Decreto ingiuntivo per debiti con la banca

Ho ricevuto un decreto ingiuntivo a data 2011 riguardante un debito contratto nel 1996 con Istituto Bancario San Paolo di Torino. E' possibile che non avendo potuto assolvere al debito di lire 2.500 (con rilascio di carta di credito) nei tempi stabiliti, la richiesta ad oggi del recupero credito sia di euro 4.616,66?? Non ho potuto opporre alcun ricorso poichè il mio debito era stato contratto a Milano, mentre il creditore aveva ceduto a varie società di recupero credito l'incarico delle somme dovute.

L'ultima società che ha emesso il decreto ingiuntivo ha sede a La Spezia, dove a causa di ulteriori costi mi è impossibile recarmi. Ora mi dicono che recupereranno il debito tramite la cessione del quinto dello stipendio. Avendo un reddito già gravato da altre trattenute a listino, cambiali, non avendo casa di proprietà, ne altre entrate poichè mia moglie è parzialmente invalida. Quale soluzione è possibile per non avere ulteriore aggravio sul reddito mensile??

Purtroppo, ad occhio e croce, l'attuale richiesta mi sembra plausibile. Per avere maggiore certezza sulla liceità del conteggio degli interessi e degli oneri a Suo carico, bisognerebbe che Lei chiedesse un e/c cronologico.

Se dovesse già avere un pignoramento in corso del quinto dello stipendio, operato da altri creditori privati, un ulteriore pignoramento non sarà possibile (se non fino a raggiungere il massimo di un quinto complessivo).

Le consiglio comunque di partecipare alle eventuali udienze fissate dal Giudice e di esporre la Sua condizione, il Giudice ne terrà conto.

Può provare, nonostante gli atti spiccati, a cercare un colloquio con il creditore, proponendo magari un piano di rientro agevolato.

27 Febbraio 2011 · Simone di Saintjust


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