Prestiti ai precari – Più facili grazie ad un accordo con le banche

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All’inizio erano dieci ed oggi ventuno: ventuno banche ed istituti presenti in Toscana che hanno rinnovato l’anno scorso l’accordo storico con la Regione e che oggi pomeriggio hanno siglato una nuova intesa più ampia e generale, una piattaforma comune su cui inserire, di volta in volta, accordi specifici in cui saranno definiti gli obiettivi, le procedure e le condizioni che le banche si impegnano ad applicare nella realizzazione di progetti regionali. Un esempio: il progetto per l’accesso al credito dei precari e dei lavoratori atipici, firmato oggi da undici banche, subito dopo l’intesa generale.

Il sistema bancario si conferma un partner strategico della Regione - sottolinea il presidente della Toscana, Claudio Martini – non solo quando parliamo di politiche a beneficio delle imprese, che vogliamo sostenere nel processo di innovazione, ma anche quando si mettono in atto interventi a favore di cittadini, associazioni, Onlus ed altre organizzazioni. Sulla base dell'intesa raggiunta oggi, aperta anche ad altri istituti, sarà più facile e veloce definire successivamente accordi specifici sui singoli progetti»

Ci sono infatti opportunità di sostegno all'accesso al credito che riguardano anche la società civile – aggiunge l’assessore al bilancio e alle finanze, Giuseppe Bertolucci – E senza un’opportuna collaborazione del sistema bancario, disposto a fissare condizioni particolari per l’accesso al credito, certe iniziative non potrebbero pienamente raggiungere il loro scopo». »Oggi – prosegue l’assessore al lavoro Gianfranco Simoncini - firmiamo un accordo che consentirà a chi non ha un lavoro fisso di disporre di prestiti più facili. Con l’atto di oggi la possibilità diventa qualcosa di concreto». A breve un’iniziativa analoga riguarderà gli studenti universitari».

I tassi che le banche proporranno a precari ed atipici, grazie al fondo di garanzia messo a disposizione dalla Regione e gestito da Artea (l’agenzia regionale per l’erogazione in agricoltura), sono particolarmente vantaggiosi.

Per prestiti fino a 15 mila euro e rimborsabili dai 18 ai 60 mesi, finalizzati a far fronte a situazioni temporanee e contingenti di difficoltà economica a cui il lavoratore non può altrimenti far fronte, lo spread, da sommare al tasso fisso, oscillerà tra il 2 ed il 3,5 per cento. Il che significa, visto che ad oggi il tasso Irs di riferimento è al 4,6%, che precari ed atipici potranno ottenere prestiti con tassi di interesse che oscilleranno tra il 6,6 e l’8,10 per cento, comprese le spese di istruttoria: un bel risparmio rispetto all'11% che oggi costituisce la media. E in più nessuna altra garanzia aggiuntiva sarà richiesta dalle banche.

di Walter Fortini

15 Dicembre 2007 · Antonio Scognamiglio


Commenti e domande

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6 risposte a “Prestiti ai precari – Più facili grazie ad un accordo con le banche”

  1. Flavio ha detto:

    È proprio vero tutta pubblicità ingannevole…..prestiti a precari non ne fa nessuno, sono tutti buffoni

  2. Regione Toscana ha detto:

    All’inizio erano dieci ed oggi ventuno: ventuno banche ed istituti presenti in Toscana che hanno rinnovato l’anno scorso l’accordo storico con la Regione e che il 14 dicembre hanno siglato una nuova intesa più ampia e generale.Su questa piattaforma si inseriranno, di volta in volta, accordi su progetti più specifici. Un esempio: il progetto per l’accesso al credito dei precari e dei lavoratori atipici, firmato sempre il 14 dicembre da undici banche, subito dopo l’intesa generale.
    Già in cantiere un’iniziativa analoga per gli studenti universitari.

  3. karalis ha detto:

    ma a chi si possono richiedere questi prestiti?

    L’articolo trattava di una convenzione della regione Toscana.

    Se sei residente in Toscana trovi tutte le info sul sito ufficiale della regione.

    Altrimenti bisogna aspettare il completamento dell’iter del decreto legge fiscale per capire se l’emendamento presentato dal sen. Pedica verrà recepito.

    In tal caso le istruzioni su come richiedere il prestito saranno riportate da tutti i media, e, ovviamente, anche qui.

  4. tiziana ha detto:

    ma a chi si possono richiedere questi prestiti?

  5. karalis ha detto:

    Presentato in aula al senato un emendamento al dl fiscale per sostenere i lavoratori con contratto a progetto nell’acquisto della prima casa. Lo annuncia il senatore dell’Idv Stefano Pedica.

    “L’ emendamento nasce dall’ esigenza di aiutare i lavoratori a progetto nell’acquisto della prima casa. Infatti, per i lavoratori a progetto, non avendo un contratto a tempo indeterminato, l’accesso al credito e’ quasi impossibile. Bisogna segnalare, inoltre, che -spiega Pedica- si tratta nella maggior parte dei casi di giovani che vedendosi negare il mutuo da parte delle banche, il piu’ delle volte sono costretti a vivere per anni in affitto, senza avere nessuna certezza sul proprio futuro. L’emendamento, quindi, si fa carico di tutte quelle situazioni in cui l’accesso al credito viene negato perche’ le banche non corrono il rischio di concedere il mutuo a chi dopo qualche anno potrebbe trovarsi senza il lavoro.

    Per questo e’ necessaria l’ istituzione di un fondo per l’acquisto della prima casa per garantire i mutui che vengono concessi ai lavoratori a progetto. Le risorse per l’istituzione del fondo andrebbero reperite innanzitutto consentendo, a tali lavoratori, di utilizzare fino al 50% dei versamenti contributivi I.N.P.S. Il fondo dovrebbe essere finanziato anche con uno stanziamento iniziale per il 2009 di 100 milioni di euro ripartito in base ad un piano revisionale quinquennale stabilito con decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale.

    Si provvede altresi’ attraverso la contribuzione diretta, pari all’uno per cento della rata di mutuo, cui sono tenuti gli istituti bancari presso i quali i lavoratori con contratto a progetto abbiano stipulato un contratto di mutuo per l’acquisto della prima casa. E’ inoltre previsto, un contributo pari all’1 per cento della retribuzione che deve essere a carico del datore di lavoro. Noi dell’Italia dei Valori crediamo che l’accoglimento di tale emendamento, rappresenti il primo passo per aiutare i giovani a costruire un futuro piu’ sicuro.

    D’altra parte, se non si interviene per tutelare anche le migliaia di situazioni in cui il lavoratore non ha una certezza sulla durata del rapporto di lavoro, si favoriscono quei meccanismi di credito al consumo, che sono una delle cause principali dell’attuale crisi economica. Siamo convinti che anche la maggioranza, avendo predisposto il Piano Casa, uno dei punti centrali della passate elezioni politiche, sara’ favorevole a tale emendamento.

    Perche’ non bisogna soltanto agevolare chi ha gia’ una casa di proprieta’, ma tutti noi abbiamo il dovere morale, prima ancora che istituzionale, di garantire il diritto alla casa come diritto di tutti. Mi auguro che il Governo recepisca le indicazioni dell’emendamento da me presentato che -conclude Pedica- rappresenterebbe una svolta nell’ottica di un pieno ed effettivo sostegno ai lavoratori piu’ disagiati”. (AGI)

  6. Raffaele Leggerini ha detto:

    Nessuno da un prestito a un precario, molta pubblicità ingannevole

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