Prezzofelice.it » La società fa crack

Prezzofelice.it: consumatori e fornitori della società di acquisti di gruppo resteranno a bocca aperta.

Ciò, perchè sul sito web prezzofelice.it, sotto lo spot Felice lui, felice tu, campeggia da qualche giorno una frase schock: siamo spiacenti di comunicarvi che i servizi di prezzofelice.it saranno sospesi a partire da giovedì 12 giugno.

Il portale, fondato nel 2010 sul modello della statunitense Groupon, ha chiuso i battenti.

E Happyprice srl risulta in liquidazione.

Colpa, a quanto pare, dell'ex amministratore delegato, che non avrebbe informato i proprietari del progressivo peggioramento della situazione economica e finanziaria della società.

Ma su Facebook sta già esplodendo la protesta dei consumatori i che non hanno mai ricevuto i prodotti acquistati ed ex dipendenti che raccontano di essere stati lasciati a casa senza stipendio.

L’epilogo inglorioso dell'avventura imprenditoriale si è consumato durante l’ultima assemblea, l’11 giugno, quando la londinese Happyprice, che ha il 60% del capitale e la holding Belfin uno hanno deciso di sciogliere Prezzofelice.

Ciò è stato fatto dando mandato al presidente, che è passato a liquidatore, di nominare consulenti per valutare l’operato dell'amministratore delegato della società, nei cui confronti potrebbe essere avviata un’azione di responsabilità con richiesta di risarcimento.

Dal verbale de CDA del 29 maggio 2014, quando il manager si è dimesso dalla carica di AD che ricopriva dal luglio 2013, emerge infatti che i soci di maggioranza lo accusano di aver determinato, e tenuto per sé, il pessimo andamento dei conti.

Lo stesso è dovuto a un’incidenza “anomala delle vendite di telefoni cellulari, che fruttano margini di guadagno molto bassi, e al forte irrigidimento del debito commerciale della società, oggi concentrato su un unico fornitore di tecnologia per 1.093.000 euro.

Fornitore che viene pagato a 10 giorni dalla data di spedizione del prodotto, 20 giorni dopo la vendita al pubblico pena il blocco delle spedizioni di merce ai clienti.

Una situazione che, comporta gravi conseguenze reputazionali sull'affidabilità del sito come fornitore di servizi di e-commerce e una tensione finanziaria che ad oggi risulta essere insostenibile.

In più la società avrebbe attuato una politica commerciale molto aggressiva in tema di erogazione i crediti a clienti finali per fini promozionali.

Politica che tra settembre 2013 e maggio 2014 ha ridotto ai minimi termini i margini sulle vendite, causando perdite gestionali occulte cumulate e stimate intorno ai 2 milioni, portando a una chiusura previsionale di bilancio 2013 stimata in una perdita nell’intorno di 1,1 milioni, mentre il consuntivo riportava un rosso di “soli” 400mila euro.

A dire il vero, però, il sito che avrebbe dovuto permettere di acquistare elettronica, viaggi, abbigliamento e cene al ristorante a tariffe scontate non ha mai avuto risultati brillanti: l’ultimo bilancio disponibile, quello del 2012, riporta una perdita di 386.000 euro.

E il malcontento di chi ha acquistato qualcosa sul sito non nasce ieri.

Esattamente un anno fa un'associazione di consumatori ha denunciato la società all'Antitrust per pratiche commerciali scorrette riguardanti le offerte su alcuni smartphone di ultima generazione.

Nel mirino dell'associazione è finito il meccanismo per cui i modelli più recenti e con sconti più allettanti risultavano esauriti già pochi secondi dopo il lancio della promozione, per essere sostituiti da telefoni di minor valore e a prezzi meno vantaggiosi.

Tanto da far pensare che si trattasse di specchietti per le allodole, utili soprattutto per attirare traffico sul portale.

E ora, su gruppi Facebook creati ad hoc, si moltiplicano le accuse di clienti che non hanno ricevuto prodotti regolarmente pagati.

Più di uno posta le email di risposta dei fornitori, che spiegano come le spedizioni siano sospese a causa di fatture in arretrato da parte di Prezzofelice.

E i fornitori stessi lamentano, in qualche caso, di non aver ricevuto i rimborsi previsti a fronte dei coupon emessi.

Difficile in questa fase avere risposte dall'azienda: sul sito c’è solo un indirizzo mail a cui rivolgersi “per qualsiasi tipo di comunicazione”.

18 Giugno 2014 · Patrizio Oliva




Commenti e domande

Per porre una domanda sul tema trattato nell'articolo (o commentarlo) utilizza il form che trovi più in basso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato (ma potrebbe essere utile per soddisfare eventuali esigenze di contatto). I campi obbligatori sono contrassegnati con un (*)


Se il post è stato interessante, condividilo con il tuo account Facebook

condividi su FB

    

Seguici su Facebook

seguici accedendo alla pagina Facebook di indebitati.it

Seguici iscrivendoti alla newsletter

iscriviti alla newsletter del sito indebitati.it




Fai in modo che lo staff possa continuare ad offrire consulenze gratuite. Dona!