Prestiti e piano di ammortamento alla francese – Nessun effetto anatocistico per il debitore

Nei sistemi di rimborso in cui la restituzione del prestito non è fatta in unica soluzione, ma a rate, in modo graduale nel tempo, il debitore paga periodicamente gli interessi e restituisce una parte del capitale, secondo una proporzione determinata dalla metodologia di ammortamento applicata.

Il piano di rimborso può prevedere quote capitale costanti (ammortamento uniforme), con rate costantemente decrescenti in funzione della progressiva contrazione della quota interessi o, all'inverso, un piano di ammortamento (cd.

"alla francese"), frequentemente utilizzato nella prassi bancaria italiana, in cui le rate sono costanti e la quota di restituzione del capitale è crescente in funzione dell'inversa dinamica della sorte interessi.

Peraltro, il Codice civile (articolo 1194) prevede che il pagamento della rata da parte del debitore deve essere imputato prima agli interessi e poi al capitale: e quindi, nessuna violazione da parte del creditore può rilevarsi dalla più lenta riduzione del debito residuo in conto capitale, indotta dalla prioritaria imputazione dei periodici pagamenti effettuati dal debitore agli interessi di tempo in tempo maturati.

Purtroppo, anche la giurisprudenza di legittimità non ha ritenuto di formulare giudizi negativi sulla metodologia di ammortamento alla francese, limitandosi ad osservare che lo strumento di regolamentazione del rimborso del finanziamento, attuato dalle parti contrattuali al fine di pianificare l'ammortamento e l'imputazione degli interessi ai pagamenti delle singole rate, rappresenta una clausola negoziale i cui effetti, per tale sua natura, sono vincolanti fra le parti.

Qualche critica è stata timidamente sollevata dalla giurisprudenza di merito, piuttosto che sull'illegittimità del criterio di ammortamento alla francese, sulla circostanza che tale metodo di calcolo possa risultare oscuro al cliente al momento delle conclusione del contratto. Ed allora il problema si sposta, a parere dell'Arbitro Bancario Finanziario, ad individuare meccanismi di trasparenza informativa utili a superare barriere di asimmetria informativa che ostacolano un processo di formazione delle volontà consapevole da parte del debitore.

In conclusione, nessun effetto anatocistico discende di per sé dall'adozione del piano di ammortamento costruito alla francese nel quale il maggior ammontare degli interessi da versarsi, rispetto a piani di ammortamento uniformi all'italiana, dipende non dall'applicazione di interessi composti ma dalla diversa costruzione delle rate.

Così si è espresso l'Arbitro Bancario Finanziario nella decisione 6703/14.

Prendiamo atto, con il dovuto rispetto, della pronuncia dell'ABF, pur dovendo rimarcare che, secondo noi, il piano di ammortamento alla francese, nel caso di sopravvenuta inadempienza del debitore, determina un residuo in conto capitale ben maggiore di quello che deriverebbe dall'adozione di un piano di ammortamento uniforme, con conseguente evidente penalizzazione, per il debitore, in termini di interessi moratori da corrispondere.

14 Luglio 2015 · Simonetta Folliero




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