non ancora ripagata, mentre i richiedenti una commissione, calcolata in percentuale sulla somma erogata, pari a 0,75% sul mercato A+, a 1,50% su A, a 2,50% su B e a 2,75% su C, con un importo minimo pari a €40 a cui si aggiungono €2 al mese per le spese di incasso rata.

Richiedere un prestito in Smartika è semplice. Puoi prendere in prestito una somma compresa tra € 1.000 e € 15.000.

Il prestito potrà esser ripagato in 24, 36 oppure 48 mesi.

Per ottenere un prestito in Smartika devi:

  1. essere maggiorenne
  2. aver meno di 70 anni al termine del finanziamento
  3. essere residente in Italia, ma non necessariamente cittadino italiano
  4. avere un reddito dimostrabile derivante da lavoro dipendente (anche a tempo determinato o con contratto di formazione), autonomo, atipico o da pensione da lavoro
  5. esser intestatario o cointestatario di un conto corrente bancario o postale in Italia.

Ecco un video esplicativo molto chiaro:

Il Prestatore Smartika deve essere un individuo con più di 18 anni che risiede in Italia, possiede un codice fiscale italiano e un conto corrente intestato o cointestato in Italia.

Puoi prestare somme a partire da € 100 fino a un massimo di € 50.000.

Il livello di rendimento non è predeterminato.

Il rendimento che si può ottenere dipende dai tassi che fissi, dai mercati in cui decidi di prestare e dai possibili casi di insolvenza.

Come riferimento, nel periodo 2008 - 1° metà 2009 di attività come Zopa, i Prestatori hanno ottenuto un rendimento medio lordo del 7,8% annuo.

Per ridurre il rischio, il tuo denaro viene distribuito mediamente tra 50 diversi Richiedenti con tranche minime di € 10. Per esempio, se presti € 1.000 il tuo denaro verrà distribuito su 50 Richiedenti in tranche da € 20.

Questo ti protegge nel caso in cui uno dei tuoi Richiedenti diventasse inadempiente.

Tutto è spiegato chiaramente nel video:

Traendo le conclusioni, Smartika è la nuova frontiera del prestito tra privati, che elimina le intermediazioni di banche e finanziarie.

I prestiti, più rapidi e semplici da ottenere, hanno il vantaggio dei bassi costi nei tassi di interesse e sono più chiari e trasparenti.

Offrono più guadagno agli investitori, che hanno tassi di rendita molto superiori e più sicuri rispetto alle normali forme di investimento odierne, quali conti deposito o BTP.

Possiamo definirlo un prestito sociale, con una piattaforma che prende spunto dai p2p per lo sharing dei file video o musicali.

O meglio, una specie di società di mutuo soccorso, dove la banca che gestisce il servizio non perde mai, anche in caso di insolvenza (grazie alle commissioni) e il prestatore nemmeno, non fornendo mai un credito diretto a un singolo debitore.

24 Gennaio 2013 · Andrea Ricciardi


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