Una proposta di legge per mitigare le conseguenze di un eccessivo indebitamento 

Attenzione » il contenuto dell'articolo è poco significativo oppure è stato oggetto di revisioni normative e/o aggiornamenti giurisprudenziali successivi alla pubblicazione e, pertanto, le informazioni in esso contenute potrebbero risultare non corrette o non attuali.

Bisognerà attendere che il parlamento approvi la legge sul sovra-indebitamento, ovvero quella che prevede la possibilità di fallimento del debitore consumatore (non professionista).

Come ho già avuto modo di riferire ad altri lettori, la legge in questione giace in Parlamento, approvata dal Senato (il 1° aprile 2009) ed ancora in discussione alla Camera.

Camera e Senato, come si sa, sono attualmente impegnate in faccende ben più importanti – vale a dire risolvere i problemi giudiziari del nostro amatissimo premier Silvio Berlusconi – e non possono, giustamente, occuparsi dei problemi che affliggono noi poveri debitori con l’acqua alla gola.

La legge in discussione è una legge di modifica alla 108/96 sull’usura ed è anche anche nota come legge Centaro, dal nome del relatore sen. Roberto Centaro.

Per noi che ci occupiamo di debiti e sovraindebitamento, questa legge rappresenta un dispositivo di estrema importanza perchè introdurrebbe, nel nostro ordinamento, la procedura del concordato per le famiglie sovraindebitate, uno strumento già adottato e diffuso in altri paesi civili.

Sarebbe così possibile rispondere a tutte quelle famiglie che da anni ormai sono alle prese con una riduzione del reddito reale ed ora con le conseguenze della crisi finanziaria mondiale.

E si riuscirebbe, in tal modo, ad evitare che persone travolte dai debiti – per situazioni contingenti e spesso sfortunate – vengano perseguite a vita dai creditori, insieme ai loro discendenti eredi della “roba” di Verghiana memoria.

In pratica la legge Centaro ipotizza una procedura volta a pervenire, con l’assenso di una entità qualificata di creditori, ad un concordato per debiti contratti in vista del soddisfacimento di necessità familiari, allo scopo di “evitare inutili collassi economici con la frequente impossibilità di soddisfacimento dei creditori ma, soprattutto, con il ricorso al mercato dell'usura e, quindi, al crimine organizzato”.

Al fine di porre rimedio alla situazione di sovra-indebitamento delle famiglie, dovrebbe essere consentito alle persone fisiche insolventi, che non svolgono attività imprenditoriale, la conclusione di un concordato con i creditori.

Dunque Francesco, dovremo riparlarne quando ci sarà l’approvazione definitiva della legge.

Di seguito chiariamo il significato dei termini utilizzati nella legge Centaro.

Per “sovraindebitamento” si intende una situazione di difficoltà – non temporanea – ad adempiere regolarmente alle obbligazioni assunte facendo ricorso ai redditi e ai propri beni mobili e immobili.

Per «insolvenza» si intende l’incapacità della persona fisica a fare fronte ai debiti contratti per esigenze diverse da quelle attinenti all'attività lavorativa svolta. Altrimenti si parlerebbe di fallimento.

Per «concordato con i creditori» si intende il piano di ristrutturazione dei debiti che deve essere approvato dal debitore e da almeno il 70 per cento dei creditori che rappresenti i tre quarti dell'ammontare complessivo dei crediti.

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18 Settembre 2010 · Chiara Nicolai


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