Recupero crediti: ora più semplice » Per l’ufficiale giudiziario sarà possibile la consultazione dell’Anagrafe Tributaria

Novità per quanto riguarda il recupero crediti: con la riforma della giustizia, sarà dato il via libera all'interrogazione dell’Anagrafe tributaria e dei conti correnti da parte del creditore.

Se le innovazioni al processo di recupero crediti saranno approvate in via definita, per i debitori si prospetteranno tempi davvero duri.

Infatti, grazie alla riforma della giustizia, sarà permesso all'ufficiale giudiziario, su richiesta del creditore, di interrogare l’Anagrafe Tributaria del fisco.

Ma perché è stata introdotta questa modifica? E cosa comporta in parole povere?

Cerchiamo di capirci meglio.

Molto spesso rimane difficile, per il creditore, ricercare dei beni che possono dar luogo a un’efficace azione di recupero crediti.

Ciò perché non sempre i beni mobili o gli immobili riescono ad essere venduti all'asta o è facile individuare dove si trovi il conto corrente del debitore o chi sia il suo datore di lavoro.

Ma, con questa variazione della procedura di recupero crediti, sarà consentito all'ufficiale giudiziario di consultare l'Anagrafe Tributaria, ovvero il database che utilizza anche l’Agenzia delle Entrate per riuscire a stanare gli evasioni fiscali. In questo archivio, infatti, sono contenuti tutti gli elementi utili dai quali è possibile individuare eventuali fonti di reddito dei contribuenti.

Inoltre, all'Anagrafe Tributaria è collegata l'anagrafe dei conti correnti, anch'essa utilizzata dal fisco, la quale rivela in quale istituto di credito ciascun italiano conserva i propri risparmi.

Le conseguenze per i debitori sono facilmente comprensibili.

Innanzitutto, per i creditori sarà molto più semplice riuscire a portare a termine il recupero crediti: inoltre, si assisterà probabilmente a una riduzione dei pignoramenti dello stipendio o della pensione, a tutto vantaggio, invece, dei pignoramenti del conto in banca.

Infatti, se, una volta intervistata l’Anagrafe Tributaria, il creditore avrà contezza non solo dell’azienda che eroga lo stipendio mensile al proprio debitore, ma anche dove questi poi va a depositare i soldi, egli potrà effettuare il pignoramento presso il datore di lavoro e, in questo caso accontentarsi del solo quinto pignorabile, oppure bloccare il conto corrente che è integralmente pignorabile, anche se vi affluiscono solo stipendi o pensioni.

Ma le sorprese non finiscono qui: il creditore potrà anche più facilmente pignorare l’automezzo del debitore chiedendo all'ufficiale giudiziario di interrogare il PRA per verificare quali autoveicoli sono intestati al moroso.

9 Settembre 2014 · Andrea Ricciardi


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