Pignoramento stipendio e cessione quinto

Attenzione » il contenuto dell'articolo è poco significativo oppure è stato oggetto di revisioni normative e/o aggiornamenti giurisprudenziali successivi alla pubblicazione e, pertanto, le informazioni in esso contenute potrebbero risultare non corrette o non attuali.

Una finanziaria si è attivata per un pignoramento presso terzi, cioè sul mio stipendio di dipendente pubblico. Sul mio stipendio gravano due cessioni di quinto e ho un mutuo in corso, in che misura può pignorarmi la finanziaria?
Il pignoramento dello stipendio può avvenire nella misura massima di un quinto dello stipendio al netto delle ritenute. La somma di tutte le trattenute non può comunque superare il 50% dello stipendio.

Cessioni volontarie e pignoramento del quinto dello stipendio, difatti, possono tranquillamente coesistere.

E' da dire che in questi casi il Giudice può decidere l'entità del pignoramento entro il limite del massimo consentito, da qui l'importanza di partecipare alle udienze fissate dal Giudice, al fine di poter esporre la propria situazione complessiva e dare elementi di giudizio. Ho visto irrorare pignoramenti veramente irrisori a persone che vivevano situazioni di reale disagio.

31 Maggio 2011 · Simone di Saintjust


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2 risposte a “Pignoramento stipendio e cessione quinto”

  1. armonico ha detto:

    che mezzi ci sono per far intendere al giudice che ha firmato l’ingiunzione che il debitore non ha nulla e quello che rimane dello stipendio non basta neanche per una marca da bollo per rispondergli .(ma la legge e uguale per tutti)

    • Annapaola Ferri ha detto:

      Non c’è modo. Semplicemente per il fatto che il giudice deve applicare la legge. E la legge dice che se la pretesa del creditore è fondata, il giudice deve autorizzare il pignoramento del 20% dello stipendio alla fonte, se c’è capienza (e la capienza è influenzata solo da precedenti cessioni del quinto e/o da pignoramenti già in corso). Se il giudice non procedesse, perchè magari sensibilizzato dalla situazione di disagio del debitore, il creditore lo inviterebbe dapprima a fare il generoso rimborsando il credito e poi, lo denuncerebbe per non aver applicato quanto previsto dalle norme che regolano la pignorabilità dello stipendio del debitore.

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