Agevolazioni fiscali prima casa - In regime di comunione dei beni, per fruire del beneficio, è sufficiente che uno solo dei due coniugi trasferisca la residenza nel Comune in cui è ubicato l'immobile acquistato
In tema di agevolazioni fiscali per l'acquisto della prima casa, l'acquirente si obbliga a trasferire la propria residenza entro diciotto mesi dal rogito notarile nel Comune in cui l'immobile è ubicato. Tuttavia, come hanno ribadito i giudici della Corte di cassazione (sentenza 1494/16) il requisito della residenza, nel caso di coniugi in regime di comunione dei beni, va riferito alla famiglia, per cui ove l'immobile venga adibito a residenza, non rileva la diversa residenza di chi ha acquistato: in particolare occorre osservare che i coniugi non sono tenuti ad una comune residenza anagrafica, ma reciprocamente alla coabitazione. Quindi una interpretazione della legge tributaria conforme ai principi del diritto di famiglia induce a considerare che la coabitazione con il coniuge costituisce un elemento adeguato a soddisfare il requisito della residenza a fini tributari, in quanto ciò che conta non è tanto la residenza dei singoli coniugi quanto quella della famiglia: il ...
Agevolazioni prima casa - Il beneficio resta se il mancato trasferimento di residenza nel comune dove è ubicato l'immobile acquistato è imputabile a causa di forza maggiore
Va innanzitutto ricordato che, in tema di agevolazioni fiscali prima casa, la legge fa riferimento non al trasferimento della residenza nell'immobile acquistato con il beneficio fiscale, ma al trasferimento della residenza nel comune ove tale immobile è ubicato, cosicché, pur quando l'immobile acquistato con il beneficio fiscale non possa venire occupato entro 18 mesi dall'acquisto, il contribuente potrebbe comunque rispettare la condizione posta dalla legge per il godimento dell'agevolazione, trasferendo la propria residenza in altro immobile del medesimo comune. Tuttavia, l'adempimento dell'obbligo del contribuente di trasferire tempestivamente la propria residenza nel comune ove è situato l'immobile acquistato con l'agevolazione prima casa (richiesta e solo provvisoriamente concessa al momento della registrazione dell'atto), non può non tenere conto (proprio perché si tratta di un obbligo di fare) della sopravvenienza di un caso di forza maggiore, e, cioè, di un evento (caratterizzato dalla non imputabilità, dalla inevitabilità e dalla imprevedibilità) ostativo al compimento ...
No al beneficio fiscale prima casa per un secondo immobile acquistato dal coniuge separato di fatto
Per il godimento delle agevolazioni fiscali prima casa occorre che nell'atto di acquisto l'acquirente dichiari di non essere titolare esclusivo o in comunione con il coniuge dei diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altra casa di abitazione nel territorio del comune in cui è situato l'immobile da acquistare. In costanza di contitolarità dei diritti reali di proprietà, usufrutto, uso e abitazione su un immobile sito nel comune ove è ubicato quello da acquistare, il beneficio fiscale è, dunque, precluso, a prescindere dalla scelta del regime patrimoniale dei coniugi: la disposizione, infatti, persegue lo scopo d'incentivare l'investimento del risparmio nell'acquisto di un ‘unità immobiliare da destinare a prima casa, sicché, ove i coniugi siano già contitolari, sia in comunione legale che convenzionale una casa, opera la presunzione legislativa che la stessa sia, appunto, destinata ad "abitazione della famiglia", con conseguente esclusione dell'agevolazione per il successivo acquisto. Ora, se un'interpretazione ...
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